Il genio “Futurista” di Giacomo Balla in mostra a Londra

Sono 116 le opere scelte tra bozzetti e capi di moda che fanno parte della grande collezione di Laura Biagiotti e del marito Gianni Cigna (appassionato collezionista), e che saranno in esposizione dal 5 Aprile al 25 Giugno presso l’Estorick Collection of Modern Italian Art (MIA) con la mostra intitolata “Giacomo Balla: Designing the Future”.
Una scelta desiderata e voluta quella dei coniugi, di portare a Londra le opere più significative del grande artista.


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Curata da Fabio Lenzi, direttore scientifico della Fondazione “Biagiotti – Cigna”, la mostra è la prima del millennio del grande maestro a Londra.
Il percorso di Giacomo Balla si snoda tra divisionismo, dipinti dedicati ai paesaggi, alle famose opere futuristiche e alla moda.
Già nel 2015 la stilista dedicò a Balla il progetto “Tombini Art”; “Modello di prendisole per mare” del 1930 fu l’opera scelta dalla designer, che con il nome di Futurballa” fu impressa anche su una shopping bag in limited edition.
Laura Biagiotti da sempre amante dell’arte, dedicò alle opere di Balla la passerella del 2015, e fece inoltre in modo che in occasione dell’Expo milanese (sempre dello stesso anno), il dipinto “Genio Futurista” (già presente alla grande Esposizone di Parigi del 1925 e ritenuta opera cardine per lo sviluppo dell’Art Decò), fosse presente nelle sale di rappresentanza di Palazzo Italia.


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Tra alcune delle opere in mostra, è presente una scelta di 36 dipinti a olio, tempera e pastello: Autospalla (1903), Inverno (1905), La siepe di Villa Borghese e Donna a Villa Borghese (1906), i ritratti di Egle Casarini e di Grethel Löwenstein (1911), il noto Ritratto di Tolstoij, Compenetrazioni Iridescenti e Vortice+Paesaggio.
Giacomo Balla si dedicò anche alla moda, realizzando una collezione di opere che costituiscono la più importante fusione tra arte e moda futurista: studi per giacche e completi maschili e femminili, cravatte, scarpe, borsette, foulard, ventagli, gilet, ma anche studio dei tessuti futuristici e dei bozzetti sulla figura.
Di grande interesse è anche lo studio e la realizzazione delle arti applicate futuristiche inerenti al design: paralumi, arazzi, mobili, tappeti, lumi, ceramiche, progetti per l’arredamento; questo suo studio è da attribuire all’attività di Balla con la redazione del “Manifesto della ricostruzione futurista dell’universo” (1915), il primo segno d’avanguardia nell’applicazione dell’estetica e delle opere d’arte nella vita quotidiana.





“Giacomo Balla: Designing the Future” – dal 5 al 25 Giugno – Estorick Collection of Modern Italian Art (MIA)
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