YOUTH CULTURE : UN BRAND CHE GUARDA AL MEDIO ORIENTE – MALIBU 1992

E’ certamente bizzarro e incuriosisce che la collezione primavera estate 2016 uomo del brand Malibu 1992 sia pensata per gli uomini d’affari del Medio Oriente, come ad esempio Dubai.


Malibu 1992 SS 16 Campaign
Malibu 1992 SS 16 Campaign



Si andrebbe dunque a collocare in spazi ipermoderni, dove si respira aria di multiculturalità.
Un’interessante evoluzione per il brand di Dorian Gray, designer che vive tra Londra e Milano, che è innanzitutto una fucina artistica: nato come gioielleria per millionaire parvenu che sembrano viaggiare su jet privati e trascorrere il tempo su spiagge di sabbia bianca e mare cristallino.


Malibu 1992 SS 16 Campaign
Malibu 1992 SS 16 Campaign



Mentre le colonne dorate e i templi hanno caratterizzato la parte che riguarda la gioielleria, in un’emozionante tributo alle greche e alla iconografia di Versace ai tempi di Gianni, la collezione uomo primavera estate per l’uomo è un’indagine stilistica sull’estetica del petrolio. I capi sono impreziositi da ricami neri e placce d’oro metalliche realizzate artigianalmente. La giacca a prova di tempesta di sabbia protegge il volto, è doubleface ed è il capo più iconico di questa collezione di un brand che ha già conquistato le regine del rap/pop d’oltreoceano ( Iggy Azalea e Rihanna, per citarne due).

LUCIO VANOTTI AUTUNNO INVERNO 2016 : MODA UOMO MILANO

E’ un mondo intimo, a tratti malinconico e senza fronzoli quello in cui ci accoglie il designer scelto da Giorgio Armani per sfilare all’omonimo teatro meneghino durante la man’s fashion week.
Delle caratteristiche che hanno reso celebre il re della moda italiana Lucio Vanotti ha certamente incorporato nel suo lessico di moda l’alleggerimento dei capi, la destrutturazione.
Pare che le giacche che hanno sfilato a Milano siano come state “svuotate”: i modelli (lontani dai canoni di bellezza classici) avanzavano mentre erano scandite le note di un pianoforte con incedere fluttuante e ritmato. Una parade che si faceva proclamatrice di un neo-purismo ha preso vita: la potremmo definire con il termine “Nuovo Ordine” che da il nome alla collezione.

Ph Alfonso Catalano©SGP / Stefano Guindani Photo
Ph Alfonso Catalano©SGP / Stefano Guindani Photo

La Funzionalità priva di orpelli è il trait d’union di tracksuit, giacche, maglie, completi pijama e cappotti vestaglia ridotti all’essenza. In palette: toni di bianco, nero, kaki ed ecru. I materiali scelti sono: panni di lana, spigati, velluto 1000 righe, cotoni garzati e felpa.
Uniformi puriste: piaciute molto le coperte militari messe a mo’ di tunica, di un’eleganza genderless che più di così non si può.

Ph Alfonso Catalano©SGP / Stefano Guindani Photo
Ph Alfonso Catalano©SGP / Stefano Guindani Photo

YOUTH CULTURE – MODA E RAP : MARRACASH VESTE ANCORA VAR/CITY

Il rapper Marracash ha lanciato il 13 gennaio 2016 il singolo “Niente canzoni d’amore”: cosa insolita per lui, che non scriveva d’amore dal 2008.
Nel video della rap ballad l’antidivo indossa capi del brand Var/City, e non è la prima volta.
Nella lista di celebs che scelgono questo marchio annoveriamo Skin, la rock star britannica nonché giudice di un noto talent show italiano, il cantante statunitense Kid Ink, oltre al nostro Jovanotti.


Scelti da chi ha da sempre fatto della propria indipendenza un tratto distintivo del proprio dna, ovviamente anche in fatto di stile, i capi Var/City sono diventati, nonostante i soli tre anni di vita del brand, status symbol per chi ama essere cool e vestire capi sartoriali ed edgy al tempo stesso. Apparentemente i due aggettivi appena utilizzati per descrivere questi abiti non sono associabili, eppure la chiave di ricerca del brand è stata proprio accomunare materiali innovativi a capi urbanwear iconici, che nascono da forti twist tra tradizione e innovazione.


Il rapper Marracash indossa Var/City
Il rapper Marracash indossa Var/City



Lavorazioni al laser, intarsi, slogan: un’estetica post punk oppure a tratti grunge. Questa la chiave del successo di Var/City, che sigla con il rapper milanese una partnership solida nel tempo, e in cui sicuramente lui avrà riconosciuto espresso al massimo il suo stile “FRESH” e “di strada” che lo contraddistingue.

Youth Culture – conversazioni di moda: Lucio Vanotti

« La forma è davvero uno scopo? Non è piuttosto il risultato del processo del dare forma? Non è il processo essenziale? Una piccola modifica delle condizioni non ha come conseguenza un altro risultato? Un’altra forma? Io non mi oppongo alla forma, ma soltanto alla forma come scopo. Lo faccio sulla base di una serie di esperienze e di convinzioni da queste derivate. La forma come scopo porta sempre al formalismo. »


mies van de rohe
Mies Van Der Rohe


Con queste parole l’architetto Mies Van Der Rohe rivela che secondo il suo modo di vedere la forma non è il punto di partenza, bensì il risultato finale del suo processo progettuale. Un altro creativo, un fashion designer nello specifico, è giunto alla qualificazione della struttura visiva delle componenti del suo linguaggio: dopo anni di lunga gavetta, durante un percorso caratterizzato da grande professionalità e umiltà, secondo tutti gli addetti ai lavori che lo conoscono.

Non a caso Re Giorgio l’ha scelto per sfilare al Teatro Armani durante la prossima settimana della moda uomo a Milano: ho rivolto alcune domande a Lucio Vanotti, il quale ha fatto dell’essenzialità e del rigore della forma, oltre al rifiuto dell’ornamento, la sua estetica assai riconoscibile.
Non a caso il suo architetto preferito è Mies Van Der Rohe.

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Lucio Vanotti SS 16


· La prima cosa che fai al mattino?
Do’ un bacino a Clean , il mio cane.

· Il tuo colore preferito?
Da indossare il Blu , da vedere il rosso .


· Vegetariano, carnivoro, vegano oppure onnivoro?
Principalmente vegetariano .. ma con concessioni al pesce .

· Party animal, abitudinario oppure borghese (della serie “ ligio ai doveri fino a scatenarsi nei weekend”)?
Fui un po’ tutto , ora cerco tranquillità e bellezza.

· Il film che più ti ha fatto ridere?
Parigi o Cara , di Caprioli,con Franca Valeri.

· La canzone che descrive questo momento della sua vita?
Wild is the wind, di David Bowie.

· Qual è la domanda che proprio non sopporti?
In genere la domanda troppo aperta ..che chiederebbe una discussione approfondita di trenta minuti. Non amo essere frainteso.

· Sei religioso?
No , e rimango sempre sorpreso difronte a chi lo è.

· Un paese che ancora non hai visto e che vorresti visitare?
Lo Yemen.

· Credi nell’amore a prima vista?
Si, a me capita solo cosi.

· Se potessi avere un super potere, quale vorresti?
Anche se rischioso ed impegnativo ..vorrei avere il potere di vedere solo la verità.

· Tre aggettivi per descrivere Milano?
Intima , indifesa , accogliente.

· Cosa sognavi di fare da piccolo?
Più meno quello che faccio .. il designer .

· Famiglia moderna o tradizionale?
Moderna.

· Attrice preferita?
Anna Magnani

· Qual è il periodo della storia del costume che preferisci?
Anni 20

· Un’epoca in cui avresti voluto vivere?
Mi affascina tutta la prima metà del 900 , anche se è stato un periodo difficile.

· Architetto preferito?
Mies Van Der Rohe.

· Dove vorresti vivere?
In una casa sulla scogliera .

· Come ti vedi tra trent’anni?
Paterno e buffo.

· Hai dei rituali scaramantici? Se si, quali?
Un dado in studio che deve essere sempre sul numero quattro.

· C’è un trend della moda in cui non ti riconosci?
La mania di riempire di metallo vestiti e accessori .

· Cosa ti aspetti per il 2016?
Pane amore e fantasia.

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Lucio Vanotti SS 16

Youth Culture – Kendall Jenner ci augura buone feste nel bollente video di Love Magazine

Kendall Jenner, una delle modelle più pagate al mondo e star di “Al passo con i Kardashian”, fa la sua seconda apparizione nel video del magazine Love Magazine del 2015, e le feste si fanno incandescenti!

Kendall Jenner x Love Magazine
Kendall Jenner x Love Magazine


Nel photo shoot e nel video intitolato “YuleFire”, diretto da James Lima, Kendall si muove sinuosamente in una foresta che brucia in versione dark e vampiresca, indossando lingerie nera sexy in pizzo Chantilly, con suspenders e collant.

Nella seconda parte del video indossa un coat bianco e marrone mentre cammina in una serena foresta innevata.

Kendall Jenner x Love Magazine
Kendall Jenner x Love Magazine


“L’idea – dichiara il director Lima – mi è venuta in sogno, come la maggior parte dei concetti per i miei film: ho visto questa immagine, questa visione di una donna come una forza antica e mistica. E’ una dea che ha creato le stagioni, gli elementi ed il concetto del tempo”.
Lima ha inoltre affermato che Kendall rappresenta la scelta perfetta per questo ruolo, in quanto è bellissima, senza paura, ma pur sempre vulnerabile.

Un bellissimo regalo di Natale da Love Magazine con la giovane sex symbol americana!

YOUTH CULTURE – IL GIOCATTOLO ISPIRATO A BANKSY

Medicom Toy è un’azienda che produce giocattoli: feticcio di ogni hipster e nerd del pianeta, realizza action figures da collezione ispirati ad artisti, Hello Kitty e molti altri personaggi.
L’ultima trovata di questi giapponesi è stata appunto quella di realizzare un giocattolo ispirato all’iconico stencil di uno dei più celebri street artist del pianeta, Banksy, sempre più inflazionato ed odiato dalla community di graffiti artists cui appartiene.

Il giocattolo è alto 36 cm, è realizzato in polystone e si troverà in pre-order sul sito di Medicom Toy da ora fino al 10 gennaio 2016, con spedizione prevista per maggio 2016.
La scelta di reperire l’oggetto online e per cosi breve tempo farà certamente salire la voglia ai collezionisti di accaparrarsi un pezzo: una grande trovata per le vendite e per rendere questo oggetto ancora più di nicchia.

Un giocattolo che non mancherà nei loft di qualche quartiere in via di sviluppo delle cittadine più in voga, praticamente nelle abitazioni dei bambini cresciuti più cool del pianeta.

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L’action toy di Medicom Toy ispirato a Banksy

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Youth Culture. Superdry presenta la sua collezione a Pitti Uomo 89, special ambassador: l’attore Idris Elba.

Superdry è un brand di abbigliamento da uomo e donna che non può mancare nel guardaroba di ogni globetrotter: in esso si fondono grafica giapponese, stile vintage americano ed eleganza britannica.
Il brand si rivolge a persone che hanno in comune uno stile di vita colto e libero e possiede attualmente quasi 100 negozi monomarca nel Regno Unito e 66 nel resto d’Europa.

Superdry presenzierà a Pitti Immagine Uomo presentando le sue collezioni FW 16, in particolare l’esclusiva collezione premium di abbigliamento maschile realizzata con Idris Elba, il super cool attore britannico vincitore del Golden Globe e star di importanti blockbuster.

Il look della collection di Superdry con Idris Elba è composto da pelli morbidissime di prima qualità, lane con cui sono realizzati capispalla urban dal taglio sartorial, bomber double-face in tessuto tecnico e trench very London.

Idris Elba
Idris Elba


La combo creativa tra il marchio e l’attore ha portato alla realizzazione di 250 capi, in cui è vivido il tocco british urban style di Elba. Un interessante placement per la crescita del brand, che diventa ancora più competitivo grazie alla consulenza stilistica di un simbolo dell’eleganza multiculturale.

Trench Idris Elba x Superdry
Trench Idris Elba x Superdry


Uno stand da non perdere al prossimo Pitti Immagine Uomo, che inizierà il 12 gennaio 2016 alla Fortezza da Basso nel capoluogo toscano.

Bomber Idris Elba x Superdry
Bomber Idris Elba x Superdry

Youth culture – Estate 2016: il ritorno della Groupie

Giovani liceali dalle chiome scapigliate e il trucco esagerato, unite da una grande passione: le rock star. Lingerie e zeppe: torna nella moda spring summer 2016 la groupie degli anni Settanta.

Boots: Redemption


Nell’immaginifico guardaroba della contemporary groupie non mancano scarpe platform e boots trasparenti (Brian Atwood e Redemption), abiti negligé (Giamba), brasserie in seta (Le Petit Trou) e hot pants dorati (Genny).

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Baby Doll: Bluebella. Platform sandal: Brian Atwood. Bra and slip: Le Petit Trou.


 

Spazio anche ad abiti dal sapore vintage ma hi-tech nei materiali (citare è corretto; ma moda, non dimentichiamolo, significa novità, questa la proposta di Sveta) e a gioielli dal gusto retrò ( Thot Gioielli) : come se fossero stati pescati dal baule della nonna.

 

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Coat: Alice+Olivia. Platform sandal: Jimmy Choo. Dress: Giamba.


 

Ciò che caratterizzava queste ragazze spregiudicate e birichine, le quali facevano di tutto per essere notate, era la creatività: spesso realizzavano gli outfit cucendosi loro stesse i vestiti, oppure acquistavano ai mercatini abiti di seconda mano.

 

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Platform Shoe: Stuart Weitzman. Bracelet: Thot Gioielli. Outfit: Genny.


 

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Dress: Sveta.


 

La ventata di libertà che si respirava ai music festival a cavallo tra i lisergici 60’s e i libertini 70’s torna in passerella.

Il risultato è il vestiario di una donna seducente, romantica, colta nelle citazioni di stile e che ama divertirsi.

Youth culture. Place to be: a Milano nuovo store Le Village.

La connessione che intercorre tra la tradizione e lo spirito d’avanguardia, il design ricercato e la preziosità dei materiali caratterizzano le sneakers del brand Le Village, progetto di moda curato dall’art director Roberto Zampiero e dal designer Matteo Caparrini.

Upper Sneakers Le Village



 

Ad un centinaio di metri dal Duomo di Milano, precisamente in via Flavio Baracchini 7, nel centro nevralgico della capitale meneghina, apre oggi Le Village store, il cui concept nasce da una fusion tra stile newyorkese ed estetica nordeuropea.

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Le Village Store


 

L’ambiente del negozio si sviluppa in un sofisticato equilibrio di legno e metallo.
Questa cornice evocativa consentirà ai visitatori di immergersi in un mondo di scarpe.

L’ideatrice del negozio è, assieme al già citato Zampiero, la sua compagna Maura Iris Tomsa, la quale ha studiato moda ed ha alle spalle un consolidato bagaglio di esperienze presso showroom e boutique, oltre a un talento nell’arredo.

La coppia d’imprenditori rivela una coerente visione strategica nella configurazione dei marchi scelti per il negozio, oltre alla linea Le Village che gli da il nome.

 

Basic Mid Sneakers Le Village
Basic Mid Sneakers Le Village


Saranno infatti in vendita brand di ricerca internazionali e new designer made in Italy. I brand scelti sono perfettamente in sintonia con il richiamo cool che caratterizza lo store, pensato per un pubblico colto con precise esigenze: la coppia ha creato uno spazio dall’appeal nordico dove respirare stile a 360°.

Un’interessante vetrina per l’attività creativa di Zampiero e Caparrini che contribuisce a consolidare la loro posizione nel mondo della moda, diffondendo quel valore di eccellenza artigianale che ha decretato il successo internazionale del Made in Italy: non a caso già vendono tra Ibiza, Firenze e Minsk.

Youth Culture. Beth Ditto annuncia il lancio della sua collezione di moda

Beth Ditto, frontwoman del gruppo punk-pop dei Gossip, è un’icona beauty oversize, la quale in un’intervista ha candidamente ammesso che l’obesità stimola la sua creatività nel vestirsi.

La t-shirt limited edition di Beth Ditto e Jean Paul Gaultier

 

La cantante ha appena annunciato su facebook il lancio della sua linea di abbigliamento taglie forti per il prossimo febbraio 2016. Per celebrare la news ha collaborato con l’amico di lunga data Jean Paul Gaultier alla creazione di una T-shirt limited edition trompe l’oeil nera con la stampa dell’iconico corsetto dell’Enfant Terrible della moda francese stampato sopra.

“Jean paul – afferma Ditto – è una persona molto generosa, positiva; lui veramente ama le donne di ogni taglia ed età e sa come far sentire ciascuna di noi bellissima.”

Non resta che aspettare di ammirare la collezione il prossimo febbraio. La cantante ha annunciato che in essa sarano rintracciabili la sua passione per il vintage, le sete, i ricami e le stampe.

Youth Culture. Il libro Ritratti presenta 11 donne che vanno necessariamente conosciute.

La Imperial Pictures Publishing di New York, una casa editrice diretta dal fotografo e publisher statunitense Jonathan Leder, ha appena lanciato il libro Ritratti che, come suggerisce il titolo stesso, ritrae alcune delle più influenti bellezze femminili contemporanee.

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Le donne, oltre ad essere fotografate, sono state intervistate da Amy Hood, art curator del libro, e si raccontano con toni intimi e mai banali, parlando delle loro passioni e delle loro carriere.

Interessante la scelta del titolo del libro che utilizza un termine in lingua italiana: questo fatto ci fa da subito comprendere la fascinazione di Hood e Leder per l’immaginario visivo e la cultura del nostro paese.
I fashion insider non faticheranno a riconoscere alcune delle personalità presenti all’interno del libro: dalla stylist Kate Young alla fashion designer Julia Fox, passando per l’art curator Anya Litvinova.

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Sfogliando le pagine del libro appagheremo non solo il senso della vista osservando donne bellissime e immortalate senza veli, ma solleticheremo anche l’erotismo dell’intelletto quando leggeremo ciò che hanno da raccontare.
Il libro nasce principalmente per la volontà di presentare un gruppo di donne che come tratto comune ha l’intelligenza, la curiosità, e la voglia di esprimersi.