“Streight”l’omaggio dell’artista Pejac a chi combatte la pandemia

“Streight”l’omaggio dell’artista Pejac a chi combatte la pandemia

Nel particolare momento in cui viviamo, è facile che la paura e l’incertezza prendano il sopravvento, ma non devono mai mancare la gratitudine e la speranza verso chi lotta contro il virus.

Pejac, artista riconosciuto a livello mondiale le cui opere sono state esposte in città come Parigi, Londra o Venezia, dedica questo progetto a Santander sua città natale, come ringraziamento agli operatori sanitari della Cantabria per il loro immenso sforzo nella lotta contro la pandemia.

L’artista ha dichiarato: “From the first moment, the hospital has been receptive and enthusiasticand that has made the project flow in a harmonious and easy way..”. Fin dall’inizio, come spiega l’artista, l’ospedale è stato molto entusiasta e ben predisposto verso la sua proposta, rendendo il tutto più fluido ed armonioso.

L’artista cantabrico ha lasciato la sua impronta su diverse facciate dell’Ospedale Universitario Marqués de Valdecilla, a Santander, per rendere omaggio alle vittime del COVID-19 e per dare loro incoraggiamento e forza. Si tratta di un progetto composto da tre murales, situati su diverse pareti dell’ospedale, che cercano di trasmettere un messaggio di ottimismo davanti l’attuale difficile situazione.

Nella seconda metà di settembre, Pejac ha usato le pareti dell’Ospedale Universitario Marqués come delle tele: ‘Social Distancing’, ‘Overcoming’ e ‘Caress’ sono le tre opere che fanno già parte dell’ospedale cantabrico.

Il murales ‘Social Distancing’ gioca con il concetto di illusione ottica. Vista da lontano si presenta come una crepa nel muro, tuttavia da vicino la percezione cambia. La fessura profonda si scopre essere una moltitudine di persone i cui piccoli gesti di solidarietà ed affetto trasmettono ottimismo, invitandoci a pensare ad un futuro migliore. Proprio tra la folla, si possono notare gesti di empatia, amore che mirano ad un futuro migliore.

‘Overcoming’ è stato realizzato con la collaborazione di diversi pazienti del reparto di oncologia infantile che, con le loro mani, lo hanno aiutato a colorarlo condividendo così quella che l’artista definisce “un’esperienza indimenticabile” a livello artistico, ma soprattutto a livello personale.

In questo lavoro, osserviamo un bambino che riesce a raggiungere un punto molto alto, utilizzando la sua sedia a rotelle come una scala. L’artista riferendosi al bimbo,dice:“This is something that we, as a society could do – take this crisis anduse it to propel us forward”. – è qualcosa che potremmo fare come società: prendere questa crisi e usarla per spingerci avanti”.

‘Caress’ vuole farci riflettere su ciò che viene vissuto ogni giorno in ospedale. Due sagome nere, separate, sono ricreate sul muro. Non si possono toccare, ma le loro ombre proiettate per terra, simboleggiano quella necessità e volontà di avere di nuovo il contatto fisico, pertanto, sono riempite di colore. Con questo murales, l’artista voleva trasformare le ombre del medico e del paziente in uno stagno pieno di vita, rendendo omaggio a uno dei suoi pittori preferiti, Monet, e le sue ninfee.

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