COLLEZIONE UOMO AUTUNNO INVERNO 2023/24 ETROMATERIE

Come casa di moda, Etro è stata costruita sulla materia fondante della moda: il tessuto. Dando il suo punto di vista sull’argomento, Marco De Vincenzo costruisce la sua prima collezione uomo per la maison attorno alla materia: un omaggio alle radici di Etro che è anche un modo per connettersi con il proprio passato personale. La maison Etro e la casa di Marco si sovrappongono e si mescolano e ne emerge un ampio senso di domesticità, sullo sfondo di pile di tessuti provenienti dagli archivi Etro, disposti a fare da cornice alla sfilata. Il percorso creativo nasce nel senso di rassicurazione offerto da una coperta di velluto jacquard, che Marco amava da bambino e il cui motivo è riprodotto su ampi cappotti e giacche di lana. La tattilità è fondamentale, con jacquard e intrecci che prevalgono sulla stampa. I pezzi sono messi insieme e assemblati per stimolare sia la vista che il tatto: frutti all’uncinetto crescono tridimensionali sui maglioni, toppe di melton definiscono i colli delle giacche, turbinii psichedelici si liquefanno su pullover lanuginosi.

Il mimetismo domestico è aspetto nodale: tessuti tappezzeria per i blouson, lunghe tuniche e tute che ricordano tende, camicie come tovaglie. Gli shorts e i top di teddy offrono ulteriore intimità casalinga. Nascoste alla vista, le fodere fantasia sono un piacere privato che aumenta ulteriormente il gioco di motivi e texture, con il tartan – uno dei primi successi di Etro – come protagonista. I pezzi sartoriali sono sottili e allungati. Di notte, piccoli fiori sbocciano su rever e fasce degli smoking. L’idea di fondere il pubblico e il privato, il familiare e il sociale prosegue negli accessori: zoccoli Aladino in feltro con suole spesse, sneaker-zoccolo borchiate, shopper in velluto jacquard e ceste oversize tagliate al laser adatte all’uso quotidiano o all’arredo della casa.
L’accento sulla materia e sulla domesticità è l’innesco psichedelico di un viaggio intorno alla propria stanza, e oltre.

Paraboot x Roy Roger’s

Milano, dicembre 2022 – Debutta Paraboot x Roy Roger’s, un’inedita collaborazione che dà vita ad una scarpa limited edition dal sapore autentico.

L’iconico modello Michael di Paraboot incontra il denim Roy Roger’s e prende forma una scarpa uomo e donna in due declinazioni: una total denim con dettagli in pelle ed una in morbida pelle scamosciata con il talloncino sul retro in denim.

Paraboot ha una lunga storia di famiglia che ha attraversato epoche diverse, conquistando tutte le generazioni con il suo stile deciso e unico. Proprio come Roy Roger’s che, arrivata alla terza generazione, dal 1952 è l’emblema del primo jeans italiano. La collezione Paraboot x Roy Roger’s è disponibile in tutti i flagship Roy Roger’s e su royrogers.it.

Flow(ers), la capsule di Faliero Sarti realizzata in collaborazione con il fotografo Francesco Dolfo

Flow(ers) è la capsule realizzata da Faliero Sarti, storico brand a conduzione familiare che propone sciarpe originali, artistiche e sostenibili, in collaborazione con il fotografo friulano Francesco Dolfo.

La collaborazione dà vita a 7 speciali maxi foulard (185cmx135cm) in modal e seta, accessori versatili e unici, perfetti per personalizzare il proprio look o la propria casa. La direttrice creativa Monica Sarti ha selezionato 7 scatti floreali tra quelli nati dallo studio creativo degli ultimi anni Flow(ers), realizzato da Francesco Dolfo e intensificatosi con grande successo proprio durante il periodo di lockdown. Faliero Sarti ha quindi tramutato questi scatti artistici floreali che vedono protagonisti dettagli floreali, papaveri islandesi, dalie ed anemoni in leggeri ed impalpabili colorati accessori.

Con la raccolta creativa Flow(ers)Dolfo ha infatti cercato di tramutare una forzata intimità casalinga in un momento di raccoglimento artistico per elogiare l’effimero della vita ordinaria attraverso una eloquente parafrasi floreale. Nella loro essenzialità, i fiori – con i loro petali delicati che quasi avvertono della loro natura effimera – sono i soggetti ideali per la pratica fotografica alla ricerca dello straordinario nella vita ordinaria. Normalmente non ci si soffermerebbe su questi dettagli, ma il fotografo crede invece siano proprio queste le caratteristiche essenziali a trasformare un “semplice” fiore in qualcosa di prezioso e raro. Similare intento e volontà di ricercare la sostanza oltre l’apparenza avvicina quindi Francesco Dolfo alla vision della direzione creativa di Monica Sarti. Per Faliero Sarti, infatti, la sciarpa non è considerata solo un accessorio, ma un oggetto intimo che avvolge come un abbraccio e che restituisce un senso di confortevole sensualità: un’espressione del nostro sentire che racconta di noi.

La capsule sarà acquistabile presso le boutiques Faliero Sarti, selezionati store multibrand e l’e-commerce https://www.falierosarti.com/it/.

BARBIECORE: PINK IS THE NEW BLACK!

La french manicure più cool dell’inverno si tinge di Hot Pink & Glitter 

French sì, ma fuori dagli schemi! Per dare il benvenuto al 2023 in grande stile PassioneUnghie, brand leader nel settore nail, rivisita uno dei grandi classici della manicure.

Cavalcando il ritorno della tendenza Barbiecore che ha consacrato l’Hot Pink come uno dei colori più trendy della stagione, PassioneUnghie presenta una french manicure caratterizzata da glitter cangianti e sfumature di rosa shocking perché Pink is the new Black! Un trend ironico ed irriverente, che esprime allegria e leggerezza ma anche inclusività e che pian piano ha conquistato le celeb di tutto il mondo, sia uomini che donne, che hanno sfoggiato i loro look monochrome ovunque dai red carpet ai social. 

Dopo aver tinto le passerelle delle Fashion Week di Milano e Parigi, l’Hot Pink adesso colora anche il make up e la manicure. La versione proposta da PassioneUnghie, originale e colorata, è perfetta per chi ama sfoggiare sempre nuovi trend e non vuole mai passare inosservata. 

Come base di questa nail art è stato utilizzato il colore semipermanente SP375 Masterpiece, un rosa glitterato effetto flash-disco caratterizzato da piccolissimi glitter e flakes cangianti fucsia, lilla e corallo che risplendono come stelle alla luce del sole e si illuminano se esposti alla luce diretta dei flash; mentre per realizzare la lunetta della french manicure è stato utilizzato il colore SP252 Confetti, un hot pink intenso e molto coprente che ricorda le sfumature viste sfilare in passerella. Nel segmento nail PassioneUnghie si afferma come leader di mercato: Il successo è dovuto, oltre all’elevata qualità dei prodotti, anche all’ineguagliata capacità creativa del brand che gli consente di proporre ogni mese delle novità acquistabili esclusivamente sul proprio sito www.passioneunghie.comIl brand vanta infatti oltre 1400 referenze disponibili sul proprio canale online per realizzare nail art più esclusive.

ALBERTA FERRETTI E SKYWAY MONTE BIANCO PRESENTANO SAVE THE GLACIER

Alberta Ferretti si unisce a Skyway Monte Bianco in un progetto di sostenibilità a supporto dell’ambiente e dei ghiacciai.

Nasce così la capsule in edizione limitata a sostegno di “Save the Glacier”: un messaggio che diventa Manifesto nell’iconico maglione Alberta Ferretti, come invito ad avvicinarsi alla natura e a prendersene cura.

Realizzato in morbido cashmere riciclato, il maglione è disponibile in due varianti colore: bianco con scritta nera e nero con scritta bianca. Parte del ricavato della partnership sarà devoluto in progetti ambientali per i ghiacciai del Monte Bianco.

Come evidenziato nel Manifesto Save the Glacier che accompagna ogni maglione “i ghiacciai sono la voce del mondo” e salvarli “significa salvare noi stessi, ospiti di una così grande meraviglia”.

La capsule see now buy now Save the Glacier Alberta Ferretti per Skyway Monte Bianco sarà in vendita a partire da metà gennaio nelle boutique italiane Alberta Ferretti, sullo store online albertaferretti.com, oltre che in una rete selezionata di Retailer specializzati e nei punti vendita dell’esperienza verticale di Skyway monte Bianco.

BOGLIOLI PRESENTA LA NUOVA COLLEZIONE FALL-WINTER 23/24 CELEBRANDO LE STAR DI HOLLYWOOD IN UN CONNUBIO TRA MODA E ARTE

Boglioli è la storia italiana che ha le sue origini nei primi anni del 1900. Lo spirito dell’Azienda risiede in una sartoria sofisticata, distintiva e non convenzionale, in cui i classici vengono reinterpretati in modo creativo. Avanguardia produttiva, stile contemporaneo, occhio attento, sguardo rivolto al futuro e immagine ricercata: Boglioli interpreta la rara capacità di coniugare tradizione e innovazione, e si contraddistingue per la creatività nel lavorare i tessuti e i colori, vivacizzando i capi più classici con un’atmosfera contemporanea attraverso l’esperienza tattile immersiva.

In occasione della Milano Moda Uomo il marchio presenta le nuove collezioni uomo e donna autunno-inverno 23/24 a Palazzo Reale, nella suggestiva Sala delle Otto Colonne. Per l’evento Boglioli è partner ufficiale della mostra fotografica di Vincent Peters, evidenziando il connubio tra moda e dimensione fotografica, grazie ad una collezione che trae ispirazione dalle icone del cinema. 

“Abbiamo scelto di essere partner della mostra di Vincent Peters perché crediamo che tra moda e arte fotografica ci sia un legame, sono due realtà che si uniscono per dare vita a molteplici storie, storie uniche e dal forte valore artistico

In particolare, nelle opere di Vincent Peters, ogni scatto è speciale e distintivo. Allo stesso modo ogni capo Boglioli racconta la sua storia, grazie alle lavorazioni che consentono al capo stesso di assumere sempre connotazioni differenti, regalando un’esperienza visiva e tattile unica.
Come la moda con Boglioli è in grado di raccontare percorsi affascinanti e sempre diversi attraverso tessuti e lavorazioni minuziose ed esclusive, anche la fotografia di Vincent Peters si distingue in ogni minimo dettaglio attraverso scatti che celebrano le più grandi icone della moda e del cinema, distinguendosi per i particolari attenti e sofisticati. Nella suggestiva sala di Palazzo Reale abbiamo voluto presentare alcuni capi rappresentativi delle nuove collezioni uomo e donna, raccontando il DNA Boglioli: una forte attenzione per la ricerca di materiali esclusivi e pregiati, silhouette destrutturate e confortevoli, e uno spirito che vuole evolvere i canoni dell’eleganza ricercandone il futuro”, dichiara Francesco Russo, CEO Boglioli.

Christian Bale, Vincent Cassel, Matt Dillon, John Malkovich, sono solo alcuni dei personaggi ritratti dal rinomato fotografo e a cui Boglioli si ispira nella nuova collezione FW23/24, contraddistinta da un forte ritorno al suo DNA sartoriale. Il marchio introduce costruzioni leggere e una proposta versatile per uno stile di vita dinamico ed esigente dell’uomo contemporaneo. Uomini che amano testare i confini tra formalità e informalità, che apprezzano lo stile, ma che cercano sempre capi di qualità che durino nel tempo. Nella collezione Fall-Winter 23/24 Boglioli parla anche alle donne contemporanee, eleganti, con uno stile che celebra l’orgoglio di essere diversa ed unica.

Boglioli e Vincent Peters si incontrano così in una conoscenza profonda rivolta all’interlocutore.  

AERONAUTICA MILITARE, Collezione Uomo A/23-24

AERONAUTICA MILITARE è un brand che emoziona. Total look dall’estetica raffinata, pratica ed essenziale, che raccontano una storia d’eccellenza e celebrano il connubio costante tra innovazione e tradizione artigianale. 

Una collezione di qualità, versatile e capace di soddisfare le richieste e i gusti dei consumatori più esigenti che unisce stile e performance e rende omaggio alla 46° Brigata di Pisa che con i suoi velivoli è impegnata in missioni nell’ambito del trasporto aereo sia di carattere militare sia civile. Una collezione che, come da tradizione, si sviluppa in quattro linee – Pilot, Heritage, Urban, Sport – per rispondere alle richieste di un pubblico sempre più attento e consapevole, che verranno affiancate dall’esclusiva capsule Centenario: nel 2023 infatti l’Aeronautica Militare compie 100 anni ed è un evento che va celebrato.

PILOT – stile inconfondibile, accentuata ispirazione military, cura dei dettagli e grande attenzione all’utilizzo dei materiali che mescolano praticità e tecnologia. Sono questi i principi sui cui viene sviluppata per il prossimo A/I questa iconica linea del brand. A nuovi lavaggi e tessuti tinti in capo, si aggiunge l’utilizzo importante del denim, icona per eccellenza dell’abbigliamento casual. La vestibilità viene rinnovata e i colori dominanti sono il verde salvia, il verde scuro e il nero.

All’interno di questa linea si colloca uno speciale progetto, che diventerà continuativo, denominato “L’archivio del pilota”: ad ogni collezione verranno aggiunte specifiche capsule che racconteranno aspetti speciali dell’Aeronautica Militare. La prima, inserita in questa collezione A/I 2023-2024, è ANTARTIDE, un omaggio alla 46° Brigata Aerea che ha un ruolo primario nelle varie spedizioni scientifiche italiane in questa terra. Una capsule che traspira voglia di avventura e adrenalina, con capispalla importanti, che garantiscono comfort, calore e alte prestazioni, dove i colori principali sono il rosso e il bianco.

HERITAGE – impreziositi da grafiche a contrasto e patch che hanno fatto la storia del brand, i capi di questa linea hanno carisma e uno stile che trascende ogni trend.

Look casual e informali, pensati per un uomo di carattere che vuole sottolineare la propria personalità e le proprie passioni. Nella collezione A/I 2023_2024 il focus sarà concentrato sulle Frecce Tricolori, si faranno infatti rivivere i capi più amati come i giubbotti in pelle, i bomber e i pantaloni Anti-G prestando massima attenzione alla qualità e alla vestibilità dei capi.

URBAN – linee pulite e vestibilità confortevoli, per un uomo che cerca capi perfetti per un utilizzo quotidiano e da lavoro, sia dentro sia fuori casa. Le grafiche e le patch sono discrete, lasciano posto all’iconica aquila turrita, stemma simbolo distintivo del brand, realizzata in ecopelle per dare un tocco elegante e originale ai capi. I colori sono panna, grigio mélange, marrone e i classici toni del blu.

SPORT – pochi capi, circa 20, dal DNA esclusivamente sportivo, con una vestibilità impeccabile in grado di donare assoluta libertà di movimento a chi li indossa. I materiali e i tessuti dei capispalla sono versatili e funzionali, dal sapore un po’ leisure, con pesi diversi che li rendono adatti ad ogni situazione.

Perché “ci piace” la Musica?

…nella bellezza “unica” di un tema, nell’identità musicale, nella ricerca di “Emozioni”!

TEXT: MARINO MORA
Pianista, compositore, musicologo

«Seguir con gli occhi un airone sopra il fiume e poi ritrovarsi a volare e sdraiarsi felice sopra l’erba ad ascoltare un sottile dispiacere… E di notte passare con lo sguardo la collina per scoprire dove il sole va a dormire. Domandarsi perché quando cade la tristezza in fondo al cuore, come la neve non fa rumore (…) Tu chiamale, se vuoi, emozioni!». Che parole meravigliose ha scritto in questa splendida poesia l’immenso Mogol! E che incredibile, ulteriore cambiamento le ha impresso la musica di Lucio Battisti, trasformandola in “canzone” d’arte: l’effetto di magica miscela tra suoni e parole ci restituisce un’idea di levitazione sospesa, iconica, vellutata, il respiro dei suoni muove come un soffio di vento sopra il nostro animo, creando un effetto-alone notturnale magico e incantato! È il miracolo delle emozioni che, ogni volta, ci restituisce un così detto “capolavoro”! È un caso? No di certo!
Ricordate quel passo fortemente coinvolgente del film Amadeus di Milos Forman? Quando il sacerdote che confessa un Antonio Salieri ormai anziano e ammalato, ascolta alcuni temi musicali suonati dal musicista? Salieri glieli esegue, chiedendogli se li riconosce, ma il prete, del tutto dispiaciuto, proprio non li ricorda! Poi Salieri ne suona di altri ed il sacerdote subito gli risponde con entusiasmo: «Certo che sì! Sono suoi? Che meraviglia!» Come un tonfo arriva la risposta del vecchio Kapellmeister di Vienna: «Padre, No, sono di Mozart!», lasciando i protagonisti di questa scena in un sorprendente sconcerto e imbarazzo. Certo, Antonio Salieri, al tempo in cui visse, era considerato un ottimo musicista. È stato così veramente nella sua epoca e ciò è tuttora effettivamente riconosciuto e restituito dalla “Storia della Musica”, che ne ha compreso il notevole valore. Ma tra Salieri e Mozart? Il pubblico, la critica, in generale il giudizio dell’Arte, ci dice oggettivamente la straordinarietà del compositore di Salisburgo! Che ha lasciato nella Storia della Composizione un patrimonio irripetibile di Bellezza! C’è dunque differenza nella portanza, nell’efficacia, nella capacità di restituire e convincere dentro un’opera, in un tema, in un’idea o in un’armonia musicale? Distinguendo tra musica bella ma ordinaria e musica straordinaria, nel senso, proprio di “extra ordinarius”, fuori della norma, dall’ordinario? E quello che i Romantici chiamano “genio” è solo un’invenzione, una suggestione culturale o c’è di più? Lasciamoci con qualche interrogativo e proviamo ad approfondire …Quanti di noi sono legati ad uno o più brani musicali assolutamente imprescindibili nel nostro immaginario?
Talvolta “quel pezzo” o “quei pezzi” divengono catartici, fondamentali, perché legati, ciascuno, ad un fatto preciso, ad un episodio, più olisticamente in grado di rappresentare una nostra storia personale! Come una fotografia o un ricordo cui teniamo molto e ci piace, talvolta, andare a rivedere, funzionano come “terapia psicologica” e rappresentano, per la nostra interiorità, un preziosissimo talismano ricco di sollecitazioni! Vogliamo citare qui, precisamente, la specialissima capacità della musica di farci fare un viaggio nel tempo! Ci è già capitato?
È il flashback musicale!! Basta ascoltare un pezzo cui siamo legati, che ci riporta ad un momento importante della nostra vita e in un battito d’ali siamo come “teletrasportati” su quello spicchio di vita vissuta! Proprio in quel preciso attimo, magari distante ormai anni! È come un’illuminazione, un’intuizione di rara efficacia, che ci fa commuovere e ricordare ambienti e persone: noi stessi immersi in quegli attimi salienti!

Una meraviglia, vero? Questa sorta di riuscita ed emozionante delocalizzazione temporale ci commuove e “corrisponde veramente ad un regalo più unico che raro”, che proprio la musica ci dona ogni volta che lo desideriamo! Si viaggia nel tempo e ci culliamo incantati dalle endorfine che la musica ci induce! Ma la musica ha un altro dono in serbo per noi. Parliamo di “iso musicale” o identità musicale … Ciascuno di noi riconosce e sceglie il proprio gruppo o cantante, il proprio stile, non solo per cultura, ma anche per “gusto” e piacere personale. Ciascuno di noi ama in particolare un genere o uno stile e deliberatamente propende per l’uno e per l’altro! È stato l’eterno dilemma e alterità per tante generazioni: Beatles o Rolling Stones? … Joan Baez, Bob Dylan, Genesis o Queen, Pink Floyd, Elton John, Madonna, Lady Gaga, Oasis, o, più recentemente … Coldplay e quanti altri? Senza togliere merito a nessuno. Per stare ad autori italiani come non citare le affinità di molti di noi con grandi artefici, oltre a Battisti, come Guccini, Lucio Dalla, Venditti, Vasco Rossi, De Gregori, Baglioni … et alia?
Italiano o non italiano, compositore o esecutore, la propensione per uno stile o genere, per il pop, il rock, il jazz … il rap o il classico: siamo tutti d’accordo che ogni volta la scelta sappia veramente esprimere ciò che i francesi chiamano le goût, il “gusto”: che è, per definizione, una presa di campo del tutto convinta e deliberata! Ne ha trattato specificamente anche la musicoterapia con la teoria dell’identità musicale di Rolando Benenzon.
Ma questo e altri fondamenti scientifici delle teorie che sottostanno al fatto musicale potranno essere argomenti trattati in futuro per il lettore che avrà piacere di approfondirne le credenziali … I fonosimbolismi musicali, cioè quello straordinario reticolo dendritico che mette insieme ritmo, melodia, armonia, durata, timbro – colore e quant’altro e che fanno ciò che noi oggi chiamiamo “la musica”, lavorano meravigliosamente su di noi, inducendoci ad apprezzare un tema musicale, a preferire uno spunto, ad emozionarci di fronte ad un “capolavoro”!
Tornando specificamente al “gusto”, cioè a questa specialissima “preferenza” che va oltre la semplice cultura, vediamo, ora, che è effettivamente ciò che piace davvero, ciò che sentiamo affine, ciò per cui “vale la pena di…”! Insomma, si tratta di una vera e propria, netta, “scelta” interiore, consapevole e in parte anche … inconscia!
I latini, giustamente, dicevano: “de gustibus non disputandum est” (sui gusti non c’è storia, ognuno sceglie il proprio). E avevano perfettamente ragione! Questa massima sembra veramente aderire perfettamente anche alla musica! Vogliamo concludere queste nostre riflessioni sulle qualità, sulle caratteristiche, sulle precipuità della musica, citando un celebre episodio storico, che affonda le proprie radici nella leggenda, ma che ora ci parrà perfettamente plausibile.
Incrociando l’iso musicale con la capacità della musica di indurre emozioni, di farci preferire la straordinarietà di uno stile, di un lavoro, di un tema … Johann Sebastian Bach, l’illustre genio di Eisenach, il campione della Fuga e del Contrappunto, a 20 anni fece un vero “colpo di testa”.

Lavorava già come organista ad Arnstadt, ma, venuto a sapere che a Lubecca vi era uno straordinario organista, Dietrich Buxtehude, che per ore improvvisava ai concerti, stupefacendo con le sue mirabilie il pubblico, gli fece decidere l’impensabile.
Chiese un permesso di 4 settimane (che divennero poi 4 mesi!) e fece un leggendario percorso a piedi di 400 chilometri sino a Lubech. Una volta giunto in loco, ogni sera, in gran segreto, nascosto nella Cantoria della Chiesa di Santa Maria, ascoltava le esecuzioni delle Extraordinarien Abendmusiken di Buxtehude, estasiato da quei suoni! In questo modo imparò l’arte pura di inventare, improvvisare, rendere la musica una cascata infinita di suoni, mettendo al centro l’invenzione, l’originalità, la Bellezza che, insieme alla tecnica, possono creare autentici capolavori!
Quando il giovane genio tornò ad Arnstadt nel febbraio 1706, con quindici settimane di ritardo, i responsabili della Chiesa di San Bonifacio notarono che «Dopo questo viaggio eseguiva stupefacenti variazioni sui corali e vi mescolava armonie estranee a tal punto da confondere i fedeli …». Nulla per lui sarebbe stato, da quel momento in poi, come prima, perché l’impronta di quella musica l’aveva catturato, ritrasformandone le caratteristiche di autore!
Forse la famosa Toccata e Fuga in re minore, ancora oggi per tutti noi imprevedibile, avvincente e catturante, non sarebbe mai nata se non ci fosse stata l’infatuazione per lo “Stile Fantastico” del faro assoluto J. S. B.! Che, non per niente, amava firmarsi, pensando al Trascendente: «Soli Deo Gloria …». Potere della Musica! Un plaisir dal sapore unico e irrinunciabile! E forse anche un po’ “divino”! 

MIRCO GIOVANNINI PRESENTA LUXURY CLOUDS KNITWEAR

Il designer Mirco Giovannini presenta LUXURY CLOUDS KNITWEAR: il suo nuovo progetto ecouture sostenibile combina da un lato la collezione KNIT LUXURY COUTUREispirata ai volumi degli anni ’50, con incursioni nel “futurismo” degli anni 2000, dall’altra la capsule CLOUDS, in cui l’universo della camicia viene esplorato all’infinito attraverso un puro esercizio di esaltazione della femminilità grazie all’unione del voile più sottile ed etereo con il filo di pura e nobile seta.

La collezione è stata svelata durante l’esclusivo evento organizzato in occasione di Pitti Uomo daCristina Vittoria Egger in partnership Degorsi, presso l’NH Hotel di Palazzo Gaddi a Firenze.

Il designer, romagnolo di nascita e per affinità poetica, ha da sempre scelto la maglia come atomo della sua cosmogonia. Maglia non solo come tessuto, ma come filosofia intrisa della sua proverbiale inventiva e di una sapienza artigianale costruita, punto speciale dopo punto speciale, durante il suo straordinario percorso professionale.

La capsule LUXURY CLOUDS KNITWEAR è parte della collezione di maglieria lusso donna, MIRCO GIOVANNINI ATELIER FOLLERIA, nata dal progetto imprenditoriale MG ATELIER s.r.l. creato con l’imprenditore nonché amico Gianluca Marchetti.

I capi firmati Mirco Giovannini nascono da materie prime contraddistinte da certificati aziendali ecosostenibili di natura non solo ambientale ma anche sociale e etica. Nell’ottica del designer la chiave della sostenibilità si traduce in creazioni sofisticate che si basano sulla Responsabilità Sociale, Gestione del Rischio Chimico, Tracciabilità e Sostenibilità Ambientale e si basa su azioni concrete, come l’impegno a ridurre la presenza di sostanze nocive nei tessuti e nei capi finiti.

MIRCO GIOVANNINI ATELIER FOLLERIA offre un’esperienza di arricchimento a ritmo lento, dove incontri e racconti sono fatti di persona, rispettando l’andamento di una città da salvaguardare e in cui Mirco Giovannini si è fatto spazio come nuvole che diventano impalpabili e pronte a volare, leggere come il vento.

Veronica Fernandez – I’ll Never Close My Eyes Again

Galleria Poggiali è lieta di presentare nella sua sede di Milano, in Foro Bonaparte 52, I’ll Never Close my Eyes Again, la prima mostra personale in Europa dell’artista statunitense Veronica Fernandez. In mostra un corpus di opere inedite che, come suggerisce anche il titolo, si addentrano nel limbo tra memoria cosciente e subconscio. I dipinti, le sculture e le poesie di Veronica Fernandez in I’ll Never Close my Eyes Again evocano immagini oniriche di soggetti che rivendicano il loro spazio di fronte alle trasformazioni fisiche e mentali causate dal loro ambiente. Questo nuovo corpus di opere, creato negli ultimi mesi del 2022, rappresenta un audace passo avanti nella composizione e nella materia alla fine di un anno prolifico nella sua pratica artistica, anno nel quale ha presentato mostre personali, collettive ed ha partecipato a fiere d’arte, eventi che l’hanno consolidata – a soli 24 anni – come una giovane pittrice il cui lavoro è fondato su idee di empatia e narrazione.

Questo nuovo corpus di lavori materializza lo specifico momento in cui, chiudendo gli occhi nella solitudine del silenzio o dell’oscurità, siamo vulnerabili e costretti a fare i conti con entrambe queste dimensioni della nostra mente e con le cicatrici che si ripercuotono sulla nostra personalità come individui, così come nella nostra successiva percezione di relazioni ed emozioni. Nonostante siano originate da storie personali, le scene di Veronica sono impregnate di un particolare senso di incompiutezza e irrealtà, che permette a tali narrazioni emotive di rimanere aperte allo spettatore, il quale può così identificarsi e dare il proprio senso alle immagini, a livello universale. Tutti noi abbiamo vissuto traumi più o meno rilevanti durante il periodo della nostra crescita, ed affrontare, perdonare e riconciliarsi con questi e con le vicissitudini nella relazione con i nostri genitori fa parte di un necessario processo di costruzione della propria identità di adulti.

Opere come “I’ll Never Close My Eyes Again”, ritraggono momenti di ribellione giovanile in cui le figure si ergono salde nel dipinto stringendo cinture di cuoio, strumenti di disciplina infantile in alcune culture. Nel dipinto le figure sono pronte a ribellarsi agli adulti che in precedenza hanno utilizzato contro di loro questi accessori come forme di punizione. Fernandez usa il colore e un acuto senso della composizione per aumentare la consapevolezza dello spettatore, poiché ogni figura incarna un diverso livello delle fasi della ribellione verso i genitori. La scultura centrale della mostra “The Dryer” porta questa idea sul piano fisico: con un sapiente uso del ready-made, l’opera è una scultura monumentale di tessuto cucita a mano ed agisce come una sorta di totem che riporta alla luce i ricordi della sua adolescenza.

“In tutta la mostra, le figure che bruciano di rosso sono combattive o conflittuali, consumate da un’energiache le spinge ad agire” dichiara Veronica Fernandez. “Ci sono poi anche figure che indossano quel colorema che suggeriscono una resistenza più remissiva nei confronti dell’ambiente circostante, perché sonoesauste di portarne la pesantezza. Ci sono alcune opere in cui dipingo insieme sfumature di colori simili per creare un effetto mimetico o per accennare leggermente a dettagli che voglio che lo spettatore cerchi. Queste idee su come usare il colore nascono a livello emotivo, perché quando la scena inizia a comporsi si capisce meglio che tipo di energia nello spazio possa invitare gli spettatori a farne parte”conclude l’artista.

I nuovi dipinti in mostra sono radicati in un familiare senso di nostalgia, con composizioni che richiamano fotografie o ricordi come il lavoro passato dell’artista, gli abusi e i cambiamenti fisici e mentali che segnano il passaggio dall’adolescenza all’età adulta. Le figure sono spesso presentate in stati di tumulto interiore ma in ogni quadro l’azione assume un sottofondo quasi metafisico e poetico.

I lavori di Veronica Fernandez sono stati in mostra lo scorso novembre presso il Museo K11 di Hong Kong per la mostra collettiva HOT CONCRETE: LA TO HK. Il prossimo febbraio Fernandez presenterà un nuovo progetto in collaborazione con Sow&Taylor in occasione di Frieze Los Angeles (16-19 febbraio 2023).

COLLEZIONE HARMONT & BLAINE F/W 23

Colore, comfort, creatività: i principi cardine dello stile Harmont & Blaine guidano la nuova collezione Autunno/Inverno accompagnando il passaggio tra le diverse stagioni e tra i diversi scenari del contemporary living. Dal concetto di funzionalità elevata all’amore per l’arte pittorica, fino ai look influenzati dalle atmosfere après-ski, il brand continua ad approfondire la ricerca sulle silhouette, sui materiali e sulle infinità possibilità cromatiche nel suo mix costante di ispirazione e invenzione. Anche in questa collezione, la sostenibilità è un valore chiave che continua a guidare il percorso di Harmont & Blaine tracciando un connubio costante tra la creatività del brand e il suo impegno per la tutela del pianeta e delle sue preziose risorse. Eccellenza e innovazione guardano nella direzione della circolarità donando una seconda vita alle fibre di scarto grazie a un processo di riciclo.

ELEVATED UTILITY
Il ritorno in città dopo le vacanze estive ruota intorno alla leggerezza e alla comodità. La palette di toni chiari e vivaci produce contrasti brillanti sulle forme rilassate e sui volumi ampi. Le righe e i color block lasciano spazio a un originale motivo pied-de-poule effetto fluo. Le polo, le felpe e la maglieria nei tessuti cotonieri dominano un guardaroba estremamente pratico e versatile, completo di capispalla soft-shell e imbottiti new basic all’insegna della sostenibilità. I nuovi capispalla bicolore infatti, sono caratterizzati da trapuntature termosaldate prive di cuciture e imbottititi con il Fellex, una fibra sostenibile e performante con elevate proprietà di protezione e resistenza agli agenti atmosferici.

ART ACADEMY
Il colore, tratto distintivo di Harmont & Blaine, raggiunge la sua massima espressione attraverso un approccio artistico e sperimentale che ricorda la tavolozza di un pittore all’opera. Toni caldi e freddi si fondono nelle rese cromatiche della maglieria jacquard, del denim lavato e delle camicie a righe spruzzate con macchie irregolari. Disegni astratti arricchiscono le lavorazioni più sofisticate accanto ai particolari ricami agugliati realizzati con fiocchi di lana. Le maglie in eco-cashmere mouliné sono interpretate in versione bicolore mentre i giubbotti tecnici svelano fodere personalizzate con fantasie multicolor. Continua il successo del cotone organico, utilizzato per diversi modelli di camicie, proveniente da coltivazioni biologiche con un’origine tracciata e certificata.

SKI LOUNGE 
Dalla città alle vette più alte, sulla scia delle atmosfere di montagna degli anni ’70. I look per l’inverno inoltrato sono scanditi da una palette concreta e al tempo stesso giocosa, con toni di nero, bianco e grigio intervallati da accenti verdi e azzurri. Tra evocazioni retro après-ski retro e linee iper-moderne, il guardaroba presenta silhouette protettive e avvolgenti decorate con grafiche geometriche all-over sulla lana e gradazioni ombré sul piumino in nylon con imbottitura in piuma.

In occasione del lancio della nuova collezione, Harmont & Blaine ha intrapreso una collaborazione con tre artisti italiani – Chiara Riva, Luca Font e Linea d’Aria – che attraverso live performance impreziosiranno alcune borse in ecopelle, rendendo ogni esemplare unico, come una vera e propria opera d’arte.