Chicca Lualdi Beequeen, la moda italiana alla settimana della moda di New York

Con la sua estetica essenziale e rigorosa, la moda italiana di Chicca Lualdi Beequeen conquista la settimana della moda di New York. Invitata come ospite internazionale, Chicca Lualdi porta sulla passerella newyorchese la sua moda donna autunno inverno 2017-18, fatta di tagli sartoriali e linee precise, colori tenui e una femminilità ricercata e mai ostentata. L’essenzialità delle forme non deriva dal minimalismo anni ’90, ma da un rigore architettonico che si trasforma in abiti contemporanei e freschi. La donna che Chicca Lualdi porta in passerella alla settimana della moda di New York mixa con gusto il rosa pallido e il grigio, colori lievi per una collezione iper-chic.


Pensati per la quotidianità di una donna moderna e sensuale, i look della collezione autunno inverno 2017-18 sono pratici ma molto femminili. Silhouette fluide per i completi da giorno, linee pulite e geometrie essenziali per le cappe e i cappotti di taglio maschile. A spezzare l’essenzialità della collezione Chicca Lualdi Beequeen sono i dettagli: pelle e pelliccia si inseriscono con naturalezza sulle tasche dei pantaloni e sulle fibbie dei cappotti dalla linea asciutta. Tessuti checked e Principe di Galles emigrano dal guardaroba maschile sulla passerella della moda donna per il prossimo autunno inverno, declinati in rosa pastello e classiche tonalità di grigio. Da sempre appassionata di arte e architettura, Chicca Lualdi riversa nelle sue collezioni le suggestioni anni ’60 dei suoi artisti di riferimento: da Courreges a Balenciaga, da Valentino a Yves St. Laurent. Con gusto e creatività, la stilista reinventa una nuova concezione di minimalismo, contemporaneo e raffinato e totalmente made in Italy. Definita dalla Camera della Moda  “Miglior giovane talento emergente della moda italiana” nel 2009, da allora Chicca Lualdi ha portato il suo gusto italiano in tutto il mondo, e anche alla New York Fashion Week ha portato alto il nome del made in Italy.


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Proenza Schouler sfila per l’ultima volta alla settimana della moda di New York

Dalla prossima stagione, Proenza Schouler lascerà New York. La notizia potrebbe sembrare di poco conto, ma per la Grande Mela si tratta di un brand molto importante, che è stato capace di influenzare con il proprio stile l’ultimo decennio. A quanto pare non si tratta di un addio, ma di un arrivederci: il marchio sfilerà per alcune stagioni a Parigi e poi, forse, tornerà alla settimana della moda di New York. Intanto, però, i due designer Jack McCollough e Lazaro Hernandez ci tenevano ad omaggiare la città con un’ultima sfilata dedicata proprio a New York. La collezione autunno inverno 2017-18 firmata Proenza Schouler, proprio come la città, è audace ed estrosa, avvolge calorosamente in un abbraccio e si apre con entusiasmo al nuovo. Le linee sono avvolgenti nei cappotto oversize e abbracciano il corpo in top e capispalla avvitati, con tagli sorprendenti che si aprono sui fianchi di abitini in vernice e sulle spalle di capi asimmetrici.


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Silhouette maschili e femminili si fondono e inventano nuove proporzioni, in equilibri di vuoti e pieni che mostrano strategiche porzioni di pelle. Proenza Schouler firma ogni look con il proprio logo, per la prima volta ampiamente distribuito su fibbie e cinghie dei cappotti. I colori, soprattutto nelle ultime uscite della sfilata autunno inverno 2017-18, sono i patriottici bianco, rosso e blu intervallati da nero e pesca. Tessuti morbidi e tecnici, lucidi e opachi si sovrappongono a creare strati di texture diverse. Originali gli accessori: le scarpe sono tutte rasoterra, comodi sandali alla schiava e sabot a punta in vernice, ma il vero capolavoro della collezione sono i braccialetti multicolor che si attorcigliano sulle braccia delle modelle. Hernandez e McCollough salutano gli Usa, almeno per il momento, lasciando però ben impresso lo stile di Proenza Schouler in questa edizione della settimana della moda di New York.


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Look rinascimentali e dettagli preziosi in passerella per Altuzarra

Prendi l’aspetto del fiore innocente, ma sii il serpente sotto di esso, scriveva Shakespeare. E la sfilata Altuzarra per la prossima stagione prende proprio spunto dal personaggio ambiguo e perfido di Lady Macbeth. La donna Altuzarra è romanticamente avvolta in cappe e pellicce, indossa corsetti e lunghi guanti ma nasconde nei dettagli il suo desiderio di lusso e opulenza. I look che hanno sfilato in passerella alla settimana della moda di New York ricordano certe fiere rinascimentali da nerd, ma sono realizzati per donne dal gusto raffinato e dai modi regali. Che in realtà siano serpi o fiori innocenti non importa.


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I capi di Altuzarra, che apparentemente ripercorrono il nostalgico filone della moda rinascimentale, nascondono lavorazioni e dettagli couture che tolgono il fiato. Lo sono le perle che percorrono i contorni dei capispalla, dalle cappe ai cappotti d’ispirazione militare, le splendide lavorazioni a corsetto che appaiono inaspettatamente su giacche e stivali, le perle a goccia ricamate su lussuose pellicce, i fiocchi di raso che chiudono pesanti minidress in velluto. I tre look che chiudono la sfilata Altuzarra alla settimana della moda di New York appaiono come deliziosi abiti da sera stampati. Si tratta invece di strisce di tessuto abilmente cucite tra loro e poi impreziosite da ricami in oro e perle. Lavorazioni da fare invidia all’alta moda, che sconfinano nel prêt-à-porter. Tra gli accessori, spiccano i lunghi guanti in pelle e le borse a mano che riprendono i dettagli e le nuance degli abiti, e poi orecchini vistosi e fasce rinascimentali tra i capelli. La romantica ricchezza di questa collezione trova il suo contraltare in capi altrettanto raffinati ma decisamente più portabili, come i tailleur a quadretti, gli abiti in cady di seta con motivo floreale, l’abitino di velluto che, a giudicare dalla settimana della moda di New York, sarà un must per il prossimo inverno.


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Ideali condivisi e dettagli raffinati, la sfilata di Creatures of the Wind a New York

La settimana della moda di New York si sta svolgendo in un momento particolarmente delicato e sembra che ogni designer abbia voluto imprimere nella collezione del prossimo autunno inverno il proprio impegno (o disimpegno) nelle questioni sociali e politiche degli Stati Uniti.  Shane Gabier e Christopher Peters hanno scelto la seconda via per la sfilata di Creatures of the Wind. I due stilisti hanno tratteggiato una comunità ideale, fatta di bellezza e amicizia, serenità e valori condivisi e su questo idilliaco angolo di salvezza dalle brutture del mondo hanno creato abiti pratici ma dai dettagli raffinati. «Abbiamo iniziato a cercare nei luoghi di appartenenza, di vita comune e anche nelle sette – ha spiegato Peters nel backstage della sfilata – Non nel loro aspetto negativo, ovviamente, ma in quello idealistico».


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Proprio una comune, con i suoi membri intenti a svolgere un rito di purificazione, è diventata la stampa principale della collezione, quella che ha aperto la sfilata della settimana della moda di New York. Ma altri dettagli dei vari look rimandano a un concetto di protezione, amicizia, salvaguardia di un bene comune, cioè la bellezza. Ci sono i capispalla in pelliccia cuciti al rovescio: la fodera è visibile e la pelliccia è all’interno, ad abbracciare e a proteggere dalle brutture del mondo. E poi dettagli casuali, che sembrano formare un codice segreto di cui solo pochi conoscono il significato. Simboli misteriosi dal potere evocativo. Molto belli i look per la sera, in seta verde stampata con un motivo di rose che torna al romantico ideale della comune e del contatto con la natura. La collezione di Creatures of the Wind, per quanto bucolica e ancestrale, non rinuncia al tocco raffinato e contemporaneo. Elegantemente drappeggiati, minidress e top asimmetrici si accompagnano ad abiti lievi che giocano con l’effetto vedo-non-vedo ed estrosi accessori di piume.


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Elementi anni ’20 e suggestioni slave nella moda fall 2017 di Kate Spade New York

Suggestioni diverse convergono nella collezione autunno inverno 2017-18 firmata Kate Spade New York. Il direttore creativo Deborah Lloyd cerca di allontanare l’idea di un brand dedicato solo alle signore perbene dei quartieri residenziali, presentando alla settimana della moda di New York una collezione spiritosa, che affonda le sue radici nella Parigi anni ’20 legandola ad elementi folkloristici delle nazioni slave e a dettagli audaci. Le figure di riferimento sono le flapper girl come Louise Brooks e Josephine Baker e il personaggio misterioso del quadro Le Coquelicot di Kees Van Dongen. Nell’atmosfera opulenta del Russian Tea Room, illuminata da luci rosse e circondata da morbidi drappi di velluto, alla New York Fashion Week sfila una moda donna che mescola silhouette classiche con fantasie divertenti ed elementi dello streetstyle.


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I motivi folk a fiori arrivano dalla tradizione slava, e sono presenti in piccoli bouquet sulla giacca di nappa, sul cappotto dal taglio classico, sul completo bon ton e sugli abitini da diva che assumono un romantico tocco bohémien. Altro motivo ricorrente nella collezione Kate Spade New York autunno inverno 2017-18 è quello maculato, in dettagli graffianti o total look per temerarie. L’abito a collo alto e il maglione, la minigonna con due ghepardi sagomati e il colletto del cappotto da signora si ricoprono di macchie e danno un tocco frizzante alla sfilata della New York Fashion Week. Bellissimi i capispalla, dal bomber rosa confetto alla cappa rossa ricamata al classico cappotto cammello, anch’esso caratterizzato da un voluminoso fiore ton-sur-ton. Per la prossima stagione fredda, la donna che veste Kate Spade New York sceglie di mischiare le carte in tavola, tra bon ton e dettagli funny. Completano il tutto gli accessori chic e vagamente vintage: borse a mano ed eleganti clutch, occhiali da diva degli anni ’20 e colbacchi, che dall’Europa orientale si trasferiscono nella fredda New York.


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La settimana della moda di New York si apre con la ‘Love Revolution’ di Tadashi Shoji

La settimana della moda di New York ha preso il via giovedì con la sfilata autunno inverno 2017-18, tra gli altri,  del designer giapponese Tadashi Shoji. Una Love Revolution, così lo stilista ha voluto sintetizzare l’atmosfera romantica che ha avvolto la passerella. «Mi sono ispirato alle rivoluzioni giovanili degli anni ’60 e ’70, da Tokyo a Parigi a New York» ha dichiarato dietro le quinte dello show. Ma se l’amore è il motore che muove la creatività di Tadashi Shoji, i riferimenti estetici più evidenti sono quelli al Medioevo e agli anni ’80. Abbonda il velluto, alleggerito dal pizzo in lunghi abiti da sera e dalle trasparenze delle bluse, oppure arricchito da preziosi ricami dorati su cappottini blu notte. Il broccato tratteggia maniche a campana ed elegantissime cappe, bagliori di tessuti glitter avvolgono abiti a sirena, mentre il lieve chiffon è stampato a motivi di rose rosse e blu e si posa sui look più riusciti della collezione.


Il tocco più frizzante nella moda donna autunno inverno 2017-18 è sicuramente il pellicciotto rosa shocking, che Tadashi Shoji abbina sapientemente a pizzo nero e ricami floreali. Le silhouette a colonna e i monospalla drappeggiati risultano forse appesantiti dall’uso di tessuti dalle texture importanti come velluto, broccato, devoré e da una palette di colori troppo scuri. Ma lo spazio per il romanticismo c’è ed è nei ricami floreali, nelle rose distribuite a piene mani, in quei look che ricordano un po’ Game of Thrones e un po’ delle principesse gotiche. Una moda donna eccentrica, che guarda a un passato forse ritenuto più autentico del presente. «Adesso è tempo di esprimere il proprio io» ha dichiarato Tadashi Shoji dietro le quinte dello show nel giorno d’apertura della settimana della moda di New York. Una rivoluzione d’amore da compiere prima dentro di sé e poi nel guardaroba del prossimo autunno inverno 2017-18.


Settimana della moda di New York: le modelle curvy di Christian Siriano

Il tema più dibattuto di questa settimana, sui giornali e sui social network, è stato il significato della parola “curvy“. Complice il concorso di Miss Italia, la questione delle misure in passerella è tornata all’ordine del giorno. Cosa vuol dire essere delle modelle curvy? Quali sono le misure che identificano questa categoria? Quanto è inclusivo e quanto è invece discriminatorio il fatto che le plus size models partecipino ai concorsi di bellezza in una categoria a parte? Mentre il Bel Paese discuteva di questo, alla settimana della moda di New York uno stilista dava il suo personale contributo alla faccenda, senza sensazionalismi e dichiarazioni plateali: Christian Siriano è riuscito nell’impresa di far sfilare diverse plus size model, senza farla sembrare una mossa di marketing. Non è la prima volta, d’altra parte. All’inizio dell’estate, avendo realizzato un abito per l’attrice curvy Leslie Jones, aveva dichiarato «Non dovrebbe essere sensazionale lavorare con persone brillanti, solo perché non hanno una taglia da campionario. Non voglio complimenti, voglio un cambiamento».


La sfilata di Christian Siriano alla settimana della moda di New York è ispirata alle foto di Jackie O in vacanza a Capri, scattate da Settimio Garritano. Abiti scivolati e morbidi o aderenti, pantaloni e maniche ampie, abiti da sera e da giorno, completi da spiaggia. Ogni look restituisce la sensazione della brezza marina tra i faraglioni. L’anima spiccatamente rilassata e vacanziera è sottolineata da tessuti fluidi e colori neutri, qua e là intervallati da total look in colori brillanti come l’arancio e il turchese. Sulla passerella sfilano donne dalle caratteristiche fisiche diverse. Ragazze magrissime, alte e slanciate insieme a modelle curvy dal fisico burroso, una mescolanza di forme femminili che rende la collezione davvero adatta a tutte. «Mettiamo un abito a una modella, e per la prima volta vediamo come sta veramente su un corpo femminile – ha spiegato lo stilista dietro le quinte – E anche con le modelle tradizionali, che per mestiere devono avere certe misure e certe proporzioni, devi sempre fare delle modifiche una volta che hai visto i capi addosso a una persona reale. Adesso immagina di farlo con diverse misure, diverse proporzioni. Abbiamo trovato il tempo, abbiamo impiegato i nostri sforzi, perché essere un marchio che diverse donne possano indossare è importante per noi».


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