MOS design punta tutto sull’artigianalità

Il panorama della produzione del design italiano  si arricchisce di  un nuovo brand,  MOS design che punta tutto sull’artigianalità.

L’elemento  fondamentale è  la lavorazione artigianale. MOS design si distingue per la produzione interamente realizzata a mano nello studio di Roma. 

I fondatori sono Sara Chiarugi e Michele Morandi che creano e realizzano soluzioni funzionali per interni come tavoli, tavolini sedute, librerie ed elementi decorativi. Dall’incontro delle personalità e professionalità dei fondatori nascono progetti volti a sperimentare la fusione tra decoro e architettura d’interni. 

La qualità delle materie prime utilizzate sono  alla base del processo produttivo e partano  dalla scelta degli  elementi più pregiati. L’attività dello studio è rivolta al design, che utilizza antiche   tecniche manuali per produrre superfici tridimensionali. La ricerca ha dato frutto ad una ricetta di stucco personalizzato con caratteristiche di alta resistenza e di plasmabilità.   

La qualità nei materiali si ritrova all’interno dell’intera filiera produttiva, dalle basi metalliche, alla ferramenta, ai pellami in svariate gamme di colori che sono in grado di creare nuove  rivoluzionarie superfici.  

Il tratto riconoscibile di ogni articolo  MOS trae origine dalla scelta produttiva, caratterizzata da una meticolosa cura del dettaglio, il cui processo viene sviluppato internamente all’azienda. Dall’idea al prodotto finito, attraverso le varie fasi di lavorazione, dallo stucco modellato a mano per le superfici, la pressione a caldo su pelle, al legno tornito a mano e la patinatura dei metalli. L’abilità artigianale si fonde con la forza della materia, portando il singolo pezzo ad essere un oggetto unico. 

Gli elementi decorativi più classici vengono reinterpretati in chiave moderna per realizzare pannelli decorativi, trasformando semplici superfici in ambienti dalla forte personalità. 

La lavorazione che rende ogni pezzo unico e la possibilità di creare soluzioni customizzate, hanno fatto apprezzare MOS design in Italia e all’estero. 

Il marchio è presente in tutta Europa, in Nord America e in Israele. Lo stile MOS design si esprime non solo in tavoli e sedute ma anche nella produzione pittorica di elementi e pannelli decorativi della propria collezione di arredi. Rueverte in Danimarca, Claude-Cartier in Francia, Habitat in Israele e Slettvoll in Norvegia sono alcuni degli store dove sono presenti le  collezioni Mos Design .

MOS design partecipa a Maison & Objet Parigi e al Salone Internazionale del Mobile Milano con una selezione di complementi d’arredo, interamente realizzati a mano nello studio di Roma.   Michele Morandi, nato ad Arco (Trento), dopo gli studi di design, progetta e realizza arredi per alberghi, uffici, negozi ed abitazioni in collaborazione con alcune tra le maggiori aziende Italiane.

Il suo lavoro e la sua ricerca spaziano dalla grafica al design. Sara Chiarugi, nata a Roma, dopo la laurea all’Accademia di Belle Arti, si dedica al fashion design , tanto da farne oggetto di docenza presso l’Accademia di Belle Arti di Roma. Negli anni collabora con stilisti come Tom Ford, Romeo Gigli e Saverio Palatella.

Romeo Gigli collezione SS 2021

La SS_2021 Romeo Gigli nasce da una sensibilità autentica, dalla necessità di presentare una proposta diversa dalla collezione tradizionale per formulare un auspicio concreto verso il cambiamento positivo, iniziando dal ritorno alla grande artigianalità italiana e dall’etica della durevolezza.

15 abiti esclusivi, su misura, che sono opera del Made in Italy più pregiato – i capi sono realizzati da laboratori sartoriali d’eccellenza del territorio milanese con sete pure provenienti da Como – e sono pensati senza stagionalità, bensì come un guardaroba prezioso e senza tempo.

FLEURS EN SOIE

“Il fiore è un dono: è un messaggio di speranza, gioia e bellezza, in un momento di buio e sofferenza. La donna che indossa questi abiti indossa un fiore: veste un dono di bellezza per la vita”

L’anima della collezione pone le radici nel momento storico attuale e sboccia in un progetto speciale con al cuore un’alchimia di concretezza e poesia:

Alessandro De Benedetti crea ogni abito con l’intento di adornare le donne in un inno alla femminilità, di attingere ai colori intensi suggeriti dallecorolle per dipingere un messaggio di positività e di formulare con l’eccellenza della confezione a mano l’invito importante a riscoprire il valore dell’alta artigianalità. Per realizzarlo, s’immerge nella fascinazione dei fiori che abitano come spontaneo riferimento iconografico la sua immaginazione, e gli dà forma raccogliendo l’indimenticabile eredità estetica di Romeo Gigli: accoglie la sua predilezione per le prime epoche di stile del Novecento e la evolve spostandola negli anni ’40, dove riscopre nella couture sperimentale di Charles James il buon gusto della sartorialità costruita per costruire, oggi, una nuova eleganza.

Quasi fosse una magia, ogni abito racchiude dai sei ai quindici metri di seta per tramutarla in sculture contemporanee di leggerezza asciutta e perfetta, capolavori d’alta moda che trovano forma concreta nell’amore di Alessandro De Benedetti per la meraviglia che la façon del taglio in sbieco sa regalare: quando il tessuto prende vita sul manichino, ondeggia con raffinatezza sinuosa sul corpo e plasma la stoffa per disegnarci drappeggi e spiragli dalla delicatezza sensuale.

Come un coup-de-théâtre, ogni silhouette è un’opera di armonia tra sofisticatezza e seduzione, dove l’apparenza così composta da sembrare austera riserva tocchi diffusi di maestria stilistica che svelano con elegante sorpresa erotica la pelle nuda.

Abiti gioiello tutti diversi, scanditi dalla suggestione dei colori dei fiori e animati dall’ispirazione che dalle corolle immaginate abbraccia anche la cinematografia.
Ogni abito è personalizzato da un nome e dischiude una storia unica, narrata attraverso un altro amore forte che allaccia De Benedetti allo stile di Romeo Gigli: l’arte sublime dei nodi. Esempio perfetto è Dalia Nera, dove la suggestione del fiore e della protagonista del celebre romanzo lo battezza col nome, mentre il raso lavato rouge noir, tinta che omaggia il colore tanto caro a Romeo Gigli, insieme allo chiffon nero è la materia con cui sono scolpiti drappeggi e plissé: qui, quello che sembra un intreccio sono invece pieghe circolari che si baciano nel centro e proseguono l’abbraccio in un nodo per formare il corpino.

L’opera di intrecci intriganti accade in ogni abito: i nodi diventano macro per far crescere magnifici petali rosa sulla schiena di quella che potrebbe essere la veste di una pittrice; nell’abito Primula aprono fessure sul corpo fino a divenire spille di nudo, dove il vero gioiello è il lavoro a traforo con l’uncinetto sulla seta per creare gocce di pelle; in Sabine s’avvinghiano in un grande torchon, stretti in una corda sensuale che sul retro apre uno spacco che è un vero colpo di scena; il Gardenia Nero custodisce un bouquet di piccoli nodi che suggella la sorpresa sul fondo della schiena rivelata, e orchestra una sinfonia tra sfumature lavanda e bordeaux che prosegue nelle pieghe della gonna, tagliate in modo da creare l’illusione di spighe di lavanda che spuntano dai nodi e ondeggiano al movimento.

Lo stupore creato dallo sbieco magistrale fa il resto: da un macro-triangolo nasce la manica a kimono che a sua volta con un’arricciatura da vita al colletto asimmetrico; dalla seta habutai leggerissima si gonfia morbida la manica a palloncino; col supporto dell’organza interna nasce la manica fatta da canne in raso; ma anche due sole pince possono strutturare una manica asciutta e importante; o può persino accadere che le maniche diventino un grande fiocco astratto fatto di pieghe montate a creare un kimono dedicato al personaggio di Valentina. Quelli che sembrano vezzi di creatività sono invece intuizioni per una maggiore fruibilità: gli abiti hanno pinces elastiche a nido d’ape per offrire una maggiore vestibilità, mentre i guanti, le gorgiere e i braccialetti in chiffon plissettato hanno piccoli bottoni che consentono di staccarli in libertà.

Lo chiffon è materia di leggerezza con cui vestire altre figure affascinanti care all’immaginario cinematografico di De Benedetti: l’abito La Donna Che Visse Due Volte ha la delicatezza algida delle donne di Hitchcock e la perfezione del micro-plissé, Jean Rollin s’ispira alla raffinatezza delle donne vampiro dell’omonimo regista, La Sposa In Nero è la visione di una donna avvolta dal fumo misterioso, lo stesso del colore dello chiffon che la veste.

MFW: HUI PRESENTA LA COLLEZIONE SS 2021 CON UN FASHION FILM

MFW: HUI PRESENTA LA SUA COLLEZIONE SS 2021 
CON UN FASHION FILM TRASMESSO IN DIRETTA 
SUL PORTALE DI CNMI

Un elegante crush tra oriente e occidente nel cuore di Milano diventa
il racconto per immagini dello stile del brand  

L’Oriente incontra l’Occidente in una contaminazione feconda, vitale e, soprattutto, ricca di stile immaginifico che diventa l’essenza del fashion film con il quale HUI presenterà la sua collezione Primavera Estate 2021 in occasione della Settimana della Moda di Milano.

Un evento esclusivo che è stato trasmesso sul portale della Camera Nazionale della Moda milanofashionweek.cameramoda.it  in un racconto per immagini avvolgente e inteso.

5 donne di etnie diverse riprese nella cornice suggestiva di Palazzina Appiani, storica dimora napoleonica dalla bellezza neoclassica nel cuore di Milano, un meraviglioso salotto impreziosito da opere d’arte e da un gusto architettonico improntato alla grandeur francese, circondato dal verde del parco Sempione. 

In un’alternanza emozionale di scene vissute tra l’interno e l’esterno della fastosa costruzione, le donne indossano i modelli della proposta estiva del brand capaci di esaltare il mix inedito da cui prendono vita. Tagli e silhouette precise ed essenziali, giochi di trasparenze, lunghezze definite che enfatizzano il carattere occidentale si piegano ad accogliere le fascinazioni dell’universo orientale racchiuse nel tripudio di ricami, di decori e di stampe, in un incrocio di dettagli ricercati e di inserti sartoriali. 

Su tutto domina il carattere cosmopolita di Milano, con l’eccellenza della sua storia e il rispetto della natura, entrambe portate in primo piano dai movimenti delle modelle riprese da una precisa regia che indugia nelle sale della Palazzina Appiani e nelle aree verdeggianti che la circondano. Un tributo a una città alla quale la stilista del brand è molto legata e alla quale regala una patina cinese inserendo nel film oggetti e tradizioni della sua terra (dalle lanterne ai tappeti rossi, dai giochi di aquiloni all’inconfondibile sagoma dei dragoni) in un crush cinematografico (e di stile) unico.

SS21 COLLECTION

Oriente e occidente si incontrano e si fondono in maniera immaginifica nella collezione di HUI per la primavera estate 2021 che tende all’infinito dello stile, in una sinergia di ispirazioni che nascono dai due poli opposti del mondo e si concretizzano in una signature unica. 

È l’antica tradizione cinese delle lanterne a muovere le fascinazioni stilistiche di un brand che non prescinde dalle sue origini ma che le unisce agli strali del pensiero europeo dando vita a un crush- di modelli, di texture, di decozioni – ricco e contemporaneo.
In primo piano è il carattere artisticamente opulento della collezione che traduce l’ars decorativa dei ricami e delle stampe dal sapore orientale in outfit capaci di rappresentare una femminilità attuale, decisa, intensa.

L’estetica di HUI è sempre raffinata ed elegante, sintesi perfetta di due culture che si attraggono e che si parlano, e viene enfatizzata da dettagli ricercati, come le allacciature evidenti, le bordature a contrasto, gli inserti sartoriali. Senza dimenticare l’essenzialità delle forme e delle silhouette, canovaccio perfetto per permettere alla mano sofisticata e antica di ricami e stampe di esplodere liberamente. 
Una collezione illuminata da una palette di colori decisi che, dal rosso Cina, arriva al peonia, passando per l’energia dell’arancio abbinato al blu navy e all’azzurro polveroso, senza dimenticare il bianco gesso, in una scala di cromatismi che ne enfatizzano il carattere romantico e poetico.

Colori: rosso Cina, bianco gesso, peonia, arancio, blu navy, azzurro polvere
Linea: a vestaglia, a tubo 
Lunghezze: midi, maxi 
Tessuti: cady, duchesse, chiffon, jacquard, tulle

LUCE BEAUTY – La nuova linea bellezza di Alessia Marcuzzi


ALESSIA MARCUZZI

FINALMENTE DISPONIBILI I PRIMI PRODOTTI

LUCE BEAUTY

PER UNA NUOVA LUMINOSITÀ NEL SEGNO DEL CLEAN BEAUTY

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Al via l’esclusivo pre-sale della collezione Luce Beauty by Alessia Marcuzzi

disponibile per tutti gli iscritti alla newsletter di Lucebeauty.it

Da fine maggio, al via lo shop online!

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Sono oltre 50 mila gli iscritti alla newsletter di LUCE BEAUTY che già dalla mezzanotte di oggi hanno la possibilità di acquistare in anteprima per 48 ore i prodotti della collezione LUCE BEAUTY by Alessia Marcuzzi, la nuova linea skincare ideata dalla conduttrice, nata dalla voglia di creare prodotti per la cura e per la bellezza della nostra pelle, completamente naturali. 

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Per le sue creme, Alessia ha infatti voluto seguire il manifesto del clean beauty, ovvero la filosofia beauty che vuole rendere la cosmetica rispettosa della pelle e dell’ambiente, avvalendosi della collaborazione di un gruppo di esperti del settore che potessero guidarla nel percorso giusto ed ottenere  i risultati migliori per la cura della nostra pelle in modo sicuro.

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Ecco principi cardine fondamentali della sua linea: naturalezzamade in Italysicurezzarispetto e fiducia.

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I prodotti LUCE BEAUTY, infatti, sono certificati biologici e realizzati con ingredienti di origine naturale (oltre il 98%), provenienti dalla macchia mediterranea. Tutta la filiera è stata realizzata da eccellenze italiane, dall’ideazione del prodotto fino alle materie prime, e tutti i prodotti sono dermatologicamente testati, biologici e nickel tested. 

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Come da normative europee, inoltre, LUCE BEAUTY è cruelty free e tutti i suoi packaging sono realizzati con materie riciclabili, per avere il minor impatto possibile sul nostro pianeta.

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I primi 4 prodotti di Luce Beauty sono: Illuminating Serum, Lifting Cream, Eyelift Cream e Regenerating Night Oil. 

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Da fine maggio lo shop online di LUCE BEAUTY sarà aperto a tutti.

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IG @lucebyalessiamarcuzzi

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boohooMAN lancia una capsule collection con Disney

L’e-tailer britannico boohooMAN.com annuncia la prima capsule in collaborazione con Disney.

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boohooMAN ha lanciato un’esclusiva collezione streetwear dal sapore nostalgico ma dall’anima ribelle. Ispirate allo streetwear degli anni ’90, le silhouette semplici, combinate a grafiche fresche ed esuberanti, rendono la collezione un must have per ogni guardaroba.

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La linea vanta una palette di colori neutra, che spazia dai toni del rosso al nero, con un tocco di blu ad esaltarne il mood vivace, proponendo capi che uniscono tendenza e versatilità.

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Il CEO Samir Kamani afferma “La moda e i ricordi del passato hanno camminato a lungo mano nella mano e, in termini di creazione di un richiamo nostalgico, la Disney non ha rivali. Questa collezione significa per me l’incontro inaspettato tra lo stile street di boohooMAN e un personaggio iconico come Topolino, simbolo dell’infanzia di molte generazioni. La Disney è stata fonte d’ispirazione sia per la cultura pop che per la moda ed è qui che trova spazio la nascita di questa capsule.”

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La campagna, scattata su schermo verde, è un gioco di contrasti. L’uso della realtà virtuale di ultima generazione, che gioca su un’estetica animata per creare effetti visivi dinamici, incontra il mondo tradizionale e retrò Disney. Ispirate ai giochi per computer degli anni ’80 e alla musica hip hop, le animazioni completano la collezione con un twist inedito.

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La capsule sarà disponibile sul sito ufficiale boohooMAN.com a partire dal 7 maggio 2020.

IAA Muse Design Awards 2020, Platinum Winner, categoria orologi: vince il luxury & watch designer Danilo Petta

IAA Muse Design Awards 2020, Platinum Winner, categoria orologi: vince il luxury & watch designer Danilo Petta

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Lo stile del design italiano nell’alta orologeria svizzera torna a far parlare di sé. Il luxury & watch designer Danilo Petta vince, con l’orologio Astronomia Sky di Jacob&Co, il prestigioso IAA Muse Design Awards 2020 (Platinum Winner, categoria orologi). Il Muse Creative Awards, con sede a New York, è un importante concorso internazionale volto a premiare, a partire dal 2005, talenti di diverse discipline. Il suo obiettivo è quello di premiare l’idea e il design visionario di creativi provenienti da ogni parte del mondo grazie alla trasformazione del tradizionale linguaggio della pubblicità, del design e del marketing in espressioni originali e tecnicamente innovative. L’italiano Danilo Petta, già Senior Product Manager di alcune linee di Omega De Ville e Chief Watch Designer di Purnell, ha al suo attivo progetti come il Bulgari Serpenti Tubogas (2009), l’Astronomia Sky (2016) e l’Astronomia Solar di Jacob&Co (2017). Inoltre, come co-proprietario dello Studio Italo-Tedesco Mask Architects con Öznur Pınar Çer, Founder and Principal Designer, è il primo designer orologiero ad essere stato invitato alla prossima Biennale 2020 d’Architettura di Venezia con un progetto che trae ispirazione dal mondo delle lancette. Usando ‘’l’archetipo’’ di un buco nero, verrà data vita ad un concetto inedito di meccatronica auto-alimentata applicata ad elementi concentrici.

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Il progetto che ha portato “sul podio” il designer di origine sarde è l’Astronomia Sky di Jacob&Co, una creazione dal design futuristico e di straordinaria ingegneria micromeccanica che desidera elevare l’arte orologiaia al di sopra del tempo. La paternità di questo sistema micromeccanico è opera di un altro talento italiano, il Maestro Orologiaio Luca Soprana che ha dato vita al calibro a carica manuale JCAM11 (42 rubini, 21.600 alternanze/ora, riserva di carica di 60 ore). I due sono riusciti a dar vita, combinando il più alto livello dell’artigianalità orologiaia svizzera, della creatività Italiana e delle arti micro-decorative, ad un orologio che vuol essere la riproduzione visiva-poetica della volta celeste. Mai visto prima in orologeria, l’Astronomia Sky, che ha richiesto quasi 3 anni di sviluppo dal collaudato binomio Petta-Soprana, introduce un display siderale tridimensionale e un’architettura sviluppata verticalmente unica nel suo genere.

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Lo “spirito” femminile del panorama enologico italiano. La voce di Cristina Mercuri

Cristina Mercuri, Presidente di DEGUSTIBUSS, Accademia Italiana del Vino.Lo “spirito” femminile del panorama enologico italiano.

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C’è chi sogna per poi rimpiangere di non averci mai provato, per semplice convenienza o perché vinto/a dall’indole umana che spinge gli uomini a fortificarsi nella propria zona di comfort, e chi invece si accorge che“È noioso desiderare sempre e non soddisfarsi mai”, come scriveva Honoré de Balzac.
Parte da qui la storia di Cristina Mercuri, Presidente e Founder di DEGUSTIBUSS, Accademia Italiana per Sommelier e volto noto del panorama enogastronomico italiano ed internazionale.

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Cristina ha capito di essere nata per vivere, cosicché ha deciso di realizzare il sogno di una giovanissima che guardava un programma in tv, abbandonando definitivamente il comfort della vita da Tailleur.

Così nel 2017 ha co-fondato Degustibuss, Accademia del vino in forte crescita, con tante sedi in Italia e attività in tutto il Mondo.Studiare Giurisprudenza l’aveva appassionata. Ma sia la pratica forense che la professione vera e propria non le davano più soddisfazioni. Così Cristina Mercuri, classe 82, toscana ma milanese d’adozione, avvocato per studi americani e multinazionali fino al 2015, stanca di una routine e di un lavoro che non le appartenevano, decide di cambiare rotta e dedicarsi alla sua vera passione: diffondere una cultura vera e sana del vino.Oggi Cristina è una Wine Educator e consultant, in possesso del Diploma WSET, uno degli istituti di formazione sul vino più autorevoli al mondo. E nel 2017 arriva Degustibuss, accademia nazionale, che oggi ha sedi in tutta Italia e propone corsi sommelier, corsi degustazione vino e birra e corsi barman.

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«Da legale, non trovavo senso etico in quello che facevo, non portavo a casa nessuna soddisfazione, anche quando vincevo – afferma Cristina – se ci pensi,la tua giornata è il tuo lavoro: perchè ci passi dalle 8 alle 12 ore, se va bene. E perchè avrei dovuto passare la mia vita a fare cose di cui non m’importava assolutamente nulla? Non siamo alberi. Non sono piantata nel mio status quo, ho la splendida facoltà di muovermi e cambiare. Se siamo infelici dobbiamo rilanciare i dadi, essere svegli e lavorare sodo».
Cristina non ha alcun rimpianto per la scelta fatta, anzi ha molti progetti in cantiere. Spera di diventare un Master of Wine  e di poter entrare nell’Olimpo dei pochi (ad oggi solo 380 in tutto il mondo) MW in circolazione.


Conclude così Cristina: Per il futuro  vogliamo picchiare forte e non smettere mai di dare contenuti sempre più seri e scientifici ai docenti e ai discenti (tiene lei le lezioni per i livelli superiori di sommelier a Milano), per formare i professionisti del futuro secondo standard internazionali solidi, seri e di prestigio».


BREVE PROFILE DEGUSTIBUSS

La formazione di Degustibuss mira a rafforzare l’approccio critico al calice e insegna come gestire in maniera profittevole una cantina, come diventare Head Sommelier o Buyer, perché affronta i temi economici e di posizionamento commerciale molto seriamente.

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E poi la struttura logica che sta dietro la didattica è unica.

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Nel primo livello si studiano i Vitigni Internazionali e si analizza come i fattori di Terroir influiscono sulle differenze nel calice: alla fine del primo livello il corsista non solo è in grado di degustare, ma è anche in grado di riconoscere vitigno e origine geografica di un vino (panel internazionale, ovviamente).

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Nel secondo livello gli argomenti sono L’Europa, e come i fattori in vigna e cantina influiscono sulla qualità e lo stile di un vino. Partendo dal calice, quindi, il corsista sarà in grado di risalire ai fattori che lo hanno determinato, valutandone la qualità da un punto di vista oggettivo.

Nel terzo livello (il più bello a mio parere) si affrontano le restanti regioni del mondo e si fanno interessanti Lecture su Climate Change, concetti molto tecnici che riguardano turnover e profittabilità aziendale, posizionamento economico di un vino e giusto valore monetario. Oltre che un’ampia sessione sugli abbinamenti con il cibo. Il corsista che diventa Sommelier superando l’ultimo esame è in grado di affrontare una discussione su un vino a livello tecnico, responsabile e preparato.

IED lancia Render Farm, laboratori virtuali, agevolazioni finanziarie

L’Istituto Europeo di Design presenta un piano a favore dei suoi studenti per garantire che, in vista della chiusura dell’anno accademico, rimanga alto il livello di qualità dei percorsi di studio portati avanti nel secondo semestre, anche se da remoto. Le iniziative adottate da IED vanno ad integrare quanto attivato per la Smart School, agendo su due fronti: da una parte assicurare a tutti gli studenti di completare i rispettivi percorsi di studio senza ritardi e carenze, integrando anche quelle attività – tipiche di una scuola del fare – che richiedono accesso a laboratori e l’utilizzo di software e attrezzature proprie del corso; dall’altra mettere a disposizione delle famiglie colpite dalla crisi un piano di aiuti economici, volto a sostenere il percorso di studi dei propri figli, considerando tutte le situazioni di difficoltà che si sono venute a creare a causa dell’attuale contesto. 

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L’impegno principale di IED, soprattutto in questo particolare momento, è di continuare a garantire che tutti gli studenti abbiano le medesime opportunità e regole in un momento che ha contribuito a costruire divari, rispettando le differenze tra i corsi – dichiara Riccardo Balbo, Direttore Accademico IED. Tutti i nostri studenti saranno messi nelle condizioni di diplomarsi nei tempi stabiliti e con i requisiti formativi definiti. I servizi di job placement e career service non soltanto saranno garantiti come ogni anno, ma saranno al fianco dei nostri neo diplomati per raccontare ai loro futuri interlocutori il modo con cui questi giovani, con maturità e senso di responsabilità, hanno saputo adattarsi ad una situazione inaspettata e difficile“.

IED ha sviluppato un sistema integrato di servizi per permettere prima di tutto a diplomandi e masteristi di finalizzare i rispettivi progetti di tesi. Il sistema prevede un servizio di Render Farm che fornisce agli studenti la possibilità di affidare in esterno la parte finale di rendering, che richiederebbe una potenza di calcolo non disponibile da un dispositivo standard in uso da casa. Al servizio di Render Farm si aggiunge quello di laboratori virtuali, che permette di collegarsi da un qualsiasidevice personale ad una delle macchine presenti nei laboratori IED o nel cloud, sfruttandone così la potenza e tutto l’impianto di software disponibile, senza dover installare nulla sul proprio dispositivo.

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A questi due servizi si aggiunge poi la possibilità di poter prendere in prestito dalle sedi materiali e attrezzature specifici di corso, il poter accedere a servizi di lavorazioni in esterno, come ad esempio per il corso di design del gioiello, e avere la possibilità di accesso – in maniera contingentata secondo orari prestabiliti e turnazioni – ad alcuni laboratori delle sedi, come ad esempio la sala registrazioni per i corsi di sound design. Per seguire le disposizioni del Governo in materia di sicurezza sanitaria, le tesi saranno discusse da remoto. Inoltre, per garantire che tutti gli studenti si possano diplomare nei tempi stabiliti, la sessione estiva ordinaria si aprirà il 13 luglio allungandosi, con una pausa ad agosto, fino al 30 settembre.”Oggi sentiamo forte la necessità non solo di assicurare il completamento dell’anno accademico da remoto dei nostri diplomandi – dichiara Emanuele Soldini,Direttore IED Italia – ma anche di garantire ai ragazzi di primo e secondo anno il proseguimento dei loro percorsi, affinché nessuno debba trovarsi nella situazione di dover abbondare gli studi. Siamo consapevoli delle difficoltà che le famiglie potrebbero trovarsi a fronteggiare in questo delicato momento, per queste ragioni abbiamo previsto un programma di aiuti finanziari per sostenerle”.


Grazie alla collaborazione dell’Istituto Pro-family del gruppo bancario BPM si potrà accedere ad un finanziamento a tasso zero esteso da sei a dieci mesi, il cui onere finanziario costituito dagli interessi sarà totalmente a carico di IED. Sono previste per gli studenti riduzioni sulla retta di frequenza in caso di difficoltà economica familiare certificabile, dovuta all’emergenza COVID-19. Inoltre per tutti gli studenti è prevista un’agevolazione economica in caso di re-iscrizione entro il 30 giugno, valida anche in caso di sottoscrizione del finanziamento a tasso zero. Per gli studenti che si iscrivono al primo anno, sono previste invece agevolazioni sulle iscrizioni anticipate, come lo sconto Early Bird, il finanziamento a tasso zero e un bando di borse studio dedicato a studenti meritevoli, sempre a supporto delle famiglie più in difficoltà.

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 Oggi lo sguardo dell’Istituto Europeo di Design è già lungo sul mese di settembre, con l’obiettivo di poter riprendere l’anno accademico 2020/21 con una didattica in modalità FAD integrata ad attività in presenza dove possibile e nel pieno rispetto delle regole e della sicurezza personale, con l’estensione del servizio di Render Farm e di laboratori virtuali e quindi con un progetto allargato che guarda ad una ridefinizione degli spazi delle sedi e della loro modalità di impiego.

“Dress me”





“Dress me” è un lavoro di fotografia e video-art che ci ricorda quanto sia difficile essere adolescenti e sentirsi compresi.

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La pandemia, fra le altre cose, ci sta insegnando a stare soli. Qual’è la nostra sensazione? Questo tempo insieme a noi stessi ci sembra lungo o ci sembra breve? Fin da piccoli, vestirci di noi e delle nostre passioni è vitale, perché si riesca ad amare ogni attimo. 

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Questo lavoro ci racconta con semplicità che prenderci cura di noi stessi e rispettare chi abita nella nostra casa, o nel nostro pianeta, non crea mai giudizio o pregiudizio, ma armonia e dolcezza. 

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Foto Alessandro Amico
Art director Raimondo Rossi
Dress Stefano Montarone
Model Miriam
Opera Francesco Patanè







GUESS JEWELLERY CELEBRA LA FESTA DELLA MAMMA

Peony e Liquid, due collezioni che Guess Jewellery ha creato per celebrare le mamme.

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Autentico simbolo distintivo per il brand, la peonia adorna i gioielli della linea GUESS Peony, donando loro un lussuoso tocco di primavera.

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Insieme alla collezione Liquid, che mostra forme sinuose combinate con il logo GUESS in corsivo, sono i regali perfetti per la Festa della Mamma.

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Le due collezioni comprendono collane, bracciali, orecchini e anelli in acciaio placcato con logo inciso e applicazione cristalli Swarovski®.

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Peony e Liquid rappresentano il massimo della femminilità: un regalo speciale per una persona molto speciale.

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HUMILITY 1949 – una t-shirt bianca ci salverà!


Ode alla T-shirt bianca, che ci salva sempre

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Non sai cosa metterti? Nove volte su dieci, una maglietta bianca risolve l’enigma

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Se poi è resa speciale da una scritta poetica o da uno slogan ironico (non siamo forse, noi donne, tutto e tutto il contrario?) allora è davvero a prova di errore. 

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Tra le proposte di Humility 1949, due sono destinate a essere indossate a ripetizione a seconda dell’umore e della giornata. Per il resto, si abbinano a tutto: le infili sui jeans, sotto un blazer maschile, con panta-pajama di satin nero, gonne a ruota a strisce o a pois e shorts di pelle. 

Il lettering nero su fondo candido è elegante e sottile quando si tratta di incoraggiarti a realizzare i tuoi sogni e a non smettere mai di essere te stessa (“You can be whatever you want to be”, ovvero: puoi essere tutto quello che vuoi), bold e invadente quando mira a mettere in luce la tua graffiante sagacità (“C’est une belle journée pour me quitter”, ovvero: è una bella giornata per lasciarmi). 

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La forma non cambia: il cotone plasma modelli che scendono dritti, né fitted, né loose, praticamente perfetti su ogni silhouette. 

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Le maniche sono corte, ampie e mosse da un risvolto minimo. La scollatura è a girocollo, ma generosa quanto basta e femminile. 

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Insomma, sarà proprio grazie a una T-shirt bianca e senza fronzoli (ma unica e capace di raccontare un po’ di te) se d’ora in poi sarà impossibile dire: “non so cosa mettermi!”.