Il mix & match à la Christian Wijnants

Sete damascate, tapestry pregiati e jacquard preziosi si alternano sulla passerella di Christian Wijnants: lo stilista belga si cimenta in un inedito mix & match ricco di pathos, in una collezione elegante e sofisticata, in bilico tra sperimentazione e tocchi rétro. Vibranti effetti trompe l’oeil si alternano sulla passerella parigina, in un caleidoscopio di stampe floreali, paisley iconici impreziosiscono sete e knitwear, stampe audaci e mirabolanti che creano infinite combinazioni cromatiche, catturando l’occhio e la mente in un riuscito esperimento stilistico. Il designer belga non lesina in avvincenti coup de théâtre, tra cappotti in shirling, maglioni a stampa patchwork, dress floreali e pantaloni in organza: le silhouette rilassate e le texture preziose evocano certe atmosfere coloniali e certi paesaggi esotici, a metà tra un mercato di Marrakech e un riad di lusso. E’ un viaggio immaginario nei territori della Persia ad ispirare a Wijnants una collezione autunno/inverno 2017-18 intrisa di suggestioni coloniali: sfarzo ed opulenza dominano, in una palette cromatica che indugia nei toni del giallo mostarda e dell’azzurro, tra prendisole in paisley, da indossare su pantaloni palazzo, e tuniche dal sapore etnico. Divisa tra eleganza timeless e modernità, la collezione non lesina in tocchi grunge, come nei maglioni decorati da fiori pop, da indossare con jeans boyish, o ancora nelle stampe patchwork che traggono ispirazione anche da certe suggestioni scandinave, protagoniste indiscusse nell’estetica dello stilista. Non mancano note ladylike nei cappottini bon ton in glicine, da indossare con guantini stampati e scarpe pitonate. Vibrante ed appariscente, la collezione si distingue anche per una grande portabilità. Chapeau.

L’anima bifronte di Christian Wijnants

Anima bifronte per la collezione primavera/estate 2017 di Christian Wijnants. Lo stilista belga porta alla Paris Fashion Week due storie parallele unite da un filo comune, per un mix delle sue linee primavera/estate e resort. Una sfilata multiforme che ricorda per certi versi “The Floating Piers”, l’installazione dell’artista bulgaro Christo sul Lago d’Iseo. “Mi piace l’idea del nylon e di creare una sorta di paracadute”, così il designer ha commentato la sua collezione, ispirata a volumi eccentrici effetto paracadute. La prima parte della sfilata si concentra su outfit delicati tra pois e cromie accese, come l’arancio e il blu cobalto. Non mancano capi in bianco splendente impreziositi da cascate di piume. Nella seconda parte largo invece a pattern floreali ed energetiche stampe neon. Poesia e forza si susseguono sul catwalk, tra vestiti dal piglio boho-chic ed ispirazioni tratte dal Coachella Festival. Riusciti i grafismi e l’uso della palette cromatica. La colonna sonora del défilé è affidata alle note della canzone Opus del musicista Eric Prydz. Largo a sete preziose per top e gonne; sperimentazione nei pantaloni a vita alta; appeal vitaminico nelle stampe neon.

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