Novak Djokovic, quando il poker è servito

Parigi-Bercy (600° vittoria nel circuito ATP), Indian Wells, Miami e Montecarlo: Novak Djokovic cala un fantastico poker di Masters 1000 e mette nel mirino il Roland Garros. Limiti, trionfi e soprattutto record sono pronti ad essere frantumati. Avvio al fulmicotone per il tennista serbo numero 1 nel ranking mondiale detentore del primo Slam stagionale, gli Australian Open: questo 2015 si annuncia essere l’apogeo di un atleta che sta vivendo un periodo d’oro.

 

Periodo, tuttavia, contrassegnato dalla pochezza degli avversari. Rafa Nadal è stato schiantato con un perentorio 6-3, 6-3 nella semifinale di Montecarlo. Per il mancino di Manacor la condizione ottimale è ancora ben lontana. I vari Federer (sconfitta a Dubai unico neo per Nole), Berdych, Wawrinka e Murray non sembrano poter impensierire il Djoker sempre più leader non solo sul congeniale cemento ma anche sul rosso. Coriacei, quanto mai vero, ma logorati dal suo gioco.

 

Manca il Roland Garros in bacheca e l’occasione – comunque ripetibile – propizia potrebbe avverarsi proprio quest’anno. I tifosi di uno dei tennisti atleticamente e soprattutto mentalmente più forti degli ultimi 20 anni incrociano le dita. Il Career Grand Slam è a portata ma quando si tratta di poker bisogna puntare pensare, giocare da vero gambler.

 

Niente bluff da Djokovic ma continui rilanci: non sembra essere tipo che “folda” negli appuntamenti decisivi. L’abbuffata è appena iniziata e la pietanza più prelibata potrebbe essere servita con tanto di champagne al Court Philippe Chatrier. Mancini permettendo.