Festival internazionale di Volterra, un altro omaggio al D’Annunzio trasgressivo

Un Festival Internazionale in uno scenario antichissimo e suggestivo, quello del Teatro Romano di Volterra giunto alla XIII edizione, dalla tragedia di Euripide alla commedia di Aristofone, fino alla rivisitazione dei classici più contemporanei come Gabriele D’Annunzio in ‘Mùsami o Vate alle Colonne del Vizio’: lo spettacolo più provocatorio e poetico della stagione romana appena trascorsa è stato selezionato tra le novità teatrali dal Direttore Simone Migliorini, destinato alla scena il 15 luglio presso l’elegante teatro Persio Flacco.


Un’opera in versi, nata dalla penna dissoluta della regista bresciana Mariaelena Masetti Zannini, che ha dato vita ad un suo personale notturno sul mondo esoterico dannunziano in una struttura circolare in continuo divenire. Un universo di immedesimazioni femminee, di astrali figure roteanti nell’orbita del Vate, di vetri rotti di uno specchio ancora da ricomporre in un’atmosfera onirica capace di proiettare in un vero e proprio ‘terzo luogo’.


Festival internazione di Volterra, un altro omaggio al D’Annunzio trasgressivo


Un omaggio puro al mondo femminile e femmineo di Gabriele D’Annunzio che come in un dipinto simbolista rimarrà sospeso e sublimato. Ritratti delle sue donne, da Eleonora Duse rappresentata da una misteriosa statua velata fino alla sofisticata interpretazione della stessa Zannini nel ruolo della Marchesa Luisa Casati Stampa, collezionista, musa di numerosi artisti e anticipatrice della performance e della Body-Art. Memorabili le sue incursioni, avvolta tra serpenti e leoni, le spettacolari feste mondane e le sue eccentriche frequentazioni con Jean Cocteau e i Futuristi.


Nelle vesti del Vate, Giuseppe Talarico, da annoverarsi al fianco di altri interpreti come Lucia Rossi, commovente nell’inedita veste di una popolana zoppa ed ancora, Gianluca Vicari, una giovane promessa del cinema italiano, qui perfetto alterego dannunziano, alias Conte Sperelli Fieschi, fino alla meravigliosa star del burlesque internazionale Giuditta Sin Infelise, attrice e danzatrice proprio come Ida Rubinstein, nel Martirio di San Sebastiano che andrà a riproporre in scena, ed ancora l’attrice e doppiatrice Glenda Canino nel delirante ruolo della Marchesa Alessandra di Rudini Carlotti che per amore divenne suora carmelitana. Originale la scelta di mischiare le diverse lingue originarie delle varie Muse, come nel caso della bravissima Emanuela Bolco, anche aiuto regia, nel difficile ruolo della frustrata governante Amelie Mazoyer, un tempo giovane amante del Vate e servitrice arguta di sostanze stupefacenti e nuove prede.


Festival internazione di Volterra, un altro omaggio al D’Annunzio trasgressivo


L’arte contemporanea è l’elemento di coesione dello spettacolo e vede come protagonista Marco Fioramanti, co-fondatore del movimento trattista in Italia e ideatore di Night Italia, rivista d’arte fondata da Andy Wahrol e Anton Perich in America, qui nel ruolo di un Cocteau impegnato a calcare a tempera una Musa su tela e in altri interventi scenici di pittura dal vivo.


Dal Teatro di Documenti di Roma fino a Volterra, ecco il seguito itinerante di un’opera che ha già potuto godere di una critica interessante da esponenti del teatro nazionale e docenti di Letteratura Contemporanea.

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