Il plissè protagonista della collezione Giada Spring Summer 2019

GIADA COLLEZIONE PRIMAVERA / ESTATE 2019

Quanto poetico sia il plissé, ce lo racconta Gabriele Colangelo per la collezione GIADA Primavera Estate 2019.

Quella forma zig-zagata che ricorda i ventagli cinesi, oggetti così deliziosamente femminili, usati dalle geisha per sedurre e coprire la parte più sensuale del corpo: la bocca. Nasconde e svela il luogo del “detto” e “non detto“.

Il plissé, che col suo ondeggiare ci riporta alle conchiglie di mare, con le sue forme e quel moto di movimento continuo, come le onde da cui nascono.

Il plissé è protagonista di una collezione che ha come comune denominatore l’eleganza e la delicatezza dei colori e dei tessuti.

Giada Primavera Estate 2019 si apre con un oggetto di sperimentazione su tessuti eterogenei, dal binomio seta-nylon, alla leggerissima maglieria in filo trilobato proposta nei toni del verde, del bronzo e del rame.

Iridescenti le sfumature che regala il plissé applicato alle camicie, più grintoso il moderno approccio del plissé su pelle plongè, che crea un nuovo e attualissimo modello di trench.

GIADA summer 2019 Fashion show

Ma la maggiore ispirazione GIADA arriva dal mondo dell’arte, e nelle opere di Victor Pasmore in particolare.

La sfumatura pittorica del lavoro di Pasmore torna sui capi, così come i giochi di linee che si toccano nei suoi disegni, viste come grandi aeree di terre dall’alto. Il colore ha un ruolo fondamentale, i verdi, i rosa e grigi freddi diventano tinte estive, su gonne, bluse e giacche dalla connotazione maschile.

Untitled-1

Il pantalone GIADA si differenzia dalla chiusura laterale delineata da un drappeggio, simile a quello che decora il collo dei dress andando a formare una lunga sciarpa, o diventando oggetto di layering quando sono proposti in chiffon cangiante bicolor.

La silhouette è fluida e mossa dal volume delle plissettature, che catturano la luce e decorano il look.
I tessuti considerati invernali vengono alleggeriti, come il cashmere in versione spolverino lavorato double. Anche le lane perdono pesantezza e vengono lavorate con mischie di seta, viscosa e cotone.

Untitled-2

Tocco di classe il gioiello decorativo. Elemento unito al capo, il gioiello ferma la cintura, decora l’abito, crea delle pieghe sul maxi dress segnando la vita, forma una scia luminosa sul polso della camicia.

Niente è dato per scontato, GIADA completa il look fino al dettaglio, dando vita ad una collezione Spring Summer 2019 sofisticata ed intelligente.

Sfoglia qui tutti i capi:




Potrebbe interessarti anche:


GIADA – CAMPAGNA PRIMAVERA/ESTATE 2017

QUELLA LETTERA SUL CORPO – GENNY COLLEZIONE SPRING SUMMER 2019

SOLENNITÀ REGALE E LIBERTÀ METROPOLITANA, IL MIX ESPLOSIVO DI CRISTIANO BURANI SS19

BOUQUET DI FIORI ESOTICI L’ISPIRAZIONE ” LIBERA” DI DAIZY SHELY – COLLEZIONE SS19

UNA TAZZA DI TÈ NELLA CAMPAGNA FRANCESE – LUISA BECCARIA SS19

La lingerie vicina alle donne! Lisca collezione FW 18/19

LISCA LINGERIE COLLEZIONE AUTUNNO INVERNO 2018/19 


L’intimo Lisca è davvero vicino alle donne. Tutte le collezioni sono state pensate per soddisfare gusti ed esigenze di ciascuna e per ciascuna fisicità.

Giocosa e colorata, la collezione Lisca Autunno Inverno 2018/2019 si compone di capi dai dettagli seducenti, impreziositi da pizzi, velluti e ricami fioriti.



La palette colori è ricca e varia dal magenta al verde petrolio, dal più delicato panna al più seducente granata scuro.

Le linee “Fashion”, “Caroline”, “Bella”, “Selection” e “Cheek by Lisca”, sono studiate per essere tra le scelte di tutte le donne, dalle “curvy” a quelle che preferiscono una vestibilità classica e comoda, preferendo uno stile minimal ed essenziale, come la serie “Bella” in morbida microfibra e senza cuciture, nuovo fiore all’occhiello del basic di Lisca.



Tagli studiati e dettagli boudoir per la serie “Caroline” con la novità cromatica del rosso rubino; trasparenze, inserti velvet touch e una vestibilità perfetta che sorregge il seno e ne regala una forma piena e giovane. Il nuovo bra “Spacer Comfort” arriva fino alla coppa F e, grazie agli interni in schiuma, dona un sostegno ottimale.



La corsetteria più raffinata e quella più sexy con dettagli che risaltano le forme è affidata alla serie “Selection” di Lisca.

Destinata a donne che vogliono variare il proprio intimo nel guardaroba e a coloro le quali vogliono indossare un capo intimo come sottogiacca, come vuole la tendenza. Il must have di stagione è il reggiseno a T con ricami; la collezione si completa di maglie in pizzo elasticizzato da indossare anche senza reggiseno per un effetto vedo/non vedo.








Potrebbe interessarti anche:

FASHION EDITORIAL “JUSTIFY MY LOVE” STARRING JUSTINE MATTERA

MODELLA DEL MESE – CATERIN VALDIVIESO

LISCA SS’16: AUDACIA, COLORE E UN PIZZICO D’AFRICA

Quella lettera sul corpo – Genny collezione Spring Summer 2019

COLLEZIONE GENNY PRIMAVERA ESTATE 2019

Da sempre uniformità è noia e pericolo, le “mode” stanno diventando “appartenenze al gregge“, la tendenza è quella di copiare e seguire presunti “influencer” che di gusto ed estetica poco ci capiscono.

Si ottiene così un monotono e grigio processo in serie, tutti sono vestiti allo stesso modo, tutti vogliono somigliarsi, con l’enorme rischio – e purtroppo è diventata triste realtà – di diventare “plastica a buon mercato”, a partire dalla faccia.

In ambito moda, dove grandi maison vengono acquistate da altri marchi e dove vengono bruciati milioni di abiti invenduti, altri rimangono fedeli a se stessi e si aggrappano, nell’ispirazione, a quello che è classicità e tradizione.




Sara Cavazza, alla direzione artistica di Genny, fa un viaggio nell’oriente più immortale per la collezione Spring Summer 2019.

Il kimono viene reinterpretato utilizzando tessuti che danno corpo e struttura a spalle; le giacche vengono impreziosite dal dettaglio della obi-belt con organza e un tocco futuristico di pvc, presente anche nei maxi abiti con cristalli.


Genny SS19_36

Genny SS19_33


Le silhouette degli abiti sono morbide e fluide, regalano movimento e leggerezza; l’organza delle camicie è stampata e ricorda una lettera scritta a mano, come quella di una geisha che, devota, dopo aver fatto l’amore, recapitava al proprio amante.

Riferimenti letterari e scritte con impeccabile grafia, ciascuna di loro sceglieva la washi, una carta fatta a mano, e la decorava con un tenero bocciolo o con un ramoscello autunnale a seconda della stagione, oltre a qualche goccia di profumo.


Untitled-2

Sempre femminile e armonioso, il look Genny si completa degli ankle boots in organza con inserti in pvc e tacchi metallici; sulle borse la seta e la maglia metallica contrastano in forza e resistenza nelle forme squadrate delle clutch.

Sfoglia qui l’intera collezione Genny Primavera Estate 2019:




Potrebbe interessarti anche:

MONTE-CARLO FASHION WEEK – LA COLLEZIONE ECOSOSTENIBILE DI GENNY

SOLENNITÀ REGALE E LIBERTÀ METROPOLITANA, IL MIX ESPLOSIVO DI CRISTIANO BURANI SS19

UNA TAZZA DI TÈ NELLA CAMPAGNA FRANCESE – LUISA BECCARIA SS19

UNA COLLEZIONE MAI TERMINATA QUELLA DI MOSCHINO SPRING SUMMER 2019 – MILANO FASHION WEEK

Solennità regale e libertà metropolitana, il mix esplosivo di Cristiano Burani SS19

MILANO FASHION WEEK – COLLEZIONE CRISTIANO BURANI SPRING SUMMER 2019 


Indossava un abito lungo ed un velo bianco, candido come quello di una sposa, Maria Stuarda quando si presentò al patibolo. Quando le due dame l’aiutarono a spogliarsi, scoprì un sottoabito rosso cremisi, il colore della passione, scelto appositamente per morire, davanti ai protestanti, da regina cattolica.

Alla solennità di questa regina ho pensato quando ho visto sfilare l’abito di Cristiano Burani, della collezione Primavera Estate 2019.



Decantata per bellezza e portamento, il ricordo di Mary Stuart, regina di Scozia, regina consorte di Francia e regina d’Inghilterra, aleggia in passerella, l’andamento regale, il pallore della pelle, la durezza dei volti, la conformazione fisica di una regina che svettava il metro e ottanta di altezza.

Cristiano Brani porta in passerella una collezione “da ritratto”, dove i dettagli seicenteschi, come le gorgiere, vengono rese attuali e moderni, romantici e street.

Una reinterpretazione che mescola l’austerità del passato, le sue rigide leggi e morali, alla libertà dello street style contemporaneo.

I tessuti nobili come il tulle plumetis, il taffetas, il raso di seta, lo chiffon effetto fruisse’, vengono mixati a capi in denim trattato, a cappotti over con cappuccio arricchiti da macro zip in plastica.

Le camicie hanno maniche importanti e colli plissettati, ricordano i pregiati tessuti dei ritratti reali di famiglia. Sono le cornici del volti, dal make up neutro, quasi assente, dal capello raccolto che scopre i tratti, o lasciato cadere morbido sulle spalle, con onde naturali.



I volumi si allargano sulle spalle, grandi da portare il peso di un intero impero, le gambe sono in evidenza ma velate da bianchi collant, i ricami degli alti colletti crochet in poliuretano hanno un sapore retrò.

Total look nei colori tenui del lilla e nude dall’effetto tie-dye, su taffettà di seta o su lunghe t-shirt/abito in raso di seta, drappeggiate e chiuse da nodi asimmetrici.



Sfoglia la collezione Cristiano Burani Primavera Estate 2019:



Potrebbe interessarti anche:

PROVOCAZIONE FETISH IN CASA BURANI – COLLEZIONE FALL WINTER 18/19

LA DONNA ESOTICA DI CRISTIANO BURANI – COLLEZIONE SS 2018

CRISTIANO BURANI TRA STREETWEAR E GRUNGE – FW 17/18

CARAMELLOSA LA DONNA CRISTIANO BURANI SS17 ALLA MILANO FASHION WEEK

MILANO FASHION WEEK: LA SFILATA CRISTIANO BURANI PRIMAVERA – ESTATE 2016

 

Anche Milano ha un lato nascosto: Perimetro ve lo svela

Nessuna città, per quanto grande o piccola possa essere, è totalmente esposta ai vostri occhi. Ci sarà sempre quel vicolo buio che non avete attraversato per paura, o quel sentiero solitario che finisce dentro un bosco, che non avete mai oltrepassato. Non tutte le vie percorse ogni giorno da migliaia di persone, sono le vostre vie, non tutti i lampioni della vostra città vi illuminano la strada; spesso ritrovate quella piazza in un film e allora correte a vederla e la riscoprite con occhi diversi, oppure venite a conoscenza di un ottimo ristorante attraverso il racconto di un amico.

Ogni città avrà sempre un angolo inesplorato, quel perimetro entro il quale tutto è a portata di mano, ma per cui occhi e orecchie necessitano di una speciale sensibilità.
Il progetto di Perimetro ha esattamente questo come obiettivo, svelarvi tutto l’ecosistema della città di Milano, una Milano che agli occhi del mondo è il centro della moda, ma che assorbe in sé le periferie dalle vite più dure, le notti più bizzarre, le geometriche e affascinanti architetture, quei palazzi che avete costeggiato mille volte ma di cui non ne avete colto la bellezza.


@ Sha Ribeiro


Delfino Sisto Legnani
@Delfino Sisto Legnani


Delfino Sisto Legnani_2
@Delfino Sisto Legnani


Perimetro è il community magazine di cultura per immagini e fotografia. I talenti fotografici della città meneghina si sono riuniti, ciascuno con le proprie diversità ma accomunati dall’amore per Milano, e l’hanno rappresentata con i loro occhi.

Ne esce uno spazio urbano, uno stile di vita, la percezione di una città nuova, una mappa colorata che ha un retro inesplorato, il disegno della forza milanese, in forte contrasto con le lacrime mass-mediatiche.


Alessandro Vullo_2
@ Alessandro Vullo


Alessandro Vullo_3
@ Alessandro Vullo


Alessandro Furchino Capria, Alessandro Mitola, Alessandro Vullo, Angelo Cirrincione, Carlo Cozzoli, Delfino Sisto Legnani, Donald Gjoka, Hugo Weber, Lady Tarin e Sha Riberio sono solo alcuni dei collaboratori che hanno ritratto Milano per questo primo numero di novembre.

Perimetro ha un appuntamento fisso:

Ogni lunedì e giovedì  pubblica nuove gallery fotografiche e approfondimenti per immagini, creando vere e proprie indagini che spaziano dall’esplorazione dell’urbanistica alle storie di vita vera, dal centro alla periferia.

Con cadenza mensile, invece, un estratto del portale di 32 pagine chiamato Tasca viene stampato e venduto all’interno di un network di concept store mappati all’indirizzo http://perimetro.eu/tasca/
Le 12 uscite di Tasca andranno a comporre un vero e proprio libro da collezione, una ‘fotografia storica’ della Milano di oggi, un’analisi culturale e insieme un censimento, una documentazione per i posteri che Perimetro lascerà in eredità alle generazioni future.
www.perimetro.eu


Potrebbe interessarti anche:

“COURBET E LA NATURA” LA MOSTRA A PALAZZO DIAMANTI SULL’OPERA DI GUSTAVE COURBET

FRIDA OLTRE IL MITO, LA MOSTRA SU FRIDA KAHLO FA IL RECORD DI INCASSI

VAN GOGH TRA IL GRANO E IL CIELO

MIA PHOTO FAIR 2018 – IL MEGLIO DELLA FOTOGRAFIA D’AUTORE

Bouquet di fiori esotici l’ispirazione ” libera” di Daizy Shely – collezione SS19

COLLEZIONE SPRING SUMMER 2019 DAIZY SHELY 


Sembrano arrivare da una festa caraibica le donne Daizy Shely, che per la collezione Spring Summer 2019 ha dichiarato di aver dato libero sfogo alla fantasia.

Solo la gioia di creare e di poter regalare alle donne che scelgono il brand, degli abiti che le facciano sentire belle e a proprio agio.

Sono i fiori le grandi ispirazioni della stilista israeliana, i fiori esotici dai colori vibranti, gli arancioni fluo, i rosa shocking, ma anche i lilla, il turchese e le preziose stampe nate dalla collaborazione con l’artista Umberto Chiodi. Dei bouquet floreali, inno alla femminilità, alla luce, alla bellezza.


Untitled-1
sx Daizy Shely SS19 – dx plumeria


Coloratissima la collezione Primavera Estate 2019 Daizy Shely, che prende dalla palette colori tutto l’entusiasmo delle feste dell’America tropicale.
E da quelle terre arriva la plumeria, una pianta della famiglia delle Apocinacee che produce dei deliziosi fiori profumati, con i petali distribuiti come girandole, in genere bianchi verso l’esterno per poi colorarsi di crema, rosa, giallo e rosso. Ma attenzione, le grosse bacche della pianta, dall’aspetto succulento, sono fortemente tossiche, l’altra faccia della medaglia di ogni donna.



Untitled-2

Sempre seguendo l’onda dell’ironia, la collezione Daizy Shely propone capi in gabardine e cotone, alcuni più strutturati quali lo jacquard multicolor dallo spirito anni ’70 e il gessato classico accompagnati a linee d’associazione maschile.

La maglieria ha tagli vertiginosi, giocata sia per il giorno che per la sera in simpatiche sovrapposizioni di tessuti e colori; la sera ci si scatena in balli di gruppo con capi in tulle, applicazioni di cristalli e perline e si lascia il segno con il dettaglio: la foglia plastica a forma di cuore dell’Anturium diventa collana/gioiello… Potreste sempre regalarlo a qualcuno…

Untitled-3

Sfoglia qui l’intera collezione Daizy Shely SS2019:



I PERSONAGGI FEMMINILI PIÙ AMBIGUI, DAI FILM CULT ALLA COLLEZIONE DAIZY SHELY FW 18/19

COS’HANNO IN COMUNE FREUD E LA COLLEZIONE DAIZY SHELY SS18?

UNA TAZZA DI TÈ NELLA CAMPAGNA FRANCESE – LUISA BECCARIA SS19

MILANO FASHION WEEK – ALBERTA FERRETTI SPRING SUMMER 2019

MILANO FASHION WEEK – PHILOSOPHY DI LORENZO SERAFINI SS2019

UNA COLLEZIONE MAI TERMINATA QUELLA DI MOSCHINO SPRING SUMMER 2019 – MILANO FASHION WEEK

Dal deserto del Namib arrivano le ispirazioni Giulia Colussi – gioielli nati dalle viscere della terra

Ha sfilato a Milano durante la settimana della moda, Unique Edition, la collezione di Roberto Musso (direttore artistico del brand) che ha scelto di impreziosire i suoi abiti con le creazioni di Giulia Colussi.

Giulia Colussi, designer di gioielli, ha creato dei pezzi unici per la collezione Primavera Estate 2019 Unique Edition, collane di cristalli levigati ispirate alle naturali forme ritrovate nei suoi lunghi viaggi.

Una capsule che arriva dalla natura incontaminata, dove cristalli naturali e druse danno vita a pezzi dal forte carattere e dalla personalità decisa.

Untitled-1

Dal deserto più antico del mondo, il Namib, arido da oltre 80 milioni di anni, nascono le pietre di Giulia Colussi. Da un’Africa che nasconde rocce risalenti a più di tre milioni di anni fa, panorami vastissimi e luminosi, da una terra che possiede una luce catturata per regalare brillantezza ai gioielli di Giulia Colussi.

Schermata 2018-09-05 alle 11.58.09

Sui tailleur Unique Edition cadono maxi collane, i bracciali in druse naturali si accostano ai colori tenui della collezione.
Gli anelli, rigorosamente in bronzo per riprodurre la durezza della natura, proteggono cristalli levigati come gocce o spade, ma nel pieno rispetto di quello che la natura ha creato, senza troppo snaturarne la forma.

Schermata 2018-09-05 alle 12.08.02

Giulia Colussi ha voluto entrare nelle viscere della Terra e tirarne fuori i veri tesori, si è lasciata ispirare dai panorami che non lasciano scampo, quelli che non si scordano mai, quelli per cui la “nostalgia” diventa “ossessione”. Ha portato con sé un pezzo di quel paradiso, dal lontano Sossusvlei, quell’area sabbiosa della Namibia dove i colori sono intensi per la composizione ferrosa della sabbia e a causa dell’ossidazione: il rosa e l’arancione che ritroviamo nelle creazioni della designer, che racconta:


Sono rimasta incantata dagli spazi enormi ed incontaminati del Sossusvlei, dal quel rosso acceso di cui si colorano le sue dune immense, ma anche i sassi e l’asprezza di certi paesaggi del Nord del Namib. E’ proprio lì che ho capito di voler riprodurre in qualche modo quell’emozione, quella gioia che si prova nel disvelare gemme custodite dalla terra, fuse con essa create grazie al tempo di sedimentazione nel suo ventre.

Untitled-2

NITO festeggia il suo ultimo gioiello: urban motard N4 ad EICMA 2018

Una serata di festeggiamenti, a conclusione del lavoro collettivo del team NITO, si è tenuta a Torino, città natale del brand (NUOVA INDUSTRIA TORINESE), con l’incoronazione del nuovo gioiello del motore: URBAN MOTARD N4.

I collaboratori di NITO e la sua famiglia, amici e giornalisti, si sono riuniti per testare i prodotti top di gamma NES5 e NES10, e celebrare l’operato di chi realizza dei veri e propri oggetti di design a due ruote, mezzi innovativi per muoversi rispettando l’ambiente e risparmiando denaro.

NITO è il brand italiano che rispecchia il design made in Italy, motori dalle forme compatte e dallo stile metropolitano, produce veicoli a emissioni zero e totalmente personalizzabili.

Il modello NES, vincitore quest’anno di tre fra i più importanti premi europei, ADI Design Index, German Design Award e bid_18 (Biennale Iberoamericana di Design), è  un oggetto di stile unico per design e personalizzazione fra gli scooter elettrici disponibili sul mercato; inoltre, in termini di prestazioni, il NES risulta tra i più brillanti fra i mezzi sotto ai 4 kW, ed è facilmente verificabile nell’affrontare qualsiasi salita.





NES è personalizzabile tra 72 combinazioni di colore, customizzando catena, sella e pedana. Quest’ultima, una vera chicca in legno marinato curvato, dalla texture naturale ed elegante, il dettaglio che fa la differenza.

Ma NITO non si ferma e, ambiziosa come i propri obiettivi, presenta ad EICMA 2018 (6-11 novembre), la 76° Esposizione Internazionale del Ciclo e Motociclo di Milano, “urban motard N4“, una vera sfida a due ruote che coniuga design e prestazioni elevate.


Nell’N4 la mancanza del serbatoio è valorizzata dal telaio a vista a cui si unisce l’ampia sella sviluppata sui fianchi del veicolo, generando la forma di un fulmine che connota fortemente il concept. Con una velocità massima di 150 km/h, 11 kW di potenza e 150 km di autonomia è una motard pensata per andare ovunque, divertendosi.


La realizzazione del prototipo in scala 1:1 non sarebbe stata possibile senza la valida collaborazione di grandi marchi come Selle Italia, FG Racing, Jonich, Honpe, Danisi Engineering, Pirelli e Brembo.

NITO, con N4, è fra le poche aziende del settore 100% elettrico a posizionarsi sia sul mercato degli scooter che delle moto. L’arrivo del modello di produzione è previsto fra poco più di un anno, a inizio 2020.


César Mendoza, socio fondatore e CEO di NITO ha dichiarato: “Siamo certi che il binomio prestazioni elevate/design, possa far arrivare la mobilità elettrica a tutti. Lavoriamo da tre anni in questa direzione, con obiettivo quello di cambiare le abitudini di muoversi in città, nel pieno rispetto dell’ambiente, etica a cui crediamo, con prodotti dinamici, veloci e dal design accattivante, accontentando i gusti più disparati.”


Nito sarà presente all’evento EICMA 2018 presso il PADIGLIONE 11. Oltre a N4,  NITO espone il prodotto di serie dello scooter NES (presente anche sullo stand di Motociclismo e dI Honpe), due NES special edition, i monopattini a spinta ed elettrico N1 e N1e e il motociclo leggero pieghevole N3.

Qui il sito ufficiale: NITO – NUOVA INDUSTRIA TORINESE 

Potrebbe interessarti anche:

NITO: IL NUOVO TRAGUARDO DELLE DUE RUOTE


NITO, DESIGN ED ECOSOSTENIBILITÀ

AMELIA EARHART – FASHION EDITORIAL

Una tazza di tè nella campagna francese – Luisa Beccaria SS19

MILANO FASHION WEEK – COLLEZIONE PRIMAVERA ESTATE 2019

Un grande designer può dire di aver lasciato il segno quando, chi decide di acquistare un suo abito, interpreta l’atmosfera che questo gli ispira, nella sua vita stessa.

Un abito in vichy ci ricorda le giornate in campagna all’aria aperta, un pin-nic primaverile, le giornate passate con la nonna a fare la pasta in casa. Un vestito dalle stampe a fiori invece ci porta in provence, nel sud della Francia, nelle distese lille di lavanda e nei borghi antichi dove regna il silenzio.

Ai lati Luisa Beccaria SS19, al centro Fernand Toussaint “Dreamy”


Ma quanti abiti realmente posseggono il dono di farci sognare, quanti hanno quella magia di trasportarci in un altro luogo e la capacità di ispirare? C’è chi, partendo da un abito, ha creato un vero e proprio stile di vita, il suo nome è Luisa Beccaria.


Luisa Beccaria, la stilista milanese che da’ il nome all’omonimo brand, rimane fedele a se stessa, romantica e femminile anche per la collezione Primavera Estate 2019.

Ruches, volants, tulle, tulle a volontà, nei colori di Delphin Enjolras e delle sue docili fanciulle, sempre illuminate dalla luce di una lampada, nei loro ambienti intimi, intente a leggere una lettera d’amore o a sognare ad occhi aperti.


sx Luisa Beccaria SS19 – dx Delphin Enjolras “Reading at lamp light”


The Enchanted Garden”, la Collezione Spring/Summer 2019 di Luisa Beccaria, un giardino incantato dove regnano i fiori, stampati sulle stoffe o ricamati sugli abiti, uno di quei giardini che Irving Ramsey ha dipinto con eleganza e grazia, dove una tavola semplice unisce la conversazione tra donne.

sx “Elegant ladies taking tea” Delphin Enjolras – dx Luisa Beccaria SS19


Leggerezza è la parola d’ordine, tessuti impalpabili, freschi come il vento delle sere in Provenza, autentici come ogni capo della maison che veste le donne più eleganti del cinema, da Nicole Kidman a Kate Winslet.

Sovrapposizioni, il cotone innestato dal pizzo, la garza, il lino, piccoli tocchi di broccato delicato; protagonista è il fil coupé, che come un acquerello dipinge e da’ sostanza a balze, corpetti e sensuali gonne. Ma la donna Luisa Beccaria è in continua evoluzione, gioca tra le tavole imbandite in un grembiule Vichy o in un vestito midi dal sapore folk, per poi risplendere la sera in un abito da cocktail organza fil coupé con fiori gialli, rossi e rosa.


Ai lati Luisa Beccaria SS19 – al centro Fernand Toussaint


Talvolta malinconiche come i soggetti di Fernand Touissaint, le atmosfere L.Beccaria hanno il sapore del passato e il fascino delle favole. Abiti come bouquet di fiori, merletti, trasparenze che si increspano in balze, sottogonne dalle mille nuance, sfumature pastello perfettamente equilibrate e muliebri.

A completare la collezione dalla perfetta palette cromatica, tiare, velette, cuffie in rafia metallizzata, e ai piedi sandali in satin legati alla caviglia e impreziositi da nodi e fiocchi tono su tono, perché i dettagli sono importanti e ci rendono uniche.

Guarda qui tutta la collezione Primavera Estate 2019 Luisa Beccaria:



Potrebbe interessarti anche:

TRA LE FAVOLE DI LUISA BECCARIA – SFILATA AUTUNNO INVERNO 16/17

MILANO FASHION WEEK: LA COLLEZIONE SS 2016 DI LUISA BECCARIA

Bianca Balti nella nuova brand campaign Alessandro Angelozzi Couture scattata da Andrea Varani

LA TOP MODEL BIANCA BALTI E’ IL VOLTO DELLA NUOVA CAMPAGNA ALESSANDRO ANGELOZZI COUTURE SCATTATA DAL FOTOGRAFO ANDREA VARANI

Alessandro Angelozzi Couture è la bandiera italiana del wedding e del “saper fare“, questa strana arte in cui la nostra penisola eccelle.

Per la nuova campagna il brand sceglie ovviamente il centro della moda, la città in cui nulla è lasciato al caso, dove le boutique hanno vetrine scintillanti e dove ci si volta a guardare un pedone tanto è elegante: Milano. Milano città del dettaglio, Milano chic e pretenziosa, Milano che chiede ma offre il doppio; qui, nelle vie più importanti e nei prestigiosi palazzi, Alessandro Angelozzi Couture presenta la sua nuova collezione.

_AVP0711

Testimonial d’eccezione non poteva che essere Bianca Balti, altro simbolo della bella Italia, quella sana e vivace. Una scelta che ricade sull’immagine della top model dal volto fresco, giovane, una donna che si ricorda solo sorridente.

La donna Alessandro Angelozzi Couture è positiva e legata alla famiglia e alla tradizione, il vestito che indosserà il giorno più bello della sua vita sarà classico ma impreziosito dall’arte nobilissima del ricamo.

_AVP0365 copia 3 2

It’s only love” è la nuova brand campaign scattata dal fotografo Andrea Varani. Una visione che rispecchia il passato del marchio, fotografie dai colori milanesi, la professionalità di una mano esperta, la serietà di chi è convinto che un abito possa veramente lasciare il segno. E Alessandro Angelozzi Couture ne è la prova!

_AVP0219

Gli abiti da sposa di Alessandro Angelozzi Couture sono disponibili nei migliori atelier e possono essere ordinati direttamente alla maison attraverso il sito www.alessandroangelozzicouture.it

_AVP1675

_AVP1616

“Courbet e la natura” la mostra a Palazzo Diamanti sull’opera di Gustave Courbet

Dopo quasi cinquant’anni dalla retrospettiva che Villa Medici gli dedico’, torna in Italia presso Palazzo dei Diamanti di Ferrara, la mostra di Gustave Courbet, padre del realismo e uno dei più grandi pittori dell’Ottocento.

Courbet e la natura“, mostra organizzata da Fondazione Ferrara Arte e Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea di Ferrara, racconta l’importanza storico-artistica del pittore francese che ha dato voce a Madre Natura, ha dato carattere alle vallate della Loue, ha intriso di nostalgia i laghi della Svizzera, quelli dipinti durante il suo esilio.

Nessuno come Courbet ha saputo dare il soffio umano alla natura che ci circonda, così come l’uomo fece con il Golem; le sue opere diventano presto modello di riferimento per gli artisti che lo seguirono: Monet, Manet, Degas…

Esattamente 49 le opere provenienti dai principali musei europei ed americani, formano il percorso espositivo di quell’uomo sicuro delle sue capacità e dei suoi mezzi, così come ci viene detto dal suo primo “Autoritratto con cane nero” (1842) in cui un Courbet appena venticinquenne vestito come un vero dandy, si mostra accompagnato dal suo spaniel sullo sfondo della natia Franca Contea.

Autoritratto con cane nero" (1842)
“Autoritratto con cane nero” (1842)


E’ una ricerca profonda e ossessiva quella di Courbet, che della sua produzione lavora per i due terzi sulla natura.
Misteriose le grotte da cui scaturiscono sorgenti alle cavità carsiche, buio e luce, sono questi gli elementi che lo attraggono a quei luoghi come una calamita, spazi in cui si perde, in cui gode silenziosamente di quella solitudine che non gli faceva paura, i luoghi remoti e nascosti “delle valli del suo paese“.
Potenza e mistero erano qui rappresentati con un minuzioso tocco di spatola, che restituisse alla tela la materia di cui erano fatte quelle rocce, la spigolosità e la profondità di quelle grotte.

La valle della-Loue-con-cielo-di-tempesta-1870-
La valle della Loue sotto un cielo tempestoso 1849


Anche se è vero il detto che recita “tutto il mondo è paese“, non è altrettanto vero che la luce sia uguale in tutti i luoghi del mondo.
Gustave Courbet ci riporta dai suoi diari, che sono le sue stesse tele, tutte le intensità di luce dei suoi viaggi. Limpidi i cieli di Liverpool e di Hartford, trasparenti le atmosfere e cheti i paesaggi.

Tra il 1865 e il 1869, l’artista soggiorna spesso in Normandia dove, oltre agli amici, incontra l’oceano, le sue violente tempeste, le architetture naturali, il mare che cambia sempre forma e colore, il mare meteoropatico, il mare adirato e poi placido. E’ in questi che luoghi che sperimenta una personale tecnica pittorica, in cui subentrano mezzi quali stracci, spatole, ma anche polpastrelli.
La tela diviene fotografia di quei mari, possiamo sentirne il suono, la risacca sulla battigia, l’infrangersi delle onde sugli scogli, lo scricchiolìo dei sassi bagnati dall’acqua.
Cézanne, che venerava il maestro diceva:

Le onde di Courbet sembrano arrivare dalla notte dei tempi“.


Il-mare-in-burrasca-L-onda-Gustave-Courbet
Il mare in burrasca detto anche L’onda (Gustave Courbet, 1870)


Sempre lirici i dipinti del pittore francese, dalla rappresentazione di una quercia a quella di una “Giovane bagnante” (1866), la rivoluzione pittorica sta nella relazione tra l’essere umano e la natura, un legame talmente forte da rendere i due soggetti indissolubili, uniti per destino e inseparabili.
Quale profonda emozione legava il pittore alla natura? Che volesse esprimere forse il suo stato di grazia quando ne rimaneva immerso delle ore, durante la pittura o nelle sue lunghe passeggiate, solo o in compagnia di qualche amico con cui parlare? Che sia stato così buono da volerci regalare quei suoi momenti di gioia e di pace che sente l’uomo saggio, così vicini al pastore più che all’uomo del commercio? Che lui, come Tolstoy in “Anna Karenina” o Bertrand Russell in “La conquista della felicità” voglia dirci quanto la natura sia portatrice di pace e di energia positiva?
Riuscirci ci è riuscito, anche senza l’uso della parola, ci è arrivato con i colori, con la pastosità della materia, abbiamo vissuto con lui la nostalgia dell’esule sul lago Lemano in Svizzera, la parabola malinconica di quei profili montuosi, le vedute lacustri e i suoi riflessi sullo specchio d’acqua.

courbet 2
Tramonto: la Spiaggia a Trouville, ca. 1866


Ma, testimonianza della sua grandezza pittorica, è la rappresentazione della caccia, il senso di impotenza dell’uomo di fronte alle leggi della natura. Tele in cui il cielo domina sulla terra, grandi formati che prima erano destinati alle scene storiche e bibliche, Courbet li dedica alla caccia. Con questo tema il pittore arriva sulla punta dell’iceberg, governa in grandezza, attinge da una tradizione pittorica che spazia dai maestri fiamminghi del Seicento ai contemporanei inglesi.
Dipinge ciò che conosce, apprendiamo infatti dalle sue numerose lettere, che amava trascorrere i mesi invernali della nativa Ornans andando a caccia sulle colline innevate o nei sottoboschi insieme agli amici d’infanzia.

All’amico Jules Castagnary scriveva ” Guarda l’ombra della neve, com’è azzurra!“.

Nello straordinario dipinto “Volpe nella neve” (1860), Courbet esprime con maestria gli effetti coloristici della luce e delle ombre sul candore della neve. Il manto scuro della volpe gli permette di raccontare il contrasto tra i due elementi (natura/animale), con un tocco felpato nella rappresentazione del manto, così reale da poterne sentire la morbidezza, soffice e folto, prende quasi tridimensionalità.


Courbet, Volpe nella neve
Courbet, Volpe nella neve 1860


Lo spettatore viene accompagnato nelle varie fasi dell’opera pittorica di un artista che ha lasciato un segno indelebile nell’arte dell’Ottocento fino a noi, le quasi 50 opere scelte sono la sintesi dell’amore che Courbet aveva per la natura e di come si sentisse debitore nei suoi confronti, dedicandogli tutta la sua vita in viaggi e osservazioni.

Courbet e la natura” è l’esposizione a Palazzo dei Diamanti di Ferrara e rimarrà aperta fino al 6 gennaio 2019.

(in copertina “Les Demoiselles des bords de la Seine” Gustave Courbet 1856-1857)

 

Potrebbe interessarti anche:


VENICE SECRETS: CRIME AND JUSTICE – ANTEPRIMA MONDIALE DELLA MOSTRA SUL CRIMINE, GIUSTIZIA E PENA DI MORTE