Photography Giulia Bianco
Styling Diletta Pecchia
Make up/Hair Alice Bulgarelli
Il suo vero nome è Daniel Gasperini, pesarese, 29 anni e fa musica da quando ha ricordi.
Conosciuto al grande pubblico dopo il percorso al talent show XFactor 2024, Danielle conquista subito il giudice Manuel Agnelli dopo aver cantato Mare d’inverno di Loredana Bertè. Ma già aveva rapito il cuore di chi ama il cantautorato italiano con la sua prima esibizione di “Sfiorivano le viole”, di Rino Gaetano.


1 – Hai partecipato a XFactor 2024 conquistando i giudici con l’esibizione di “Sfiorivano le viole” di Rino Gaetano. Ci spieghi la scelta di questo testo?
Ho sempre ascoltato molta musica straniera nella mia vita, finché non ho scoperto Rino Gaetano. I suoi album mi hanno aperto le porte della nostra storia musicale.
Gli devo molto e ho voluto omaggiarlo cosi, scegliendolo come compagno di quell’avventura pazza.
Il testo di “Sfiorivano le viole” ci racconta il ricordo di una storia d’amore nata in una caldissima estate; quello che più mi colpisce, oltre alla musica che è incredibile, è la delicatezza nelle parole. Un capolavoro.
2 – Il tuo futuro è la musica?
Assolutamente si.
3 – Oltre al tuo progetto da solista, sei in altri gruppi musicali? Come vivi questo dualismo?
Si certo. Al momento ho altre due band.
“Tangerine Stoned”, è un progetto che ho con mio fratello Christian, facciamo tutt’altro genere rispetto a Danielle. È una delle mie facce, più rock, più internazionale, più psichedelico. Incarna tutto ciò con cui sono cresciuto e mi fa sentire totalmente a casa.
Poi suono nei “Crema”. Da anni ormai; prima ci chiamavamo “I Camillas”. Facciamo pop italiano pazzo pazzo pazzo! Mi diverte molto e mi fa sentire vivo suonare con altre band, mi piacerebbe fare ulteriori esperienze musicali nelle sue infinite sfumature. Sono nato per questo.


4 – Ci sono dei cantautori che ti hanno ispirato maggiormente nella vita? E perchè.
Diversi personaggi mi hanno ispirato. Tra i piu influenti Michael Jackson, che amo totalmente. I suoi show erano pazzeschi, non è mai esistito niente di simile; mi piace pensare sia il mio animale guida, il mio santino.
John Frusciante in età adolescenziale mi ha rapito e mi ha fulminato con i suoi dischi solisti e con il suo modo di suonare la chitarra, da cui ho preso tanto.
Rino Gaetano per i suoi testi, per il suo gusto. Lucio Battisti (in tutte le sue forme) per il genio musicale e ovviamente Vasco per aver dato una nuova sfumatura al solito cantautorato italiano.
5 – Hai sperimentato diverse forme d’arte, tra cui la fotografia. Sappiamo che sei un collezionista ossessivo di macchine fotografiche. Com’è nata questa passione?
Ahahaha! Si, ho avuto un periodo in cui ero totalmente fissato e compravo un sacco di macchine fotografiche strane ai mercatini. Una passione nata quando studiavo a Urbino quando con gli amici mi divertivo a sperimentare.
6 – Quali altri oggetti collezioni?
In questo momento non ho particolari fisse se non quella di scrivere più canzoni possibili!
Quindi direi che colleziono canzoni nuove per i miei album.


7 – Quanto è importante comunicare chi siamo attraverso quello che indossiamo?
Sinceramente io la vivo sempre come un gioco. Per me indossare vestiti di qualsiasi genere è una cosa divertente, non deve necessariamente comunicare chi sono. È bello confondersi, cambiare, evolversi. Voglio dire, adoro Michael Jackson e John Frusciante che sono gli opposti, e un giorno posso decidere d’essere Michael J. e andare in giro con strass e mocassini, e l’altro essere John F. e indossare camice di flanella e jeans larghi ma comunque sarei sempre io. Questo è il bello.
8 – Hai 29 anni, ti riconosci nella storia musicale odierna? O se potessi cambiare qualcosa, cosa cambieresti?
Non cambierei nulla perchè d’oggi ci sono tutte le scene musicali che uno desidera. Questo è prezioso e ti permette di suonare tutto trovando il tuo spazio nel mondo.
9 – Credi che in passato ci fosse più autenticità nella scena musicale e oggi, invece, i frontman delle band siano costruiti a tavolino?
Come in tutte le epoche ci sono scene più autentiche rispetto ad altre. Una cosa è certa, se sei real resti nel tempo, se non lo sei, è difficile.


10 – Quali sono i messaggi che vuoi esprimere/lanciare ai giovani d’oggi con le tue canzoni?
Io racconto storie nelle mie canzoni, a volte autobiografiche, a volte di qualcun altro, ma sono le storie di tutti in fondo.
Quello che mi interessa è che ci si possa immedesimare sentendosi protagonisti, capiti, sentire di non essere gli unici ma parte di un grande insieme.
La musica, le canzoni, sono state inventate per migliorare le nostre vite, i nostri ricordi, i nostri momenti più intimi.
11 – Cosa ti ha lasciato l’esperienza a XFactor?
X Factor è stata una bella esperienza, molto intensa. Mi ha permesso di conoscere grandi musicisti, persone stupende e mi sono anche divertito nello scoprire le dinamiche televisive.
È stata l’ennesima conferma che la musica in tutte le sue forme mi piace ed è ciò che mi tiene vivo.