Al Pitti Uomo 97 sfilano le Nazioni Unite della Moda

Al Pitti Uomo 97 sfilano le Nazioni Unite della Moda

Di Enrico Maria Albamonte

Pitti uomo apre in bellezza. La novantasettesima edizione del salone fiorentino di menswear si preannuncia ricca di appuntamenti e di novità con un’impronta sempre più internazionale. Nella cornice della Fortezza da Basso allestita in un tripudio di bandiere secondo il nuovo tema della manifestazione sviluppato dal creativo Angelo Figus, come se Pitti fosse, per usare le parole di Agostino Poletto, direttore generale di Pitti Immagine, “le Nazioni Unite della moda”, i più prestigiosi marchi di moda maschile esporranno le loro collezioni per l’autunno-inverno 2020-21.

I 75 anni di Brioni, la sfilata di Jil Sander, special guest di questa kermesse e il ritorno di fiamma di Stefano Pilati con una collezione che porta il nome random identities concepita per l’era digitale nel segno del cross gender, sono gli eventi clou della rassegna di moda maschile che animerà Firenze dal 7 al 10 gennaio.

Clark Gable fitting in Brioni
Clark Gable fitting in Brioni


La maratona dedicata alla definizione dei nuovi trend maschili prevede una girandola di appuntamenti e tanti momenti di mondanità che vedranno la partecipazione di una folla cosmopolita composta di 36.000 visitatori, il tutto su un’area espositiva di 60.000 metri quadrati per esplorare le novità di 1203 marchi, di cui 540 esteri, con 265 fra nomi nuovi e rientri in un percorso articolato in dodici sezioni. Per quanto riguarda il bel paese fra i ritorni spiccano Herno Laminar, Fornasetti, Canadian, Il Tabarro di Sandro Zara, Malo, Lab-Pal Zileri, Moma. Una delle novità più attese è la presentazione del brand Telfar, un marchio agender di New York fondato dallo stilista di origini liberiane Telfar Clemens in cui estetica, identità e funzionalità si fondono in un progetto unico. Un altro mega evento, curato quest’ultimo dallo storico della moda Olivier Saillard, è il 75esimo anniversario della maison Brioni, oggi controllata da Kering. Il primo brand italiano di moda maschile a sfilare sulla passerella della sala bianca di Palazzo Pitti nel 1952, celebra la sua gloriosa storia presentando la nuova collezione per il prossimo inverno sullo sfondo di una suggestiva retrospettiva del marchio attraverso una scenografica installazione. Al centro della manifestazione ci sarà la sfilata ‘Otherwise formal’ a cura della rivista Dust edita da Luigi Vitali con l’art direction di Luca Guarini. Un’occasione per riflettere sul mutamento del concetto di abbigliamento formale maschile: Pitti Uomo ha contribuito al superamento del concetto di classicità sartoriale, la sfilata ha luogo nel cavedio di fronte al padiglione centrale, negli spazi aperti della fortezza e si prefigge, attraverso una selezione di capi provenienti dagli stand della fiera, di rispondere alla domanda: “che cos’è il nuovo formale oggi?”.

LATORRE
SARTORIA LATORRE


Lardini_FW2021_previewpitti_look2_HR
LARDINI


LAMBORGHINI _ Pitti Uomo 97 _ Giacca Termica 02
LAMBORGHINI _ Pitti Uomo 97 _ Giacca Termica


CIVIDINI (1)
CIVIDINI


PU97_L'ALTRO UOMO_GAZZARRINI (3)
L’ALTRO UOMO_GAZZARRINI


E non poteva mancare il focus sulla sostenibilità, tema sempre più cruciale in questa fase storica. Nasce così il progetto ‘Think green: from waste to new materials’ : lo spazio Lyceum diventa per la prima volta un ‘luogo delle idee’ per una riflessione costruttiva e positiva su una produzione consapevole e sull’eco-design. Lo spazio, ideato dall’architetto Andrea Caputo autore di progetti retail con una visione aperta sui nuovi materiali nati dal concetto dell’economia circolare e del riciclo sarà una sorta di isola intorno alla quale si svolgeranno talk, dialoghi, confronti, provocazioni a cura della designer Angela Rui. Ma che uomo sarà quello che si affaccia sulla scena del prossimo inverno? A giudicare dalle previsioni dei ricercatori di tendenze di Pitti immagine il classico punta sui piumini dalla stampa tartan, sul fascino della divisa evocata da alamari e dettagli marziali come anche da certe fogge legate ai guerrieri ninja e alle tute workwear, sui mix inediti di jersey e lana all’insegna di un neo-edonismo, sul mood da gentleman rilassato a base di principe di Galles e pied de poule. Per gli amanti del look più informale niente di meglio di una sferzata di energia rock, uno spirito ribelle declinato in un’alternanza di pelle, velluti e sete scanditi dalla preponderanza del nero totale per cappotti fascianti e perfecto dove la creatività dei duri con stile si esprime al meglio nelle stampe. Inflessioni nordiche conquistano la scena del casual dove il design più minimal incontra un’anima hi-tech che si traduce in giacche in graphene, in capi cerati per varcare gli oceani, mentre echi vintage ripropongono il gusto settanta-ottanta che si coglie anche nei riferimenti alle tute dei primi astronauti russi, rivissute fra ironia e nostalgia. Chi dice avanguardia sceglie i cappotti più sofisticata dall’anima sci-fi con interni ingegneristici. La libertà agender, altro filone di punta nella moda maschile, si estrinseca nelle scelte di stile delle nuove generazioni sempre più consapevoli che propendono per la massima libertà d’espressione nel dresscode. Il nylon ottenuto dal recupero di reti da pesca e il pet riciclato sono protagonisti della moda ecologica e sostenibile, sempre più alla ribalta del dibattito sull’estetica contemporanea. Parola d’ordine: colori squillanti come il verde brillante e il giallo fluo soprattutto per lo sportswear, sdoganato nel guardaroba più urbano. Il parka scende sotto il ginocchio o diventa corto e per la sera non mancano cravatte corte e giacche scintillanti. Fra gli appuntamenti del Pitti di questi giorni segnaliamo la mostra ‘Celebluation’ di Renato Balestra che apre alla Fondazione Zeffirelli, il debutto di Chiara Boni nel menswear con la presentazione della collezione Trailblazer nella boutique fiorentina della stilista, lo IED svelerà la nuova edizione del progetto Detox sviluppato con le scuole di moda della penisola in tandem con Greenpeace, mentre Carlo Pignatelli torna al Pitti Uomo con una capsule di capi ricercati ed esclusivi (25 outfit in totale) dedicati ai nuovi dandy digitali che optano per fantasie tridimensionali geometriche, floreali o animalier e per lana, seta e lurex lavorati con il jacquard e il taglio vivo.

Carlo Pignatelli Pitti Uomo 97 _ indossato (7)
Carlo Pignatelli Pitti Uomo 97


BAGUTTA (5)(1)
BAGUTTA


02-Schneiders-Salzburg-Loden-jacket-Pitti97-indossato
Schneiders-Salzburg-Loden-jacket-Pitti97


La Harrington Jacket di Baracuta, brand di WP Lavori in Corso, amata da James Dean, Frank Sinatra e Steve McQueen, sarà protagonista dello stand nel Padiglione delle Ghiaie dove saranno esposte le foto dell’agenzia Magnum che raccontano la storia del brand, mentre Blundstone festeggia 150 anni di storia con una speciale edizione del suo iconico stivale e Schneiders Salzburg presenta Eco-Montgomery, capo simbolo di una politica green che da sempre vede schierata in prima linea l’azienda salisburghese fondata nel 1946. Last but not least Lardini che propone sontuosi cappotti in Harris Tweed ispirati alla gran via siberiana, velluti broccati, trench termonastrati, cappotti in ‘carta tessuta’ e la sofisticata maglieria che riproduce il volto del lupo siberiano. Gabriele Pasini invece privilegia i cappotti, il tinto in capo declinato nella nuova versione del check rosso e nero e il gessato, una cifra dello stilista. Gallo reinterpreta il velluto con le sue calze variopinte realizzate in filato di ciniglia. Appuntamento a Firenze per la maratona di moda maschile più cool. Stay tuned.

FOTO STORY BARACUTA MAGNUM PAR41757_copyright_Dennis Stock_Magnum Photos__
FOTO STORY BARACUTA MAGNUM

Pitti Uomo 93 – Il Best Of della prossima stagione A/I

Firenze, Fortezza da Basso. I diktat e le nuove tendenze dell’abbigliamento Uomo prendono forma da qui. Con 60mila metri quadrati dedicati al menswear e 1.230 marchi, Pitti Immagine Uomo ci proietta, è proprio il caso di dirlo, tra i trend e le novità del prossimo anno.


Il salone di riferimento a livello internazionale per le collezioni moda maschile, infatti, rende omaggio con questa edizione – la numero 93 – al mondo del cinema, trasformando gli spazi della manifestazione in un Film Festival con enormi billboard Hollywoodiani e locandine che annunciano i cult di stagione, le proposte indipendenti e tutto ciò che farà tendenza.
Tra i “blockbuster” non mancano ovviamente i grandi classici, accanto alla riscoperta del gusto di vestire per il piacere di farlo, al di là di qualsiasi dettame o costrizione formale.


“Ogni edizione di Pitti Uomo è sempre un grande film sulla moda che ha per protagonisti marchi, aziende, buyers, giornalisti, influencer e visitatori da tutto il mondo”, ha dichiarato Agostino Poletto, direttore generale di Pitti Immagine che lancia il tema cinema e la nascita di un vero Movie theatres district in Fortezza, tra manifesti, blockbuster, film cult ed inediti e la rappresentazione sul Piazzale di un Palazzo del Cinema di Pitti Uomo. “Poltrone e sale con 11 film prodotti da Pitti, come se si fosse su un set vero”, continua Poletto che racconta come Antonio Cristaudo, il responsabile dello scouting dei marchi al salone abbia ricevuto 600 proposte di ingresso che si sono alla fine trasformate in 100 partecipazioni in Fortezza, frutto di una ricerca costante e di intelligente sperimentazione. Da un padiglione all’altro delle 14 sezioni del salone vi è stato spazio per thriller e film d’avventura, d’azione e sportivi, con layout e direzione creativa di Sergio Colantuoni. La mostra si è aperta all’insegna dell’ottimismo alla luce dei dati registrati dall’export della moda italiana, in crescita del 3% su tutti i mercati, con in testa Corea (+15%) e Cina (+16%); stabile Giappone e USA, in lieve ripresa l’Europa, specie Germania e Spagna e l’Italia (+1,3%). Guest designer di questa edizione numero 93 di Pitti Uomo due stilisti giapponesi, amici e creativi illuminati di due diverse generazioni, Undercover di Jun Takahashi e Takahiromiyashitat The Soloist, che hanno sfilato alla Stazione Leopolda con due show uno dopo l’altro la sera dell’ 11 gennaio.


Sfoglia la Gallery:





Foto: Marco Paterlini


Potrebbe interessarti anche:


Sposare il gusto con la disinvoltura, Giovanni Agnelli: “L’Avvocato”


Marlon Brando Stile in divisa: Jeans e T-Shirt


Frank Sinatra: “La voce dello Stile”


James Dean: il fascino del “Bello e Maledetto”

Pitti 92 – Red Sox Appeal Collezione SS18

Da sempre mosso da uno spirito gioioso e voglia di giocare con il colore, per la prossima stagione estiva, presentata in occasione di Pitti Uomo 92, il brand Red Sox Appeal ha catturato nei suoi prodotti una natura gioiosa, leggera e coloratissima.


Red Sox Appeal SS18
Red Sox Appeal SS18



Voglia di indossare fiori e motivi tropicali, animali esotici e colori energici tra cui, grande novità, compare il rosa bouganville. Tulipani, api, soli e nuvole sono solo alcuni dei pattern che decoreranno le calze dell’uomo Red durante la prossima PE18. Per questo motivo, per celebrare il tema guida dei saloni estivi di Pitti Immagine, BOOM, PITTI BLOOMS, Red ha creato una Special Edition irriverente, pensata per i gentlemen più estrosi con decine di petali colorati, che aggiungerà creatività e fantasia ad ogni outfit.


Red Sox Appeal SS18
Red Sox Appeal SS18



Per chi ama uno stile più classico non mancheranno anche luminosi, freschi ed eleganti jacquard, righe e pois a base “bianco-lino” e filati dall’effetto pennellata impressionista. Immancabile il paisley, inserito la scorsa stagione come disegno iconico, che parla di contaminazioni di culture antiche e lontane fra loro, di moda e tradizione, di filati preziosi e artigianalità, ma anche di innovazione e nuovi modi di esprimersi. Irrinunciabili le micro-stampe, pattern distintivo del marchio, così come le tante proposte in rosso RED.





Potrebbe interessarti anche:


Pitti Uomo 92 – il best of della prossima stagione SS18


Pitti 91 – RED SOX APPEAL: Il Paisley, omaggio alla Tradizione


Cars and Coffee – L’Eleganza e la Bellezza scendono in pista


Sposare il gusto con la disinvoltura, Giovanni Agnelli: “L’Avvocato”

Pitti 92 – Lardini Collezione SS18 “Mai uniformarsi”

Mai uniformarsi”. È questo il mantra della collezione Lardini Primavera-Estate 2018. Non ci sono confini geografici, nessuna regola nel vestire: l’uomo Lardini vive in città, ma ama l’avventura e vestirsi con capi pratici, freschi e maschili. Fa un po’ il gentiluomo e un po’ l’avventuriero e regala echi coloniali alla nuova eleganza del marchio.


Una serie di pezzi speciali realizzati da Lardini per la prossima estate offrono un’interpretazione preziosa e moderna di questo nuovo spirito coloniale e delle uniformi d’antan. Capi come la fill jacket, la sahariana, la short jacket, il blazer. Tutti con un quid in più, a cominciare dall’etichetta cucita all’interno, che è una vera dichiarazione d’intenti e recita: “J’aime le militaire. Uniforme ne signifie pas uniformité”.


Abito bianco in lino irlandese Spence Bryson. Camicia in popeline pinstripe. Gilet doppiopetto e cravatta in shantung di seta beige. Mocassino in vitello spazzolato.
Abito bianco in lino irlandese Spence Bryson.
Camicia in popeline pinstripe.
Gilet doppiopetto e cravatta in shantung di seta beige. Mocassino in vitello spazzolato.



Le citazioni coloniali attraversano tutta la collezione e definiscono l’equilibrio tra materiali, colori e forme. I lini leggerissimi, spesso mischiati alla seta, e i cotoni sportivi evocano un mondo disinvolto e avventuroso. Le nuance sono naturali e morbide (si va dal beige al nocciola, dal verde militare al marrone) e riportano a un’atmosfera rilassata. Toni che acquistano vigore quando sono combinati al blu navy e al bianco.


Anche questa stagione la collezione Lardini Sartoria cresce nell’offerta e continua a esplorare nel territorio del formale, senza rinunciare a comfort, praticità e contemporaneità. Il capospalla, che resta l’elemento principale del mondo Lardini, è intelato secondo le regole della sartoria e realizzato quasi sempre con tessuti esclusivi. Come la giacca in cotone Sea Island.


Abito spezzato con giacca e gilet in popeline di cotone, su pantalone bianco in cotone.
Abito spezzato con giacca e gilet in popeline di cotone, su pantalone bianco in cotone.



Una concezione di un abbigliamento rilassato, adatto a vivere tutte le situazioni della vita quotidiana, dagli impegni di lavoro al tempo libero, è anche la filosofia che guida un altro tema di successo della collezione Lardini: l’abito “Easy Wear”.
Introdotto con la collezione primavera-estate 2017, l’abito da viaggio è diventato un must del marchio e dalla SS18 si arricchisce di offerte: abiti, outerwear, felpe, pantaloni e bermuda, tutti realizzati con tessuti tecnici e leggerissimi.


Potrebbe interessarti anche:


Pitti Uomo 92 – il best of della prossima stagione SS18


Pitti 91 – Lardini: The Digital Gentleman


Cars and Coffee – L’Eleganza e la Bellezza scendono in pista

Pitti Uomo 92 – il best of della prossima stagione SS18

La manifestazione fiorentina dedicata alle collezioni della prossima primavera-estate, giorno dopo giorno, snocciola novità, ospiti, eventi imperdibili e cocktail per celebrare l‘uomo che verrà.


Le novità sono tante ed entusiasmanti,  alcune forse un tantino stravaganti ma tutte da scoprire, brand dopo brand. Alla Fortezza da Basso i buyer e i giornalisti più affermati si ritrovano gomito a gomito con i personaggi più noti, dai campioni sportivi alle star dello spettacolo, e i famosi Pitti Peacocks, eccentrici ed estrosi esibizionisti che danno in pasto ai fotografi i loro studiatissimi outfit, aggiungendo la giusta dose di folklore e di colore alla manifestazione.


Pitti Blooms è il nuovo tema guida dei saloni estivi 2017: sul progetto del lifestyler Sergio Colantuoni fiori macroscopici hanno invaso la fortezza con un piglio ironico e onirico. E per la prima volta, dal 13 al 19 giugno, al primo piano de La Rinascente di Milano ci sarà un angolo dedicato a Pitti con una capsule di capi ed accessori proprio legati al tema di questa edizione.


Mille e duecento aziende, sia italiane sia estere, delle quali duecentoventi, tra nomi nuovi e rientri al Salone, porteranno alla ribalta le collezioni primavera-estate 2018, strizzando l’occhio ai consumatori di tutto il mondo a caccia di stile.
Il Made in Italy, in particolare, ha ottime chance sui mercati internazionali, dove gli uomini stanno aumentando la propria propensione allo shopping, con percentuali decisamente più alte rispetto a quelle delle donne.


Ecco il meglio dello Street Style di questa edizione, dettagli, accessori, colori…


Foto: Nasario Giubergia





Potrebbe interessarti anche:


Pitti Uomo 91 – Il Best of della prossima Stagione Invernale


Pitti 91 – Gabriele Pasini: l’abito 3 pezzi


Pitti Uomo 90: parlano gli esperti in fatto di stile


È morto Roger Moore, sette volte James Bond.


Il Gentleman e la rasatura tradizionale

Ulturale Napoli – Carmen a Napolitan Novel

Le cravatte Ulturale sono espressione della più alta tradizione sartoriale italiana fin dagli anni ’80.
La famiglia Ulturale operava nel mondo dell’abbigliamento già da diversi anni quando Vincenzo, figlio del capostipite Mario, decise di lanciare la propria linea di cravatte interamente realizzate a mano.


Ulturale - Napoli
Ulturale – Napoli



Espressione dell’eccellenza italiana e del paradigma della tradizione sartoriale napoletana, le collezioni Ulturale coniugano allo stile senza tempo delle manifatture e all’eleganza dei preziosi tessuti, dettagli che conferiscono un fascino ammiccante ed irriverente a colui che le indossa.
Interamente tagliate, cucite e finite a mano utilizzando stoffe provenienti dalle più prestigiose case italiane ed inglesi, il brand si inserisce perfettamente nella gamma degli accessori maschili di lusso.


Ulturale - Napoli
Ulturale – Napoli



La collezione Autunno/Inverno 2017-18 di Ulturale si struttura in tre segmenti dove i personaggi della novella di Mérimée identificavano i temi di colori, di fantasie e le esigenze di merchandising:


CARMEN, rappresenta Napoli, la parte più classica e poetica di Ulturale


DONJOSE’, ufficiale, i toni delle uniformi e dell’Andalusia più sofisticata per un Dandy cosmopolita


ESCAMILLO, il torero, toni profondi e vibranti, con microfantasie a contrasto che accendono i completi classici dell’uomo


Ulturale - Napoli
Ulturale – Napoli



La collezione Ulturale si riflette sulla cravatta e sulla valenza di decoro, tra orgoglio e vanità, che questo oggetto assume nell’abbigliamento maschile; un prodotto storiche può inserirsi con fierezza nel guardaroba contemporaneo lavorando sui codici della sua classicità.
La prima rappresentazione della Carmen in Italia, avviene nella Napoli Borbonica il 15 Ottobre 1879 al Teatro Bellini; nell’opera si confrontano diversi stereotipi di mascolinità: l’operaio, l’ufficiale, il torero… che esprimono il loro valore nel confronto per la conquista dell’oggetto del desiderio. E’ da qui che prende ispirazione, la nuova collezione Ulturale, la bellezza e l’eleganza della natura, i colori metallici del progresso che costruiscono una nuova idea di eleganza maschile.


Ulturale - Napoli
Ulturale – Napoli



Ulturale - Napoli
Ulturale – Napoli



Ulturale - Napoli
Ulturale – Napoli



Potrebbe interessarti anche:


Pitti Uomo 91 – Il Best of della prossima Stagione Invernale


Il meglio dello StreetStyle del Pitti Uomo 91


Preppy Style: lo stile dei “ Bravi Ragazzi”


Sposare il gusto con la disinvoltura, Giovanni Agnelli: “L’Avvocato”


S.W.O.R.D 6.6.44 – La pelle testimone del tempo

Pitti 91 – Gabriele Pasini: l’abito 3 pezzi

Gabriele Pasini codifica l’abito


Ricerca dell’aristocrazia contemporary: aristonet
P come Pasini che in questo studio connette la natura dei tessuti (naturale-artificiale) e le categorie dell’abbigliamento (formale, informale e militare). Si fondono anche i riferimenti culturali dagli zazous ai rampanti ’90, in uno stile senza un riferimento preciso.


Abito tre pezzi in lana pettinata con micro disegni jacquard, camicia bianca con bastoncino azzurro chiusa al collo con ferma cravatta. Cravatta con disegno madras su fondo blu e scarpa smoking in pelle lucida con nastro in raso.
Abito tre pezzi in lana pettinata con micro disegni jacquard, camicia bianca con bastoncino azzurro chiusa al collo con ferma cravatta.
Cravatta con disegno madras su fondo blu e scarpa smoking in pelle lucida con nastro in raso.



Abiti in 3 pezzi con giacche a doppio petto e pantaloni morbidi; costanti, la camicia e la cravatta a contrasti spiazzanti.
Il panciotto è sempre a doppio petto con rever a scialle e schiena di tessuto operato: una smart jacket senza maniche da indossare anche da sola, non necessariamente col completo. E il 3 pezzi diventa 4 o più pezzi, si può definire senza dubbio uno SMART Gilet.


Cappotto blu navy in jersey pesante con bottoni militari, giacca in lana occhio di pernice “macro” e gilet in flanella cammello indossati su pantalone doppio tessuto. Camicia pigiama oxford e cravatta regimental a righe fluo. Scarpa doppia fibbia in pelle spazzolato bordeaux.
Cappotto blu navy in jersey pesante con bottoni militari, giacca in lana occhio di pernice “macro” e gilet in flanella cammello indossati su pantalone doppio tessuto. Camicia pigiama oxford e cravatta regimental a righe fluo. Scarpa doppia fibbia in pelle spazzolato bordeaux.



I check delle fodere dei trench inglesi più iconici, trasferiti sulle superfici dei capi spalla: gli interni diventano “cover” di cappotti e giacche. Linee morbide e vita alta che a tratti ricordano gli zazous: movimento francese che durante la seconda guerra mondiale per protesta al regime nazista parodiava lo stile inglese e dell’America di Hollywood.
I materiali sono lane anglosassoni sempre tagliate con fibre tecnologiche per mischie No stress: poliestere, nylon e poliammide.


Chiodo bomber in montone con disegno british in jersey su schiena. Dolcevita blu con lavorazione jacquard spina di pesce marrone, indossato con pantalone denim modello zazous.
Chiodo bomber in montone con disegno british in jersey su schiena. Dolcevita blu con lavorazione jacquard spina di pesce marrone, indossato con pantalone denim modello zazous.



“Il 100% non è più contemporaneo nell’era del reale/virtuale”


cit. Gabriele Pasini


Potrebbe interessarti anche:


Pitti Uomo 91 – Il Best of della prossima Stagione Invernale


Il meglio dello StreetStyle del Pitti Uomo 91


Preppy Style: lo stile dei “ Bravi Ragazzi”


Pitti 91: Angelo Inglese – Per una camicia “Presidenziale”


Pitti 91 – Lardini: The Digital Gentleman

Pitti 91 – Old Randa: Le scarpe da vero Gentleman

Andrea in arte Old Randa, nato nei primi anni 70 a Vigevano, ridente cittadina lombarda che si stava affermando come capitale della calzatura Europea.
Già da molto piccolo i suoi genitori dipingevano suole per calzature e tutte le persone che gli erano vicino avevano lavori “artistici”; il suo nonno paterno era un pittore restauratore, mentre quello materno era artigiano, quindi cresciuto con pennelli, chiodi e tanta creatività. La colonna sonora delle sue giornate era il suono delle macchine da cucire per tomaie e gli odori che lo circondavano erano caratterizzati dalla pungente nota del tenacio.


Old Randa
Old Randa



Le calzature di pregio, sono sempre state nel suo DNA, in primis apprese le procedure da Shoeshiner per poi arrivare a sviluppare “l’arte della Patina”.
La sua collezione di calzature viene prodotta con pellami rigorosamente in crust (bianco neutro) sui quali dipinge e crea la Patina.


La sua passione innata per l’arte e per i dettagli lo porta a lavorare anche fino a dieci ore su un paio di scarpe per eseguire la Patina, il Glacage e dipingerne la suola.


Old Randa
Old Randa



Il progetto Old Randa, incarna a 360gradi tutto quello che nella vita lo appassiona, dalla musica, la regia, la pittura e la sua filosofia di vita.


“Finalmente posso dare al tempo un valore vero, vivere l’emozione di creare ogni volta un pezzo unico e potervi dedicare giornate intere personalizzandolo nei minimi particolari. Nessun paio risulta uguale ad un altro. Ognuno è un vero fermo immagine, una polaroid del momento in qui è stato creato.”Old Randa


Old Randa
Old Randa



Old Randa
Old Randa



Old Randa
Old Randa



Old Randa al Pitti 91


Potrebbe interessarti anche:


Pitti Uomo 91 – Il Best of della prossima Stagione Invernale


Il meglio dello StreetStyle del Pitti Uomo 91


MFW – ELEVENTY: I NUOVI CODICI DEL VESTIRE FORMALE


Costruire il perfetto Guardaroba maschile


Pitti 91 – Lardini: The Digital Gentleman


Pitti 91: Angelo Inglese – Per una camicia “Presidenziale”

Pitti 91 – Lardini: The Digital Gentleman

Tra rigore e nonchalance. Tipiche fantasie British e dettagli ricercati ma senza eccessi.


La collezione uomo Lardini autunno-inverno 2017/2018 racconta di un gentleman dei tempi moderni il cui guardaroba, fatto di classici malleabili, definisce una nuova eleganza all’insegna di una esclusiva mondanità ma anche di una quotidianità sempre più digital. La parola d’ordine è “soft sartorial” come stile e filosofia di vita; silhouette facili ma precise e materiali confortevoli come cashmere, cashmere-seta e yak danno un aspetto di libertà e pacatezza a una collezione ricca di capi evergreen: blazer destrutturati, ampi cappotti, abiti tre pezzi, giubbotti disinvolti, giacche camicia.


Cappotto in lana chiné sui toni del marrone indossato su un pantalone in velluto a coste e dolcevita a treccia in lana mohair.
Cappotto in lana chiné sui toni del marrone indossato su un pantalone in velluto a coste e dolcevita a treccia in lana mohair.



Le fantasie rigorosamente British si orchestrano l’una con l’altra fino a diventare il link dei diversi accostamenti: Principe di Galles, gessati larghi, check, over check, pied-de-poule e jaquard riescono a convivere talvolta nello stesso outfit grazie alle medesime nuances. Il classico vestire “all’inglese” trova spunti alternativi in questa collezione che fugge la sicurezza di abbinamenti scontati.
Così nelle giacche affiora un’attitudine informale grazie all’utilizzo di tessuti dal carattere sportivo come il jersey e la ciniglia, l’abito è intelato, ma per non prendersi troppo sul serio è anche tinto in capo.


Giacca gessata doppiopetto in lana cardata, con gilet in cashmere, camicia oxford pinstripes e cravatta in maglia, indossata su pantalone in flanella.
Giacca gessata doppiopetto in lana cardata, con gilet in cashmere, camicia oxford pinstripes e cravatta in maglia, indossata su pantalone in flanella.



Elementi chiave della stagione sono i capospalla; la varietà dei tessuti e delle vestibilità, insieme alle molteplici fantasie, rendono la giacca (proposta in versione monopetto, doppiopetto, a camicia, con revers a specchio e sciallati) l’interprete per eccellenza del carattere soft tailoring di Lardini.
Le varie sfumature di marrone, cromia chiave della collezione, spaziano dal beige al senape al bordeaux e avvolgono colori puri come il blu, l’ottanio, il rosso e l’arancio.


Abito in lana finestrata, camicia denim e cravatta in lana regimental.
Abito in lana finestrata, camicia denim e cravatta in lana regimental.



Oltre il 60% dei tessuti utilizzati per la collezione autunno-inverno 2017/2018 di Lardini viene creato in esclusiva dai migliori produttori mondiali (italiani e inglesi).
La sperimentazione non si limita soltanto al mondo delle materie prime, ma anche a quello delle tinture e dei lavaggi: in particolare Lardini per la prossima stagione ha impiegato per abiti, giacche e camicie un nuovo processo di lavaggio che dona un aspetto sottilmente vissuto ai capi.


Potrebbe interessarti anche:


Pitti Uomo 91 – Il Best of della prossima Stagione Invernale


Il meglio dello StreetStyle del Pitti Uomo 91


“Sir” Thomas Sean Connery: l’eleganza di 007


Preppy Style: lo stile dei “ Bravi Ragazzi”


Costruire il perfetto Guardaroba maschile

Pitti Uomo 91, la mostra sensoriale che omaggia Ciro Paone

Dal 10 al 13 gennaio 2017 si tiene il Pitti Immagine Uomo 91, la rassegna tutta al maschile delle ormai consolidate Fashion Week.
In questa occasione, un tributo speciale è reso a Ciro Paone, fondatore della sartoria industriale e casa di moda napoletana Kiton.

La maison Kiton procede per unicità dagli anni della sua nascita, produce infatti abiti esclusivi ed artigianali che variano il loro prezzo dai 5.000 ai 15.000 dollari.
Ogni abito – ne vengon prodotti solo 18.000 l’anno – è cucito e curato da un team di 45 sarti.
Uno dei modelli più celebri di casa Kiton è quello del K-50 che richiede 50 ore di lavoro e possiede un prezzo di 50.000 dollari.

La mostra all’interno del Pitti dedicata a Ciro Paone s’intitola “Due o tre cose che so di Ciro“, ad opera di Angelo Flaccavento che ne ha curato il progetto espositivo.
La mostra tocca diversi simboli della moda italiana cuciti sulla figura di Ciro Paone e sulla sua passione per il buon vestire, si tratta infatti di un percorso sensoriale condotto attraverso sei stanze dedicate a sei temi differenti: Famiglia, +1, Napoli, Sartoria, Indossaggio, Qualità.
Installazioni, citazioni, suggestioni e ironici giochi di opposti, tra tradizione e contemporaneità, la mostra è un percorso tra i valori e le motivazioni senza tempo che muovono il marchio.
L’idea è quella di avvicinare e coinvolgere fisicamente gli spettatori, offrendo a ciascuno l’occasione di un click personale e irripetibile.
Si trasferisce in una esperienza spaziale ed emozionale la sensazione di leggerezza e di perfezione che si potrebbe avere indossando una giacca Kiton, la cui unicità non è mai visibile a occhio nudo, ma si rivela nell’uso.

Raffaello Napoleone, amministratore delegato di Pitti Immagine, sostiene: “Per noi di Pitti Immagine, Ciro Paone è sempre stato un riferimento di simpatia, eleganza, visione e coraggio e il suo lavoro un esempio di ricerca e al tempo stesso di salvaguardia della tradizione. Rappresenta il meglio della sartoria contemporanea, e al tempo stesso uno degli imprenditori più illuminati della moda italiana: una storia che parte da Napoli e da qui va alla conquista del mondo. Due o tre cose che so di Ciro sarà un’immersione nel gusto, nella passione e nell’indefessa dedizione alla causa del bello, che attraversano la vita e la carriera di Ciro Paone. Un ringraziamento dovuto a lui e alle persone che con lui condividono questa storia aziendale, per quanto hanno fatto e faranno in futuro“.

Aggiunge Antonio De Matteis, Ceo di Kiton:”Da parte mia e di tutta la famiglia Paone confermo che questa mostra dedicata a mio zio è un onore immenso, perché Ciro Paone è la persona che più di ogni altra ha influito sulla nostra vita, sul nostro modo di pensare e ci ha insegnato con dedizione e passione il suo credo. Ringraziamo Pitti Immagine, tra le manifestazioni internazionali leader per la moda Uomo, per aver creduto in Kiton dagli esordi e per averci offerto uno scenario così prestigioso. Il modo in cui Pitti ha saputo rinnovarsi negli ultimi anni conferma che chi la gestisce ha fatto un lavoro davvero eccezionale“.

due_o_tre_cose_che_so_di_ciro__1024

due_o_tre_cose_che_so_di_ciro_1_1024

due_o_tre_cose_che_so_di_ciro._1024

due_o_tre_cose_che_so_di_ciro_1024

due_o_tre_cose_che_so_di_ciro1_1024

due_o_tre_cose_che_so_di_ciro___1024

La mostra, inaugurata il 10 Gennaio 2017, è aperta al pubblico l’11 e il 12 Gennaio dalle 11:00 alle 19:00.

Il meglio dello StreetStyle del Pitti Uomo 91

Il salone di moda maschile fiorentino diventa sempre di più punto di riferimento internazionale per tutto ciò che riguarda l’abbigliamento maschile, dall’abito agli accessori perfino alla profumeria. Dal classico contemporaneo all’avanguardia, allo street style con particolare attenzione non solo alle glorie collaudate ma anche alla nuova generazione della moda.


Pitti Uomo 91
Pitti Uomo 91



Pitti Uomo 91
Pitti Uomo 91



Pitti Uomo 91
Pitti Uomo 91



Pitti Uomo 91
Pitti Uomo 91



Pitti Uomo 91
Pitti Uomo 91



Sfoglia la gallery:





Foto di Nasario Giubergia


Potrebbe interessarti anche:


Pitti Uomo 90: parlano gli esperti in fatto di stile