Da Carlo Cracco un percorso sul Nero d’Avola con il Consorzio di tutela vini Doc Sicilia

Nasce come un gioco la serata dedicata al Nero d’Avola organizzata dal “Consorzio di tutela vini Doc Sicilia“, degli assaggi alla cieca per concentrarsi unicamente sul gusto di questo vino icona della regione Sicilia.

Missione del Consorzio è da sempre rafforzare l’identità dei vini siciliani, migliorandone la qualità, l’immagine e il posizionamento sul mercato.

Antonio Rallo, Presidente del Consorzio, sottolinea: Ogni giorno lavoriamo per comunicare al meglio il sistema ‘Sicilia Doc’ come produttore di eccellenza dei vini contemporanei, a fianco dei nostri produttori e delle nostre aziende così che possano essere sempre più competitive sui mercati di riferimento”. 

Giornalisti, critici enogastronomici e addetti al settore hanno degustato 17 diverse varietà siciliane di Nero d’Avola accompagnate ai piatti dello chef Carlo Cracco, che per l’occasione ha ideato un menu vegetariano dove i tranci arrosto erano di verza e gli asparagi venivano esaltati dal tartufo nero.



Valorizzare e conservare la biodiversità dell’isola è importante per tutto il Paese; le varietà autoctone vanno conservate così come l’identità varietale e l’integrità sanitaria, per dare valore e sostegno alla qualità dei vini siciliani.

Se pensiamo che il vigneto siciliano è il più grande d’Italia con quasi 98 mila ettari di terra, e che in Europa ha la stessa estensione del vigneto tedesco, nel mondo misura tre volte il vigneto della Nuova Zelanda, superando addirittura quello sudafricano, significa che oggi la Sicilia è la prima regione in Italia per superficie vitata in biologico.

Ma la sua peculiarità, essendo il crocevia tra Europa, Africa e Medio Oriente, è che i prodotti della Sicilia regalano il gusto della cultura, la nostalgia della storia, un mosaico ricco di sapori e saperi.
Ed è nella bottiglia del Nero d’Avola che si sprigionano, basta chiudere gli occhi, aprire i sensi e lasciarsi trasportare dalle note fruttate e balsamiche della zona di Ragusa, dove i terreni sono sabbiosi e calcarei, o da quelle più legnose della zona di Trapani, un viaggio tra castelli normanni e mari ventosi.

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