Rani Zakhem dedica la sua alta moda a Dalida

Occhi da cerbiatto, grande fascino e una vita tormentata: la cantante italo-francese Dalida, che negli anni ’70 e ’80 ha conquistato i cuori e il titolo di regina di stile, è scomparsa esattamente trent’anni fa. In questo tragico anniversario, Rani Zakhem la celebra regalando ad Altaroma una collezione haute couture dedicata a questa icona di bellezza. Non è la malinconia né il dolore di Dalida ad ispirare lo stilista libanese, ma la creatività, il fascino e i decenni variopinti in cui è stata protagonista dello Studio 54. «Un omaggio agli anni ’70, a Bianca Jagger, allo Studio 54, a Dalida, icona di stile e di eleganza – così Rani Zakhem racconta la sua sfilata haute couture ad AltaromaDa bambino ascoltavo le sue canzoni. Ho sempre amato la sua voce, la sua gestualità, il modo di muoversi, di stare in scena. E’ strano, eppure quei brani, che ascolto ancor oggi, mi hanno sempre messo di buon umore».


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Filtrate attraverso lo sguardo sensibile e creativo del couturier libanese, sulla passerella dell’alta moda primavera estate 2017 di Rani Zakhem arrivano le suggestioni dei party anni ’70, i colori vivaci, le tute da dancing queen, i luccichii di pietre preziose. Lavorazioni plisseé, pizzo sensuale, sontuosi abiti dalle silhouette a sirena si alternano a minidress mozzafiato e tute fluide, perfette per andare a ballare allo Studio 54. Eleganza e sensualità trovano un equilibrio proprio come il fascino della cantante che legava due diverse culture: richiami all’Egitto percorrono la sfilata di Altaroma nei preziosi ricami e ciondoli di ispirazione araba. La palette degli abiti in passerella esplora tonalità pastello, bianco, nero, rosso e tantissimo oro a testimoniare la regalità della donna celebrata da Rani Zakhem. L’alta moda primavera estate 2017 dello stilista è però «una collezione ispirata anche ad un’idea di leggerezza infinita perché oggi ne abbiamo un disperato bisogno, forse per contrastare tutto quello che avviene intorno a noi. Leggerezza, ma anche poesia, tenerezza».


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