La Mostra di Venezia omaggia la carriera di Bertrand Tavernier con la proiezione de “La Vie et Rien d’Autre”

Martedì 8 settembre la Mostra del Cinema di Venezia ha consegnato il Leone d’Oro alla Carriera al regista francese Bertrand Tavernier. In occasione della consegna di questo prestigioso riconoscimento, è stato proiettato, Fuori Concorso, il film La Vie et Rien d’Autre  (La Vita e Nient’Altro) che Tavernier girò nel 1989 con protagonista uno straordinario Philippe Noiret, il magico Alfredo del Nuovo Cinema Paradiso di Giuseppe Tornatore. Al fianco di Noiret, Sabine Azéma.

 

La Vie1

 

La pellicola è ambientata nel 1920, a due anni dalla fine della Prima Grande Guerra. La Francia, distrutta su un quarto del suo territorio, cura le proprie ferite dedicandosi alla ricostruzione. In ogni luogo i sopravvissuti si impegnano e combattono accanitamente per dimenticare quattro anni di incubo. Con cuore e passione, vi riescono. E in questo clima di riscatto, due donne, di classe sociale molto diversa, inseguono lo stesso scopo: ritrovare l’uomo che amano e che è scomparso. Mentre la borghese Irene cerca il marito, la provinciale Alice è alla ricerca del fidanzato. Una ricerca che le porta inevitabilmente alla medesima fonte di informazione, il comandante Dellaplane, capo dell’Ufficio Ricerca e Identificazione dei Militari Uccisi o Scomparsi. Allo stesso tempo la nazione avvia l’iter che designerà alle generazioni future le spoglie di colui che ancor oggi riposa sotto l’Arco di Trionfo: il milite ignoto.

 

La Vie2

 

Per Bertrand Tavernier, La Vie et Rien d’Autrenon è un film di guerra, ma è un film sulle conseguenze della guerra, sul modo in cui un paese riconquista la pace”. Nel suo film, i soldati scomparsi arrivano ad essere addirittura trecentomila: una marea. Uomini sperduti, senza più traccia. Per il cineasta francese “quest’epoca ha fortemente condizionato il seguito della nostra storia politica, sociale e culturale. Da qui sono nati il pacifismo, il nazionalismo, il surrealismo: volevo mostrare come l’anima della gente fosse stata segnata dalla guerra”.

 

Bertrand Tavernier sul set del film
Bertrand Tavernier sul set del film

 

Tavernier, che il Direttore Artistico della Mostra veneziana Alberto Barbera definisce “figura centrale della scena cinematografica francese”, oltre a ricevere il riconoscimento alla carriera, ha avuto – ed è la prima volta che accade alla Mostra – a disposizione una “carte blanche”, con la quale ha selezionato quattro titoli da presentare, prima delle proiezioni, in veste di Guest Director della sezione Venezia Classici.