Il nuovo divismo 2.0 irrompe sulla passerella di Dolce & Gabbana

Se è vero che ogni epoca ha i suoi divi, di certo il momento attuale vede come figure di primo piano gli influencer, idoli della rete che si ergono ad arbiter elegantiae, incidendo su mode e tendenze, come anche sugli stili di vita. Idolatrati da uno stuolo di teenager ancora in cerca della propria identità, e talvolta privi di una criticità nei confronti del mondo che ci circonda, gli influencer e i personaggi social hanno ormai invaso ogni settore della vita e, non ultima, la Milano Moda Donna: a cavalcare la nuova tendenza sono ancora una volta Dolce & Gabbana.

Il duo di stilisti già da qualche stagione ha scelto come nuovi interpreti dello stile iconico del brand i Millennials, un esercito di giovanissimi influencer, blogger, figli di nomi illustri del cinema e della moda e personaggi a cui i social media hanno conferito la fama internazionale: sagaci trendsetter, Domenico Dolce e Stefano Gabbana accantonano momentaneamente il glamour timeless caratterizzato dalle loro donne mediterranee fasciate in pizzi siculi e trasparenze, per cimentarsi in una sorta di esperimento sociale e affidare ai Millennials il ruolo di profeti dello stile Dolce & Gabbana, declinato in chiave 3.0.

Ecco quindi che, salvo rare eccezioni -come una Bianca Balti con tanto di corona e la nuova musa del duo, Vittoria Peretti- la passerella è invasa da uno stuolo di giovanissimi in cerca dei loro quindici minuti di celebrità, per citare Warhol: e se spiccano in questo pot-pourri bellezze da copertina come Negin Mirsalehi (qui un pezzo sulla blogger) o la biondissima baby top Thylane Blondeau, il resto è una processione di figli di personaggi famosi, che tentano di trovare una propria dimensione, affrancandosi dai successi delle figure materne/paterne: che sia trampolino di lancio o mera occasione per apparire, l’esperimento, contro ogni aspettativa, sembra funzionare, riuscendo persino a ristabilire le sorti di un divismo oggi in netto declino rispetto al passato.

Lucky Blue Smith con la fidanzata Stormi Bree
Lucky Blue Smith con la fidanzata Stormi Bree


Tanti, forse troppi, i nomi che si alternano sul défilé, a partire da Rafferty Law, figlio di Jude Law, Gabriel Kane Day-Lewis, figlio di Isabelle Adjani e Daniel Day-Lewis, Corinne Foxx, figlia del premio Oscar Jamie Foxx, Pamela Anderson e il figlio Dylan Lee: per loro tripudio di capi dalle suggestioni army-chic e dall’eleganza evergreen. In mezzo a tanti “figli di” sfila anche il volto perfetto di Marie-Ange Casta, sorella della più nota Laetitia; largo poi ad Anais Gallagher, figlia di Noel, Destry Allyn Spielberg e Sofia Richie, che sfilano sulle note di Austin Mahone.

La top model Vittoria Ceretti accompagnata dalla madre
La top model Vittoria Ceretti accompagnata dalla madre


Ma il divismo 2.0 si apre poi al culto della famiglia, che vede sfilare sulla passerella interi nuclei familiari, come l’ex top model Marpessa Hennink, indimenticabile musa di Dolce & Gabbana (chi non la ricorda nei celebri scatti realizzati da Ferdinando Scianna in una Sicilia iconica?), che sfila accanto alla figlia Ariel, Andrea Dellal, altra top model storica, che sfila accanto alle figlie Alice e Charlotte, entrambe socialite, e ancora Lucky Blue-Smith, il modello amatissimo dalle ragazzine, che sfila accanto alla splendida fidanzata in dolce attesa, portandosi anche le sorelle Pyper America, Starlie e Daisy, Vittoria Ceretti che sfila con la mamma. Di moda vera e propria, forse ce n’è poca: in un tripudio di fiori, animalier all over e paillettes, si consuma un’osservazione partecipante che conferma ancora una volta il fiuto dei due stilisti nel captare tendenze e cambiamenti occorsi nella società e farli propri. E se la sfilata ha diviso l’opinione pubblica, tra sostenitori dei nuovi divi formato Instagram e detrattori che rimpiangono i tempi in cui le uniche dive erano le supermodelle, di certo resta che, come sottolineato da Umberto Eco, il vero pericolo della generazione social è insito nell’aver dato la parola proprio a tutti.


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