I 10 capi iconici della moda – must have del guardaroba

I 10 capi iconici della moda – must have del guardaroba

Trench Burberry

Burberry nel 1910 inizia a produrre usando il gabardine, il trench coat che verrà indossato dagli ufficiali britannici durante la prima guerra mondiale (il termine trench richiama appunto le trincee).

Inizialmente era prodotto in unico colore, il khaki, con una trama a quadri scozzese e una cintura con fibbia a D che fungeva da portaoggetti. Successivamente è stato riadattato per le masse e il suo modello midi con cintura che segna il punto vita è diventata la variante più celebre del brand.

Slip dress Calvin Klein

Reso iconico negli anni ’90 da Kate Moss, trasferito sulle passerelle da contesti di intimità, è l’erede del classico tubino nero. Versatile e sensuale lo slip dress è praticamente una sottoveste diventata capo cult dello stile nineties.

Minigonna Mary Quant

Nel 1945 la stilista londinese Mary Quant realizza un capo assurto a simbolo della liberazione femminile, la minigonna. Già da fine ’800 l’accorciamento degli abiti era diventato emblema del movimento femminista quando la suffragetta Hubertine Auclert fondò la Lega per le gonne corte, ma sarà soprattutto durante gli anni ’60, con i movimenti di protesta giovanili, che la minigonna diventò un capo celeberrimo.

Abito Rosso Valentino

Ispirato da un viaggio a Barcellona, lo stilista italiano Valentino Garavani, decise di realizzare un vestito di una tonalità di rosso particolarmente accesa, che sarebbe diventato icona di femminilità e sensualità per eccellenza.

Smoking Tuxedo Yves Saint Laurent

Introdotto nel 1966, grazie alla scollatura vertiginosa, lo smoking tuxedo era il primo capo che permetteva alle donne di avere un taglio maschile, conservando però la propria sensualità.

La sua invenzione costituisce un atto rivoluzionario che permetteva anche al gentil sesso di indossare uno smoking per qualsiasi evento mondano. E per consacrare questo abito Yves Saint Laurent lo fece indossare nel ’67 ad una celebrità del calibro di Catherine Deneuve.

Tubino nero Givenchy

Il little black dress viene disegnato da Hubert de Givenchy e reso celebre dalla sua musa Audrey Hepburn che lo indossa nel film Colazione da Tiffany del 1961. Si tratta di un abito senza tempo dal taglio basico, senza maniche, che scende fino al ginocchio in modo sensuale ed elegante. Col tempo ha conosciuto diverse varianti senza smettere però di essere perfettamente riconoscibile.

Tailleur Chanel

Quando fu presentato per la prima volta nel 1923, il twin set in tweed non riscontrò il successo sperato da Coco Chanel. Fu solo dopo la seconda guerra mondiale, con i cambiamenti sociali che portano le donne sempre più all’interno del mondo del lavoro, che il tailleur ottiene enormi attenzioni e conosce un successo che continua ancora oggi. È un capo infatti fortemente legato alle mutazioni storiche del periodo, e in particolare a quelle riguardanti i ruoli di genere, offrendo l’immagine di una donna libera e in grado di autodeterminarsi.

Tacchi alti Louboutin

Partendo da delle Pigalle nere a punta con tacco 12, Loubutin ne avrebbe colorato la suola utilizzando lo smalto rosso di una sua assistente. Da quel momento nacquero le decollette diventate simbolo di desiderio e seduzione per antonomasia.

Power Suite Giorgio Armani

Vestendo Richard Gere per il film American Gigolò nel 1980, Armani rivelò il suo talento decostruttivo al mondo. Infatti gli abiti realizzati per quell’occasione, e già presentati in sfilata durante gli anni ’70, non avevano traccia della rigidità tipica di quelli comunemente utilizzati dagli uomini del periodo. 

Abito di maglia Missoni

Dopo aver introdotto un concetto di maglieria nuovo, utilizzando inedite fantasie folgoranti, nel 1969 Missoni realizza il suo abito in maglia. Si tratta di una novità policromatica, pensata per essere pratico e confortevole, adatta ad una donna moderna e attiva.

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