Auguri Coco. Omaggio alla grande Chanel

Ha rivoluzionato la moda con la sua classe. La sua caparbietà e la sua intelligenza l’hanno portata in alto e le hanno concesso di divenire la “signorina” della moda.

Avrebbe compiuto oggi, 19 agosto 2016, 133 anni: Gabrielle Bonheur Chanel, in arte Coco Chanel a distanza di oltre un secolo, non smette di essere venerata, anzi, in molti rimpiangono gli anni d’oro dell'”Impero moda” di cui lei era la sovrana indiscussa.

Coco Chanel, vide la luce in un ospizio per poveri a Saumur, il 19 agosto 1883. Concepita al di fuori dal vincolo matrimoniale, la sua esistenza fu attraversata da momenti di totale povertà. I suoi genitori, in vero,  nulla o niente potevano offrire a lei ed ai fratelli Alphons, Julie, Antoinette e Lucien: il padre, Henri-Albert Chanel era un ambulante girovago nei mercati dell’ Auvergne mentre la madre Jeanne, era figlia di un locandiere.

 

Chanel in uno scatto nel suo laboratorio (fonte immagine dailymail.com)
Chanel in uno scatto nel suo laboratorio (fonte immagine dailymail.com)

 

 

Alla morte della matriarca, la giovanissima Gabrielle assieme alle sorelle, furono lasciate crescere nell’orfanotrofio di Aubazine, educate dalle suore del Sacro Cuore.

Nel commentare lo stile di Coco Chanel, la scrittrice  Karen Karbo sostenne che la stilista fu influenzata dal periodo della vita monacale, aggiungendo tocchi di white e black nelle sue collezioni.

Fu nel 1901 che l’eclettica Coco si avvicina alla moda. A 18 anni, apprese i fondamenti del cucito nella bottega Maison Grampayre ma fu tre anni dopo, con l’incontro proverbiale con Etienne de Balsan, che il destino di Chanel incrocia definitivamente il mondo della moda.

 

(fonte immagine en.r8lst.com)
(fonte immagine en.r8lst.com)

 

 

Dopo questo incontro, Modemoiselle Chanel vive, suo malgrado, una relazione amorosa tormentata, imperversata da diversi intrecci.

Presso il castello di Royallieu dovette condividere “le camere” assieme all’altro amore di Etienne, Emilienne D’Aleçon.

Ma fu proprio in queste mura, che de Balsan diede la possibilità a Coco di intraprendere la sua carriera da designer, aiutandola a realizzare una collezione di cappelli nell’appartamento di Boulevard Malesherbes.

Con il tempo, Gabrielle, forse stanca di un amante poco avvezzo da esserle fedele, s’innamora di Boy Capel, l’unico grande amore della sua vita.

 

Coco assieme al suo grande amore Boy Capel (fonte immagine thestylerebels.com)
Coco assieme al suo grande amore Boy Capel (fonte immagine thestylerebels.com)

 

 

Fu proprio Capel (un ricco industriale), ad anticiparle i soldi per aprire la prima boutique in 31 Rue de Cambon. Nel 1912, nel negozio, Gabrielle iniziò a vendere anche capi d’abbigliamento come maglioni e gonne in maglia.

Coco entrò nelle grazie della borghesia. Era il 1914, in  pieno conflitto mondiale. Le donne facevano a gara pur di indossare le sue creazioni, raffinate e garbate. Resistette perfino alla grave crisi economica che colpì la Francia nel dopoguerra.

L’inventiva di Chanel le permise, inoltre, di introdurre il jersey nei capi d’abbigliamento, tessuto sinora utilizzato per confezionare biancheria intima. Nel 1917, la stilista possedeva diverse boutiques in Francia a Deauville, Biarritz e Parigi.

Gli anni venti, intanto, consacrano Gabrielle regina del fashion system.

 

Gabrielle Bonheur Chanel non usciva mai senza le sue perle (fonte immagine villaosvaldo.it)
Gabrielle Bonheur Chanel non usciva mai senza le sue perle (fonte immagine villaosvaldo.it)

 

 

A lei si deve la moda del capello corto (lanciata per necessità visto che dovette tagliare i capelli dopo esserseli accidentalmente bruciati) e la nascita del tubino nero, nel 1926.

Chanel ebbe il merito di raccontare una donna nuova, vista dagli occhi critici di una loro simile. Rivoluzionò il suo stile, imponendo una nuova concezione di abito che venne apprezzato fin da subito. La sua, era una donna dinamica, capace di adattarsi al mondo maschile, confrontandosi con loro sia al lavoro che nella vita sociale.

Era sprezzante nei confronti dei suoi colleghi, per la quale non ebbe nessun riguardo nel giudicare le loro collezioni.

 

Il cappello era l'accessorio preferito di Coco (fonte immagine fanpage.it)
Il cappello era l’accessorio preferito di Coco (fonte immagine fanpage.it)

 

Distrusse il mito della Belle Époque di Paul Poiret e di monsieur Christian Dior, disse:  “addobba delle poltrone, non veste delle donne: l’eleganza è ridurre il tutto alla più chic, costosa, raffinata povertà”; e proprio nell’anno in cui il suo rivale più grande, Dior, venne a mancare (era il 1957), Chanel vinse l’Oscar della moda ricevendo il Neiman – Marcus Award.

Coco morì in una gelida notte d’inverno, il 10 gennaio 1971, all’età di ottantasette anni.

 

(fonte immagine emaze.com)
(fonte immagine emaze.com)

 

 

 

Ripercorriamo la storia di Coco Chanel con una serie di aforismi che l’hanno resa celebre.

 

Un uomo può indossare ciò che vuole. Resterà sempre un accessorio della donna;

La moda è fatta per diventare fuori moda;

Prima di uscire, guardati allo specchio e levati qualcosa;

Quelli che creano sono rari; quelli che non creano sono numerosi. Quindi gli ultimi sono i più forti;

–  Se una donna è malvestita si nota l’abito. Se è ben impeccabilmente si nota la donna;

Alcune persone pensano che il lusso sia l’opposto della povertà. Non lo è. È l’opposto della volgarità;

Non si è mai troppo ricche, né troppo magre;

Non mi pento di nulla nella mia vita, eccetto di quello che non ho fatto;

Il profumo è l’accessorio di moda basilare, indimenticabile, non visto, quello che preannuncia il tuo arrivo e prolunga la tua partenza;

Quando troverò un colore più scuro del nero, lo indosserò. Ma fino a quel momento, io mi vestirò di nero;

L’educazione di una donna consiste in due lezioni: non lasciare mai la casa senza calze, non uscire mai senza cappello;

È l’accessorio di moda basilare, indimenticabile, non visto, quello che preannuncia il tuo arrivo e prolunga la tua partenza;

La moda passa, lo stile resta.

 

 

Fonte cover supertlab.it