Jorge Lorenzo: “Valentino Rossi è il favorito, ma la lotta è ancora aperta”

Rossi allunga, Lorenzo insegue. Dopo un sabato tutto in salita, lo spagnolo ha cercato nelle prime battute del Gp di Assen la “remuntada”. La rincorsa è durata solo quattro giri, perché Rossi e Marquez hanno fatto il vuoto, pendendosi tutti i riflettori. Meglio quindi accontentarsi di un terzo posto. Un risultato che relega il 99 a 10 lunghezze dal compagno di squadra. Lorenzo, intervenuto mercoledì all’evento “Il coraggio di mettersi in gioco“, organizzato da Sector e Napapijri, rilancia al Sachsenring.

 

Dopo le qualifiche avresti mai immaginato di salire sul podio?

 

“Eravamo in grande difficoltà, soprattutto per quanto riguarda l’ultimo settore della pista. Abbiamo lavorato molto in previsione gara, ottenendo il miglior risultato possibile. In questo campionato non bisogna sbagliare, perché il minimo errore vale la vetta”.

 

Non sono mancate le difficoltà per quanto riguarda le gomme. Cosa puoi dirci?

 

“Bridgestone ha presentato una gomma diversa rispetto alle ultime uscite. Ha favorito i piloti con staccata particolarmente aggressiva, a differenza mia che ho uno stile pulito. Speriamo di non avere le stesse difficoltà anche in Germania”.

 

Al Sachsenring non sei mai salito sul gradino più alto del podio. Potrebbe essere l’occasione giusta per prendersi una rivincita?

 

“Ovviamente si punta sempre a vincere. L’importante è non commettere errori, perché sono decisivi a questo punto della stagione. Valentino è in testa e per questo è il favorito. Dovremo iniziare subito con il piede giusto”.

 

Cosa c’è di diverso rispetto alla lotta di due anni fa con Marquez?

 

“Adesso è una battaglia ad armi pari, perché io e Vale abbiamo la stessa moto. In quell’occasione la caduta di Assen condizionò la mia stagione. Inoltre la Honda aveva un gran potenziale, grazie agli sviluppi dimostrati durante l’anno”.

 

Da rivale Marquez potrebbe diventare tuo alleato. Hai valutato questo aspetto?

 

“Non credo. Marc pensa al proprio campionato, senza badare a me e Rossi. Nel momento in cui dovesse riuscire a stare davanti a Vale sarebbe un gran risultato, però io devo fare affidamento solo su me stesso”.

 

Nell’ultima gara non sono mancate le sportellate. Credi che la direzione gara sia costretta ad intervenire?

 

“Sì. Il motociclismo è lo sport più pericoloso. In Formula 1 e nel calcio gli interventi vengono molto spesso sanzionati. Credo che anche nelle due ruote sia giunto il momento di intervenire”.

 

Recentemente Stoner ha detto che la MotoGP non è più quella di una volta. Credi sia davvero così?

 

“Le parole di Stoner non le ho sentite, magari qualcuno ha sbagliato ad interpretarla. A me questa MotoGP piace particolarmente, le gare sono spettacolari e i tifosi si stanno appassionando sempre più”.

 

Oltre ai motori sei un grande tifoso del Barcellona. Si sta parlando molto di Pogba. Ti piacerebbe vederlo con i colori blaugrana?

 

“E’ senza dubbio un grande campione, dotato di ottimo passo. Sarebbe un innesto importante, anche se resta il dispiacere per l’addio di Xavi.”    

Marc Marquez: la lotta al titolo è ancora aperta

Un weekend iniziato male e finito peggio, tanto che qualcuno inizia a chiedersi che fine abbia fatto Marc Marquez? Se lo scorso anno lo spagnolo è stato il mattatore assoluto con la sua Honda, adesso il 93 recita la parte dell’inseguitore. Un solo successo in questo 2015, quello di Austin, per il resto un podio e ben due cadute, che lo relegano a 49 punti dalla vetta detenuta da Valentino Rossi. L’ultimo passo falso è quello del Mugello, dove il pilota di Cervera è stato costretto ad alzare bandiera bianca in seguito ad una caduta.

 

Partiamo dal sabato, dove sei rimasto escluso dalla Q2.

 

“È stato un disastro, c’è ben poco da dire. Nell’ultima sessione di libere non ho montato la gomma nuova, mentre in Q1 avevo difficoltà con il grip. Purtroppo quando hai un problema se ne sommano altri e tutto questo ha condizionato la prestazione”.

 

Eppure, nonostante la 13^ posizione, eri incontenibile nelle prime battute, tanto che il podio sembrava praticamente fatto.

 

“Nei primi  giri ho fatto davvero un gran lavoro, tra staccate al limite e sorpassi. Credevo di poter stare con Lorenzo, però quando la gomma posteriore è calata ho iniziato a prendere molti rischi e può succedere che a volte li paghi. Inoltre la moto scivolava molto”.

 

Ci puoi raccontare qualcosa di più della caduta?

 

“E’ stato un mio errore, sono arrivato lungo alla curva, sbagliando la traiettoria e sono finito a terra”.

 

Cosa si può salvare dall’ultimo weekend?

 

“Credo che abbiamo lavorato bene per quanto riguarda l’uscita di curva. Sotto quell’aspetto abbiamo avuto risposte positive, in entrata ci sarà da fare qualcosa di più”

 

Adesso i punti di ritardo dalla vetta sono ben 49. Come si può colmare un gap simile?

 

“Continuando a lavorare e sviluppare. Ho un team che è all’altezza e verso cui ripongo grande fiducia. I punti da recuperare sono sicuramente molti, però già dalla prossima gara dobbiamo tornare ad essere competitivi. Correremo a Catalunya, davanti al nostro pubblico e questo sarà uno stimolo in più per fare meglio e tornare alla vittoria”.

 

Oltre a Valentino anche Jorge sta dimostrando di essere in forma. Chi temi di più?

 

“Entrambi. Rossi è primo, ma Lorenzo sta attraversando un gran momento di forma e le ultime tre vittorie consecutive ne sono la dimostrazione. Inoltre non sottovalutiamo la Ducati, che con Iannone è arrivata a podio anche al Mugello. Bisogna rimanere concentrati senza demoralizzarsi e perdere fiducia, perché tutto è ancora possibile”.

MotoGP: Rinascita tricolore a Le Mans, per Rossi un nuovo avversario al titolo

Riavvolgete il nastro e tornate indietro di undici anni. Era il Gran Premio del Giappone, quando un giovanissimo Andrea Dovizioso conquistò la tappa di Motegi precedendo Lai e Corsi. Abbiamo dovuto attendere oltre dieci anni, per poter ammirare nuovamente un podio tutto tricolore nella minima cilindrata, la categoria che ha visto sbocciare i vari Marquez, Rossi e Lorenzo.

 

Questa volta a firmare l’impresa sono Romano Fenati, Enea Bastianini e Francesco Bagnaia. E se non fosse per l’inglese Kent, avremmo potuto addirittura assistere ad un memorabile poker, mancato per pochi decimi da Niccolò Antonelli. Per questa volta possiamo comunque accontentarci. Già, perché il verdetto emerso da Le Mans non può che regalarci fiducia in vista delle prossime gare, ma soprattutto in ottica futura.
Quel dominio spagnolo che sembrava durare imperterrito, inizia quindi a scricchiolare. L’abbiamo visto in Moto3 questo weekend e nella prima parte di stagione, lo stiamo assistendo in Moto2, dove Zarco conduce il campionato, infine ne abbiamo la certezza nella classe regina, in cui Valentino Rossi sta mettendo tutti in riga.

 

Ancora una volta il Dottore ha fatto la voce grossa. Dopo le difficoltà riscontrate nelle libere del venerdì e le qualifiche del sabato, ecco giungere come consuetudine il colpo di genio dopo il warm-up. Dal ruolo di spettatore, Valentino diventa protagonista di una domenica tutta in rimonta. Nonostante la settima casella in griglia, il 46 riesce già nelle prime battute a risalire la classifica, fino ad infilare le Ducati di Iannone e Dovizioso. Se non fosse per un Jorge Lorenzo stratosferico, per alcuni attimi stavamo già pregustando un secondo podio tutto tricolore. Invece Jorge scappa, vola, incontenibile come sempre quando ha strada libera. A Rossi non resta che “accontentarsi” di 20 punti. Un macigno nei confronti di un Marquez in netta difficoltà, soltanto quarto davanti ad un inarrendevole Iannone. Adesso i punti di distacco tra i due rivali sono ben 33, tanto che le attenzioni dell’alfiere Yamaha nella rincorsa al titolo si spostano: “Adesso è Lorenzo il rivale – ha spiegato il pilota di Tavullia – a Le Mans Jorge ha dimostrato di avere un gran passo e quando ha strada libera è difficile contenerlo. Non sottovalutiamo però Marquez – ha concluso – un due volte campione del mondo non si può darlo già sconfitto, è ancora presto”.

 

Dalla Francia il Circus si sposta ora al Mugello, dove nel weekend del 30-31 maggio andrà in scena uno dei Gran Premi più attesi di tutta la stagione. Lo scorso anno a vincere fu Marquez, al termine di un memorabile testa a testa con Lorenzo. Il 93 non vorrà mancare l’appuntamento con il podio, così come l’alfiere Yamaha, pronto a calare il tris in quello che è il regno di Valentino Rossi. Il pesarese gioca in casa e il pubblico potrebbe essere un valido alleato per regalargli un successo che manca da oltre cinque anni sul suo tracciato. Vietato infine scordarsi delle Ducati. Il weekend di Jerez è ormai un lontano ricordo, perché a Le Mans Dovizioso e Iannone hanno fatto subito capire che la tappa è spagnola è stata un incidente di percorso. I test della scorsa settimana sulla pista toscana hanno infatti permesso alla Casa di Borgo Panigale di ricucire il gap con Honda e Yamaha e il podio del Dovi ne è la dimostrazione.

 

Il detto dice: “Al Mugello non si dorme”. Con lo spettacolo che si preannuncia fin da ora, ne possiamo stare certi!

MotoGP Jerez: Il ritorno di Lorenzo, la certezza di Valentino, l’eroismo di Marquez

C’è chi lo dava per sconfitto ancora prima che la stagione entrasse nel vivo. Chi lo vedeva addirittura tagliato fuori dai giochi dopo solo tre gare. La vittoria di domenica a Jerez è una di quelle sentenze inappellabili, che confermano tra i pretendenti per la lotta al titolo Jorge Lorenzo. Un weekend da incorniciare, quello di Jerez, per il pilota Yamaha. Meglio di così certo non poteva andare. Lo si era già capito nelle prove libere del venerdì, dove Por Fuera ha tirato fuori gli artigli, per poi confermarlo nelle qualifiche del sabato. La domenica è stata invece un monologo dal primo all’ultimo giro, con il 99 sempre davanti, senza che nessuno riuscisse a mettergli i bastoni tra le ruote.


Riecco quindi lo spagnolo di nuovo lassù in cima al podio, nel circuito in cui esiste da sempre un legame indissolubile. Il campionato però è ancora lunga e lo Jorge lo sa: “Ho avuto buone sensazioni nell’ultimo GP – ha affermato il pilota di Palma de Maiorca – prima di dare giudizi voglio però ancora attendere due gare”. All’orizzonte ci sono Le Mans e Il Mugello, appuntamenti da non sbagliare, per riuscire a rincorre la vetta che vede al comando Valentino Rossi. Questa volta per il Dottore non c’è stato nulla da fare di fronte allo strapotere del compagno di squadra. A volte serve quindi accontentarsi. È questo quello che ha pensato il pesarese, che vede comunque il bicchiere mezzo pieno al termine del weekend spagnolo: “Purtroppo siamo stati costretti a rincorrere per tutto il fine settimana – ha sottolineato Valentino – come setting non eravamo a posto, inoltre anche con le gomme avevamo qualche problema. Credo quindi che il podio sia un ottimo risultato quando si di deve far fronte a queste difficoltà”.


Se per Rossi il terzo gradino è un piazzamento più che accettabile, dello stesso avviso lo è anche il secondo posto di Marc Marquez. Passare dall’ospedale alla pista nel giro di una settimana non è da tutti, tranne che per uno come lui, che sembra non avere limiti. Il 93 si inserisce al secondo posto tra le due Yamaha, mettendo a tacere tutte quello voci che lo avrebbero tagliato fuori dalla lotta per il podio: “L’obiettivo era insidiare Jorge all’inizio però ho capito fin da subito che questa sarebbe stata la sua gara – ha analizzato l’alfiere Honda – inoltre ho lamentato qualche problema al braccio destro nel corso di metà gara, non consentendomi quindi di essere al top. Il risultato è comunque positivo, anche se ci sarà molto da lavorare”.


Da una parte la Yamaha, dall’altra la Honda. E la Ducati? Già. Nel weekend di Jerez la casa di Borgo Panigale è sicuramente stata la grande assente nella lotta al vertice, dopo i primi tre podi consecutivi. Gara in salita per Iannone, che al via della corsa ha sbagliato la mappatura, tanto da definire l’errore come demenziale. Ancora di più lo è stato per Dovizioso, autore di due lunghi che lo hanno relegato al nono posto, tre posizioni più arretrare rispetto al compagno. Le Mans però è dietro l’angolo e l’occasione per rifarsi è già a portata di mano.