ETRO presenta “Magic Tailoring”, cortometraggio dalle atmosfere cartoon

Il nuovo cortometraggio di Virgilio Villoresi ispirato a ETRO UNIQUE, l’esclusivo servizio Made-to-Order di Etro

Etro presenta un nuovo racconto visivo ispirato a ETRO UNIQUE, l’esclusivo programma Made to-Order che riporta in primo piano la visione del formale maschile partendo dalla recente apertura del primo spazio retail, in via Monte Napoleone 5, interamente dedicato alla sartoria uomo e al servizio di personalizzazione.

Il cortometraggio “Magic Tailoring”, realizzato dal regista e artista visivo Virgilio Villoresi, intreccia l’heritage e la tradizione del brand con le atmosfere cartoon di un laboratorio sartoriale animato da strumenti e miniature zelanti.

Villoresi inventa una dimensione onirica e surreale in cui ogni giacca, unica e irripetibile, prende vita attraverso una coreografia magica e giocosa dove la sartoria incontra la fantasia e il reale si fonde con l’immaginario.

Ogni scena rappresenta i diversi passaggi e protagonisti del processo creativo, dal metro per le misure a un’antica macchina da cucire che ruota su se stessa, dagli scampoli di tessuto alla danza delle forbici e degli aghi da maglia, fino ai tessuti decorati con i pattern Etro circondati da spolette colorate, gessetti danzanti e bottoni diligenti. Mentre la mano dell’uomo da inizio alla sinfonia, l’atto della personalizzazione si manifesta attraverso lo stupore e la maestria che conducono a delle vere e proprie opere d’arte, sullo sfondo di un edificio che riproduce il palazzo storico di Etro in Via Spartaco a Milano.

La stessa tecnica cinematografica utilizzata da Villoresi con il suo team di scenografi, fotografi, producer e animatori, è interpretata con un approccio interamente artigianale in cui la cinepresa impressiona ogni frame – ad un ritmo di 5/6 secondi al giorno per 15 movimenti al secondo – per poi unire tutti i fotogrammi in una sequenza di animazioni in stop-motion tipiche dell’onirico universo cartoon.

RIBAS Jewellery – Tribute to Spring

RIBAS Jewellery celebra l’arrivo della primavera con una selezione di gioielli dal disegno romantico, ispirato alla stagione dei fiori. Il know-how di RIBAS Jewellery nel settore dei diamanti e delle pietre preziose è garanzia di qualità e competenza del brand che realizza gioielli certificati dall’Israel Diamond Exchange di cui è membro.

L’esperienza di RIBAS si coniuga ad un design curato e accattivante con una vasta gamma di gioielli, dal più tradizionale bracciale tennis alla linea di piercing. Nella linea di piercing, RIBAS propone due modelli, uno in oro bianco su cui sbocciano tre piccoli fiori impreziositi da diamanti ed uno in oro giallo con un fiore centrale dove i quattro petali sono formati da quattro diamanti da 0,17 carati.

Immancabile il bracciale tennis, un classico intramontabile cui combinare la collana della linea Cross Pendant disponibile anche in oro giallo. L’anello eternity in oro giallo con pietre di zaffiro ha il sapore di un campo di lillà, il perfetto tributo alla primavera.

RIBAS Jewellery, fondata nel 2002 a Tel Aviv da Patrik Ribas, grazie alla sua grande esperienza nel settore dei diamanti e gioielli è oggi un’azienda riconosciuta a livello Worldwide. Con headquarter a Vilnius, uffici creativi in Toscana e un flagship store a Firenze, RIBAS Jewellery progetta, realizza, distribuisce e vende gioielli di lusso in oro pregiato realizzati con diamanti, zaffiri, smeraldi, rubini e altre pietre preziose. L’obiettivo del brand è quello di rendere i diamanti “accessibili” a tutti, grazie ad uno starting price positioning accattivante, nonostante la grande qualità del prodotto garantita da Israeli Diamond Exchange di cui RIBAS Jewellery è membro. “RIBAS Jewellery oggi è in fase di forte espansione, con tre negozi monomarca a Vilnius, un negozio a Kaunas e un flagship store in Italia a Firenze, benchmark di riferimento.” spiega Patrik Ribas. “Recentemente abbiamo finalizzato altre quattro nuove aperture nei paesi Balticima il mercato Italia è fondamentale soprattutto in termini di posizionamento, da qui la collaborazione con l’agenzia Clara Garcovich che ha l’obiettivo di sviluppare un nuovo piano strategico di comunicazione.”

Svelata la nuova collezione di fragranze firmate Laurent Mazzone Fil D’Or

FIL D’OR N 1 – FIL D’OR N 2 – FIL D’OR N 3 Tre profumi ispirati all’eleganza incantata dell’alta moda  

Il 6 marzo, in concomitanza con Esxence 2024, è stata presentata la nuova linea Extrait de Parfum di Laurent Mazzone, presso il noto locale milanese “Gattopardo” e alla presenza della stampa Internazionale, profumieri provenienti da tutt’Italia, Influencer & Perfume Specialist.

La collezione Fil d’Or è un omaggio alla Haute Couture che ci permette di accedere a un mondo esclusivo, dove l’eleganza si adorna con audacia e modernità. Fil d’Or celebra tutti i grandi stilisti che hanno elevato la moda ad una meravigliosa forma d’arte, una linea di fragranze uniche che esprimono il fascino onirico di artisti inimitabili. Un intenso scambio che combina il savoir-faire dei profumieri con quello dei grandi designer. Ogni accordo riflette la precisione di un taglio sartoriale o di un drappeggio. Una linea che si compone di tre fragranze realizzate a mano come preziosi capi di Haute Couture dal tocco chic e barocco. Una collezione di Extrait de Parfum sofisticata e seducente che incarna l’aura snob di una sfilata, lo spirito visionario di un designer. La bellezza del tessuto, così nobile e prezioso, si intreccia e si congiunge con le note di essenze floreali, legnose o ambrate. Tre oggetti del desiderio, esaltati all’interno di uno scrigno prezioso di colore blu notte, adornato con tre fili dorati che sigillano tesori preziosi. 

FIL D’OR N 1 – FIL D’OR N 2 – FIL D’OR N 3
Tre profumi ispirati all’eleganza incantata dell’alta moda

LA LINEA DI EXTRAIT DE PARFUM
Il fascino androgino e disarmante di un abito sartoriale, dove le note di tabacco e di quercia si
intrecciano perfettamente con quelle di essenze floreali, legnose e ambrate, definiscono Fil d’Or N.1.
L’opulenza della rosa turca, la carezza della seta, la nobiltà delle materie prime, ispirano la sensualità sinuosa di Fil d’Or N. 2. La vellutata immediatezza del cashmere di Fil d’Or N. 3 completa un guardaroba di lusso essenziale con un tocco sofisticato di incenso e legno di sandalo.

Tre Maestri uniti con un Filo d’Oro per creare una collezione unica
Moda e profumeria si sono sempre influenzate e ispirate a vicenda.
Un romanticismo esaltato negli anni ’20: un periodo tinto d’oro, ricco di splendore e di profumi
leggendari. Dopo la liberazione, una nuova ondata di ispirazione è emersa dal mondo della moda, resa ancora più celebre dal successo dei profumi firmati dai più grandi couturier.
Ancora oggi, questi due mondi continuano a completarsi a vicenda: l’esperienza del profumiere
riecheggia quella del designer. Un legame profondo, intrecciato nel tempo che Laurent Mazzone abbraccia completamente in questa nuova collezione. La creazione di questo incredibile trio di essenze è affidata, sotto la sua direzione artistica, ai maestri profumieri Vincent Ricord e Bruno Jovanovic. Insieme hanno trasformato la loro arte in creazioni profumate e hanno saputo trasferire la bellezza di una magnifica silhouette all’interno di una formula magica.

FIL D’OR N° 1
“Un sofisticato elisir, tessuto con materiali nobili e originali.” Una scia profumata ambrata, legnosa e liquorosa.
Una combinazione olfattiva sexy e sofisticata, come una camicia morbida e setosa che sfiora e
accarezza la pelle nuda. Un elisir inebriante che trae il suo gusto proibito dalle calde note di rum, tabacco e davana, una nota aromatica con note sciroppose di liquore. Vaniglia e labdano si uniscono sul fondo della fragranza per aggiungere morbidezza a Fil d’Or N 1, mentre le bacche rosa e la quercia conferiscono un tocco di raffinatezza alla composizione.
Extrait de Parfum concentrato al 30%

Note di testa: Rum, Davana, Bergamotto, Pepe Rosa
Note di cuore: Mirra, Pepe, Tabacco, Assoluta di Osmanto, Legno di Sandalo
Note di fondo: Labdano, Muschio, Tonka, Vaniglia, Infusione di Quercia

Fil D’Or N°2
“Osare l’eleganza con un tocco di eccentricità.”
Un profumo floreale, legnoso e speziato che trasuda eleganza.
Come un fine capo di velluto, la scia di Fil d’Or N 2 scivola sulla pelle con raffinata sensualità.
Un percorso scolpito, cesellato da materiali nobili, dove l’assoluta di rosa damascena si fonde
con il profumo inebriante della mirra. L’ assoluta di osmanto infonde un senso di mistero. Un
accordo floreale e speziato che si adagia sul fondo su un letto intriso di prezioso legno di agar.
Extrait de Parfum concentrato al 25%

Note di testa: Arancia Amara, Davana, Mirra
Note di cuore: Infusione di Rosa Turca, Assoluta di Osmanto, Geranio d’Egitto, Cannella
Note di fondo: Clearwood®, Estratto di Cipriolo, Oud Firbest®, Cisto, Assoluta di Labdano

Fil D’Or N°3
Una scia ambrata, legnosa e liquorosa.
“La carezza gentile del cachemire racchiuso in un flacone”.
Fil d’Or N. 3 è una combinazione olfattiva sexy e sofisticata, una camicia morbida e setosa che sfiora e accarezza la pelle. Uno di quei capi essenziali che, come un morbido cachemire, dona serenità e comfort. Un accordo legnoso, che viene riscaldato dal dreamwood, una
nuova materia prima, che esalta le ricche e cremose sfumature del legno di sandalo, avvolto nel cedro, la vaniglia e il muschio. L’accordo raggiunto è un sofisticato elisir, tessuto con materiali nobili e invitanti.
Extrait de Parfum concentrato al 25%

Note di testa: Rum
Note di cuore: Patchouli SFE®, Legno di Cedro della Virginia, Incenso
Note di fondo: Dreamwood®, Muscenone®, Vaniglia

Extrait de Parfum 100ml – Prezzo al pubblico € 350,00



Il grande alpinista Nirmal Purja, ambassador di Scarpa

l leggendario alpinista nepalese continuerà a rappresentare il brand di Asolo a livello globale in qualità di ambassador. Il presidente Sandro Parisotto: “Entusiasti di proseguire questo viaggio insieme”

SCARPA, azienda italiana leader nella produzione di calzature da montagna e per le attività outdoor, annuncia il rinnovo della collaborazione con Nirmal Purja, il primo uomo nella storia ad aver scalato il K2 nei mesi invernali.
Il leggendario alpinista nepalese continuerà infatti a rappresentare l’azienda a livello mondiale in qualità di brand ambassador, contribuendo a diffondere i valori comuni di amore per la montagna, rispetto per l’ambiente, lavoro di squadra e coraggio nell’affrontare le sfide più difficili. Un sodalizio che si rafforza anche grazie al sostegno di SCARPA alla Fondazione Nimsdai, nata per volere dell’atleta per sostenere le comunità del Nepal.

“Siamo entusiasti di proseguire il nostro viaggio con Nirmal, il cui spirito indomabile e la forza di volontà verso obiettivi sempre più ambiziosi riflettono l’essenza della nostra azienda – sottolinea il Presidente di SCARPA Sandro Parisotto. La sua capacità di superare i limiti e di ispirare le persone di tutto il mondo è in perfetta sintonia con la nostra missione di realizzare prodotti innovativi e di alta qualità per gli appassionati della montagna. Inoltre, il suo impegno nella promozione di una nuova coscienza ambientale e sociale lo rende l’ambasciatore perfetto per il nostro brand”.

“In montagna puoi fare affidamento solo su due cose, il tuo team e il tuo equipaggiamento: per questo motivo, sono orgoglioso di consolidare la collaborazione e l’amicizia con SCARPA – commenta Nirmal Purja. Il supporto ricevuto dall’azienda verso me e il mio team è stato straordinario. Ci sono voluti due anni di sviluppo per costruire i migliori scarponi da alpinismo al mondo: SCARPA ha saputo ascoltare, ed ha realizzato lo scarpone definitivo per le Grandi Montagne. Insieme continueremo a spingere i confini dell’innovazione e a raggiungere le vette più alte”.

L’alpinista contribuirà a testare le evoluzioni del modello Phantom 8000 Thermic HD, uno scarpone completamente made in Italy estremamente tecnico e studiato appositamente per l’alta quota, tra i prodotti di punta di SCARPA, che ha accompagnato Nirmal Purja proprio in cima al K2.

Ex soldato delle forze speciali britanniche, Purja è entrato nella storia per aver scalato le 14 vette più alte del mondo in soli 6 mesi e 6 giorni, stabilendo un nuovo record mondiale con il suo “Project Possible”. Questa impresa, immortalata nel docufilm di Netflix “14 Peaks: Nothing is Impossible”, ha ridefinito i confini dell’alpinismo moderno, dimostrando cosa sia possibile ottenere attraverso tenacia, determinazione e spirito di sacrificio.

LEVI’S® for Feet: il ritorno delle sneakers iconiche, al passo coi tempi

Amato per la sua ricca storia di innovazione nel denim, il brand Levi’s® vanta anche una storia unica nella realizzazione di calzature di alta qualità. Nel 1975, Levi’s® lanciò Levi’s® for Feet, una linea di boots, sneakers e mocassini. Dopo il recente lancio della Raven, un desert boot nel 2022, Levi’s® for Feet ha riportato in vita il modello runnér retro “Stryder” con una rielaborazione fedele e confortevole della prima sneaker Levi’s® con il logo originale 2 Legs. Per il 2024, Levi’s® for Feet punta sul suo logo distintivo 2 Legs ed espande ulteriormente la sua offerta di sneakers con le nuove Swift, Sneak.

Il restyle di Levi’s® for Feet è iniziato esplorando i suoi archivi. Tra i materiali d’archivio e le foto delle scarpe degli anni ’70, uno dei dettagli distintivi è stato il logo unico della sneaker Stryder, che raffigura due gambe in movimento. Dopo una lunga ricerca, un paio originale è stato finalmente individuato in un sito d’aste in Giappone, e il design team di Levi’s® è riuscito a realizzarne fedelmente una versione moderna della Runner. Levi’s® for Feet offre ora opzioni di colore aggiuntive per una Stryder moderna, ampliando contemporaneamente la famiglia di stili che utilizzano il logo distintivo 2 Legs.

Per la collezione Primavera/Estate ’24, le sneakers di Levi’s® for Feet includono le nuove Swift e Sneak, due modelli casual, dal design e branding degli anni ’70. Realizzata in twill di cotone con texture naturale, la versatile Sneak è dotata di una suola traspirante in gomma.

A completare le ultime proposte di Levi’s® for Feet c’è la Swift, che presenta il logo 2 Legs su una sneaker moderna ed elegante. Realizzata in pelle sintetica e camoscio, la Swift è dotata anche di una traspirante suola in gomma.

La Stryder, la Swift e la Sneak sono già disponibili per l’acquisto su Levi.com, sull’app Levi’s®, e in alcuni negozi Levi’s® selezionati.

La collezione disegnata con AI da ANNAKIKI FW24-25  

ANNAKIKI Collezione FW24-25
L’ERA DELL’INTELLIGENZA ARTIFICIALE

“L’era dell’intelligenza artificiale è arrivata, dovremmo accoglierla o essere cauti?”
“I prossimi cinquant’anni saranno l’epoca dell’IA.”
Kevin Kelly


I prossimi cinquant’anni saranno l’epoca dell’IA.”

Queste sono le parole profonde dello studioso della cultura digitale Kevin Kelly il quale nel suo libro “I prossimi 5000 giorni” prevede che l’IA sarà equiparata all’automazione e alla rivoluzione industriale, guidando una nuova rivoluzione: così come l’umanità ha cambiato il pianeta attraverso la saggezza, l’intelligenza artificiale continuerà a portare nuovi cambiamenti nel mondo.
 
Come ha detto Kelly, mentre non siamo ancora in grado di definire chiaramente cosa sia l'”intelligenza artificiale“, siamo già stati trascinati dalla marea dei tempi, iniziando ad imparare come conviverci. Siamo affascinati dalla potente capacità di elaborazione dei dati, dalla velocità di risposta e dalla sua facilità d’uso. Mentre accogliamo con gioia una nuova ondata di rivoluzione tecnologica, siamo anche preoccupati: l’IA ha bisogno di avere coscienza di sé come gli esseri umani? Mostra davvero “creatività” e “immaginazione”? Ci priva delle opportunità di lavoro o crea nuove possibilità di impiego?
 
Queste domande hanno suscitato profonde riflessioni nell’animo della designer Anna Yang che afferma: “Attualmente, non possiamo ignorare l’impatto delle tecnologie dell’IA come ChatGPT e Midjourney sull’industria. Sto pensando se la creatività dell’IA sia diversa da quella umana. Possiamo distinguere le differenze creative tra le due? L’IA ha davvero la creatività che immaginiamo?

La collezione autunno-inverno 2024/25 di ANNAKIKI ha come tema “l‘era dell’intelligenza artificiale” e presenta 50 look in stile futuristico retrò attraverso un format di sfilata digitale, esplorando il tema della coesistenza e della co-creazione tra intelligenza artificiale e umanità. Questa stagione, Anna Yang ha utilizzato la fusione tra fotografia reale e tecnologia dell’IA come concetto creativo, creando una sfilata virtuale dalla scenografia al pubblico, e ha presentato in modo speciale otto look virtuali generati con l’assistenza dell’IA. La capacità innovativa e l’ampia immaginazione dimostrate dall’IA hanno lasciato la designer sbalordita. Ciò che originariamente richiedeva una settimana o più di lavoro ora può essere realizzato in un tempo estremamente breve grazie alla tecnologia dell’IA, e la realtà dei prodotti finiti è difficile da distinguere. Questo sembra preannunciare una riduzione significativa della complessità tecnica della progettazione, consentendo a chiunque in futuro di progettare la propria linea di abbigliamento grazie alla potenza della tecnologia.

Tuttavia, Anna si è presto resa conto che l’IA non è onnipotente. Per i designer pieni di creatività e impegnati nella realizzazione di idee, la moda ne è la manifestazione ideale. Anche se l’IA può generare “moda” attraverso i dati, spesso manca di coerenza e fattibilità nel design e non può essere completamente trasformata in prodotti reali, specialmente durante il processo di campionamento. Questo ha portato Anna a riconoscere che l’IA ha ancora limiti in questa fase e al momento non può sostituire completamente la creatività e il senso estetico umano, né stabilire connessioni emotive che colpiscono il cuore. Gli esseri umani non solo possono creare arte, ma possono anche trasformare concetti in realtà fisiche, apprezzare l’arte in modo unico e sperimentare la trasmissione di informazioni. Questa è una caratteristica unica e insostituibile dell’umanità.

Immaginando di vivere in un’epoca in cui l’intelligenza artificiale e l’umanità convivono e prosperano, Anna ha creato una serie di guerriere futuriste che indossano armature, simbolo del potere che sovverte le tradizioni e mette in discussione il convenzionale, combattendo coraggiosamente contro l’eccessiva invasione dell’intelligenza artificiale e proteggendo al contempo la preziosa creatività e immaginazione umane.
 
Questa stagione, Anna si è impegnata a sfidare i nuovi limiti del design delle silhouette, utilizzando esclusivamente il nero e il bianco come colori principali per esplorare le infinite possibilità dell’assoluto. Oltre ai materiali comuni come la pelle, il denim rivestito e i materiali compositi, ha introdotto attivamente nuovi tessuti tecnologici. I primi nove look della sfilata sono stati ispirati al concetto di “guscio”, sottolineando che, sebbene l’intelligenza artificiale possa creare, manca di emozioni e anima, producendo solo “gusci” privi di anima. Basandosi su questo concetto, Anna ha utilizzato una varietà di tessuti compositi come ossa di pesce e materiali creati da pelle e alluminio, combinati con la tecnologia di cucitura tridimensionale, per creare design dalle silhouette ampie con effetti visivi unici.

L’armatura è il fulcro di questa stagione, grazie alla tecnologia di progettazione tridimensionale e ai dettagli degli armamenti smontabili, permette a chi la indossa di trasformarsi facilmente tra la vita quotidiana e scene più drammatiche, dimostrando una grande adattabilità e versatilità. Le iconiche maniche a onde tridimensionali appaiono in tutta la collezione, celebrando la forza femminile. Il simbolo del marchio, la stella a quattro punte, è onnipresente, intagliata in modo artistico sul petto, svelando la bellezza nascosta del corpo, o nascosta nei dettagli, mantenendo la naturalezza dei movimenti e sottolineando l’identità unica del marchio.
Inoltre, Anna ha utilizzato tessuti con memoria tecnologica per progettare abiti da sera, rompendo i limiti dei materiali tradizionali e mostrando la diversità e l’avanguardia del design. Pur mettendo in discussione la creatività dell’IA, Anna ha anche scelto di collaborare con essa in modo creativo, trasformando i pattern astratti generati dall’IA in forme concrete, ad esempio stampando le immagini di volti umani progettate dall’IA, con dettagli realistici, sugli abiti, in uno stile futuristico retrò; oppure utilizzando pelle e tecniche sperimentali di legatura con cordini per trasformare le armature tubolari progettate dall’IA in realtà, mostrando il potenziale illimitato della creatività umana.
 
Anna Yang conclude le sue riflessioni con le seguenti parole: “Dovremmo guardare al futuro dell’umanità con ottimismo. L’IA, come strumento tecnologico, può sicuramente aiutarci a risolvere molti problemi, ma allo stesso tempo dovremmo affrontare con cautela le nuove sfide che questa tecnologia potrebbe portare.

Milano Fashion Week – MARYLING FW 24-25

MARYLING FW 24-25 – MILANO FASHION WEEK

WINTER SNOWFLAKE ADVENTURE

Il ricordo di una giornata sugli sci tra le cime innevate di Madonna di Campiglio è il cuore della FW 24/25 di MARYLING, “Winter Snowflake Adventure”. Un’immersione magica nella natura che diventa il pretesto per creare una collezione elegante e comoda, moderna e colorata, che rilegge in maniera accattivante l’evoluzione dello sport e del suo stile – sempre più riconoscibile, iconico, lussuosamente funzionale- in dialogo con la moda.

Al centro il classico maglione natalizio dalle lavorazioni hand made che, con il sapiente uso del color block e il suo motivo tradizionale a maglia, dà vita a nuovi oggetti del desiderio, ricchi di vibrazioni accattivanti. L’ispirazione è una miscellanea di fascinazioni artistiche sulle quali MARYLING costruisce l’anima della sua proposta. La snow art e i suoi pattern nati dalla mano di Simon Beck, il land artist celebre per le opere sulla neve fresca; il fotografo dei fiocchi di neve Wilson A.Bentley, pioniere nel rappresentare un mondo microscopico, tanto evanescente quanto affascinante; l’artista americano Doug Aitken maestro nel creare miraggi architettonici con gli specchi.

Così le tracce sulla neve si mutano in habotai di seta stampata in bianco e nero; i paesaggi montani, gli scorci da cartolina, le cromie del rosa, del bianco, del blu indaco disegnano abiti in chiffon e amplificano il carattere dei piumini, mountain clothing per eccellenza, oltre che quello delle puff bag e delle sciarpe trapuntate. E ancora il neoprene assume toni psichedelici mentre capi monocromatici conservano il comfort tipico dell’abbigliamento sportivo celebrando, al contempo, la loro essenza con tinte vivaci pensate per spiccare sulla neve.

E ancora spazio alla maglieria con intarsi; agli jacquard caratterizzati dai simboli iconici della stagione invernale traslati nelle lavorazioni a maglia e nei filati lussuosi, insieme alle texture classiche di MARYLING come la lana lunga, i cappotti in cachemire e mohair, le mantelle e i capispalla sartoriali nelle tonalità cammello, sabbia, cioccolato e fard.

I pattern rileggono il concetto di vacanza sugli sci in chiave glamour e la bellezza dell’inverno tra alberi ghiacciati, cime montuose e una calda atmosfera di relax. Le linee dei modelli sono ispirate alle forme iconiche dell’abbigliamento sportivo graffiate da dettagli di design, enfatizzati da lavorazioni lussuose ed eleganti, che portano la snow couture anche in città.

Calcaterra Fall Winter 2024/25

Matèria

Calcaterra Fall-Winter 2024/25

Se esiste un capospalla perfetto, è certamente firmato Calcaterra, che in questa collezione Fall Winter 2024/25 lo rende il protagonista del guardaroba.

Dalle misure over e dalle strutture geometriche, il caposcala si fa comodo, dalle lunghezze maxi, lasciando libero il corpo e arricchendosi di dettagli femminili, come i maxi fiori applicati o lasciando uscire i fiocchi e le stoffe della camicie.

Chic, mai costretta in abiti seconda pelle, la donna Calcaterra è libera dalle costrizioni, gioca con le forme maschili, gli accessori come le borse diventano dei maxi contenitori dalle forme geometriche, rotondi, rettangolari e trapezoidali, quasi degli origami che aprendosi svelano uno spazio nascosto.

Notte o giorno non ha più importanza, bisogna essere sempre pronte ed eleganti, per cui il raso e le sete si coprono di pellicce e le giacche si scoprono con tagli alla Fontana.

Se il look è sciolto, i capelli sono perfetti, impomatati in un’acconciatura con riga laterale e dal taglio maschile, corto sempre più corto, per non doversene preoccupare.

Pantaloni con riga perfettamente stirata, dalla vita alta, altissima, sì ai guanti e meno ai gioielli, pochi ma dalle stesse linee dell’outfit, con cerchi e catene maxi; i colori sono quelli caldi dell’autunno, perfetti per un genere “autumn deep warm“, ruggine, bordeaux, zafferano, torba, bianco latte, dattero, rosa antico, geranio, verde bosco, tabacco, un bellissimo bouquet che scalda.

La collezione di Daniele Calcaterra è ricca della materia di cui è fatta la terra, dei suoi colori e delle sue profondità; sceglie i tessuti più pregiati, lane, sete, shetland, cotoni preziosi, alpaca e upcycled fur. I veri gioielli sono i fiori, che ritornano su capispalle e scarpe, il giglio pure e la peonia.

ELISABETTA FRANCHI FALL-WINTER 2024/25

ELISABETTA FRANCHI FALL-WINTER 2024/25

THE CLUB

L’ispirazione della collezione autunno-inverno 2024/25 nasce dall’immagine senza tempo delle uniformi dei college inglesi, che Elisabetta Franchi ha reinterpretato partendo dall’estetica tomboy.

L’uniforme viene raccontata con un tocco di trasgressione per esprimere la personalità unica di ogni donna, che si riconosce all’interno di una community ma senza omologarsi.

La fusione di stili incarna il dualismo di una donna contemporanea e libera, che si muove con disinvoltura tra il silenzio della biblioteca ed il ritmo frenetico dei party, abbracciando con passione sia il fascino tradizionale della cultura accademica che glamour della vita notturna.

Microgonne a pieghe, maxi-cardigan e pullover indossati come fossero miniabiti si fondono armoniosamente in un gioco di sovrapposizioni con le camicie, vere protagoniste della collezione, e con giacche dal taglio maschile, mentre i cappotti lunghi in tweed e tartan, aggiungono un’allure di raffinata sartorialità.

Stemmi e blasoni, preziosamente ricamati, evocano il senso di appartenenza a un club esclusivo, accademico o sportivo. Il tartan gioca un ruolo centrale nel guidare la palette colori, dominata dal rouge noir, dall’oxford e dal grigio steel, a tratti illuminata da un vivace mimosa.

Gli eleganti abiti lunghi, preziosamente ricamati, scivolano su sneakers dal sapore vintage, e si fondono con avvolgenti sciarpe in maglia creando un irresistibile mix glamour e cozy. Le calzature spaziano dai combat boot alle slingback con tacco medio, da abbinare sempre ai calzini maschili.

Antonio Marras FW24/25, il legame indissolubile con la sua terra e un omaggio alla forza delle donne

Antonio Marras FW24/25, il legame indissolubile con la sua terra e un omaggio alla forza delle donne

Teatrale e poetico come sempre, Antonio Marras omaggia nella collezione autunno inverno 2024/25 un personaggio femminile che ha difeso i diritti delle donne, Eleonora d’Arborea, Principessa 👑 medievale di Sardegna.

Vissuta tra la metà del 1300 e i primi ‘400, la Judicissa si è battuta per le ingiustizie e ha redatto trattati a favore del “sesso debole”; sudditi e regnanti si mescolano in questa sfilata, dove compaiono cavalieri e dame, cotte di maglia e copricapi danteschi, acconciature prese direttamente dal ritratto “Dama con ermellino” di Leonardo da Vinci (1452-1519), testi scritti sui volti femminili che sembrano veli, maschere di perle, donne in armature dorate. 

Qui Marras accarezza ancora una volta la donna, ne sottolinea il carattere e la forza, l’intelligenza e la perseveranza, un atto di amore a cui ci ha abituati, insieme ad una scenografia e ad un mini spettacolo teatrale che tiene incollati e che invoglia a vederne il finale.

(foto Alessandro Lucioni)

Savoir-faire locale, heritage e spirito veneziano: le friulane Gondolina

di Maria Bellotto

Savoir-faire locale, heritage e spirito veneziano: le friulane Gondolina

Nel cuore del Friuli, storico mainland della Serenissima Repubblica di Venezia, nasce una calzatura che è il frutto dell’artigianato e del savoir-faire locale tramandato da generazioni: le friulane.

Storicamente usate come scarpe “da festa”, le friulane non ci misero molto a diventare popolari anche Venezia e grazie alla loro comodità diventano le calzature preferite non solo delle classi più abbienti, ma anche dei gondolieri; la tradizionale suola in gomma permetteva infatti di non rovinare il legno delle imbarcazioni e rendeva la scarpa perfetta per l’utilizzo di tutti i giorni.

Ancora oggi, grazie a un design essenziale e chic, la friulana rimane una calzatura amata non solo nel nord Italia, ma esportata in tutto il mondo, emblema del vero spirito “veneziano”. Ed è proprio in questa icona di stile che Javier Fernandez e Agnese Cosulich, in un pomeriggio trascorso tra le calli della città lagunare, hanno visto un prodotto unico e autentico, che poteva incarnare i valori della tradizione friulana. «Le Gondolina, in quanto friulane, sono calzature che incarnano un mix di spirito veneziano e friulano, attraverso la loro autenticità, l’artigianalità italiana e l’uso di materiali di alta qualità.» ci racconta Javier Fernàndez, Strategic Business Consultant & Co-Founder di Gondolina Shoes. «Riflettono anche l’impegno per la bellezza e la raffinatezza che per secoli sono stati simboli della Repubblica di Venezia.»

Ma le Gondolina non sono friulane qualsiasi; dietro c’è infatti non solo una lunga tradizione manifatturiera, ma anche moltissima ricerca per renderle comode e confortevoli: «abbiamo prestato particolare attenzione alla qualità artigianale, all’uso di materie prime italiane di alta qualità e dimostrato il nostro impegno per la sostenibilità con una suola in gomma che fosse confortevole ma anche riciclabile» spiega Fernandez. L’aspetto artigianale gioca un ruolo fondamentale per il brand, che si appoggia ad artigiani friulani altamente qualificati, ultimi esponenti di una tradizione di savoir-faire che si sta lentamente spegnendo, di fronte a un consumo sempre più inconsapevole e all’ascesa del fast fashion e imitazioni di scarsa qualità. «Abbiamo avuto la fortuna di trovare manodopera italiana, produttori che realizzano le Gondolina nella regione originale del Friuli, famosa per la sua tradizione di artigianato. La collaborazione con questi artigiani è nata dal desiderio mio e di Javier di creare scarpe autentiche e di alta qualità» racconta Cosulich.

Disponibili nei modelli classici (sia da uomo che da donna) e nel Mary Jane con il cinturino, le Gondoline sono disponibili in velluti made in Italy dai colori accesi o in fantasia toile de jouy – è anche possibile disegnare il proprio modello e personalizzare la calzatura fin nei minimi dettagli. «Ogni modello di Gondolina è progettato con un’attenzione particolare ai dettagli» spiega Fernandez. «Offriamo la possibilità di personalizzare le Gondolina per eventi speciali come matrimoni o occasioni particolari. I clienti possono contattarci direttamente e lavoreremo con loro per creare un design personalizzato, scegliendo materiali, colori e dettagli che rispecchiano il loro stile.»

Le Gondolina non sono però solo una incarnazione dell’amore per il bello della Serenissima e della tradizione friulana, ma – come spiegano i fondatori – uniscono anche lo spirito sivigliano e quello veneziano: «combinare queste due identità significa far incontrare due culture ricche di storia, arte e passione. Questa unione crea un brand che diventa un ponte tra due mondi, portando l’essenza di entrambe le città nei nostri prodotti» commenta Fernandez. E la mission del brand va anche oltre, perseguendo ideali non solo di sostenibilità, ma anche di solidarietà: «con Gondolina vogliamo davvero fare la differenza e lasciare un’impronta positiva nel mondo;» spiega Cosulich. «Contribuiamo finanziariamente a progetti umanitari, come quelli dell’ONG El Gancho Infantil, per migliorare la vita delle persone e sentire che stiamo facendo la nostra parte.» La Fondazione El Gancho Infantil opera dal 2018 in Spagna con l’obiettivo di fornire sostegno materiale, psicologico ed emotivo ai minori malati e alle loro famiglie e di migliorare la qualità della vita di bambini, adolescenti e famiglie in situazioni di vulnerabilità.

Ma come si indossano le Gondolina? Pensate per essere confortevoli anche senza calze nei mesi più caldi, «possono essere indossate anche in inverno, eventualmente con calze e calzini sottili,» racconta Cosulich. «Si adattano perfettamente a outfit eleganti o informali, offrendo versatilità in termini di stile.» E prosegue, «le Gondolina si abbinano perfettamente a abiti eleganti come vestiti lunghi o abiti da sera, ma possono anche essere indossate con jeans o abbigliamento casual per un tocco di eleganza in ogni occasione. Completano splendidamente un look sofisticato e chic, molto made in Venice: queste sono le Gondo Vibes. La nostra cliente ideale è una donna elegante, consapevole, che cerca qualità e sostenibilità. È una persona che condivide il nostro impegno per le cause umanitarie e vuole sostenere progetti benefici attraverso i suoi acquisti. È qualcuno che apprezza il comfort e l’autenticità delle nostre scarpe.»