Svolta in Armani: Re Giorgio dice no alle pellicce

Sono lieto di annunciare il concreto impegno del Gruppo Armani alla totale abolizione dell’uso di pellicce animali nelle proprie collezioni. Il progresso tecnologico raggiunto in questi anni ci permette di avere a disposizione valide alternative che rendono inutile il ricorso a pratiche crudeli nei confronti degli animali. Proseguendo il processo virtuoso intrapreso da tempo, la mia azienda compie quindi oggi un passo importante a testimonianza della particolare attenzione verso le delicate problematiche relative alla salvaguardia e al rispetto dell’ambiente e del mondo animale”.

Con questo comunicato, Giorgio Armani dichiara al mondo la decisione di abolire all’interno delle sue collezioni, l’uso della pelliccia.

Una scelta storica, quella presa della maison italiana, che si affianca ad una lista di aziende che cresce esponenzialmente di anno in anno e che da tempo combattono contro l’uso di vello di animali nei capi d’abbigliamento: Elisabetta Franchi, Stella McCartney, Calvin Klein, Hugo Boss e Tommy Hilfiger, difatti, hanno abolito ormai da tempo l’uso della pelliccia a favore della faux fur.

Una decisione etica, quella di Re Giorgio, siglata in accordo con Fur Free Alliance e The Humane Society of the United States, che si impegna ad utilizzare fur free a partire dalla collezione autunno/inverno 16-17.

L’addio all’utilizzo della fur è stata accolta con favore dalla LAV (Lega Anti Vivisezione n.d.r.).

Dalle parole di Simone Pavesi, Responsabile LAV Moda Animal Free,  possiamo dedurre l’entusiasmo della lega nei riguardi della scelta di Giorgio Armani: “Una decisione che fa onore alla Maison Armani e rafforza una strada già tracciata e consolidata dalla LAV in anni di campagne antipellicce in tutto il mondo, in favore della moda etica, responsabile e sostenibile, e dunque senza utilizzo di animali. Gli estimatori dello stile Armani saranno entusiasti: una scelta di vero stile per il “Re” della moda, amato e apprezzato in tutto il mondo. Un segnale inequivocabile per il settore, da tempo sollecitato a convertirsi verso una produzione non cruenta, considerando che in tutto il mondo ogni anno vengono uccisi circa 95 milioni di visoni e volpi e altri animali per la loro pelliccia, con Europa e Cina che sono i maggiori produttori di pelliccia a livello mondiale.”

La LAV ha recentemente lanciato il progetto Animal Free Fashion che ha l’obiettivo di attribuire una valutazione etica alle aziende virtuose che si sono prodigate ad utilizzare materiale di origine animale all’interno delle loro collezioni.

 

Per saperne di più sul progetto: www.animalfree.info

 

 

Immagine copertina luxuo.com