Macro Micro Eros, la fotografia di Michele Gastl

Un servizio esclusivo per SNOB a cura di Michele Gastl, noto fotografo di still life che fa della perfezione tecnica il diktat del suo lavoro.

Ha immaginato un mondo Micro e lo ha rappresentato con una fotografia Macro.
Questo è l’Eros, uomini e donne si muovono in mondi fatti di oggetti d’uso quotidiano; prendono il sole tra la pasta, si spogliano accanto ad una tazza di tè, un vojeur sbircia una donna in lontananza mentre si slaccia il reggiseno, regista, microfonista e tutta la troupe riprendono delle donne nude, cosa staranno facendo? Ce lo racconta l’autore in questa intervista:

– Che mondo hai immaginato sul tema dell’Eros qui rappresentato?

Un mondo parallelo al nostro. Un mondo a noi invisibile che però rispecchia i nostri sentimenti, ha le nostre stesse passioni e desideri.

– Esibizionismo, vojerismo, quale di questi aspetti sono più interessanti da raccontare?

Sicuramente voyerismo. Personalmente intendo quello di tutti i giorni, una curiosità della vita altrui, più che della ricerca dell’eccitazione. Se conoscessi questa persona cambierebbe la mia vita?

– Nelle immagini ci sono oggetti di uso quotidiano, rossetti, tazze da tè, penne, piante, pasta, quali caratteristiche deve possere un oggetto per ispirarti?

Deve essere un oggetto di uso quotidiano immerso in una situazione che noi viviamo tutti i giorni e non osserviamo più con attenzione. Se lo facessimo scopriremmo i personaggi che la popolano.

– Dove hai trovato le miniature di questi personaggi e come li scegli?

Per caso, cercando modellini per ricostruire un paesaggio in miniatura, ho scoperto che il mondo del modellismo offre anche personaggi e oggetti inaspettati. I tedeschi sono molto bravi nel modellismo per i trenini e offrono un catalogo sconfinato. Li ho scelti anche in base all’eleganza, non volevo delle situazioni volgari.

– E’ più interessante un mondo micro o un mondo macro?

Il mondo macro è più interessante perché sfugge a prima vista, necessita di più attenzione più concentrazione in un mondo molto distratto e superficiale.

– Eros e Fotografia, è un matrimonio felice?

Inizialmente le foto dei nudi erano vendute come “aiuto per pittori”, tuttavia il realismo della fotografia contrasta l’idealismo del dipinto facendone così opere erotiche. Dalla sua invenzione la fotografia è stato un mezzo per portare nel taschino l’eros come nelle cartoline erotiche inizio secolo. Personalmente preferisco fotografare gli oggetti, sono più silenziosi e pazienti.

– Quali strumenti usi per questo genere fotografico? 

In questo caso ho usato delle vecchie luci ad incandescenza, mi sembravano più calde, avvolgenti, sensuali. La macchina fotografica digitale, moderna. La pellicola l’ho abbandonata da parecchio tempo, è un processo troppo lento.

– Quanto tempo di lavorazione è necessaria per costruire un mini set? 

Non è stato tanto lungo il tempo di ripresa quanto la ricerca e la preparazione. Le sei foto le ho scattata in tre diverse sessioni perchè ad ogni scenetta sentivo che mi mancava un prop.

– Se fossi il protagonista di queste scenette, quale saresti? 

Sicuramente il cameraman nascosto dietro alla sua cinepresa.