“We need colours to survive this world”, la mostra di Monica Silva a Venezia

“We need colours to survive this world”, la mostra di Monica Silva a Venezia
Quando i colori diventano salvezza

We need colours to survive this world” – abbiamo bisogno dei colori per salvarci in questo mondo. Non è solo il titolo della mostra che la Fondazione Giorgio e Armanda Marchesani di Venezia ospita dal 16 ottobre al 9 novembre, ma il manifesto esistenziale di Monica Silva, fotografa italo-brasiliana che ha fatto del colore la sua lingua madre e della fotografia uno strumento di riscatto.

Nata a San Paolo con radici nella tribù Guaraní, Monica arriva in Italia oltre trent’anni fa portando con sé un bagaglio di sogni impossibili. «Provengo da una famiglia povera, dove studiare sembrava impossibile», racconta. Ma è proprio l’arte a salvarla: prima modella, poi conduttrice e assistente alla regia, scopre la fotografia a Londra nel 1986 e non la abbandona più.

Il colore come terapia

I colori di Monica Silva non sono mai innocui: rassicurano e spaventano, esplodono in tonalità vivide e si confrontano costantemente con l’ombra, il buio, la morte. È un’eredità caravaggesca riletta in chiave pop, scoperta a Napoli e poi reinterpretata nel progetto “Lux et Filum” del 2014. «Ho voluto lasciare spazio a quel margine interpretativo che non esplicita tutto», spiega l’artista, che nei suoi scatti gioca continuamente con il contrasto tra luce e tenebra, presenza e assenza, vita e morte.

La fotografia diventa per lei strumento terapeutico già nel 2003, quando inizia a realizzare autoritratti – “selfie” ante litteram – per ritrovare se stessa in un momento di crisi. «Mi guardavo allo specchio e non mi riconoscevo. Quei racconti per immagini mi hanno dato la possibilità di capire me stessa».

L’angelo che diventa pop

Il fulcro della mostra veneziana è “Gabriel Angel’s White Light“, evoluzione di un progetto nato nel 2022 con l’artista Valerio Fausti. Un angelo ligneo trecentesco viene trasformato in un trittico pop con i colori RGB, avvolto in luci led e retroilluminato: nello spettro luminoso, accompagnato da installazioni sonore, diventa luce bianca pura. «Come una farfalla che rompe il bozzolo», l’angelo abbandona la sua sacralità per abbracciare una nuova identità libera.

Accanto a questo, la mostra presenta circa 25 opere tra fotografie celebri e inediti: ritratti di icone del cinema come Brad Pitt, Tilda Swinton, George Clooney e Willem Dafoe, ma anche volti comuni, filosofi, dirigenti e persone della strada. Tra le immagini più iconiche, “Banana Golden Pop Art” – omaggio a Warhol che racconta la fugacità del tempo e la bellezza nascosta – e il ritratto di Gillo Dorfles, premiato alla Biennale di Venezia 2011.

Dai lavori per Corriere della Sera, Vogue, Vanity Fair e Le Figaro ai progetti “Sacro e Profano” (2019) e “Absence” (2022), Monica Silva costruisce un universo visivo dove ogni colore è una storia, ogni ombra un interrogativo. «L’arte mi ha salvato la vita», ammette. E attraverso i suoi colori forti, le sue luci accecanti e le sue ombre profonde, continua a salvare anche chi guarda.



(foto concesse dall’ufficio stampa)

“Valore Sociale e Mercati Globali” – il secondo panel SNOB ROOM a Mercanteinfiera

SNOB ROOM: “Valore Sociale e Mercati Globali” – Made in Italy e responsabilità del futuro

Il secondo panel affronta il nodo cruciale dell’eccellenza italiana: competere senza perdere l’anima

A cura del Fondatore e Direttore Responsabile Miriam De Nicolò


Dopo il successo del panel inaugurale “Cultura che cambia“, che ha aperto una riflessione profonda sul ruolo trasformativo della cultura nell’Italia contemporanea, venerdì 17 ottobre la SNOB ROOM ha ospitato il suo appuntamento più atteso: “Valore Sociale e Mercati Globali”.

Un dialogo che ha messo al centro la questione fondamentale del nostro tempo: il Made in Italy può competere sui mercati internazionali continuando a generare benessere diffuso, investendo nelle persone e costruendo futuro per le nuove generazioni? O siamo condannati a scegliere tra successo commerciale e responsabilità sociale?

Il panel, curato e moderato da Miriam De Nicolò, Fondatore e Direttore Responsabile di SNOB Magazine, ha riunito voci autorevoli capaci di guardare al Made in Italy da prospettive complementari: la ricerca sociale, l’internazionalizzazione, la comunicazione strategica e la gestione fieristica. Un confronto senza retorica celebrativa, che ha scelto la lucidità della diagnosi rispetto alla consolazione del mito.


REMO LUCCHI: “La crisi del Made in Italy è una crisi di formazione”

Remo Lucchi, Presidente Advisory Board presso Eumetra MR, tra i massimi esperti italiani di cambiamento sociale, ha aperto il panel con una fotografia severa anzi, come lui stesso ha definito, “un film” – dell’Italia post-lockdown e post-crisi globale.

L’economia ha subìto freni strutturali. I giovani che hanno interrotto gli studi universitari non ce l’hanno fatta e sono caduti nel precariato. Questo malessere genera populismo, contrapposizione, perdita di progettualità collettiva,” ha esordito Lucchi, ponendo immediatamente l’accento sul legame profondo tra benessere sociale e capacità produttiva.

Il punto centrale del suo intervento è stato netto: “La colpa dei giovani non è dei giovani.” La responsabilità, secondo Lucchi, è di un sistema educativo che non sa più fare “marketing di se stesso”, che non riesce a rendere desiderabile la formazione, che interrompe il percorso culturale proprio nel momento in cui i ragazzi stanno costruendo senso critico ma non hanno ancora acquisito etica e relazionalità positiva.

Il Made in Italy nasce dalla Creatività Sociale – dalla capacità di creare insieme, di condividere visioni, di costruire attraverso la relazionalità,” ha sottolineato.Ma questa creatività richiede cultura, formazione completa, investimento nelle persone. Senza questo, il Made in Italy diventa solo un’etichetta vuota su un sistema in crisi.”

Lucchi ha concluso richiamando l’urgenza di rifondare la scuola e la formazione come luoghi di coinvolgimento emotivo e progettualità condivisa: solo così si può rigenerare quella Creatività Sociale che è alla base dell’eccellenza italiana.


MICHELANGELO TAGLIAFERRI: “Il Made in Italy non è ideologia, è filiera di valori”

Michelangelo Tagliaferri, sociologo e Fondatore di Accademia di Comunicazione, ha spostato il focus sulla sostanza narrativa e identitaria del Made in Italy, ponendo una domanda scomoda: cosa rende davvero “italiano” un prodotto?

La filiera del Made in Italy come italianità non è ideologica ma fatta di cultura, valori e regole condivise per fare le cose,” ha affermato Tagliaferri. “Molto di ciò che chiamiamo Made in Italy ha solo l’ultimo processo produttivo fatto in Italia. Ma quali sono le regole che rendono compatibile un prodotto per essere chiamato italiano? Qual è il contenuto etico, culturale, relazionale che lo rende autentico?

Tagliaferri ha richiamato la necessità di un rebranding profondo, che non si limiti a comunicare meglio il Made in Italy, ma che riparta dai fondamenti: dalla formazione dei comunicatori, dall’etica della narrazione, dalla capacità di raccontare verità invece che costruire simulacri.

Comunicare il Made in Italy significa comunicare un sistema di valori, non solo un’estetica. E questo richiede consapevolezza, responsabilità, cultura profonda – non solo marketing.

IL VIDEO INTEGRO:


MICHELE TOMEA: “Il Made in Italy che vende è il lifestyle, non il prodotto”

Michele Tomea, General Manager della Camera di Commercio Italo-Thailandese, ha portato lo sguardo dall’Italia ai mercati globali, con una case history concreta: come il Made in Italy viene percepito e acquistato in Asia.

I consumatori thailandesi apprezzano profondamente il Made in Italy. Ma cosa comprano davvero? Non solo il prodottocomprano il lifestyle italiano, il bel vivere, l’idea di una vita più bella,” ha spiegato Tomea. “La Thailandia è un paese ricco, con 70 milioni di abitanti, inserito in un Sud-Est asiatico da 650 milioni di consumatori – 250 milioni in più rispetto all’Europa. È un’opportunità straordinaria per l’Italia.”

Tomea ha però messo in guardia dalle illusioni: “Parliamo con piccole e medie imprese che si affacciano con fatica ai mercati esteri. Devono capire le problematiche, trovare il giusto asset di mercato. I thailandesi viaggiano, conoscono l’Europa, hanno senso del gusto raffinato. Non tutto ciò che produciamo va bene per il loro mercato, ma abbiamo sempre un certo appeal – soprattutto nel lusso, design, moda.”

La provocazione finale di Tomea ha colpito nel segno: “L’ Ambasciata Italiana in Thailandia promuove ‘Italian lifestyle‘, non più ‘Made in Italy’. Perché il Made in Italy, come certificazione di origine, è difficilmente rispettabile nei mercati globali. Dobbiamo essere onesti: ciò che vendiamo è una narrazione culturale, non solo un’etichetta.

Ha concluso sottolineando un dato sorprendente: “Gallerie Lafayette a Parigi, la Rinascente di Milano e altri mall iconici sono di proprietà thailandese. Loro stanno comprando i luoghi simbolo del lusso europeo. Noi dobbiamo far conoscere l’Italia alle aziende thai tanto quanto loro fanno conoscere il loro mercato a noi.”

  • Ilaria Dazzi, Brand Manager Mercanteinfiera
  • Ilaria Dazzi, Brand Manager Mercanteinfiera
  • Ilaria Dazzi, Brand Manager Mercanteinfiera

ILARIA DAZZI: “Mercanteinfiera è specchio dell’Italia – con le sue luci e le sue ombre”

Ilaria Dazzi, Brand Manager di Mercanteinfiera, ha offerto la prospettiva di chi osserva il Made in Italy dal campo, attraverso una delle Fiere più importanti d’Europa che accoglie 55.000 visitatori per edizione.

Alla domanda di Miriam De Nicolò – “Da questo osservatorio privilegiato, cosa vede del Made in Italy? È fossilizzato o in evoluzione?” – Dazzi ha risposto con lucidità: “Vedo luci e ombre. Dal punto di vista economico, la scelta di acquistare un brand dipende da dove viene acquistato e dove viene collocato. Ma dietro questo c’è un problema di natura culturale.”

Dazzi ha portato l’attenzione sulle nuove generazioni: “È fondamentale creare eventi come la SNOB ROOM perché i giovani possano avvicinarsi alla cultura attraverso le nuove forme di comunicazione e i social network. Dobbiamo parlare il loro linguaggio senza banalizzare i contenuti.”

Mercanteinfiera è un contenitore che raggiunge migliaia di persone. Non possiamo limitarci a raccontare dati economici – dobbiamo raccontare storie, esperienze, visioni di professionisti e interlocutori qualificati. Per questo ho creduto nel progetto SNOB dandoci nuovi appuntamenti, prossime edizioni, altri spazi di confronto culturale. Questo è solo l’inizio.”


LA CHIUSURA DI MIRIAM DE NICOLÒ: “Il Made in Italy ha bisogno di miglior cultura, non di nuova comunicazione”

A chiudere il panel, le parole nette e visionarie di Miriam De Nicolò, che ha ricondotto tutti gli interventi a un unico, potente messaggio:

“Il Made in Italy non ha bisogno di una nuova comunicazione. Ha bisogno di una migliore cultura. E per cultura intendo investire nelle persone, negli individui, nei giovani, nel loro modo di sognare, di fare, di creare insieme. Se non lo facciamo noi, nel nostro piccolo, tutto il resto diventa solo tante belle storie vuote.”

Una dichiarazione che racchiude il senso profondo del progetto SNOB ROOM: andare oltre la celebrazione dell’eccellenza per interrogarsi sulle fondamenta che la rendono possibile. Rifiutare la retorica del Made in Italy come mito intoccabile per farne un progetto vivo, responsabile, capace di generare benessere diffuso e non solo fatturato.


Un progetto che continua

Il secondo panel della SNOB ROOM ha confermato la necessità di spazi di pensiero all’interno delle manifestazioni commerciali. Non basta vendere – serve interrogarsi su cosa si vende, come si produce, quale impatto si genera.

Mercanteinfiera, grazie alla sensibilità di Ilaria Dazzi e alla visione di SNOB Magazine, si conferma terreno fertile per questo tipo di dialogo: un luogo dove l’eccellenza materiale incontra la riflessione culturale, dove il commercio diventa occasione di pensiero condiviso.

Info: info@snobnonpertutti.it

(Foto e Video Danny Torres)




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La SNOB ROOM inaugura a Mercanteinfiera con il primo panel “Cultura che cambia”.

Quando l’automobile è per sempre. Il successo di Villa La Massa Excellence 2025 premia i capolavori di tecnologia e design che arrivano al cuore.

Alcune automobili nascono per essere, e restare, fuori dal tempo. Sono automobili “per sempre” in quanto interpreti di quell’insieme di gusto, passione, funzione e prestazioni che definiscono i capolavori. Villa La Massa Excellence, evento dedicato alle più straordinarie supercar e hypercar degli anni recenti, nato dalla collaborazione con Canossa, ha proposto il 17, 18 e 19 ottobre, nella cornice dell’hotel cinque stelle alle porte di Firenze parte di Villa d’Este La Collezione, proprio questo tipo di vetture: rare memorie del passato e straordinari capolavori del presente, offrendo uno spettacolo che, a pieno titolo, rappresenta la cultura dell’automobile.

La qualità della formula è provata dell’eterogeneo profilo del pubblico presente, composto anche da giovanissimi, da uomini e donne autenticamente preparati, da curiosi che cercano il sapore di quella dedita passione, e di collezionisti e competenti richiamati da un evento diverso da tutti. I premi rappresentano l’occasione per celebrare le auto presenti. Ma la Giuria, composta da esperti ed esperte non solo di auto ma anche di arte, design e lifestyle, ha scelto, per l’assegnazione della Coppa d’Oro Villa La Massa–tradizione che viene dal Concorso d’Eleganza Villa d’Este–un autentico simbolo delle auto senza tempo: la Lamborghini Countach, nella versione 5000 Quattrovalvole, capolavoro assoluto del grande e compianto Marcello Gandini.

All’opposto, vincitrice del premio che celebra l’evoluzione, molto interessante trovare la Ferrari di oggi, battezzata “12 Cilindri”, in versione Spider, autentico simbolo di come si possa conservare la magia del tradizionale motore V12 in una realtà stilistica e tecnica volta al domani. Lo speciale premio assegnato da Villa La Massa, copre alla perfezione un’altra area del fascino dell’automobile: quello della sportività realizzata per la competizione. Si tratta di una delle 25 GT1 che la Porsche produsse per poter ottenere l’omologazione per le gare. Tanto rara quanto morbidamente aggressiva.

Sicuro interesse e curiosità per il premio assegnato dal pubblico presente: legato ai ricordi del mito Bugatti, fatto rinascere negli anni 90 dopo le glorie dell’anteguerra, il “People Choice” per la EB110 GT. Perfettamente nel presente, e non avrebbe potuto essere che così, il premio dei giovanissimi: liberi da ricordi e sogni passati, hanno ampiamente votato la Pagani Huayra Roadster BC del 2019, a riprova che c’è ancora molto spazio per la passione. Luigi Orlandini, Chairman e CEO di Canossa, ha voluto sottolineare come “l’emozione di bellezze che vanno oltre il tempo, ovvero l’unione della magnificenza di una nobile antica villa fiorentina con quella di automobili destinate ad essere, per sempre, simbolo del gusto e della tecnologia della nostra epoca, è la vera anima di questo importante evento di cui siamo orgogliosi. La passione per le auto, per gli eventi, per il lifestyle, per l’hospitality è il vero motore che muove i team di Canossa e di Villa La Massa nel dare vita a questo evento”.

“Lettere d’Amore” – Mostra personale di Luca Crescenzi 

59ª Galleria Gamondio – Castellazzo Bormida
Chiesa di Santo Stefano
Via Milite Ignoto Castellazzo Bormida | 4 – 26 ottobre 2025

La Galleria Gamondio, storica rassegna artistica nata nel 1966 come “arte eterogenea” nel cuore del Basso Piemonte, torna con la sua 59ª edizione e dedica l’appuntamento di quest’anno alle opere di Luca Crescenzi, artista nato ad Alessandria e attivo a Milano, dove è da sempre protagonista della scena creativa e in passato, della nightlife più underground ed esclusiva.

La mostra, “Lettere d’Amore”, è stata inaugurata sabato 4 ottobre 2025 nella Chiesa di Santo Stefano di Castellazzo Bormida e sarà aperta al pubblico fino al 26 ottobre 2025. Si tratta della prima mostra personale di Crescenzi dopo quindici anni, un evento che riporta l’artista nel territorio d’origine, dove aveva già esposto in passato con il progetto LIFELINES.

Poliedrico nella sua attività, Crescenzi ha collaborato con brand di rilievo internazionale come Vivienne Westwood, Calvin Klein, Heineken International, Nokia, Sony, Hewlett-Packard e Philips, distinguendosi tra graphic design, art direction, eventi e pubbliche relazioni.

L’esposizione sarà curata da Francesca Liotta, esperta d’arte, specialista in attività culturali e da Davide Minetti, storico organizzatore della Galleria Gamondio, responsabile dei relativi allestimenti. 

Il progetto grafico porta la firma di Alessia Deletia Colognesi e dello stesso Minetti. 

Le fotografie che documenteranno la mostra, anche nella fase di allestimento, sono di Maurizio Taccone.

Di Sergio Maranzana è la foto che ritrae la Chiesa di Santo Stefano.

La mostra di Crescenzi si sviluppa attraverso materiali, tecniche e temi diversi, l’artista ci accompagna in un percorso che parla di realtà, ma anche di interiorità, attraverso i colori tenui e a volte dolorosi del ricordo e del vissuto. Questa esperienza vuole essere anche un’occasione per riflettere sul ruolo dell’arte contemporanea, come strumento di dialogo, di emozione e di pensiero. Attraverso carte pregiate, tecniche miste, segni e scritture, in un intreccio poetico che evoca atmosfere proustiane e letterarie, “le missive di Luca Crescenzi, realizzate su carte per lo più acquarellate, ma anche frammentate di fotografie, inchiostrate, talune veri e propri collage, riflettono sulla complessità del Tempo, che forse è davvero perduto e ritrovato”. 

La parola e il segno diventano porte aperte sui desideri interiori, narrazioni delicate che rimandano a Proust, Camus, Cassola e Naipaul, in un percorso che unisce memoria, letteratura e arte visiva.

La Galleria Gamondio rappresenta per Castellazzo Bormida un orgoglio culturale e un appuntamento che ha la forza e la qualità delle grandi città.

L’iniziativa è resa possibile grazie al sostegno del Comune di Castellazzo Bormida – Assessorato alla Cultura, della Biblioteca Comunale Francesco Poggio, della Pro Loco di Castellazzo Bormida e al contributo prezioso di Gianna Talpone, Irene Molina, Domenico Ravetti (Vicepresidente del Consiglio Regionale del Piemonte) e del Sindaco Gianfranco Ferraris.
Un ringraziamento speciale va a Giuseppe Boidi, Gianni Prati, Sara Pezza, Franco Prati e Paola Massobrio, oltre che alla Regione Piemonte e alla Provincia di Alessandria per il patrocinio concesso.


 Luca Crescenzi Lettere d’Amore
Chiesa di Santo Stefano, Castellazzo Bormida (AL)
 4 – 26 ottobre 2025
Curatela e allestimento: Francesca Liotta, Davide Minetti
Progetto e organizzazione: Davide Minetti
Progetto grafico: Alessia Deletia Colognesi, Davide Minetti
Fotografie: Sergio Maranzana
Ufficio stampa: The Art Society

La SNOB ROOM inaugura a Mercanteinfiera con il primo panel “Cultura che cambia”.

SNOB ROOM inaugura a Mercanteinfiera con il panel “Cultura che cambia”:
una riflessione profonda sul futuro del Made in Italy tra visione culturale, istituzioni e impresa

A cura del Fondatore e Direttore Responsabile Miriam De Nicolò

Si è svolto sabato 11 ottobre, il panel inaugurale della SNOB ROOM, nuovo hub culturale firmato SNOB Magazine, che ha aperto il proprio ciclo di incontri a Mercanteinfiera con il tema “Cultura che cambia”. Un dialogo ad alta voce sul ruolo trasformativo della cultura, dell’impresa e dell’identità italiana in un momento storico cruciale.

L’evento, curato e moderato da Miriam De Nicolò, Fondatore e Direttore Responsabile di SNOB Magazine, ha rappresentato un unicum nella storia della Fiera, aprendo un luogo di riflessione all’interno di una manifestazione tradizionalmente commerciale. Un’operazione resa possibile grazie alla sensibilità della Brand Manager di Mercanteinfiera, Ilaria Dazzi, fortemente voluta per dare spazio a contenuti strategici per l’Italia contemporanea.

La collaborazione con Snob in occasione di Mercanteinfiera Autunno 2025 rientra nell’obiettivo di valorizzare al massimo il tema dell’eccellenza: anche il collezionismo è una forma di eccellenza, come lo sono i brand che nella nostra manifestazione rendono ancora oggi il Made in Italy una chiave economica e culturale di assoluto fascino e interesse. Credo che le figure che hanno animato e animeranno i panel siano testimonianza di un percorso di approfondimento che va anche oltre l’aspetto commerciale e che serva anche come opportunità di avvicinamento ed educazione alla bellezza per le giovani generazioni.” – Ilaria Dazzi, Brand Manager Mercanteinfiera.



Il panel ha visto la presenza di personalità d’eccellenza:

  • Marco Panieri, Sindaco di Imola e Presidente ANCI Emilia-Romagna, ha ribadito la centralità delle istituzioni nel creare sinergie virtuose con il mondo culturale e produttivo, sottolineando quanto il sistema dei Comuni italiani possa e debba essere il motore del cambiamento.
  • Chiara Boni, stilista e fondatrice dell’omonimo brand, ha raccontato la sua visione pionieristica, a partire dagli anni ’70, tra viaggi internazionali, innovazione tessile (l’introduzione dello stretch) e inclusività femminile. Un intervento che ha messo in luce come la moda possa essere veicolo di cultura profonda.
  • Antonello Grimaldi, Segretario Generale della Veneranda Biblioteca Ambrosiana, ha portato una vera e propria case history italiana di rigenerazione culturale ed economica: la storica istituzione milanese è arrivata al successo grazie all’apertura museale alle nuove tecnologie, alla valorizzazione del patrimonio e a un dialogo attivo con le nuove generazioni. Un esempio di come cultura e visione possano generare numeri, sviluppo e rinascita.

    “Superare l’elitarismo culturale costruendo un modello economicamente sostenibile e socialmente inclusivo: questa la visione di chi sa che custodire cultura significa democratizzarla, non blindarla.” – Antonello Grimaldi, Segretario Generale della Veneranda Biblioteca Ambrosiana

  • Il prof. Michelangelo Tagliaferri, sociologo e Fondatore di Accademia di Comunicazione, ha offerto uno spunto filosofico e simbolico, utilizzando il mito di Pandora per riflettere sulle responsabilità culturali della nostra epoca.
  • Andrea Farinet, economista e Presidente della Fondazione Pubblicità Progresso, ha invece affrontato il legame tra economia e cultura, portando dati e visioni sull’impatto sociale della comunicazione responsabile.

A chiudere il dibattito, le parole di Miriam De Nicolò, che ha ricordato come questo appuntamento rappresenti solo l’inizio di un ambizioso progetto editoriale e culturale:

SNOB ROOM è il primo seme di un grande progetto di rebranding del Made in Italy. Un percorso che parla a tutte le imprese, che invita a un’alleanza tra talento, visione e identità. Un progetto che chiede agli italiani di smettere di pensare in piccolo, di abbandonare la logica dell’orticello personale, per aprirsi a una cultura di rete, di coraggio e di ambizione comune. I miei viaggi all’estero mi hanno insegnato a guardare il mio Paese con occhi nuovi: l’Italia ha tutto per essere la nazione più ricca e rispettata al mondo. Serve solo crederci. Insieme.

Mercanteinfiera si riconferma un’eccellenza internazionale, capace di attrarre un pubblico preparato, curioso, fatto di cultori, appassionati, collezionisti e professionisti del settore. Un contesto prezioso dove la cultura materiale incontra la visione, e dove iniziative come la SNOB ROOM trovano terreno fertile per dialoghi ad alto contenuto.

  • MDN con Antonello Grimaldi
  • MDN con Andrea Farinet
  • MDN con Marco Panieri
  • MDN con Chiara Boni
  • MDN con Michelangelo Tagliaferri



I prossimi panel di SNOB si terranno:

VENERDI 17 ORE 16.30 “VALORE SOCIALE E MERCATI GLOBALI”
SABATO 18 ORE 15.30 “L’ARTE DEL RACCONTO”

Info qui

L’INTERVENTO INTERO:



(Foto e Video Danny Torres)

SNOB A MERCANTEINFIERA: TRE GIORNI DI PANEL ESCLUSIVI PER RIDEFINIRE L’ECCELLENZA ITALIANA

SNOB A MERCANTEINFIERA – TRE GIORNI DI PANEL ESCLUSIVI, DIBATTITI CON OSPITI D’ECCEZIONE PER RIDEFINIRE L’ECCELLENZA DEL MADE IN ITALY

Un nuovo hub culturale firmato SNOB porta a Mercanteinfiera – la più importante fiera d’Europa dedicata al collezionismo e all’antiquariato – i protagonisti del Made in Italy che dialogano per costruire il futuro delle eccellenze italiane.


Nasce la SNOB ROOM, il primo hub culturale permanente all’interno di Mercanteinfiera, la Fiera più importante d’Europa dedicata al collezionismo e all’antiquariato.
Dal 11 al 18 ottobre 2025, il Padiglione 4 ospiterà tre giorni di panel esclusivi con i principali protagonisti della cultura, dell’impresa e dell’innovazione sociale italiana.

Il progetto, ideato e curato da Miriam De Nicolò, Fondatore e Direttore Responsabile di SNOB Magazine, nasce dall’urgenza di superare la retorica celebrativa del Made in Italy per costruire una narrazione nuova: quella di un’eccellenza che genera benessere, responsabilità sociale e visione per il futuro del Paese.

La SNOB ROOM non è uno spazio fieristico tradizionale, ma un salotto culturale dove le eccellenze italiane si confrontano su temi che vanno oltre il prodotto,” spiega Miriam De Nicolò. “Vogliamo dare voce a chi sta ridefinendo il rapporto tra impresa, cultura e società, creando occasioni di dialogo qualificato che possano generare impatto concreto sul tessuto economico e sociale italiano.”

I PANEL

SABATO 11 OTTOBRE – H. 16.30

“CULTURA CHE CAMBIA”

Un confronto sul ruolo della cultura come motore di coesione sociale e innovazione, con:

  • Antonello Grimaldi, Segretario Generale della Veneranda Biblioteca Ambrosiana
  • Chiara Boni, Stilista italiana e fondatrice del brand omonimo
  • Andrea Farinet, Presidente Fondazione Pubblicità Progresso
  • Marco Panieri, Sindaco di Imola

Modera: Miriam De Nicolò

VENERDÌ 17 OTTOBRE – H. 16.30

“VALORE SOCIALE E MERCATI GLOBALI”

Il panel che affronta il nodo cruciale del Made in Italy contemporaneo: come coniugare competitività internazionale e responsabilità sociale d’impresa. Partecipano:

  • Remo Lucchi, Presidente Advisory Board presso Eumetra MR e tra i massimi esperti italiani di cambiamento sociale e benessere sostenibile
  • Michele Tomea, General Manager della Camera di Commercio Italo-Thailandese
  • Michelangelo Tagliaferri, Sociologo e Fondatore di Accademia di Comunicazione
  • Ilaria Dazzi, Brand Manager Mercanteinfiera

Modera: Miriam De Nicolò

SABATO 18 OTTOBRE – H. 15.30

“L’ARTE DEL RACCONTO”

Un viaggio attraverso le modalità con cui l’eccellenza italiana si racconta, dal palcoscenico al brand, dalla comunicazione strategica all’impresa. Partecipano:

  • Pia Lanciotti, Attrice di cinema e teatro
  • Piero Muscari, Fondatore del brand Eccellenze Italiane
  • Michelangelo Tagliaferri, Sociologo e Fondatore di Accademia di Comunicazione
  • Alessandro Nardone, Consulente Strategico

Modera: Miriam De Nicolò

UN PROGETTO EDITORIALE INTEGRATO

La SNOB ROOM rappresenta l’evoluzione naturale della linea editoriale di SNOB Magazine, che da anni indaga l’eccellenza italiana con un approccio che unisce rigore intellettuale e accessibilità narrativa.

In un momento storico in cui il Made in Italy rischia di diventare un mantra vuoto,” prosegue De Nicolò, “abbiamo scelto di dare spazio a chi porta dati, ricerca, visione strategica. La presenza di Remo Lucchi, che da anni studia il rapporto tra benessere sociale e sostenibilità d’impresa, come la partecipazione di Michelangelo Tagliaferri, sociologo e fondatore di Accademia di Comunicazione che da oltre trent’anni forma i professionisti della comunicazione italiana, testimonia la nostra volontà di indagare come si costruisce e si trasmette la narrazione dell’eccellenza“.

L’ingresso ai panel è gratuito con posti limitati. È possibile richiedere informazioni e prenotazioni scrivendo a info@snobnonpertutti.it.

INFORMAZIONI PRATICHE

QUANDO: Sabato 11 ottobre ore 16.30, Venerdì 17 ottobre ore 16.30, Sabato 18 ottobre ore 15.30,
DOVE: Mercanteinfiera – Padiglione 4, Sala SNOB (Ingresso Sud, di fronte all’Ufficio Stampa)
INGRESSO: Gratuito con prenotazione consigliata
INFO: info@snobnonpertutti.it | www.snobnonpertutti.it | IG: @snob_magazine

BENTLEY HOME SVELA LA COLLEZIONE 2025

BENTLEY HOME SVELA LA COLLEZIONE 2025
L’ECCELLENZA SU MISURA, SENZA COMPROMESSI


La nuova collezione Bentley Home segue il percorso di ricerca e innovazione attraverso una palette materica evoluta, capace di esaltare sia l’estetica sia l’esperienza tattile. Il legno, materiale simbolo del brand, viene proposto con nuove finiture opache a poro aperto che restituiscono una profondità sensoriale inedita. Debutta l’essenza Amaranth Frisé, una pregiata finitura in legno dal tono amaranto intenso, caratterizzata da sfumature rosso violacee che si intensificano nel tempo, conferendo eleganza e personalità all’ambiente. Il Louro Preto, con le sue venature marcate e i toni marrone profondo, arricchisce la selezione con un gioco di contrasti tra luce e ombra. Completa la proposta la nuova finitura Shadowgrain, un omaggio allo spirito visionario del design contemporaneo, che introduce pattern decisi e tonalità espressive, aggiungendo alla collezione una dimensione artistica dal forte impatto.

La pietra continua a essere protagonista. Quest’anno, la selezione include il marmo Verde Belvedere, una pietra verde intensa dalle venature terrose e ricca di dettagli, che valorizza le superfici con naturale eleganza e profondità. Il nuovo Onice Ivory spazzolato offre invece un raffinato gioco di texture e trasparenze. Fa il suo ingresso anche il cashmere, utilizzato per la prima volta negli arredi Bentley Home, che arricchisce gli interni con una morbidezza esclusiva, donando una nuova dimensione di comfort.
Con queste introduzioni, Bentley Home eleva l’esperienza dell’abitare, portando anche negli spazi più intimi della casa l’inconfondibile artigianalità e l’approccio progettuale su misura che definisce il marchio.



Ogni pezzo è completamente personalizzabile, con finiture in pelle, legno o rivestimenti in cashmere, per un’estetica altamente sartoriale. Un livello di customizzazione che consente di creare ambienti unici, in cui materiali esclusivi esaltano allo stesso tempo comfort e raffinatezza.

THE ART OF LIVING: LA COLLEZIONE BENTLEY HOME 2025
Francesco Forcellini
prosegue nella sua esplorazione di nuove dimensioni creative con il tavolo Fenton, sintesi di forza scultorea e raffinate variazioni grafiche.
La doppia base si sviluppa in un sofisticato gioco di sottrazioni e smussature, che ne enfatizza l’effetto aerodinamico. Il piano a doppio spessore crea un equilibrio armonioso di volumi e proporzioni, grazie a eleganti cambi di sezione. Il tavolo Fenton è disponibile nelle versioni rettangolare e rotonda, con un’ampia gamma di dimensioni. La versione rettangolare raggiunge una lunghezza massima di 3,60 metri, mentre la rotonda arriva a un diametro di 2,20 metri, la misura più ampia mai proposta da Bentley Home. Un’evoluzione che risponde alle esigenze di clienti con ampie zone living o ambienti corporate, affiancando configurazioni compatte pensate per garantire versatilità in diversi contesti abitativi.


Il divano modulare Ashford, firmato da Carlo Colombo, incarna un perfetto equilibrio tra estetica contemporanea e comfort assoluto. La base sospesa in massello, rivestita in pelle, si afferma come un segno distintivo di sofisticata essenzialità, arricchita da un’estensione in essenza che integra un coffee table. Un’inedita combinazione materica che ridefinisce le proporzioni attraverso il dialogo tra materiali nobili, creando un equilibrio armonico tra funzionalità e design scultoreo.
I cuscini di schienale rivelano sul retro lavorazioni in pelle o tessuto con l’iconico motivo a rombo, in un esclusivo omaggio all’universo Bentley. Disponibile in molteplici elementi componibili per configurazioni su misura, la collezione include anche un modulo chaise longue, perfetto sia come parte di una composizione che come elemento indipendente.


La zona living accoglie anche i nuovi coffee table Verve, espressione di innovazione progettuale. Un elemento in vetro curvato, ispirato al motivo iconico Bentley, si poggia su una base in metallo, creando un deciso contrasto materico. La base è arricchita da una raffinata incisione laser con il motivo Bentley diamond, dettaglio testurizzato che amplifica la presenza scultorea dell’oggetto. Proposti in diverse altezze, i tavolini possono essere combinati per generare un dinamico gioco di volumi.
Partendo da un modulo che struttura lo spazio come una quinta architettonica, il progetto multifunzionale Linden si sviluppa in una famiglia di arredi. La struttura autoportante, solida e avvolgente, assume funzioni diverse a seconda della configurazione. La collezione include una libreria con ripiani e contenitore, un cabinet con elementi in vetro che ne rivelano la composizione interna di mensole e nicchie, un guardaroba e un vanity desk, completando l’offerta Bentley Home dedicata alla zona notte

ICONE DI STILE: LA COLLEZIONE DI ACCESSORI BENTLEY HOME
Con la collezione 2025, Bentley Home amplia il proprio universo di accessori, introducendo una serie di pezzi iconici che incarnano la visione del brand, fatta di eleganza assoluta innovazione e maestria artigianale. Ogni creazione riflette l’incontro tra design, tecnica e savoir-faire, ridefinendo il concetto di lusso contemporaneo.
Nel cuore dell’eleganza contemporanea, il vassoio Bexley è molto più di un semplice oggetto funzionale: è un segno di stile, un dettaglio che definisce il carattere di un ambiente. Il motivo Desmond, con il suo intreccio grafico di linee e geometrie, rende omaggio all’estetica iconica Bentley. Disponibile in un’ampia gamma di colori: Praline con cuciture Quartz Grey, Fir con cuciture Linen, Hemp con cuciture Brown, Basketball Orange con cuciture Pearl e Beola Stone con cuciture nere.

Icona di bellezza senza tempo, il vaso Desmond nasce nelle storiche fornaci di Murano, dove la maestria vetraia trasforma la materia in poesia. Il pattern inciso Desmond gioca con la luce creando profondità e dinamismo. Le tonalità ambra topazio e verde bosco donano al vaso un fascino avvolgente, in perfetta sintonia con il lusso discreto dell’universo Bentley Home. Disponibile in due misure e due varianti cromatiche, il Desmond Vase è una presenza scultorea pensata per impreziosire ogni spazio.
Coniugando l’eccellenza dell’arredo Bentley Home con lo spirito dinamico della moda, la borsa in pelle Elan è un tributo alla morbidezza e all’eleganza senza tempo. Le sue linee scolpite esprimono maestria artigianale, mentre l’interno rivela un dettaglio prezioso: una fodera in pura seta, decorata con l’iconico pattern Bentley. Tre versioni esclusive danno forma a tre personalità distinte: Rust, una tonalità cuoio calda e decisa, abbinata alla fodera Shaded Diamond Orange Rust; Meerkat, con la sua elegante sfumatura cammello, arricchita da un interno Deep Forest; e Coal Stone, nero profondo, accompagnato dalla fodera Shaded Diamond Stell per un lusso essenziale ma deciso.

Completa la collezione il porta bottiglia Elan, che trasforma la funzionalità in eleganza. Rivestito in pelle morbida ma strutturata, è disponibile nelle varianti Merlot Red, ispirata all’intensità dei grandi vini, e Dark Tan, che richiama le calde tonalità della natura. Il rivestimento interno Sunny Diamond valorizza ogni dettaglio, rendendo ogni gesto un’esperienza sofisticata. Più che semplici accessori, gli oggetti Elan sono vere e proprie esperienze sensoriali: un viaggio attraverso texture e sfumature pensato per chi sa riconoscere la bellezza nei dettagli.

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FAM – Fashion Art Milano: un nuovo dialogo tra moda e arte

FAM – Fashion Art Milano: un nuovo dialogo tra moda e arte dalla collaborazione tra Galleria Rubin e MKS Milano Fashion Agency

Nasce FAM, Fashion Art Milano, un progetto che esplora e valorizza il rapporto creativo tra moda e arte. L’iniziativa è frutto della collaborazione tra due realtà milanesi di rilievo: la Galleria Rubin – punto di riferimento per l’arte contemporanea dal 1997, promotrice di artisti italiani e internazionali con particolare attenzione alla qualità tecnica e all’originalità – e MKS Milano Fashion Agency, partner creativo globale con oltre vent’anni di esperienza, sedi a Milano, Parigi, Londra e New York, specializzata in soluzioni su misura per brand di moda, beauty e lifestyle, nonché rappresentante di talenti di primo piano attraverso la sua divisione casting esclusiva.

FAM si propone di raccontare l’universo della moda attraverso il linguaggio artistico, mettendo in luce le molteplici sfaccettature di un settore in continua evoluzione, fatto di bellezza, identità e innovazione culturale. Il progetto nasce con l’obiettivo di creare un collegamento concreto tra l’espressione artistica e l’industria della moda, favorendo un dialogo aperto e stimolante. In questo modo, FAM diventa uno spazio dove talenti emergenti, creativi affermati e professionisti del settore possono incontrarsi, confrontarsi e ispirarsi reciprocamente, dando vita a nuove idee e collaborazioni che guardano al futuro della moda con consapevolezza e passione.



Primo appuntamento della manifestazione è la mostra personale del fotografo Filippo Fortis, intitolata “Ordinary/Extraordinary Beauty – Visioni Contemporanee della Moda”, che si è inaugurata con un vernissage martedì 23 settembre 2025 presso la Galleria Rubin in Via Santa Marta 10, Milano.


Le opere esposte saranno disponibili per la vendita, offrendo la possibilità di acquisire pezzi
originali di questa significativa interpretazione artistica della moda.
Durante il vernissage sono state esposte alcune delle fotografie più rappresentative di Filippo Fortis, frutto della collaborazione con brand del lusso di calibro internazionale come Versace, Thom Browne, Valentino, Balzani, Elie Saab, Schiaparelli, Proenza Schouler e Erdem, Armani Privé, Aishi Studio, Yohji Yamamoto, e con modelle di rilievo mondiale quali Vittoria Ceretti, Anok Yai, Mona Tougaard, Lexi Hearn e Bella Hadid. Le immagini, realizzate tra le capitali della moda – New York, Milano, Parigi e Londra – sono il risultato del lavoro di team di eccellenza riconosciuta nel settore, che hanno contribuito a definire l’estetica unica e raffinata di queste opere.




(Tutte le immagini sono state concesse dall’ufficio stampa JMO STUDIO Via San Rocco 13, Milano)

Beyond the Claim 2025: 4^ Edizione della Sfilata Sostenibile Friend of the Earth

Beyond the Claim 2025: La Quarta Edizione della Sfilata Sostenibile Friend of the Earth a Milano

Friend of the Earth torna protagonista durante i giorni della Settimana della Moda di Milano con la quarta edizione di “Beyond the Claim” – The Makers Matter, un evento promosso dalla Friend of the Earth, progetto della World Sustainability Organization (WSO), per la certificazione di prodotti e servizi che rispettano l’ambiente e le specie in pericolo. La sfilata collettiva ha visto la partecipazione di 13 brand selezionati, pronti a presentare le loro nuove proposte per la collezione Spring Summer 2026.

Celeste

Dopo aver già sostenuto con successo le edizioni precedenti, ApexBrasil rinnova la collaborazione con Friend of the Earth per rafforzare la presenza di eccellenti brand brasiliani nel panorama globale della moda sostenibile. Quest’anno ApexBrasil ha sponsorizzato i marchi Alina Amaral,  Ana de Jour, Celeste, Ludimila Heringer, Natural Cotton Color e Villa Dharma, che hanno presentato le proprie collezioni insieme ad altri brand selezionati da Friend of the Earth. Le sei aziende partecipano attraverso Texbrasil (Programma di Internazionalizzazione dell’Industria Tessile e della Moda Brasiliana), frutto della partnership tra Abit (Associazione Brasiliana dell’Industria Tessile e dell’Abbigliamento) e ApexBrasil. 

BRANDS

  • Alina Amaral: Alina Amaral trasforma tecniche artigianali tradizionali in capi contemporanei, raccontando storie profonde e radici culturali del Nordest brasiliano con un approccio sostenibile e autentico.  
  • Ana de Jour: Brand che celebra l’eleganza senza tempo e la femminilità autentica, Ana de Jour produce capi realizzati con materie prime certificate e attenzione artigianale, privilegiando la sostenibilità in ogni fase produttiva.  
  • Celeste: Specializzato in beachwear sostenibile, Celeste utilizza materiali certificati e biodegradabili, promuovendo un consumo consapevole e collaborando con artigiani locali per valorizzare tradizione e innovazione.  
  • Esmée: Brand britannico specializzato in resortwear, Esmée utilizza cotone egiziano organico e tinture naturali, creando capi leggeri e confortevoli che uniscono eleganza e responsabilità ambientale.  
  • House of Narma: Nato a Londra, House of Narma intreccia storytelling e artigianato etico, utilizzando tessuti certificati e materiali deadstock per creare capi slow fashion che celebrano la diversità culturale e la sostenibilità.  


  • ILKAN.KO: Fondato a Madrid, ILKAN.KO unisce artigianato tradizionale e design contemporaneo con materiali certificati, raccontando storie culturali attraverso capi unisex di alta qualità e sostenibilità.  
  • LBF: Brand brasiliano di gioielli placcati in oro, LBF unisce design contemporaneo e artigianato tradizionale, promuovendo l’empowerment femminile e l’uso di materiali riciclati con un modello di business sostenibile.  
  • Las Gringas: Beachwear ispirato alla foresta amazzonica, realizzato con tessuti certificati e processi a basso impatto, con un impegno concreto nella tutela ambientale attraverso donazioni a progetti di conservazione.  
  • Ludimila: Marchio di slow fashion che impiega tinture naturali e tessuti amazzonici biodegradabili, Ludimila unisce artigianato e design per creare capi unici, rispettosi dell’ambiente e della cultura locale.  
  • Natural Cotton Color: Con la collezione “Tropeiros da Borborema”, NCC omaggia la tradizione del cotone biologico tinto naturalmente, unendo patrimonio culturale e design contemporaneo. La collezione valorizza tecniche artigianali locali e utilizza cotone coltivato senza irrigazione, riducendo drasticamente l’uso di acqua.  
  • Shirvanna: Marchio cipriota che valorizza il riuso creativo di scarti tessili e materiali vintage, Shirvanna crea capi genderless ispirati alla tradizione pastorale, con un forte impegno verso la slow fashion.  
  • Villa Dharma: Nato nel nord-est del Brasile, Villa Dharma crea capi in lino dipinti a mano con tinture naturali, valorizzando mestieri ancestrali e pratiche rigenerative, per una moda che unisce cura del corpo e rispetto per la Terra.  
  • Zoe Klose: Brand svizzero che trasforma rifiuti tessili in capi sportivi e casual, Zoe Klose promuove l’economia circolare e la pulizia degli oceani con collezioni unisex innovative e sostenibili.


    Beyond the Claim 2025 rappresenta un momento di grande rilievo per la moda sostenibile, unendo creatività, innovazione e responsabilità ambientale sotto il segno di Friend of the Earth. L’evento conferma l’impegno globale verso un’industria della moda più trasparente, etica e rispettosa del pianeta.

Celeste

Roberto Da Pozzo in mostra: OLTRE MODA – MODA OLTRE

ROBERTO DA POZZO – OLTRE MODA – MODA OLTRE

Una retrospettiva sui quarant’anni di creatività dell’Art Director milanese

GALLERIA NUAGES
Via del Lauro, 10 – 20121 Milano
9 ottobre – 8 novembre 2025


La Galleria Nuages presenta la prima grande retrospettiva dedicata a Roberto Da Pozzo, figura chiave dell’art direction milanese degli ultimi quarant’anni. La mostra “Oltre Moda, Moda Oltre” rivede il percorso creativo di un artista che ha attraversato e influenzato la comunicazione visiva italiana dalla Milano da bere ai giorni nostri.

Un viaggio nella creatività underground
Protagonista della scena culturale milanese degli anni ’80 e ’90 – dall’epoca d’oro di Vogue e Frigidaire fino alle collaborazioni con Condé Nast – Da Pozzo rappresenta quella generazione di “desperados” creativi che hanno tentato di “rivoltare il sistema dall’interno come un calzino”, come scrive Maurizio Marsico nel testo critico che accompagna la mostra.

Tecnica e visione
I lavori esposti testimoniano l’evoluzione di un linguaggio grafico unico: dai primi collages realizzati con ritagli di carte da parati e retini in bianco e nero, fino alle opere recenti caratterizzate dal segno “denso e carico” del pennarello UNIPOSCA. François Bertoud, storico collaboratore, racconta di un artista capace di trasformare gli strumenti più “aggressivi e insensibili” in mezzi di espressione poetica.

Oltre la moda, verso l’arte
Come sottolinea il critico e giornalista di moda Angelo Flaccavento, il lavoro di Da Pozzo va “oltre i limiti dell’illustrazione di moda” per diventare “ultra-lingua” personale, caratterizzata da “gentile irruenza” e “vitalistica imperfezione”. Le sue prospettive inedite – dalla serie “Moda Vista dall’Alto” a “Sopraciglie” – nascono dall’osservazione di “migliaia di fotografie di moda” reinterpretate con occhio d’artista.

La moda come pretesto
“La Moda è morta, Viva la Moda” è il paradosso che guida questa esposizione: smaterializzata dai consigli per gli acquisti e ripensata come “pura ispirazione”, la moda diventa in Da Pozzo pretesto per una riflessione più ampia sulla creatività e sulla resistenza culturale.

La mostra sarà visitabile dal 9 ottobre all’8 novembre 2025 presso la Galleria Nuages in Via del Lauro, 10 a Milano.

(tutte le immagini sono state concesse dall’artista)