Youth Culture – debutta il brand di t-shirt che si ispira alle top model

“Nothing tastes as good as skinny feels.”, ovvero “Non c’è niente di più bello dell’essere magrissimi.”, dichiarò la bad girl della moda Kate Moss.
Le top model all’ultimo festival del cinema di Cannes sono state paparazzate tanto quanto le attrici, se non di più.
Stiamo parlando di un brand che racconta le top model, dipingendo un mondo per ragazze vagamente “mean”, che sanno di piacere, condito da un pizzico di autoironia: tutto questo è 11eleven.
Il marchio di t-shirt celebra le top più in voga del momento e debutta mercoledi 8 giugno 2016 durante un cocktail party presso il Le Village Store, in via Baracchini a Milano, in cui farà una performance il dj The Perseverance.
Dalla preview delle tee’s trapelata sul profilo instagram ufficiale di 11eleven sappiamo solo che non mancheranno di essere menzionate la rampolla del clan Kardashian, Kendall Jenner, e la statuaria Gigi Hadid.




KENDALLGIGI

Youth Culture – GINNIKA l’expo di sneakers a Roma

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Appuntamento imperdibile per gli appassionati di sneakers nella capitale il prossimo 28 e 29 maggio 2016: Ginnika avrà luogo presso l’Ex Caserma di Via Guido Reni.
Definire la manifestazione expo di sneakers è si giusto, ma riduttivo. Ginnika è un grande contenitore di intrattenimento: nei due intensi giorni romani saranno messe in mostra le migliori sneakers degli ultimi trent’anni, oltre ad avvenire workshop esclusivi e manifestazioni.
Special guest di questa edizione sarà l’artista asiatico Mark Ong “SBTG”
, la cui estetica ibridazione di temi militari, horror e punk ha fatto scuola. L’artista durante Ginnika collaborerà con Diadora: saranno messe in vendita 12 sneakers da lui customizzate e i cui proventi andranno ad associazioni benefiche. Inoltre alla manifestazione prenderanno parte diversi artisti musicali: nella street culture si sa, la musica è un elemento imprescindibile.
Nella serata di sabato ci sarà il duo britannico Simian Mobile Disco a deliziare il pubblico con musica elettronica; mentre nella sala B la music selection prevede techno con i resident dj dello storico locale romano Goa.
Nella serata di domenica invece il genere musicale sarà l’hip-hop, con ospiti italiani e stranieri (Evil Needle, Danno e Baro per citarne alcuni).
Street culture significa anche sport: ci sarà un torneo di basket 3 VS 3 ed uno skate contest.
Inoltre sarà presente un grande market dove acquistare vinili, gadget e soprattutto sneakers.
L’estate romana inizia alla grande con questa manifestazione giunta alla terza edizione, il cui nome è ormai una consolidata realtà della scena street internazionale.


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SCI’M – la moda ai tempi dei social

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Filippo Baeli e Ivano Tella sono rispettivamente un fashion designer e un textile designer, il cui incontro ha dato vita ad una realtà ben consolidata tra i luxury brand emergenti: SCI’M COUTURE. Il nome del loro marchio ben esprime la loro intenzione di collocamento nel sistema moda: sta per “Io sono” e “Social Couture”.
Nel 2012, anno di nascita del marchio, l’intuito è stato quello di acquisire visibilità sui social networks e di farsi strada partecipando a concorsi organizzati da marchi di lusso quali Hermès e Front Row Society, siglando così collaborazioni in esclusiva.
L’estetica del duo creativo è fatta essenzialmente di texture innovative per accessori di alta qualità.
Amati dagli addetti ai lavori che contano e sempre più da un pubblico esigente e colto, i prodotti SCI’M sono sciarpe, foulards, pochette, papillons e occhiali e abbigliamento per amanti del design.
Prodotti per farsi notare, senza eccedere, ma con classe.


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YOUTH CULTURE – BAD-X POLO, CASUALWEAR D’ARTISTA.

Battle of Vanity - AXE - BAD-X Polo
Battle Of Vanity – AXE – BAD-X Polo



Nasce da un forte contrasto il neonato brand BAD-X POLO, esattamente dall’impiegare un capo d’abbigliamento notoriamente “stiff” e “bling bling”, cioè la polo, come una tela pittorica su cui giovani artisti sono stati chiamati a sbizzarrirsi creando stampe a tratti pop, urban, a mano ed in digitale.

Per volontà presa siamo qua a parlare di pregiati manufatti il più delle volte totalmente made in Italy, e questi capi non hanno deluso le nostre aspettative.

Ambiziosa è la volonta dell’imprenditore dietro al brand, che intende collocarsi in un preciso frammento di mercato, e ci sta riuscendo: vuole offrire polo di alta gamma adatte a situazioni casual, mondane e familiari, come alternativa alla nota polo in tinta unita e più eleganti della ormai sdoganata t-shirt stampata.

Le polo sono sviluppate in collaborazione con artisti indipendenti; le prime due collezioni, disponibili in questo momento ( www.badxpolo.com) , hanno visto il coinvolgimento di Nello Foresto, un formidabile illustratore, e di Alex “Axe” Ermini, un noto street artist.

Le polo, realizzate in laboratori dove producono anche grandi case di moda, sono in tessuto piquet 100% cotone, hanno vestibilità custom fit, un colletto elegante e alcuni dettagli di comfort, come due piccole asole sotto la spalla.

Per non passare inosservati e se amate prodotti di nicchia lontani dagli stereotipi al di là della stagionalità, questo è il capo d’abbigliamento adatto a voi.


Fake The Pattern - Nello Foresto - Bad-X Polo
Fake The Pattern – Nello Foresto – Bad-X Polo

“Urban Seventies” la collezione autunno inverno 2016-2017 di Antonio Grimaldi

Antonio Grimaldi PAP FW  16
Antonio Grimaldi PAP FW 16



« New York è riuscita a produrre la cultura della congestione e, inoltre, è riuscita a esprimere la tecnologia del fantastico, un ideale che forse ha poco a che vedere con le regole della composizione architettonica ma che, in effetti, riesce a produrre manufatti edilizi certamente non meno interessanti di quelli che escono dalle accademie, vecchie o nuove, delle nostre scuole di architettura »

 

Rem Koolhaas, architetto olandese, scrive così parlando della Grande Mela nel suo saggio-manifesto “Delirious New York”.

Nonostante non sia il frutto di una pianificazione ponderata la metropoli statunitense , con la sua congestione di forme e stili, ha dato comunque origine alla contemporaneità.
 

Sintetizzando il suo pensiero con termini semplici, possiamo affermare che Koolhaas è un grande sostenitore dell’architettura di rottura: il suo forte messaggio è “fanculo contesto!”. Paradossale è che il distacco dal contesto architettonico preesistente alle sue creazioni sia frutto di un’attenta analisi della composizione architettonica, della tradizione, della trasparenza e dell’etica.


Antonio Grimaldi PAP FW 16
Antonio Grimaldi PAP FW 16



 

Nascono da questo contesto complesso le creazioni del designer Antonio Grimaldi, che prende spunto dalle forme di Koolhaas per la sua collezione ready-to-wear autunno inverno 2016-2017: abiti che seguono e accompagnano il corpo, tubini sotto il ginocchio, linee fascianti in cady tecnico che ricordano lo sportswear, reinterpretato con una nuova sensualità. Lasciando intravedere la schiena grazie ai tagli misurati ad incastro e ad un mix di texture come il neoprene e reti metalliche, per un effetto tromp l’oeil sperimentale.

 

Minidress in velluto dalla forma svasata, in damasco o in organza lavorata con la lana. Lo stilista propone capi dall’effetto urban design con inserti in plissé soleil.

Realizza cappe con tessuti tinti e sfumati, stampate o dall’effetto macchiato.

 

Nei longdress, must della collezione, prevalgono i colori metallici, il lamé, l’oro sfumato sul verde turchese, o ancora le stampe che evocano i giardini pensili tipici delle architetture urbane dei grattacieli di Koolhaas. Nella palette cromatica non mancano il bianco e il nero assoluti, il rosso rubino e il green musk, fino al giallo ocra.

Evocazioni seventies per i pantaloni a zampa in velluto, in tweed di lana o in bouclé black and white, come nel chiodo, e paillettes metalliche smoke grey color ,si accostano a velvet jacket lavorate.

 

Texture e colori dei paesaggi urbani e tagli ispirati all’architettura: questi i tratti salienti della donna Antonio Grimaldi autunno inverno 2016.

 

 

 

 

 

 

YOUTH CULTURE – PLACE TO BE: IN MOLISE IL CVTà STREET FEST

HITNES
HITNES


Non sarebbe meglio vivere in un mondo dove vivere l’arte anziché in un mondo decorato dall’arte?
Questo è un quesito fondamentale che si è posto niente meno che il più grande street artist mondiale Banksy.
La stessa domanda sarà ronzata nella mente dell’organizzatrice del CVTA’ Festival Alice Pasquini?

Ha coinvolto sei street artist la cui arte è sfrontata, scorretta ed iconoclasta, seppur si eprimano con tecniche ed immagini diverse, a partecipare al primo CVTA’ Festival, che avviene nel comune molisano di Civitacampomarano dal 21 al 24 aprile 2016.

Dopo avere lasciato tracce del loro passaggio in diverse città del mondo, i sei artisti sono ora coinvolti in un progetto di riqualificazione dell’antico borgo di Civitacampomarano all’insegna della street art, un progetto fortemente voluto e sostenuto dalla comunità locale e dagli abitanti del paese, che hanno scelto di mettere a disposizione di spray e pennelli i muri più belli e gli angoli più ammalianti del loro comune.


ICKS
ICKS



Non è solo l’arte l’unico ingrediente della gustosa ricetta del Festival “CVTà – Street Fest”. Il programma della manifestazione, infatti, prevede una serie di eventi collaterali dedicati alla scoperta delle bellezze storiche e paesaggistiche del territorio di Civitacampomarano, con attenzione alla gastronomia e ai sapori della tradizione, alla musica e ai temi del rispetto dell’ambiente.

Quattro giorni pieni di eventi in cui gli abitanti e i visitatori saranno parte integrante del processo di trasformazione artistica del territorio.

Gli artisti partecipanti sono Italiani che hanno lungamente lavorato all’estero e artisti stranieri alla scoperta dell’Italia.
Street artist e pittrice, ma anche illustratrice e scenografa, la romana AliCè(www.alicepasquini.com) è la direttrice artistica del Festival. Ha portato nelle più importanti città del mondo la sua arte che mescola narrazione della vitalità femminile, fruizione tridimensionale delle opere e installazioni con l’uso di materiali inconsueti. Il milanese Biancoshock (www.biancoshock.com) definisce i suoi interventi urbani temporanei, amplificati attraverso la fotografia, i video e i media, con il termine Effimerismo, da lui stesso coniato. Arriva da Montevideo in Uruguay David de la Mano (daviddelamano.blogspot.it), che approda alle pitture murali e all’arte pubblica a partire dagli studi in Spagna dedicati alla scultura e dai progetti installativi e di land-art. Il linguaggio pittorico dello spagnolo Pablo S. Herrero (lasogaalcielo.blogspot.it) è legato al codice degli alberi e delle foreste. La sua attività come muralista si concentra soprattutto fuori dai centri urbani, abitando periferie, aree marginali e zone rurali. In primis disegnatore e poi pittore su parete, con una predilezione tematica per il mondo animale e vegetale, Hitnes (www.hitnes.org) da Roma gira il mondo disseminando al suo passaggio figure di un bestiario e di un erbario in continua evoluzione. Unico artista molisano di quelli invitati alla prima edizione di “CVTà – Street Fest”, ICKS (www.facebook.com/ICKS.stencil) lavora con la tecnica dello stencil e attinge a un immaginario pop, riletto con ironia e una critica costante agli stereotipi consolidati, affrontando spesso anche tematiche sociali. Attualizzando la lezione di Warhol, di Debord e di Rotella, UNO gioca con la tecnica pubblicitaria, cambiandola di segno, attraverso la ripetizione all’infinito e l’uso di spray e pitture fluorescenti in abbinamento alle tecniche del poster, del collage, del decoupage e in generale della manipolazione della carta. Il volto simbolo della famosa pubblicità di una cioccolata viene reso da UNO un’icona della possibile rivoluzione del singolo nei confronti della società di massa.
Un weekend in un luogo dove il paradosso di Banksy sembra essersi realizzato.


UNO

YOUTH CULTURE: MUST HAVE DI STAGIONE LO ZAINO BUST DELLA COLLEZIONE MERGE DI EASTPAK

lo zaino Bust di EASTPAK
Lo  zaino Bust di EASTPAK



Un design aerodinamico che cristallizza l’esperienza degli utenti in gesti semplici, in facili movimenti:
lo zaino Bust della collezione Merge di EASTPAK è entrato prepotentemente nella lista dei desideri della nostra redazione.
In termini di caratteristiche ci sono diversi punti salienti: oltre allo scomparto principale c’è la pratica tasca interna per laptop dalle dimensioni di 43×27 cm, spallacci sagomati imbottiti, preziose rifiniture in leather ed un comodo schienale a pannelli imbottiti.
La collezione Merge di EASTPAK rappesenta l’idillio per chi ama l’autenticità dei capi vintage unita ad uno stile contemporaneo.
Materiali high-tech e look retrò: da questo cocktail di elementi nasce il successo di questo pregiato accessorio.
Prodotto in una limited edition di 500 pezzi numerati, disponibile esclusivamente in versione total black, con una stampa camouflage tono su tono che dona al tessuto tecnico un aspetto tridimensionale, mentre i dettagli in pelle e metallo lo rendono un accessorio perfetto da indossare in città.


Lo zaino Bust di EASTPAK
Lo zaino Bust di EASTPAK

Youth Culture: Coachella Festival in California con i bikini Amorissimo Beachwear

AMORISSIMO BEACHWEAR
AMORISSIMO BEACHWEAR





Oh Oh, mi sto chiedendo? Ma cosa ci faccio qui?” canta la canadese neo-stellina della musica pop-soul Alessia Cara nella sua hit “Here”.
Verrà da chiedersi la stessa cosa anche a chi rimane in città con
Il festival di musica Coachella alle porte, che avrà luogo ad Indio, in California, dal prossimo 15 sino al 24 aprile 2016.
Per gli appassionati di mudica indie è l’evento cui non si può mancare ed è anche importante per la moda in quanto è là che nasceranno le tendenze che spopoleranno in seguito in estate.
L’elenco di artisti che vi prenderanno parte è sorprendente: Calvin Harris, Aluna George, Ellie Goulding e anche la sopra citata Alessia Cara, per menzionarne alcuni.
Sconosciuti ai più in Italia, tuttavia autori di molti tormentoni radiofonici e delle colonne sonore delle pubblicità che ascoltiamo nel bel paese ogni giorno.
Se qualche fortunata lettrice sta per partire verso il Festival californiano non dimentichi in valigia coroncine di fiori, hot pants, boots e gli immancabili bikini.
Un brand che ha proposto una selezione di costumi per il Coachella è Amorissimo Beachwear.
Il brand nasce nel 2013 e propone beach wear che non ha stagionalità.
Realizzano una collezione ogni anno.
Passamanerie e cordoncini: questi i due tratti che rendono questi costumi pregiati.
La palette della collezione SS 16 spazia dal verde pistacchio all’amaranto, dal giallo limone al blu china, dal verde lime fino alle stampe fantasia.
Un nuovo brand che grazie all’artigianalità e alla qualità dei suoi manufatti non vi farà certamente passare inosservate al Coachella.


“FOREST OF LIGHT” : L’INSTALLAZIONE REALIZZATA DA COS PER IL SALONE DEL MOBILE 2016

L'installazione FOREST OF LIGHT
L’installazione FOREST OF LIGHT



Il video realizzato dal colosso del retail Cos ambientato a Tokyo, al fine di mostrare l’installazione che sarà al Salone del Mobile di Milano( dal prossimo 12 aprile 2016), in cui è presente lo studio dell’architetto Sou Fujimoto e ciò che si cela dietro a “Forest of Light”.

Tokyo è vista da Fujimoto, architetto giapponese classe 1971, come un bosco urbano e architettonico: egli abbraccia il concetto di astrattezza della luce e lo correla al rapporto tra le opere umane e la maestosità della natura.


Moda e architettura viaggiano di pari passo, influenzano la nostra vita e i nostri atteggiamenti con uno stile creativo e semplice, sposando così anche gli ideali di Cos: questo è ciò che intende sottolineare Fujimoto.

L’archistar ha ispirato da anni i creativi di COS: “La collezione Primavera/Estate 2016 si distingue per l’utilizzo di nuovi materiali e tecniche di finitura: denim riciclato per i gioielli, bordi grezzi e stampe disegnate a mano. È bello per noi poter lavorare con qualcuno che condivide i nostri valori, che ama sperimentare e che osa spingersi oltre i confini del nuovo design” afferma Karin Gustafsson, responsabile linee donna COS.


“Forest of Light” al Salone del Mobile creerà un dinamico scambio tra spazio, corpo ed emozioni dei visitatori, rendendo unica l’esperienza di chi vi parteciperà.
Sarà un gioco di luci ispirato alle collezioni COS: l’uso dei riflettori sarà un aspetto fondamentale di esso, sottolineando l’importanza del momento.

Sou Fujimoto afferma: “Accadrà lì per poi scomparire: un momento unico in un teatro. Il contrasto tra le città di Tokyo e Milano, la realtà a lungo termine e un momento irripetibile di realizzazione”.

L’installazione COS x Sou Fujimoto “Forest of Light” sarà visibile dal 12 al 17 aprile 2016, presso il Cinema Arti, nel centro di Milano.


L'installazione FOREST OF LIGHT
L’installazione FOREST OF LIGHT

Un tuffo nel folk anni Settanta per la collezione autunno inverno 2016 di Giorgia Fiore

GIORGIA FIORE FW16
GIORGIA FIORE FW16



Il leitmotiv della creatività della designer partenopea Giorgia Fiore per il prossimo autunno/inverno 2016 è certamente il ricordo.
Finalista dell’edizione italiana del programma Project Runway, Giorgia Fiore ha pensato ad una tradizionale domenica in famiglia, nel cuore di Napoli, in una delle tante e accoglienti case del sud.
La collezione ci riporta con la mente in precisi spazi,arredi e momenti domestici: c’è il divano in velluto, il pranzo in famiglia dopo la messa della domenica e quel tipico folklore anni ’70. Più precisamente la designer ha pensato alla casa della nonna.
Come una moderna Alice nel Paese delle meraviglie, immergendosi nella carta da parati in tessuto che rappresenta un bosco, e si fonde con le sue radici diventando quasi un nascondiglio, dove la testa della nostra protagonista, la donna immaginata da Giorgia Fiore, fa capolino tra le foglie.

Ogni piccolo angolo di quella casa ci conduce ad opposti ed aspettati abbinamenti di tessuti e colori: la stampa della carta da parati diventa il pattern di preziosi abiti, il marmo dei bagni perde la sua freddezza materica poggiandosi su fondi di panno e maglie di jersey. La palette è composta da diverse sfumature del verde bosco, dal rosa tenue e da azzurri polverosi.

A completare la collezione compaiono tessuti insoliti come la gabardina e una leggera organza cartonata e luccicante, arricchita da applicazioni in passamaneria, tipica di quei look da “ragazzina per bene”.


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GIORGIA FIORE FW16

Youth Culture – Bad Deal, un marchio che nasce dal dialogo tra urban culture e moda

Nasce dal complesso dialogo tra arte e moda, nello specifico l’underground, il marchio di abbigliamento Bad Deal. E’ il risultato della vivida conversazione tra una scrittrice e un writer, i quali, insieme al graphic designer Luca Rancy, hanno dato vita a questo progetto di moda che ha lasciato il segno all’ultima edizione di Pitti Uomo 89 alla Fortezza da Basso a Firenze. Il dna di questo marchio metropolitano e contemporaneo è composto di grafiche insolite, colori strong & bold, ensamble sfacciati e innovativi.
Art director del progetto è Zoow 24, writer underground, che interpreta le favole raccontate dalla giovane scrittrice Marina Rubini. Nascono da questa energetica partnership i maglioni di Bad Deal, capi ideati e creati in Italia, ricamati in jaquard e confezionati all’interno di libri antichi assemblati a mano.


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Bad Deal FW16



Ogni maglione racconta una storia, ha la sua copertina.
Oltre la maglieria, Bad Deal propone capi street wear dal taglio oversize. Le stampe sono funky e nascono dalla fascinazione dei designer per la fine degli anni Ottanta: uno Yin Yang contemporaneo, una scimmia scienziato, occhiali da sole.
La collezione fall winter 16 di Bad Deal è nostalgia per la urban culture da sempre osteggiata dai governi, e per questo sempre molto genuina.
I materiali usati sono jersey, lana , cotone di pregiata qualità.


Bad Deal FW 16
Bad Deal FW16



Una collezione per gente moderna dall’attitude cosmopolita e young.