Il Victoria’s Secret fashion show di New York e i suoi gioielli

6.500 pietre preziose tra zaffiri gialli, topazi blu, diamanti e quarzi rosa, incastonati su una base interamente d’oro per un valore che supera i 2 milioni di dollari. Il nuovo Fantasy Bra è stato presentato in California circa una settima fa ed è stato indossato dalla modella Lily Aldridge il 10 novembre a New York, durante il fashion show più hot dell’anno.
La Aldridge non è altro che l’ultima top model ad avere “l’onore” di indossare questo gioiello della lingerie. Dal 1996 a oggi, sono stati presentati al pubblico ben 19 rivisitazioni, vestiti ma soprattutto valorizzati da magnifici e scultorei corpi delle icone delle passerelle. Il primo Fantasy Bra della storia fu indossato da Claudia Schiffer per la copertina natalizia del catalogo del brand. L’indumento intimo, dal valore commerciale di 1 milione di euro era composto da un pavé di diamanti per un totale di 100 carati.


Venne poi la volta Tyra Baks nel 1997 (poi riconfermata nel 2004) e di Daniela Pestova nel 1998.
Nel 1999, Heidi Klum indossa forse il più importante Fantasy Bra nella storia del marchio: ben 2000 diamanti incastonati nel platino a formare una costellazione tinteggiata di un meraviglioso blu inteso dettato dagli zaffiri. 10 milioni di dollari di pura follia. La Klum fu scelta per la seconda volta nel 2001 e ancora nel 2003 quando le toccò indossare un diamante da 70 carati accompagnato da 6.000 pietre preziose.


Nel 2000, la bellissima Giselle Bündchen indossa il primo Fantasy Bra del nuovo millennio, ma il parterre degli Angeli di Victoria’s Secret è destinato a crescere.
Si susseguirono negli anni Karolina Kurkova nel 2001 e nel 2006, Selita Ebanks nel 2007, Adriana Lima negli anni 2008, 2010 e 2014, Marisa Miller nel 2009, Miranda Kerr nel 2011, Alessandra Ambrosio nel 2012 e Candice Swanepoel nel 2013.
Il “paradisiaco” evento di Victoria’s Secret, è stato orfano della cantante Rihanna che ha dato forfait una settimana prima dell’evento. Al suo posto, la cantante Ellie Goulding , Selena Gomez e The Weeknd.
Stefania Carpentieri


Gianfranco Ferrè in mostra al Phoenix Art Museum

L’architetto della moda in mostra al Phoenix Art Museum in Arizona, dal 4 novembre al 6 marzo 2016.

Dopo il successo in Italia, l’appuntamento con la mostra dedicata alla camicia bianca di Ferré si rinnova in America con la prima tappa in Arizona.
Per Gianfranco Ferré la camicia era come un complesso architettonico: rette e volumi creavano incredibili giochi non prescindibili tra loro –  tecnica, innovazione e creatività rappresentavano un lavoro laborioso che portava a gioielli sartoriali.
Direi che buona parte del mio iter creativo si spiega alla luce del mio background e della mia formazione come architetto. Per me la moda è poesia, intuito, fantasia, ma è anche metodo e atteggiamento progettuale che si fonda sulla concezione dell’abito come risultato di un intervento programmato e consapevole sulle forme.

G. Ferré
G. Ferré


g. Ferré.
G.Ferrè


Il designer italiano, laureatosi in Architettura presso il Politecnico di Milano nel 1969, attraverso questa esplicita affermazione, spiegò ai media la chiave del suo successo.
La camicia bianca, simbolo della maison, divenne la naturale trasfigurazione del suo sapere: i tagli del tutto inaspettati, minimal, destrutturati, furono accattivati con tessuti nobili volti ad esaltarne la foggia.
Ed è proprio per omaggiare l’invenzione del couturier italiano, che al Phoenix Art Museum in Arizona, dal 4 novembre al 6 marzo, verranno esposte sue ventisette camicie bianche create durante i vent’ anni di attività dello stilista.

g.f.
Camicia G.Ferrè


All’interno dell’esposizione, per altro, verranno presentati al pubblico una serie di bozzetti recanti la sua sigla, alcune installazioni multimediali che proietteranno le sfilate della maison dal 1978 al 2007 e il catalogo  “La camicia bianca secondo me. Gianfranco Ferré” con direzione artistica e foto di Luca Stoppini, edito da Skira.

Gianfranco
G.Ferrè


GF
la camicia, simbolo della maison


Gianfranco Ferré
camicia strutturata G.Ferrè


Stefania Carpentieri

Come scegliere il rossetto rosso più adatto a voi

L’INTRAMONTABILE – IL ROSSETTO ROSSO 

Vuoi darmi la borsetta, tesoro? Lettere del genere non si possono leggere senza rossetto!” (Cit. dal film Colazione da Tiffany) – questo è l’atteggiamento che ogni donna dovrebbe avere. Rosso intenso sulle labbra e tutto si può affrontare.
Non è in realtà così semplice.

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C’è un rosso per tutte, così come anche un nude, un rosa, un mattone ed un pesca.
Bisogna imparare, però, a riconoscere le gradazioni più adatte a carnagione e chioma.

Tutte possono indossare tutto, non ci sono divieti tassativi, ma è consigliabile optare per le sfumature che meglio si prestano a far risaltare i propri colori.
La regola generale prevede che le MORE si valorizzino con colori CALDI contenenti pigmenti aranciati, mentre le BIONDE dovranno optare per tonalità più FREDDE contenenti pigmenti blu. Le ROSSE possono godere del fatto di poter giocare con TUTTI i colori pur privilegiando i toni caldi.

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E chi si è fatta travolgere dai TREND di shatush/balayage/degradé? Osservate bene il colore ed in particolare le radici, anche se non più classificabili in una macro-categoria distinguerete più o meno la tendenza al caldo o al freddo.

Lo stesso principio vale per le carnagioni. Valutate il vostro tono (pelle chiara/media/scura) ed il vostro sottotono (caldo/freddo/neutro). Quest’ultimo si definisce in base a molti fattori: ad esempio le pelli che si scottano al sole, che presentano vene tendenti al verde, con capelli e peli biondi/rossi e occhi dalle venature dorate hanno un sottotono CALDO; quelle che invece si abbronzano anche senza protezione solare, che presentano vene tendenti al viola, con capelli e peli scuri e occhi dai colori molto freddi o molto scuri hanno un sottotono FREDDO. Se vi ritrovate in una via di mezzo potreste avere un sottotono NEUTRO.
Un altro metodo di definizione è il confronto con gioielli color oro o argento. Se risulta esserci più armonia con il primo il sottotono sarà caldo, in caso contrario sarà freddo.

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Scelto il colore del caso, è bene tenere a mente alcuni consigli per garantirne la durata: per prima cosa levigate con uno scrub ed idratate le labbra. Dopo qualche minuto contornatele e coloratele interamente con una MATITA dello stesso tono del rossetto o del colore delle labbra. Solo a questo punto si può procedere con l’applicazione, meglio se con un PENNELLINO per evitare di eccedere col prodotto creando smorzature. (consiglio Estēe Lauder pennello labbra nr.35 € 26,00)

Un trucco per far apparire i denti più bianchi anche quando si indossano colori caldi: applicare del gloss azzurro che andrà a raffreddare dando otticamente l’impressione di luminosità al sorriso.
Tocco finale: appoggiate una velina sulle labbra e con un pennello Kabuki tamponate su di essa della CIPRIA per fissare ed opacizzare.

Sperimentate ed abituatevi al rossetto. Esistono colori per qualsiasi umore e per qualsiasi occasione. Diventerà un nuovo accessorio al pari di orecchini, anelli e bracciali. Trovate il vostro preferito e lasciate che diventi la vostra firma.

(Paola Fedele – make up artist)

Beauty: I 5 cinque migliori fondotinta del momento

BEAUTY: I CINQUE MIGLIORI FONDOTINTA DEL MOMENTO 


L’elemento chiave del make up è proprio quello che nella maniera più assoluta non deve farsi notare: il fondotinta.
Obiettivo: pelle quanto più possibile perfetta, vellutata ed omogenea.
Ed allo stesso tempo, qui la difficoltà, naturale.
È inoltre uno di quei prodotti che bisogna costantemente cambiare per potersi adeguare alle esigenze della pelle col passare delle stagioni, delle fasi ormonali e del livello di abbronzatura/pallore.
Si classifica quindi tra le scelte più ardue in campo cosmesi, ma alcuni di essi sembrano contenere della magia nelle loro formulazioni. Magia e tecnologia.

1. Make Up Forever rilancia il successo del fondotinta HD creandone un upgrade in Ultra HD (€ 39,50), ancora più performante e long lasting. Si applica con un pennello piatto dal centro del viso verso l’esterno. Tamponato inoltre sulle imperfezioni garantisce una coprenza totale senza richiedere l’utilizzo di correttori. L’effetto finale è sorprendente: crea una sorta di velo di luce sul viso, dal finish naturalissimo.

Make Up Forever Ultra HD


2. Ingredienti golosi e miracolosi quelli che danno leggerezza al nuovo “Born This Way” di Too Faced (€ 36,00): acqua di cocco, rosa alpina e acido ialuronico conferiscono al viso un aspetto così sano e giovane da far sembrare di essere appunto “nate così”. Oltre che un ottimo risultato estetico, regala un vero e proprio trattamento alla pelle rimpolpandone le riserve d’acqua, illuminandola ed ammorbidendola.

“Born This Way” di Too Faced


3. YSL Touche Éclat (€ 42,50) uniforma e conferisce luminosità grazie all’assenza di polveri opacizzanti. Ombre, rossori e imperfezioni svaniscono in un solo gesto. Si applica con i polpastrelli per un effetto dewy extra naturale o con un pennello kabuki piatto per maggior coprenza e densità.

YSL Touche Éclat


4. Contro gli inestetismi di pelle a tendenza acneica o grassa c’è il nuovo Blemish Remedy (€ 29,50) di Bare Minerals che garantisce copertura totale senza creare effetti polverosi. Disponibile in 6 tonalità, la sua formulazione in polvere minerale include corteccia di pioppo e tea tree che accelera la disinfiammazione delle imperfezioni. Eccezionalmente funzionale ed incredibilmente impalpabile.

Blemish Remedy di Bare Minerals


5. Urban Decay ha invece progettato uno tra i più leggeri fondotinta di sempre: Naked Skin (€ 35,90). Si presenta in ben 15 tonalità diverse, impossibile quindi non trovare il colore perfetto. Dal finish semi-mat , ha un fattore coprenza maggiore rispetto ai suoi simili e uniforma nascondendo discromie ed imperfezioni per un incarnato delicatamente omogeneo.

Naked Skin di Urban Decay


La scelta del fondotinta non deve limitarsi alla sola corrispondenza colore/incarnato.
È importante capire quali siano le caratteristiche della pelle in quel determinato momento, e di conseguenza orientarsi verso la texture, la coprenza ed il finish più adatti:

PELLE GRASSA: è bene utilizzare fondotinta in polvere compatta per garantire assorbenza nel corso della giornata.

PELLE SECCA: preferire fondotinta in crema con formulazione idratante in modo da non favorire desquamazione o anti-estetiche crosticine.

PELLE MISTA: fondotinta liquido o mousse leggera.

PELLE NORMALE: fondotinta minerale o qualsiasi altra tipologia a seconda delle preferenze.

(Paola Fedele – make up artist)

Chanel – 31, Rue Cambon

Tornano gli editoriali moda di D-Art, mirati a creare una vera enciclopedia visiva per imprimere nella mente dei lettori la storia della Moda e dell’Arte.

A seguito dell’ultimo progetto, ispirato alla carriera di Marina Abramovic qui e, in occasione del finissage della mostra Mademoiselle Privè, dedicata a Coco Chanel, svoltasi a Londra, D-Art riunisce un team di professionisti per ripercorrere la sua storia tra le stanze della Maison omonima, sita in Rue Cambon a Parigi.
Pochi giorni fa si è chiusa la mostra che, per i pochissimi giorni di apertura, ha registrato un boom di presenze presso la Saatchi Gallery di King’s Road.
Con un particolare focus sull’Haute Couture, le riedizioni delle creazioni di altissima gioielleria “Bijoux de diamants” e il tributo all’intramontabile Chanel n.5, l’esposizione ha svelato i segreti più intimi della vita di Mademoiselle Coco rievocandone i tratti irriverenti a cui Karl Lagerfeld, il direttore creativo, si è più volte ispirato.
Un percorso fatto di codici, simboli e icone, come la camelia, il matelassè, le perle, la petite robe noir, lo stile garçonne, l’orientalismo e l’iconico tailleur, che ritroviamo anche nell’editoriale esclusivo, scattato a Villa e Palazzo Aminta, sul Lago Maggiore.
Location scelta appositamente dopo aver analizzato l’archivio fotografico atto a documentare la Chanel nella sua quotidianità. Tale materiale è servito anche come linea guida per gli scatti fotografici e il posing della modella interprete.

Forte è l’interesse della testata nel proseguire con tale sezione creativa e informativa, nella speranza di colpire il cuore del pubblico affezionato e i nuovi estimatori.

Fashion editor Alessia Caliendo
Photography Miriam De Nicolò
Make-up/Hair Claudia Malavasi
Model Kristina Katkova – IMG Models Milan
Fashion assistant Caterina Ceciliani
Graphic design Maria Lombardi
Location Villa e Palazzo Aminta, Stresa

Fili di perle e collarino in velluto Sharra Pagano  – Wrap dress Mauro Grifoni


Abito ‘20s Mauro Grifoni – Stivaletti Slow Wave e clutch Cocca Paula Cademartori


Giacca in lana Mauro Grifoni – Piccolo cappello in feltro Lika Hats – Collana in perle e gemme Simona B


Vestaglia in seta La Perla – Spilla in metallo e gemme Sharra Pagano


Blusa ricamata Luisa Beccaria – Pantaloni da uomo Mauro Grifoni – Cappello in pvc e perle Lika Hats


Chemisier in pizzo e seta La Perla – Panta palazzo stampati Stella Jean – Cappa in visone Simonetta Ravizza


Abito in velluto con applicazioni floreali Luisa Beccaria – Sandali Crazy Stripes Paula Cademartori – Bracciale in perle Sharra Pagano


Abito in seta stampata Max Mara Weekend

#GucciGram: quando la moda incontra l’arte

#GucciGram: quando la moda incontra l’arte


Quando la moda incontra l’arte, nasce un progetto avvincente. Lo sa bene Alessandro Michele, art director di Gucci, che ha voluto lanciare l’iniziativa #GucciGram.
L’idea, rivolta agli utenti di Instagram, si propone come laboratorio virtuale indirizzato a tutti i creativi del web, illustratori e creatori di immagini alla quale viene richiesto di interpretare Gucci Blooms e Gucci Caleido: le nuove stampe della maison. L’obiettivo del marchio Gucci è quello di convogliare innesti estetici diversi per omologarli attraverso Instagram: il canale social più virale degli ultimi tempi.
Totale libertà creativa per gli artisti che con visionaria vena artistica e traducendo l’arte del novecento in nuovi codici estetici, hanno reinterpretato i classici dell’arte contemporanea come Matty Mo che ha rivisitato in chiave moderna il dipinto “American Gothic” di Grant Wood o il celeberrimo “Il Bacio” del pittore Francesco Hayez, attualizzato da Chris Rellas.
L’opera di Kalen Hommolon inserisce il monogram Gucci, in un contesto pubblicitario di fine anni ottanta e il ritratto dell’artista londinese Sara Berman riproduce una fanciulla dai tratti adolescenziali con un mazzo di “Gucci Blooms” tra i capelli.
Per ospitare il progetto, Gucci ha inoltre lanciato un micro sito, gucci.com/guccigram, dove è possibile visionare in tempo reale tutte le opere postate su Instagram.

Chris Rellas
Chris Rellas
Ed Fornieles
Ed Fornieles
Kalen Hollomon
Kalen Hollomon
Matty Mo
Matty Mo
Noah Kalina
Noah Kalina
QTA
QTA
Sara Berman
Sara Berman

Victoria Siemer
Victoria Siemer


Stefania Carpentieri

Beauty: Come avere una base perfetta in 3 step

LA BASE PERFETTA

 

– Step 1: SKIN CARE

L’acqua è vita.
Anche quando si parla di make up.
Una pelle non idratata berrà letteralmente il nostro fondotinta pagato 50€.
Ideale quindi prendersi cinque minuti pre trucco in cui DISSETARE e PREPARARE il viso a ciò che verrà.
Il fondotinta avrà sicuramente miglior stesura, maggior durata e, come per magia, non andrà a creare alcuna antiestetica macchia.
È bene valutare accuratamente il tipo di CREMA da utilizzare. Sicuramente sarete incappate nell’idratante troppo grassa che fa trasudare il trucco o in quella insopportabilmente appiccicosa, o ancora in quella troppo fluida. Affidatevi ad un’esperta che vi indichi quella più adatta a voi.
Tra le più pure e benefiche in assoluto, merito soprattutto della materia prima – acqua termale della sorgente Cassiodora di Bormio – è l’idratante anti ossidante di QC Terme (€ 38,00) . La sua formulazione leggera senza parabeni né petrolati la rende universale e adatta alle pelli di tutti i tipi. Una coccola chic e naturale allo stesso tempo.

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Da non trascurare, nemmeno in inverno, è la protezione solare. Per chi non ama sovrapporre più creme, un prodotto che abbini protezione e idratazione sarà sicuramente un’ottima alternativa (Shiseido Ibuki- emulsione idratante protettiva SPF15, € 40 circa ).

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crema idratante anti ossidante di QC Terme (€ 38,00)

 

Sulla vostra BEAUTY-AGENDA segnate inoltre, una volta a settimana, un momento skincare in cui applicare SCRUB esfoliante e MASCHERA idratante.

(Lierac Paris- Gommage douceur € 21,00) (Starskin- maschera idratante, € 12,99)

 

 

Se vi manterrete costanti noterete la differenza.
Il risultato insomma deve essere una pelle morbida e vellutata. Pronta a ricevere gli step successivi.

-Step 2: SOPRACCIGLIA

La tela perfetta non è data dalla sola purezza della pelle: buttate quelle pinzette o annullate l’appuntamento per la ceretta alle sopracciglia. Averle folte e naturali completerà il vostro sguardo rendendolo raffinato e armonioso. No alle ali di gabbiano dello spessore di 2 millimetri. Avete bisogno una guida per tornare alla forma ideale? Prendete una foto di voi da bambine e osservatele, è li che dovrete tornare.
Il riempimento è però un percorso lungo e necessita pazienza e un po’ di furbizia. Munitevi di olio di ricino pressato a freddo (in erboristeria) da applicare tutte le sere con un cotton fioc: contribuirà a dare il giusto nutrimento al bulbo facilitando la ricrescita.
Investite anche in un kit per sopracciglia ed esercitatevi a migliorarne la forma ridisegnandole dove serve (senza calcare la mano!). Non vorrete trascorrere questo periodo di transito mostrando a tutti i vostri archi incolti!

(Clarins, € 41,00)

(Clarins, € 41,00)

 

 

-Step 3: CIGLIA

Lunghe e curvatissime, é così che devono essere.
Chi non le ha così di natura, può sperimentare qualche stratagemma.

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Carepost

 

Careprost, aumenta la crescita delle ciglia del 70%. Per info: careprost.italia@gmail.com

Oltre all’aiutare la crescita- come per le sopracciglia- con olio di ricino o sieri appositi, esistono trattamenti di permanente e tinta per incurvarle e renderle più visibili.
Completano lo sguardo e aprono l’occhio rendendolo più intenso ed espressivo.

ciglia lunghe e incurvatissime con il piegaciglia

 

Usate sempre il piegaciglia, anche quando siete troppo pigre per il mascara.

L’obiettivo è avere occhi da cerbiatta anche da struccate.
Se proprio non c’è verso di migliorare ciò che ci è stato donato alla nascita, rivolgetevi ad un professionista nel campo delle extension (Plumes Milano tel. 02/45388335).

Una volta curati i tre elementi fondamentali il vostro viso sarà magnifico, radioso e facile da truccare.

(Paola Fedele – make-up artist)

MOSTRA PERSONALE DI MARIANO FRANZETTI “CHORIPAN”

MOSTRA PERSONALE DI MARIANO FRANZETTI
“CHORIPAN”


Lo Spazio Sanremo di Milano ha ospitato venti opere su tela a tecnica mista, sculture ed installazioni multimediali di Mariano Franzetti artista argentino che ora vive in Italia. Lo scopo della mostra è stato quello di creare un rapporto tra la sua patria e la nostra e dal successo che ha riscosso il messaggio è arrivato!
Il titolo della mostra “Choripan”, un preparato gastronomico di origine argentina costituito da due fette di pane che contengono chorizo accompagnato da salse, rappresenta qui l’unione, il concetto universale di condivisione sul piano dei valori umani. Mariano durante l’intervista illustra la sua idea di come interpreta questo alimento e lo vede come l’unico elemento che unisce in quanto è mangiato da tutti indistintamente che siano borghesi o individui della favela. Alcune sue opere sono collegate all’Expo e trattano il tema della nutrizione essendo l’Argentina uno dei più grandi esportatori di prodotti agricoli del mondo.

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Entrando nello spazio espositivo sembra di essere atterrati nella “sua” terra grazie all’ambientazione e all’originalissima idea di esporre le opere secondo un percorso bifronte. Esso si struttura in due dimensioni differenti: una parte folkloristica un po’ pop dove esce il lato ironico e stravagante dell’artista che comunica attraverso questo canale e una paesaggistica ricca di colori dove si ammirano deserti aridi, paesaggi suggestivi, una pampa sconfinata e spettacolari salares – resti salini di antichi laghi. Si è davanti a una terra dura e difficile, ma anche intrigante e dispensatrice di profonde emozioni.

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Colpisce ancora la sua ricerca dei materiali inusuali. Un esempio è l’opera “Mano larga”, una scultura che raffigura due mani unite e rimanda al messaggio di condivisione, essa è stata realizzata utilizzando un tipo di argilla molto particolare raccolta dove il fiume fa una curva durante un viaggio in Umbria. Dopo la cottura questa argilla prende un colore insolito che affascina ed incuriosisce.
Franzetti mi ha accompagnata in questo viaggio artistico e concettuale dove tutte le sue opere hanno una storia da raccontare. Vi invito a continuare questa esplorazione su

http://www.marianofranzetti.com/

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Silvia Ceffa

The soloist of Performance Art

La macchina infernale delle settimane della moda donna, al via tra pochi giorni, è in fermento per la collaborazione che vedrà la “madre” dell’arte performativa mettersi al servizio del brand Givenchy , per la prima volta sulle passerelle della Grande Mela.

Storica amica del direttore creativo, Riccardo Tisci, a lei sarà affidata la direzione artistica del fashion show.
Indiscrezioni svelano che sarà un tributo alla famiglia e all’amore, nel segno della passionalità e del crudo realismo a cui l’artista ci ha abituati.
E per celebrare tale evento di attualità, D-Art dedica alla performer serba un editoriale fotografico, ripercorrendone i lavori da solista che hanno fatto la storia, dal 1973 al 1976 e dal 1989 a oggi. In ogni performance, dove il corpo diventa soggetto e medium, vengono esplorati i limiti fisici e mentali resistendo al dolore, all’esaurimento e alla pericolosità, unicamente per cercare una trasformazione emotiva e spirituale.

Così ritroviamo il gioco del coltello di Rythm10; l’offrirsi agli spettatori che, con strumenti di qualsiasi foggia, potevano abusare della sua presenza fisica in Rythm0; le bruciature della stella a cinque punte, elemento simbolo della performance Rhythm 5 e la gestualità di spazzolarsi infinitamente i capelli alla ricerca della perfezione, sino a rasentare la follia, di Art must be beautiful. Freeing the body, Freeing the memory e Freeing the voice ricordano, invece, le opere performative estreme che hanno fatto scivolare la Abramovic in uno stato di totale incoscienza. Nella prima muovendo senza sosta il proprio corpo, avvolgendo il capo in una sciarpa nera; nella seconda risucchiando parole dalla propria mente fino a dimenticarle e nella terza urlando fino a restare senza voce. Si arriva a Dragon Heads, dove la performer si è esibita con cinque pitoni sul suo corpo e all’interattiva The Artist is present, quando ha salutato e condiviso le emozioni con il pubblico per tutta la durata della sua personale al Moma di New York.

E’il desiderio di condivisione del Metodo Abramovic a far nascere il MAI (Marina Abramovic Institute), un istituto statunitense unico al mondo, in grado di formare e supportare l’arte performativa. Un luogo dove vengono promosse collaborazioni nel segno dell’arte, della scienza e della cultura, all’ interno di un programma ricco di seminari e workshop. Il MAI è, inoltre, la sede dove vengono insegnati una serie di esercizi, studiati e messi a punto nel corso della carriera quarantennale della poliedrica artista.
Colei che viene riconosciuta democraticamente per le profonde analisi sociologiche e psichiche, senza disdegnare collaborazioni con il mondo della moda, una delle più intense e patinate delle arti.

Photographer Miriam De Nicolò
Fashion Editor Alessia Caliendo
Make Up Michael Mic
Hair Tavin Liu
Model Yifei Li, Women Model Management Milan
Graphic Designer Maria Lombardi
Fashion assistants Caterina Castello, Federica Masci

Tunica e pantaloni over Malloni  Slip on Superstar Adidas
Tunica e pantaloni over Malloni
Slip on Superstar Adidas

 

Giacca tuta training Adidas
Giacca tuta training Adidas

 

Abito lungo Marta Martino
Abito lungo Marta Martino

 

Camicione rigato Lucio Vanotti
Camicione rigato Lucio Vanotti

 

Pantaloni in lana Lucio Vanotti
Pantaloni in lana Lucio Vanotti

 

Abito in pelle Trussardi Stola copricapo Malloni
Abito in pelle Trussardi
Stola copricapo Malloni

 

Tunica e gonna longuette Malloni Stivaletti sportivi Fratelli Rossetti
Tunica e gonna longuette Malloni
Stivaletti sportivi Fratelli Rossetti

 

Felpa a costine Ilaria Nistri Felpa a costine Ilaria Nistri Abito strutturato Marta Martino
Felpa a costine La Roque 
Abito strutturato Marta Martino

DELLERA PELLICCE, HOME SWEET HOME

DELLERA PELLICCE, HOME SWEET HOME…

Il brand milanese sarà presente a Homi con la collezione Home dal 12 al 14 settembre al padiglione 6 Stand L10.

Il fascino caldo e intramontabile di Dellera accompagna giorno e notte nel gelo dell’inverno con la sua favolosa home collection dai tratti davvero esclusivi.
Icona di un look senza tempo, Dellera Pellicce propone a Homi una collezione sfiziosa di coperte e cuscini in lapin, lupo, mongolia, opossum, visone e volpe.

Dal beige al marrone, all’ottanio, al tasmania, al nero, uno scenario magico e variopinto di modelli unici, “scalda” l’ambiente con quel tocco dolce di classe, di emozione e di design.

Dellera Pellicce - coperta lapin rex tricot e lapin zebra

Dellera Pellicce - coperta lapin zebra (6)

Dellera Pellicce - coperta visone Notre Dame (3)

Dellera Pellicce - cuscini lapin zoccolo (4)

Dellera Pellicce - cuscini volpe shadow-lapin zebra (3)