Otranto. Steve McCurry in mostra con “Icons”

E’ famoso soprattutto per la fotografia “Ragazza afgana” incontrata nel 1984 nel campo profughi di Peshawar, ma Steve McCurry è forse uno dei fotoreporter statunitensi più apprezzati al mondo.

McCurry ha vissuto parte della sua lunga e florida carriera, ignaro del pericolo che le zone di guerra potevano, suo malgrado, offrirgli.

 

Weligama, Sri Lanka, 1995_web
Weligama, Sri Lanka, 1995. Steve McCurry

 

 

Sharbat Gula "La ragazza afgana". Steve McCurry
Sharbat Gula “La ragazza afgana”. Steve McCurry

 

 

Ha fotografato conflitti internazionali come la guerra in Iran, Beirut, Cambogia ed ancora Afghanistan e la Guerra del Golfo, offrendo a testate giornalistiche di rilevanza internazionale come il National Geographic Magazine, reportage che si concentrano, soprattutto, sulla natura distruttiva che un conflitto determina prima nell’individuo e, successivamente, sui territori colpiti.

 

Vietnam 2013. Steve McCurry
Vietnam 2013. Steve McCurry

 

 

E’ stato insignito di alcuni premi come Magazine Photographer of the Year, assegnato dalla National Press Photographers’ Association e, per quattro anni consecutivi, il primo premio al concorso World Press Photo Contest. Ha vinto, inoltre. l’Olivier Rebbot Memorial Award per ben due volte.

La forza comunicatrice di Steve McCurry, è ora ad Otranto, con la mostra “Icons“che sarà possibile visitare dal 19 Giugno al 2 Ottobre 2016 presso il Castello Aragonese della città salentina.

 

Sanaa Yemen 1997. Steve McCurry

 

 

In esposizione, 100 scatti della produzione del fotografo americano che mostrano la sensibilità acuta dell’autore delle immagini. Paesaggi devastati dall’odio e volti segnati dal terrore e dalla fame.

La mostra è arricchita da una audioguida in cui McCurry illustra la sua esposizione e racconta il ritrovamento, dopo diciassette anni di Sharbat Gula, la “Ragazza Afgana”, che ritrovò ormai matura: “La sua pelle è segnata, ora ci sono le rughe, ma lei è esattamente così straordinaria come lo era tanti anni fa“, disse dopo l’incontro.

 

India. Steve McCurry
India. Steve McCurry

 

 

La mostra è organizzata da Civita Mostre in collaborazione con SudEst57.

Il catalogo dell’esposizione è stato curato da Biba Giacchetti.

Per maggiori dettagli su “Icons” visitate il sito www.stevemccurryicons.it

 

“The New Faces of Africa”, il reportage fotografico di Davide Scalenghe in mostra a Milano

All’Hotel Boscolo Milano (Corso Matteotti 4/6) sarà aperta al pubblico fino al 16 ottobre la mostra The New Faces of Africa di Davide Scalenghe, fotografo e video reporter che dal 2007 dedica la sua professione a inchieste e reportage internazionali.

 

Tribu Allevatori di cammelli Adama (Etiopia)
Tribu Allevatori di cammelli Adama (Etiopia)

 

L’esposizione presenta 25 scatti realizzati durante il viaggio che ha portato Scalenghe in alcuni Presidi in Marocco, Senegal, Etiopia, Kenya e Tanzania, al fianco di Steve McCurry.  L’occasione è stata data dal progetto documentaristico e fotografico da cui nasce il calendario Lavazza 2015 The Earth Defenders realizzato dal fotografo statunitense, nato dalla collaborazione tra Lavazza e Slow Food, con la direzione creativa di Armando Testa.

 

Ragazzi all'entrata del mercato di Mbour Senegal
Ragazzi all’entrata del mercato di Mbour Senegal

 

I temi portanti di Expo 2015 sono il filo conduttore della mostra, curata nell’allestimento da Michela Alquati: nutrizione e cibo, bisogno primario dell’uomo, ma anche simbolo di libertà per quelle terre in cui la produzione rurale rappresenta il settore che dà lavoro a interi villaggi e che mette gli uomini e le donne africani al centro del proprio destino.

 

Bimba in bianco Mercato popolare di Yirgalem Etiopia
Bimba in bianco Mercato popolare di Yirgalem Etiopia

 

Scalenghe – attraverso i volti dei popoli che ha incontrato, le straordinarie atmosfere dei territori, l’equilibrio delicato della vita che ruota attorno al cibo e a come procurarselo – racconta in questo lavoro di backstage storie esemplari di alcuni protagonisti. Nelle loro espressioni vediamo l’orgoglio e il desiderio di essere protagonisti di un domani libero e indipendente.

 

Venditore al mercato di Mbour Senegal
Venditore al mercato di Mbour Senegal

 

A partire dal Marocco, dal laboratorio di Nadia, imprenditrice come ce ne sono tante in Africa –forti, concrete, combattive – che lavora le bacche per produrre l’olio di Argan; per proseguire esplorando i metodi di pesca in Senegal, con le caratteristiche canoe, i Cayucos, un tempo usate per cercar fortuna verso il vecchio continente; passando per il Kenya dove si estrae il sale da un’erba che cresce sulle rive fiume Nzoia.

 

Bambini della scuola di Yirgalem Etiopia
Bambini della scuola di Yirgalem Etiopia

 

E poi approdando in Etiopia con i suoi allevatori di cammelli; per giungere in Tanzania, all’interno di una delle comunità di produttori di caffè coinvolte nel progetto ¡Tierra! Lavazza, dove grazie alla collaborazione della Fondazione Lavazza con l’Associazione Kirua Children è stata realizzata la MaseRing Nursery School che consente ai bambini un’istruzione adeguata e una crescita consapevole.

 

Ora di inglese - Presidio di Padre Peter - Kilimangiaro Tanzania
Ora di inglese – Presidio di Padre Peter – Kilimangiaro Tanzania

 

E sono proprio gli sguardi dei bambini catturati negli scatti di Scalenghe a rappresentare il futuro del continente africano, supportato dalla solidità dei Presidi (oltre a quelli di Lavazza e Slow Food sono oltre 450 quelli sostenuti dall’Unione Europea per 13.000 produttori) che proteggono le tradizioni locali e garantiscono, attraverso politiche più rappresentative, un modello e un futuro sostenibili.

 

Mamma con bambino Yrgalem Etiopia
Mamma con bambino Yrgalem Etiopia

 

Molte delle comunità coinvolte nei Presidi sono cresciute notevolmente in questi anni e oggi hanno raggiunto la piena autonomia: i coltivatori sono in grado di vendere il prodotto direttamente, senza l’intervento degli intermediari, aumentando il guadagno diretto da destinare al mantenimento del proprio nucleo famigliare.

 

 Ritratto di bambino - Yrgalem -  Etiopia
Ritratto di bambino – Yrgalem – Etiopia