Gender-free la collezione Sulvam Autunno Inverno 2018/19

SULVAM COLLEZIONE FALL WINTER 2018/19

Chi è chi? La proposta Autunno Inverno 2018/19 di Sulvam è un omaggio alla libertà. I ruoli si invertono, si mescolano per non riconoscersi, uomo e donna non hanno sesso, lei indossa i panni di lui e viceversa; i tessuti, i tagli, le forme, la struttura, tutto si sovverte e conferisce alla collezione un’aria unisex.

Presente per la seconda volta in calendario alla Milano Moda Uomo, il brand Sulvam fondato da Teppei Fujita nel 2014, vanta il supporto di Camera della Moda.
Il designer, dopo essersi diplomato al Bunka Fashion, collabora per lungo tempo con la Maison Yohji Yamamoto e si guadagna in breve tempo il consenso internazionale. Vince il premio “Tokyo Fashion Award” nel 2014 e il premio VOGUEWho is on Next? Dubai” nel 2015, con il suo stile personale e l’impronta trendy e contemporanea.

sulvam_FW1819_look 23

Attento ai cambiamenti sociali, il brand Sulvam è voce di un popolo che si sta trasformando, che muta in continuazione e diventerà totally gender-free – questa l’idea visionaria di Teppei Fujita che interpreta la bellezza in forma di libertà.

E’ la donna che indossa i panni dell’uomo, e l’uomo che si adagia in quelli teneri della donna, dalle camicie pink ai maxi-abiti, dalle giacche taglio vivo alle shopper in pelo.

sulvam_FW1819_look 21

Guarda la collezione Autunno Inverno 2018/19 di Sulvam:



Potrebbe interessarti anche:

SULVAM COLLEZIONE PRIMAVERA ESTATE 2018

LA COLLEZIONE INTIMISSIMI PRIMAVERA ESTATE 2018, UN VIAGGIO NELLA BELLA ITALIA

L’ELEGANTE LINGERIE DI LUSSO ANNAGIULIA FIRENZE SS2018

ALBERTA FERRETTI, IL RITORNO ALLA SEMPLICITÀ – COLLEZIONE SS 2018

SFILANO I FIORI NELLA COLLEZIONE MOSCHINO SPRING SUMMER 2018

16 R FIRENZE E L’ISPIRAZIONE JAPPO DI YAYOI KUSAMA

La collezione Intimissimi Primavera Estate 2018, un viaggio nella bella Italia

INTIMISSIMI SI LASCIA GUIDARE DALL’ARTE PER LA PRIMAVERA-ESTATE 2018
UN VIAGGIO TRA TRADIZIONE E CONTEMPORANEITÀ – UNO SGUARDO ALLE NOVITÀ IN ARRIVO


Sono i fiori il filo conduttore della nuova collezione Primavera Estate 2018 di Intimissimi.
I fiori e la natura in rapporto con l’arte, una visione che soggiace a un rapporto di regole quali l‘armonia, la grazia, la leggerezza.

L’estetica è protagonista, unita ad una scelta di tessuti che esaltano la femminilità, pizzi, raso, seta, merletti.  L’applicazione di fiori e boccioli su tessuti see through, sono un omaggio al celebre dipinto “La Primavera” di Sandro Botticelli, 1482, oggi conservato alla Galleria degli Uffizi di Firenze. La scena del quadro è perfettamente bilanciata nella presenza dei nove personaggi, una composizione ritmica e simmetrica attorno al nucleo dell’opera: la donna. La stessa rispondenza cui si incentra tutta la collezione Primavera Estate 2018 Intimissimi.

La palette cromatica va dai tenui rosa, ai cipria e ai malva, passando per colori neutri come il talco fino ad arrivare ai blu.


Capo must fuori e dentro casa, il kimono è la nuova tendenza che trae ispirazione dalle atmosfere orientali; Intimissimi intende omaggiare per questa Primavera Estate 2018 l’opera lirica di Giacomo Puccini: Madama Butterfly. Una geisha illusa dall’amore di un ufficiale di Marina degli USA, si ucciderà per non essere stata ricambiata dall’oggetto del suo desiderio. La geisha è la donna a cui il brand si orienta e al suo mondo estetico, fatto di kimono decorati con flower print macro, ricami alla chinoiserie, facili da indossare anche in occasioni nightwear.
La palette passa da accenti corallo, dai colori forti delle foreste verdi e arriva all’azzurro avio.



Le scenografie scelte da Intimissimi per la stagione del Sole, attraversano le più belle mete italiane: Verona,  Portofino, Amalfi, per poi arrivare al caldo Marocco.

Giulietta e Romeo e il romantico periodo di San Valentino, raccontano l’eleganza che si svela piano; la sensualità è raccontata nei capi attraverso giochi di trasparenze, laccetti e raffinati accostamenti nero-blu.

Dalla Liguria, esattamente da Portofino, arrivano gli accostamenti di tessuti jacquard, pizzi, stampe marine, ricami crochet e pizzo sangallo.

Romantic Ballet trae spunto dal mondo della danza classica, i capi sono caratterizzati da delicati intrecci, armoniose stampe floreali e romantici pizzi bicolor. La palette esplora tutte le sfumature del rosa, dal nude fino al viola, fino ad accostarsi alle tonalità polverose del verde e del blu.



Potrebbe interessarti anche:

ALBERTA FERRETTI, IL RITORNO ALLA SEMPLICITÀ – COLLEZIONE SS 2018

L’ELEGANTE LINGERIE DI LUSSO ANNAGIULIA FIRENZE SS2018

SFILANO I FIORI NELLA COLLEZIONE MOSCHINO SPRING SUMMER 2018

NEOCLASSIC MODERNISM FASHION EDITORIAL

L’elegante lingerie di lusso ANNAGIULIA FIRENZE SS2018

Si può perfezionare la bellezza? Si può arrivare, con mezzi, a quell’ideale di bellezza, che è poi l’insieme di armonia, grazia, eleganza ed equilibrio?

Oggi il brand ANNAGIULIA FIRENZE ci racconta e ci mostra la fattibilità di questa bellezza, con la nuova collezione Spring Summer 2018.

Brand nato nel mondo della lingerie, oggi ANNAGIULIA FIRENZE, sempre coerente con la sua linea, esplora l’universo classico, quello del balletto, dove tutto appare “leggero”, ma il cui profilo nasconde forza e fatica.

sx ANNAGIULIA FIRENZE SS2018 – dx Degas “Ballerina in posa per il fotografo”


Sono donne etoile, indossano chiffon e creponne in pura seta, tutu’ outwear, plissetature e puro lino in stile bohémienne. Coltivano la propria femminilità con dedizione e non lasciano nulla al caso, nulla di scontato, ogni gesto, ogni dettaglio, così per il giorno come per la notte, avvolte in chemisier di pizzo o baby-doll ton sur ton. Bellissime sempre, e mai impreparate, come sottolineava Marilyn Monroe, che a letto portava solo due gocce di Chanel n.5



Untitled-2
sx una foto di Sally Man – dx ANNAGIULIA FIRENZE SS2018


Dolcezza in chiave moderna si riflette nella collezione Primavera Estate 2018 di ANNAGIULIA FIRENZE, nei tagli e silhouette linge-inspired, nei colori delicati che vanno dal bianco candido al rosa confetto, in quelli tenui pastello del giallo limone e del verde mela, fino ai più decisi rosso ciliegia e blu elettrico.

E’ una velata sensualità che le accarezza, appena accennata, inconsapevole, come quella che traspare dalle fotografie di Sally Mann.

La lingerie ANNAGIULIA FIRENZE copre senza nascondere, veste con eleganza anche la notte, e personalizza lo stile della donne che l’indossa.


sx ANNAGIULIA FIRENZE SS18 – dx una scena da “Il lago dei cigni”


Sfoglia la collezione Primavera Estate 2018 ANNAGIULIA FIRENZE:


Potrebbe interessarti anche:

NEOCLASSIC MODERNISM FASHION EDITORIAL

EGON SCHIELE, IL FILM SULL’ARTISTA EROTOMANE

LE MOSTRE ALLA REGGIA DI VENARÌA: DA BOLDINI A CARAVAGGIO, FINO A PETER LINDBERGH

ALBERTA FERRETTI, IL RITORNO ALLA SEMPLICITÀ – COLLEZIONE SS 2018

Acquerelli di Lorenza Pasquali, le tempeste della vita

Era al Café Voltaire di Parigi, Paul Gauguin, quando comunico’ agli amici simbolisti della sua partenza per Tahiti. Lascio’ moglie e cinque figli e si dedico’ alla causa della sua vita: la pittura. La ricerca del suo stile:

Finiro’ là la mia esistenza. Credo che la mia arte non sia che un germoglio, e spero di poterla coltivare laggiù per me stesso allo stato primitivo e selvaggio. Per far questo mi occorre la calma: che me ne importa della gloria di fronte agli altri! Per questo mondo Gauguin sarà finito, non si vedrà più niente di lui.”

Inizio’ così il Gauguin più amato, quello che noi tutti conosciamo, quello che ci racconta delle donne giavanesi, dei colori sgargianti di civiltà indigene, il periodo della felicità vera dove, racconta:

Comincio a pensare con semplicità, a non avere più odio per il mio prossimo, anzi ad amarlo. Godo tutte le gioie della vita libera, animale e umana. Sfuggo alla fatica, penetro nella natura: con la certezza di un domani uguale al presente, così libero, così bello, la pace discende in me; mi evolvo normalmente e non ho più vane preoccupazioni”.

E’ attraverso quella natura che il pittore conoscerà se stesso. La natura che, con occhi diversi, ci racconta l’acquerellista Lorenza Pasquali, dopo un trascorso nel settore della moda, dopo voli pindarici, è nelle tele che ritrae il suo immaginario creativo.

Lorenza Pasquali trasforma temi classici in composizioni dall’atmosfera onirica. Una fredda e bronzea statua si scalda con le passioni umane, prende vita come un Golem e i sentimenti intelligibili sul suo volto sono tormento e disperazione.


Il pensatore


Tutto diviene leggero quando sul foglio compaiono figure animali. E’ allora che Lorenza Pasquali si lascia andare alla purezza del tratto, che si fa più semplice, morbido e compatto ed è questo il luogo della tenerezza; i dettagli sullo sfondo divengono rarefatti, il protagonista è l’animale e il suo naturale modo di amare, di cui è sempre ricambiato.



22528614_10213264481199363_5289713635338087850_o
Pioggia e amore – acquerello


Ma la forza espressiva e la capacità tecnica della pittrice, hanno massima rivelazione nell’elemento acqua. La natura in questo caso assume un significato romantico, nel senso letterale del termine, il mondo reale è un mare in tempesta, è una barca in balìa delle onde, è la solitudine di un peschereccio in mezzo all’oceano, è l’insicurezza dell’essere umano, impotente.


L’elemento marino colma tutti gli spazi, la tela è cielo e mare in gradazioni di blu, verde acqua e turchese, la quotidianità rappresentata nei paesaggi milanesi lascia il posto al dominio romantico, ai guizzi dell’estati creativa, alla notevole estetica, alla perfetta scelta del colore che ne sottolinea l’emozione, l’inquietudine di un cielo nero o la nota di un blu notte dell’abisso più scuro, quello dell’incertezza.

L’attenzione va ai dettagli di queste ambientazioni, ai bianchi candidi e vivi delle onde che s’infrangono sulle barche, si spezzano in due come delle lame, si stagliano in mille pezzetti che sembran cristalli. Il valore della luce è fondamentale e racconta l’intimità sentimentale, vero contenuto emotivo del quadro.


Le cedre blue



Milano rimane protagonista dei paesaggi urbani, la quotidianità in un tram, la passeggiata in Galleria Vittorio Emanuele, il tramonto sui Navigli. Ma sempre, negli effetti di cromatismo soprattutto, il tema sembra essere quello della solitudine. Si è in mezzo ad una folla ma si è soli, si sale su un mezzo di trasporto pubblico, ma si è soli.


Una donna dagli stivali rossi attende la sua fermata in un giorno di pioggia, la figura è nell’ombra su un vecchio tram, non riusciamo a definirne i contorni, né quindi a ipotizzare la sua età, ha un cappello che le nasconde il volto, guarda fuori lo scorrere della quotidianità, del giorno che sta per giungere al termine.



Dentro il tram – Milano


Indirizzi:

Facebook 

Instagram 

Sito Web www.lorenzapasquali.it 


Il mare di Daniela Gregis – collezione primavera estate 2018

COLLEZIONE DANIELA GREGIS SPRING SUMMER 2018

E’ dal mare che emerge la donna Daniela Gregis, dalle profondità degli abissi ed emerge in superficie con tutte le sfumature del blu.

Ogni elemento marino compare nello styling della collezione, come colori su una tela bianca: sono le reti da pescatore ad ispirare, con la loro materia grezza, le sabbie cristalline, con i colori naturali e lucenti.


Daniela Gregis sceglie per la stagione Primavera Estate 2018 un grande classico: le righe.

Declinate in orizzontale, aiutando così ad allungare la figura, o in verticale, dalle forme maxi su gonne e cardigan; le righe non passano mai di moda.


Semplicità e comodità le keywords della collezione, accompagnata da maxi borse in paglia o a rete lavorate a mano, ballerine, Mary Jane ed espadrillas destra e sinistra rigorosamente di colori diversi, fasce e cappelli a falda larga. Qua e là ritornano capi con “pennellate di colore”, simbolo dell’indissolubile connubio che lega la moda di Daniela Gregis all’arte.


Scopri la collezione Primavera Estate 2018 di Daniela Gregis:


Potrebbe interessarti anche:


DANIELA GREGIS SI RACCONTA PER LA PRIMA VOLTA

DANIELA GREGIS TRA DISEGNI INFANTILI E ARTE ASTRATTA – COLLEZIONE F/W 17/18

DANIELA GREGIS ELEGANZA CONTADINA – COLLEZIONE PRIMAVERA ESTATE 2017

SFILATA DANIELA GREGIS – COLLEZIONE AUTUNNO INVERNO 2016/17

LE MOSTRE ALLA REGGIA DI VENARÌA: DA BOLDINI A CARAVAGGIO, FINO A PETER LINDBERGH

D-EXTERIOR PRIMAVERA ESTATE 2018

16 R FIRENZE E L’ISPIRAZIONE JAPPO DI YAYOI KUSAMA

D-Exterior Primavera Estate 2018

COLLEZIONE D-EXTERIOR PRIMAVERA ESTATE 2018


Grafismi, dinamismo, digitalizzazione, la collezione Primavera Estate 2018 D-EXTERIOR si lascia ispirare dall’arte grafica.

Righe e strutture per le più algide, pois e voile per le romantiche, ruches e fantasie per le più creative, la collezione D-EXTERIOR veste ogni gusto della donna, abbraccia ogni espressione e ne valorizza il gusto estetico.




Essenziali nella scelta dei capi, il brand D-EXTERIOR punta alla qualità dei tessuti, leggeri e trasparenti con le sete e i veli, pregiati per le gonne e le camicie, impreziositi gli abiti con le stampe a fiori effetti 3D.



I dettagli sono metallizzati, così come gli accessori, i pizzi emergono dalle lavorazioni a maglia, come onde flessuose, i bomber sdrammatizzano l’iper femminilità classica dei capi, le asimmetrie sono protagoniste nei tagli e il mix and match ne accentua il contrasto.


La palette spazia dal phard e coloniali ai toni decisivamente freschi e gioiosi del geranio, smeraldo, peonia; incontrando il nero con l’oro e il blu con l’argento.


Guarda la collezione D-EXTERIOR Primavera Estate 2018:




Portebbe interessarti anche:


ALBERTA FERRETTI, IL RITORNO ALLA SEMPLICITÀ – COLLEZIONE SS 2018

16 R FIRENZE E L’ISPIRAZIONE JAPPO DI YAYOI KUSAMA

SFILANO I FIORI NELLA COLLEZIONE MOSCHINO SPRING SUMMER 2018

EGON SCHIELE, IL FILM SULL’ARTISTA EROTOMANE

LE MOSTRE ALLA REGGIA DI VENARÌA: DA BOLDINI A CARAVAGGIO, FINO A PETER LINDBERGH

NEOCLASSIC MODERNISM FASHION EDITORIAL

16 R Firenze e l’ispirazione jappo di Yayoi Kusama

16 R FIRENZE COLLEZIONE SPRING SUMMER 2018 


Nelle sue collezione precedenti, oltre alle nobili caratteristiche della manodopera artigianale italiana, troviamo sempre una grande ricerca, artistica e di stile.

Spagnoleggiante talvolta, in questa Spring Summer 2018 il brand 16R Firenze di Romina Caponi si lascia ispirare dall’arte giapponese di Yayoi Kusama, dai suoi ossessivi pois di ogni dimensione, che nella collezione troviamo in forma di morbidi pompom sulle calzature.

sx 16 R Firenze – dx opera di Yayoi Kusama


La donna 16R Firenze viaggia attraverso l’elegante mondo del Sol Levante, a valigia leggera, perché predilige le linee fluide che non segnano il corpo e le tradizionali forme degli abiti antichi, legati in vita da una corda, un nastro in raso, una fusciacca.

Il suo capo must-have è il kimono, in chiave optical o tinta unita nei toni del bianco e del nero, ultra moderno il taglio, la comodità che nasce per la scelta dei tessuti è il punto di forza.

Con frange e accostamenti bicolor all’ultima moda, come il fucsia-rosso, la coerenza etica e stilistica 16R Firenze si fa strada in un mercato sempre più ampio, le donne chiedono novità e comfort, stile e personalità.



Altro pezzo cult della collezione Spring Summer 2018 di 16R Firenze è la culotte in maglia, da indossare street con maxi maglie a righe o underwear per le meno coraggiose.





Guarda qui la collezione Primavera Estate 2018 di 16R Firenze di Romina Caponi:


Le mostre alla Reggia di Venarìa: da Boldini a Caravaggio, fino a Peter Lindbergh

Restituita alla magnificenza barocca cui fu ispirata alla metà del Seicento dal duca Carlo Emanuele II di Savoia, la Reggia di Venaria è un immenso complesso monumentale alle porte di Torino, tornato simbolo di modernità e cultura.

La Venaria Reale, dichiarata dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità, si colloca al centro del circuito delle Residenze Reali del Piemonte ed è riconosciuta come un grande centro progettuale culturale permanente che offre opportunità di conoscenza, emozioni ed esperienze molteplici: dai concerti agli spettacoli, dalle esibizioni alle attività culturali che si propongono ogni giorno dell’anno.

Reggia di Venaria – Torino


I Giardini si presentano oggi come uno stretto connubio tra antico e moderno, un dialogo virtuoso tra insediamenti archeologici e opere contemporanee, il tutto incorniciato in una visione all’infinito: con le grotte seicentesche, i resti della Fontana dell’Ercole e del Tempio di Diana, la Peschiera, il Gran Parterre, le Allee, il Giardino a Fiori e delle Rose, l’attrazione del Fantacasino, il Potager Royal più grande d’Italia, non ha riscontri analoghi fra i giardini italiani per la magnificenza delle prospettive e la vastità del panorama naturale circondato dai boschi del Parco La Mandria e dalla catena montuosa delle Alpi.


I Giardini


LE MOSTRE

GIOVANNI BOLDINI 

Tra le mostre proposte presso la Reggia di Venaria troviamo una ricca esposizione del più grande pittore della Belle Époque: Giovanni Boldini.

La raccolta ospita oltre cento opere del maestro ferrarese e ci racconta il verbo vitale ed elegante del suo linguaggio pittorico, fatto di colli lunghissimi e braccia sottili, di donne dell’alta società agghindate di perle e fastosi gioielli, le ambienta in sale da ballo o in sontuosi palazzi. Sono ritratti carichi di vita e sensualità, personaggi straordinari da ammirare, che Boldini non esitava a rendere ancora più brillanti.


Boldini ci regala l’atmosfera che a noi è dato solo immaginare, siamo agli inizi del ‘900 e i salotti si colorano del vociare di donne dagli abiti fruscianti, dalle sete preziose che solo Boldini riesce a rappresentare con il pennello, ne possiamo godere la lucentezza e sentire il caratteristico strofinìo.

Non solo Giovanni Boldini è stato anticipatore della modernità novecentesca, ma a suo modo, un romanziere minuzioso. Ci riporta delle fotografie esatte di quello che fu la musica, il lusso, l’arte e la danza, nel ritmo sensuale del can can, nella rinascita sociale di quel periodo ineguagliabile, dove le donne, le più fortunate, si sono concesse ai suoi occhi leggeri, fatti di quella leggerezza del gusto sopraffino, di chi la moda la vive e la sente come fosse sua invenzione,.

Non c’è imitazione della realtà nella sua pittura, il tratto è deciso, scintillante, fugace come quelle donne che posano, le mise sono sfarzose, il dettaglio è così importante per Boldini che riconosciamo anche il tipo di pietra tra le dita affusolate come dei ramoscelli d’erba: sono rubini, smeraldi, zaffiri, dipinti con la stessa luce che ci rimanda una fotografia. Tutte le donne del tempo erano desiderose di avere un ritratto che possedesse quella magia, tutte volevano riconoscersi dietro un sguardo altero e sprezzante, ma con la femminilità e la sensualità che solo Giovanni Boldini poteva infondere loro.

La mostra proseguirà fino al  28 gennaio 2018


PETER LINDBERGH 

A Different Vision on Fashion Photography


7 ottobre 2017 – 4 febbraio 2018


Una grandiosa panoramica sull’imponente opera di Peter Lindbergh con materiale esclusivo tra appunti personali, schizzi dei set fotografici, polaroid, provini, film, una retrospettiva che ci regala immagini senza tempo ed inedite.

Peter Lindbergh è il fotografo della verità, quello del less is more, colui che ha tolto ogni artificio, ogni trucco, per far risplendere la personalità. Dive, attrici, modelle, note e meno note, sono state fotografate senza make up, con camicie bianche che nulla hanno a che fare con la vanità, per raccontare realmente qualcosa della loro intimità.  Sono questi volti a raccontare la concezione di bellezza, invecchiamento, femminilità, temi cari al fotografo.

lindbergh_KUNSTHAL_LIND._B10
Kate Moss


La mostra “A Different Vision on Fashion Photography” si svolge secondo un percorso tematico in nove sezioni che ripercorre l’evoluzione creativa di Lindbergh soffermandosi su temi, mondi immaginari e passioni nell’arco del tempo: Supermodel, Stilisti, Zeitgeist, Danza, Camera Oscura, L’ignoto, Il grande schermo, Icone.

La sezione “Supermodels” presenta le fotografie scattate da Lindbergh a modelle che erano ancora, all’epoca, giovani sconosciute, tra le quali Naomi Campbell, Cindy Crawford, Linda Evangelista, Christy Turlington e Tatjana Patitz.

Lindbergh si dedica poi al progetto “Danza”, da sempre sua fonte di ispirazione e ritrae grandi ballerini e coreografi, da Sergei Diaghilev a Georges Balanchine fino ai contemporanei, come la ballerina e coreografa spagnola Blanca Li e il New York City Ballet. Nel 2001 ha ritratto Madonna con indosso creazioni di designer giapponesi per celebrare la grande coreografa americana Martha Graham.

Madonna


Lindbergh ridefinisce totalmente i canoni estetici, dice NO al fotoritocco, l’approccio è privo di imbellettamenti, più umanistico, più luce alla personalità che al personaggio, e le influenze cinematografiche tedesche si leggono in ogni scatto.

Libera in questo modo le donne dal dover essere belle a tutti i costi, svela i suoi set, che compaiono all’interno dello scatto con luci, attrezzature, pannelli; lo sfondo è quasi sempre il malinconico mare, l’immagine si concentra sul volto e le sue infinite espressioni.



CARAVAGGIO EXPERIENCE


Caravaggio Experience è il titolo dell’imponente video installazione presso la Reggia di Venaria.

Attraverso l’innovativo approccio espositivo delle esperienze immersive, si racconta l’opera del grande maestro della pittura: Michelangelo Merisi noto come il Caravaggio.

58 capolavori passano sui pannelli di grandi dimensioni, avvolti dalle suggestive musiche e da sintetiche didascalie. Si entra in una specie di terza dimensione, si entra dentro l’opera del pittore più cruento, violento e irrequieto di tutti i tempi.

Divertente introduzione, l’allestimento prima dell’accesso, di piccoli set con elementi d’arredo tipici dei quadri caravaggeschi, rimandi alle sue rappresentazioni pittoriche, scenografie barocche in cui poter entrare e diventarne così protagonista.

Caravaggio experience


Potrebbe interessarti anche:

EGON SCHIELE, IL FILM SULL’ARTISTA EROTOMANE

BIENNALE ARTE DI VENEZIA 57^ EDIZIONE – IL PEGGIO

57^ BIENNALE ARTE DI VENEZIA – IL SUCCESSO DEL PADIGLIONE ITALIA

VANESSA BEECROFT ESPONE A PALAZZO REALE IN OCCASIONE DEL PHOTOVOGUEFESTIVAL

MIA PHOTO FAIR 2016 – IN MOSTRA LA FOTOGRAFIA D’AUTORE

PSYCHO A CONFRONTO, DA HITCHCOCK A GUS VAN SANT FINO ALLA VISIONE PIÙ MODERNA DI PAOLO RANIERI

Lucio Vanotti Spring Summer 2018

Tra i designer che regalano forza e imponenza alla donna, un nome che spicca è senz’altro quello di Lucio Vanotti.

Una collezione, la spring summer 2018, che ricorda la donna samurai, la onna-bugeisha, poco conosciuta, ma molto potente.

E’ il corrispettivo femminile del guerriero, le donne onna-bugeisha impugnano spade e difendono la famiglia in assenza degli uomini.

Lucio_Vanotti_SS18_008

La brillantezza bronzea dei tessuti utilizzati, ricordano le antiche armature; le corde riportano al legame con la terra; la donna Lucio Vanotti porta in vita o al collo, sacche in pelle al posto delle troppo glamourous pochette da mano.

Nulla è vanitoso in lei, piuttosto troviamo del rigore e della compostezza tipici della cultura orientale. I volumi invece sono scomposti e sovrapposti, invertiti e scultorei. Lucio Vanotti esplora con libertà il movimento della libertà stessa, attraverso l’uso della materia: tela grezza, cotone, sete fluide e lascia legno e cuoio per le calzature, che si annodano alla caviglia tramite lacci alla maniera greco-romana.

Lucio_Vanotti_SS18_005

Le vite sono alte e segnate da cinture e corde, le gonne aperte e i pantaloni a fuso, le camicie lunghe da diventare abiti; oro e rame le tinte protagoniste, tocchi di ruggine, cuoio, ocra, verde acqua, e note di bianco e nero.

Sfoglia la collezione Lucio Vanotti Spring Summer 2018:



Potrebbe interessarti anche:

IL RITORNO AL CLASSICO DI LUCIO VANOTTI – COLLEZIONE FALL WINTER 17/18

LUCIO VANOTTI E L’INNO ALLA SEMPLICITÀ – COLLEZIONE PRIMAVERA ESTATE 2017

I MIGLIORI BACKSTAGE DI MILANO MODA DONNA: LUCIO VANOTTI

I MIGLIORI BACKSTAGE DI MILANO MODA UOMO : LUCIO VANOTTI

YOUTH CULTURE – CONVERSAZIONI DI MODA: LUCIO VANOTTI

Egon Schiele, il film sull’artista erotomane

Il film si apre con fiamme che bruciano oggetti, tra cui dei disegni. E’ questa l’immagine che riassume la personalità e la vita del massimo esponente dell’espressionismo austriaco, Egon Schiele, che nelle fiamme vide dissolversi tutti gli averi di famiglia, gettati dalle mani del padre malato di nervi.

Tratto dal romanzo Tod und Mädchen: Egon Schiele und die Frauen di Hilde Berger, il film “Egon Schiele” riprende i passi dell’artista, sotto la direzione alla regia di Dieter Berner, precedente marito della scrittrice. Quei pochi passi geniali di un ossesso del corpo femminile, che si spense a soli 28 anni, come altri sregolati maledetti dopo di lui.

Egon Schiele viene affidato allo zio all’età di 15 anni, dopo la morte per sifilide del padre Adolf, sarà il suo tutore ad accorgersi del talento innato nell’arte del disegno, sarà lui ad iscriverlo all’Accademia della Belle Arti di Vienna. Ma la vita ordinaria dell’istruzione sta stretta a Schiele, che preferisce seguire il suo particolare tratto e lo stile che per sempre ricorderemo come il più erotico e drammatico tra i pittori del xx secolo.

schiele
“Donna distesa” 1917 Egon Schiele


Nei segni che formano i corpi di donne déshabillé, c’è tutta la tensione artistica di Schiele, c’è la rabbia di vivere in una società bigotta e censuratrice, c’è l’ossessione verso il mondo infinito della sessualità, quella che lui stesso cerca nella moltitudine, anche se la sua arte rimarrà fedele a due donne in particolare: la sorella Gerti e l’amante e modella Wally.

Il rapporto tra Gerti ed Egon è sempre stato letto come molto ambiguo, l’artista ritrae la sorella nuda e i loro giochi sono spesso troppo complici, intramezzati da scenate di gelosia da parte di entrambi. Sarà Gerti la donna devota che lo appoggerà e assisterà fino alla sua morte.

SCHIELE_0926213
una scena del film – Wally


Wally rappresenterà invece quella fase della vita dedicata alla passione: la donna dai capelli rossi immortalata nel famoso dipinto “La morte e la fanciulla“, la diciassettenne disinibita che amerà anche in sua assenza e che perderà la vita come crocerossina durante la guerra. Sarà la moglie Edith Harms a sostituirla, la donna che gli chiederà esclusività, obbligandolo a chiudere ogni tipo di rapporto con Wally. Sarà Edith la sua musa, il volto agonizzante che dipingerà nelle ultime ore della loro esistenza quando, incinta di sei mesi, perderà la vita a causa della febbre spagnola.

Deathandthemainden
“La morte e la fanciulla” Egon Schiele


SCHIELE_0989925
una scena del film


La vita di Egon Schiele è stata un susseguirsi di provocazioni, umiliazioni e limitazioni. I suoi dipinti destarono scandalo e si urlo’ alla “pornografia“, si vedrà così trascinato in tribunale nel 1912 con l’accusa di abuso su una minore, Tatiana, figlia di un militare. Schiele passerà un mese di segregazione in carcere, gli verranno confiscati centoventicinque disegni, rischierà una condanna a lunghi anni di prigione, ma al termine del processo le accuse più gravi cadranno. Il tormento e la cupidigia del pittore invece torneranno a galla, segnandolo per sempre; sarà il suo mentore e grande estimatore Gustav Klimt a ridargli vita, acquistando i suoi disegni, presentandolo ai maggiori collezionisti lungimiranti.

Ma lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale minaccerà fortemente la sua ricerca e libertà artistica, e tutto il dolore e il disagio si riverseranno in quelle opere, trecentoquaranta dipinti e duemilaottocento tra acquerelli e disegni, in quei tratti riconoscibili, tesi e nervosi che saranno la firma della sua cifra stilistica, consacrandolo a maggiore esperto dell’Espressionismo.

SCHIELE_0980885
Egon Schiele il film


Se il disegno per Schiele era tutta la sua vita, la vita stessa di Schiele era per le sue amanti la loro stessa vita.
Seduttore, affascinante, carismatico, Egon Schiele sapeva ottenere tutto ciò di cui aveva bisogno, anche di denaro, nei momenti più grigi della sua esistenza, il denaro che tanto odiava e per cui non è mai sceso a patti o compromessi.

L’unica realtà a cui faceva riferimento era la propria, quella che vedeva con i suoi occhi, quelli dipinti infinite volte negli autoritratti, nudi spesse volte, in strane posizioni, dove le combinazioni del corpo formavano quasi dei rami, delle intersezioni di carni, dei burattini in balìa degli eventi, della storia, la storia che lo stavo distruggendo.

SCHIELE_0920008
Eon Schiele il film


Ma chi è Egon Schiele l’uomo? Noi tutti conosciamo l’artista, e non l’animo umano e debole di chi ha subìto delle gravi perdite, di chi ha dovuto assistere alla follia del padre; non conosciamo l’abile seduttore, possiamo solo immaginarlo attraverso le sue opere. Sono loro che ci raccontano qualcosa del suo carattere, della sua indole perversa e maniacale, è il calco di quella matita, deciso, sicuro, che ci parla dell’uomo, delle sue riflessioni sulla morte e la decadenza; sono quelle pose sensuali che ci permettono di spiare attraverso una piccola fessura, sulla stanza della sua vita, le calze arrotolate e i capelli arruffati di quelle donne ritratte, sono gli sguardi ammiccanti di quelle fanciulle appena adolescenti.
L’accanito lettore di Freud, l’instancabile amante, l’erotomane, ce lo lasciano sognare i libri…



Il film Egon Schiele di Dieter Berner è stato presentato da Draka Distribuito di Corrado Azzollini, in collaborazione con Twelve Entertainment, presso le sale dello Spazio Oberdan 


Potrebbe interessarti anche:

QUAL È “L’ALTRA METÀ DELLA STORIA”?

L’INGANNO DI SOFIA COPPOLA, LA FOLLIA OMICIDA DEL DESIDERIO

LO SPOT IKEA CHE IRONIZZA SUL FOOD PORN DI INSTAGRAM

IL FOLLE SPOT DI KENZO GIRATO DA SPIKE JONZE

“QUELLO CHE SO DI LEI” LA VITA E LA MORTE NEL FILM DI PROVOST CON CATHERINE DENEUVE

THE READER – A VOCE ALTA – COSA È PIÙ FORTE? IL SENSO DI COLPA O LA VERGOGNA?

L’OTTAVA NOTA – SE LA PRENDI, SEI DESTINATO A PERDERLA

GLI AMANTI CRIMINALI

8 DONNE E UN MISTERO

Albino Teodoro Spring Summer 2018

Albino Teodoro – Spring Summer 2018

“Delizia del disordine / desta nell’abito la giocosità / Un telo leggero gettato / con elegante distrazione / Un lembo di tessuto vagante, che qua e là / asservisce a pettorina / Un polsino noncurante, e lì vicino, / nastri che ricadano confusi / Un’onda vittoriosa, che attira l’attenzione/ alla gonnella tempestosa / Un laccetto trascurato, nel cui fiocco/ intravedo un garbo selvaggio / Mi ammagliano di più, che quando il tocco/ è troppo esatto, in ogni sua parte”.


E’ Robert Herrick (1591-1674), il poeta inglese che nel periodo della Restaurazione descrive l’imperfetta mise di una donna. E’ quel suo modo distratto che lo attrae, quelle stoffe indossate alla rinfusa, frettolosamente e senza il consenso dello specchio; è l’innato garbo selvaggio che lo attrae più della perfezione.

E in una collezione dove la donna si sente libera sotto le vesti, Albino Teodoro mescola sapientemente questi ingredienti, asimmetria ed eleganza. Ne nasce così uno strano equilibrio di silhouette dove la natura è musa ispiratrice.

La collezione Primavera Estate 2018 Albino Teodoro è un gioco di strutture, masse e volumi; la donna non indossa mai la taglia che l’avvolge, ma resta comoda coprendo l’identità delle proporzioni.
Astratti i disegni dei capi, spesso geometrici, ma dove si riconoscono paesaggi lunari e distese di marmi.



Oriente e Occidente si incontrano nella collezione Spring Summer 2018 di Albino Teodoro, troviamo i simboli cari al paese del Sol Levante: la carpa koi, che viene addomesticata per colorare e ravvivare i laghetti da giardino. Brillano con effetti tridimensionali sui tessuti materici, sono disegni in lurex dorati, così come dorate sono le paillettes che impreziosiscono i trench e le giacche, per un effetto naturale che ricorda il luccichìo delle pepite d’oro nelle acque scure.



Le tinte sono tutte derivate da pigmenti naturali: lapislazzuli, granato, beige, avorio e carbone con tocchi di rosa pallido oro e argento. I pezzi chiave della collezione sono il trench, la giacca blazer, la camicia, la tuta da lavoro, l’abito teatrale. I tessuti utilizzati:  jacquard dai motivi asiatici, douchesse rigate, grisaglie maschili, stuoie dark o con disegni lurex argento.
L’asimmetria, il volume così accentuato da sembrare quasi scolpito nella pietra riecheggia il peplo romano o le linee semplici e morbide dei costumi orientali.

Guarda la collezione Primavera Estate 2018 Albino Teodoro: 



Potrebbe interessarti anche:

ALBERTA FERRETTI, IL RITORNO ALLA SEMPLICITÀ – COLLEZIONE SS 2018


SFILANO I FIORI NELLA COLLEZIONE MOSCHINO SPRING SUMMER 2018


EL DORADO, L’EDEN DI PICCIONE.PICCIONE – PRIMAVERA ESTATE 2018
LES COPAINS TRA TRADIZIONE E FOLKLORE – SPRING SUMMER 2018


MODEL OF THE MONTH – HONORATA WOJTKWKA