La tradizione dell’artigianato siciliano è il trampolino di lancio della nuova collezione Pier Sicilia.
Realizzata da piccoli laboratori sartoriali dell’isola, pensata da Pierfrancesco Virlinzi, è somma pregiata di fantasie e materiali. Attinge all’allure Seventies, e collega la sapienza artigianale a prospettive contemporanee.
Ciò che la rende diversa è la perfezione di una pinces, la preziosità di un dettaglio come il bottone oro logato, l’elaborazione delle cuciture, il gusto del colore, la fascinazione di un pattern, l’ossessiva sintonia fra praticità e bellezza.
MARCELLO Stampa esclusiva ispirata all’arte astratta per il modello Marcello. Ampie pennellate per righe asimmetriche, che sfuggono dal rigore e donano dinamismo e distintività. L’accostamento dei colori è ispirato alla Sicilia, terra vibrante di contrasti forti. Le tinte vengono portate all’eccesso, nuances sature, intense, sfacciate, irrealmente autentiche dall’impatto grafico immediato. Tagli impeccabili e maestria artigianale offrono una vestibilità perfetta, che esalta il corpo regalando libertà di movimento. Elastici in vita, piccole pinces interne, taschino con patta chiusa da bottone oro cucito a mano.
LUCHINO Il sapore del pantaloncino da tennis anni ’70 rivive nel modello Luchino. La disinvoltura della tasca americana e degli spacchetti laterali dialoga con l’eleganza della lunghezza e la ricercatezza dei bottoni in madreperla. Le grafiche zebrate zoomano verso l’astrazione e la scelta di abbinamenti colore irreali traghettano il costume da bagno a una sofisticata dimensione contemporanea.
Un costume tagliato come un pantaloncino, da indossare sempre, mossi da una rinnovata voglia di convivialità.
ALBERTO
La dichiarata vocazione sportiva sottolineata dalla coulisse e dagli spacchetti laterali arrotondati, si tinge di raffinatezza grazie al decoro jacquard. La tasca a filetto sul retro snellisce la figura, mentre i tagli orizzontali e le doppie cuciture valorizzano la silhouette e ci ricordano l’anima del brand, il suo inconfondibile equilibrio di sogno e concretezza, magia e pragmatismo.
Il tessuto ha un’eccellente resistenza ad acqua, sole, cloro oltre a una rapida asciugatura.
UGO
Dedicato a chi ricerca un fit asciutto il modello UGO. Minimale, pulito, corto, avvolge ed esalta il corpo con charme. Ossimoro voluto la scelta del pattern oversize: il classico quadretto esce dagli schemi e si espande a scacchiera.
La mano sartoriale è riconoscibile nei dettagli del taschino con patella, della abbottonatura e della zip nascosta.
E’ scomparso a 93 anni il decano dei capitani d’impresa.
L’imprenditore di Spilamberto era l’unico rimasto in vita dei quattro imprenditori modenesi che nella seconda metà del Novecento hanno creato il mito dell’oro nero.
Quando l’aceto balsamico di Modena era solo un “affare di famiglia”, lui e altri tre imprenditori riuscirono a trasformare l’oro nero della food valley emiliana in un’eccellenza del made in Italy.
A 93 anni è scomparso Adriano Grosoli, titolare dell’Aceto Balsamico del Duca, al termine di una breve malattia: era l’ultimo rimasto in vita del quartetto di imprenditori che negli anni Sessanta guidò il passaggio dell’aceto balsamico dalle cantine domestiche al mondo dell’industria, portandone il nome sui mercati esteri attraverso fiere in Europa e negli Stati Uniti, con intraprendenza e spirito pionieristico.
La figlia Mariangela Grosoli, presidente dell’azienda e del Consorzio dell’aceto balsamico di Modena IGP, commenta così: “Ci ha lasciati il nostro Adriano, un grande papà e un tenero nonno. Il suo esempio di amore per la famiglia, di passione per il lavoro, di stima e rispetto per i suoi collaboratori ci accompagnerà per sempre”.
La storia di Adriano Grosoli testimonia l’epopea stessa dell’oro nero di Modena: al di là delle produzioni familiari destinate a un consumo casalingo, fino alla metà degli anni Ottanta l’intera produzione del balsamico era infatti appannaggio di pochissimi.
Dalla cittadina di Spilamberto, alle porte di Modena, il titolare dell’Aceto del Duca aveva da pochi anni passato il timone dell’azienda di famiglia alla figlia Mariangela, che è anche presidente del consorzio di tutela dell’IGP.
Il suo è un esempio di imprenditoria d’altri tempi: classe ’29, Adriano Grosoli viene chiamato a causa della guerra a occuparsi dell’attività di famiglia, iniziata nel 1891 dal nonno Adriano e insignita della medaglia d’oro all’Expo di Genova nel 1927, che comprendeva principalmente la lavorazione del maiale, la gestione della trattoria a San Donnino (Modena) e della bottega di prodotti tipici modenesi, in primis il balsamico.
È proprio su questo prodotto – fino a quel momento legato a una dimensione esclusivamente familiare – che decide di puntare, in concomitanza con l’apertura dei primi supermercati nazionali. Nel 1965, in occasione del riassetto normativo del settore aceti, è tra i promotori della richiesta di riconoscimento e regolamentazione del prodotto: avvia le procedure per ottenere la licenza ministeriale per la produzione di Aceto Balsamico di Modena e inizi che otterrà nel 1974, poi nel 1993 è tra i fondatori del consorzio.
E mentre promuove l’oro nero anche all’estero, con frequenti trasferte oltreoceano, esporta il suo amore per la città e la sua storia (finanziando il restauro del dipinto di Velazquez raffigurante Francesco I d’Este), la passione anche per le altre specialità modenesi e lo stile di vita emiliano.
La vera sconfitta del popolo ucraino non sarebbe quella di perdere la guerra, piuttosto sarebbe quella di non essere compreso da noi europei.
Ribellarsi combattendo a quello stato che invade, e vuole sfruttare esseri umani (il gas, il carbone, i porti, le risorse) calpestando ogni impronta della loro dignità culturale e quindi anche la dignità di tutti i popoli, non è solo eroico o patriottico, è anche altruistico. È un esempio vitale di autodeterminazione.
E se vi piace l’idea di emanciparvi dalla presunta servitù atlantista non fatelo negando a chi vuole la libertà il rispetto che merita.
Se dividete il mondo in servi e padroni non sarà assecondandovi a un altro padrone che sarete meno servi. La ragione di tutto questo male è qui: la guerra è criminale, chi invade è criminale, chi fa stragi di civili è criminale.
Non possiamo essere indifferenti al male, frigidi e insensibili: supponendo e valutando e congiurando mentre la guerra distrugge, nonostante le nostre vili mimetiche che chiamiamo “pace” invece che “resa”…
E donne e bambini muoiono e sapete perché muoiono? Perché sono vivi!
Almeno comprendiamo il loro sacrificio.
Almeno comprendiamo il loro destino.
Cito Dostoevsky, “usato”
impropriamente in questi giorni come una bandiera di parte invece che come un pensiero umano e universale:
“A tutto si abitua quel vigliacco che è l’uomo.”
Io non mi abituo.
Svolgimento: come affondano le risposte.
Qualcuno disse:
“Andate e moltiplicatevi.”
Copulazione libera.
Qualcuno comprese:
“Invadete e stuprate.”
Coproduzione coatta.
Qualcuno predicò:
“Sia fatta la pace.”
Tortora.
Qualcuno intese:
“Uccideteli tutti.”
Tortura.
E poi ci sei tu,
e cerchi di spiegarmi
la lingua del mare.
Noi due imbalsamati in poltrona,
siamo due vasi rotti,
non più capienti.
E ti sforzi ancora
di tradurre le onde e le loro voci!
Noi due che, da lontano,
sembriamo mosche ronzanti,
sporche di merda.
Ti voglio dire una cosa,
ogni pace è misteriosa,
e nessuno di preciso conosce
quanta libertà potrà vivere.
Concedimi dunque un dio minuscolo,
fallibile e indeciso.
Lì, immobile,
osserva illeso ogni carneficina, mutilato come le vittime
della propria dignità.
Questo dio minuscolo,
non è nemmeno capace
di seppellirci in silenzio
eppure, chiede a te e a me
di agire, di andare avanti…
che ci coprirà le spalle?
Temo che il dio minuscolo,
per parlare di pace,
abbia bisogno di morti visibili,
e per vergognarsi dell’odio
si conceda il divano, come noi…
Vaso rotto
o mosca ronzante,
il nostro dio minuscolo
vive le circostanze,
azzardando ipotesi
su cosa raccontano
le onde del mare: piene di voci
e di pianti e rimpianti.
Ah, sai?
Muoiono ancora.
Muoiono ancora.
CADA_VERI, opera di Angelo Orazio Pregoni
Guarda qui la performance live di Angelo Orazio Pregoni:
INTO THE FOREST La capsule collection firmata Tiziano Guardini che dà voce alla foresta
“L’idea nasce da un viaggio. A metà tra il concreto e l’ispirazionale che, partendo da un ideale, attraversa l’Europa e dà vita ad una capsule collection sostenibile e consapevole per dar voce alla Foresta.”
La collezione Into The Forest è composta da un outfit per partire, viaggiare e arrivare. E poi ancora partire, viaggiare e arrivare. E così all’infinito come la rigenerazione continua della vita su questo pianeta. Ogni capo della collezione è una scoperta a sé stante. Nella giacca chiodo viviamo la libertà delle forme e dei generi. Con la gonna corta le gambe si sentono prive di limiti quando avanzano nel mondo. La sensibilità che anima Tiziano Guardini emerge dalla sua capacità di cogliere le pulsioni vitali della foresta, riportandole nel design di questa capsule. Lo stesso materiale che ha dato sostanza al mondo-foresta viene impiegato dal designer come materia prima degli abiti. La cellulosa e i suoi scarti. Nei capi risuona così quella impalpabile tensione organica capace di generare incessantemente i rami tesi verso il cielo a partire dalle radici nascoste nella terra. Ogni fibra di cellulosa porta con sé una storia di naturale sviluppo di cui gli abiti di Tiziano Guardini sono intrisi. Per il lancio del progetto è stato realizzato un video-racconto che ha seguito l’iter creativo e produttivo dei capi e ha coinvolto diversi partner e altre voci autorevoli, nel campo della sostenibilità. Il video è stato proiettato in anteprima esclusiva durante la Giornata Internazionale delle Foreste in occasione dell’evento organizzato dalle Nazioni Unite (UNECE, Commissione economica per l’Europa delle Nazioni Unite). La capsule Collection è in vendita da Banner Milano.
È “BUN MANIA”: LO STREET FOOD FIRMATO 142 RESTAURANT
Il nuovo format dedicato al classico panino dolce d’ispirazione americana, proposto in originali e gustose varianti, si preannuncia una vera e propria dipendenza.
142 Restaurant dà il benvenuto alla bella stagione con il format “Bun Mania”, dedicato agli amanti dello street food che vogliono prendersi il giusto tempo, seduti al tavolo, per godere del più classico dei panini ora interpretato in inedite varianti e accompagnato da un buon calice di vino.
A partire dal mese di aprile, il ristorante arricchisce infatti la propria offerta con la nuova proposta – disponibile dalle 10 alle 19 – che strizza l’occhio al tipico fast food americano, ma lo fa fa con un prodotto artigianale di altissima qualità, semplice ma appetitoso, da assaporare con calma in ogni singolo morso.
Irresistibilmente soffici, i bun sono prodotti nel laboratorio del pastry chef Alessandro Montanari con l’utilizzo di pochissimi ingredienti ben lavorati: farina, uova, latte, burro, un pizzico di lievito di birra e due lunghe lievitazioni, prima della spennellata finale con semi di sesamo bianco e nero.
Polpo al cuore
Tra le proposte gustose e originali di carne e pesce: “Polpo al cuore”, perchè quando lo mangi non puoi che innamorarti. Morbido e delicato, con polpo arrosto al tè nero, maionese di acqua di polpo, pomodoro secco calabro e insalata. “Bun bun polpetta”, che fa riaffiorare i ricordi di infanzia con le sue polpette di manzo con sugo di pomodoro datterino e salsa di parmigiano. Non mancano i grandi classici “Bun tajaa a fett” con prosciutto cotto, crudo o coppa e formaggio e “Bun salmone” con salmone marinato da 142, accompagnato da insalata e purea di mango per quel tocco di freschezza e acidità in più.
Bun bun polpetta
Alla proposta food si affianca quella beverage, con vini bianchi, rossi e bollicine, selezionati personalmente da Sandra Ciciriello, socia e founder di 142 Restaurant, e Davide Gianni, maître del ristorante. Le etichette scelte in accompagnamento ai bun sono il risultato di svariate degustazioni e un’attenta ricerca, che va al di là della provenienza geografica del vino, ma intende raccontare la storia delle vigne e di coloro che ancora oggi lavorano la terra con dedizione e passione, traducendola in un prodotto con aromi, sentori e profumi inebrianti.
142 restaurant, nato con l’obiettivo di vivere i 4 momenti della giornata – colazione, pranzo, aperitivo e cena – con l’accoglienza di 2 anime, sala e cucina, rivoluziona dunque il concetto del “panino al volo” e trasforma il momento del break nel pretesto perfetto per un’esperienza di gusto.
“Bun Mania” è disponibile dalle ore 10.00 alle 19.00.
“Polpo al cuore” €9,90 / €15,90 con calice di vino
“Bun bun polpetta” €8,90 / 14,90 con calice di vino
Gin Engine, il gin italiano e 100% biologico, ha presentato al Tannico Wine Bar di Milano uno speciale menu, dall’antipasto al dolce, di cocktail pairing. Il tutto nel solco di un percorso che lega il distilled gin nato nelle Langhe, non solo al mondo dei cocktail bar, ma anche alla ristorazione di qualità.
Si chiama cocktail pairing e non è un semplice esercizio di stile o un tentativo di abbinamento come un altro, ma una vera operazione di ricerca. La riprova l’abbiamo avuta al Tannico Wine Bar di Milano dove, in occasione della serata Fuel the Tannico, è stato presentato un percorso inedito di abbinamenti, dall’antipasto al dolce, tra piatti e cocktail a base di Gin Engine.
Drink di benvenuto il GT, Gin and Tonic preparato con Gin Engine, Indian Tonic Water e una foglia di salvia come guarnizione a richiamare uno dei botanical più distintivi del distilled gin. A Tutta Birra, una rivisitazione del French 75 a base di Engine e birra weiss, è andato a nozze con le acciughe di Cetara. Nitroni Tannico, il Negroni di Gin Engine affinato in botte di rovere, è stato abbinato al Grilled Cheese Sandwich e alle Frittelle di Gamberi e Carciofi; Motore Bee Turbo, variante dell’Engine Sour con miele di zafferano, servito in coppa dal bordo vulcanico di liquirizia ha accompagnato la Terrina di Pollo e lo Spada Tenero.
Gin Engine, ancora una volta, conferma il suo stretto legame non solo con i bartender, ma anche con il mondo della ristorazione di qualità. Un intreccio intessuto fin dagli esordi del brand quando lo chef pluristellato Carlo Cracco, ospite d’onore al debutto di Gin Engine propose un percorso di abbinamenti tra classici long drink, come Gin Tonic e Gin Fizz, e piatti gourmet. Fu sempre nella stessa occasione, era l’8 settembre 2019, che per la prima volta Gin Engine propose il suo studio sui “motor drinks”, ovvero un viaggio di esplorazione tra il mondo dei cocktail e dei motori che tuttora guida la sua drink strategy.
Il sodalizio con le menti più brillanti della ristorazione è proseguito più di recente con “Fuel for your Soul”, un progetto con al centro la sostenibilità, ambientale e umana, liberamente ispirato dalla filosofia di Food for Soul, l’organizzazione no-profit fondata dallo chef Massimo Bottura e da sua moglie Lara Gilmore. Nel corso di una diretta, trasmessa lo scorso novembre sulla pagina Instragram Gin Engine, l’imprenditore Paolo Dalla Mora, Founder e Ceo di Engine, e Massimo Bottura hanno messo al centro del loro dialogo la loro visione comune in fatto di sprechi alimentari, scrupolosa attenzione alla qualità delle materie prime,valorizzazione del territorio, utilizzo della tradizione come ispirazione per guadare al futuro e, non da ultimo, la centralità del fattore umano. Gin Engine ha infatti avviato un processo per diventare la prima B Corp italiana certificata del mondo spirits: “Perché – sottolinea Dalla Mora – oltre a perseguire il profitto, puntiamo a innovare continuamente per massimizzare l’impatto positivo verso i dipendenti, le comunità in cui operiamo e, non da ultimo, l’ambiente».
L’ISPIRAZIONE
“L’idea di creare ENGINE nasce dall’unione di due mie grandi passioni, il mondo deimotori e quello degli alcolici, un settore in cui ho lavorato per più di dieci anni. Da tempo avevo in mente un progetto e un bel giorno, mentre stavo lavoravo nel mio garage a Barbaresco, bevendo una tazza di acqua calda, con scorze di limone e foglie di salvia, il tradizionale digestivo della Langa, ho pensato sarebbe stato estremamente interessante riprodurre quegli stessi sapori in una versione alcolica e gustarli in un long drink”, racconta Paolo Dalla Mora: “Una volta definita la formula con l’aiuto di mani esperte e disponendo di una ricca tavolozza di colori, ho iniziato aimmaginare quale sarebbe stata la parte estetica del mio progetto, considerando che il tutto è stato creato nel mio garage, ho pensato a un’identità per ENGINE che andava in un’altra direzione rispetto a quel concetto di trasparenza che viene ricercato oggigiorno nel mondo degli alcolici, qualcosa di sporco, ruvido, inaspettato, capace di distorcere completamente il concetto di bottiglia”. ENGINE, infatti, è il primo gin a indossare un contenitore di latta. Un aspetto estetico da duro a cui fa da contraltare il suo spirito puro, limpido e cristallino.
Paolo Dalla Mora, fondatore di Engine
GIN ENGINE
ENGINE è un distilled gin (42% vol.) creato in modo artigianale dai maestri distillatori in piccoli lotti e imbottigliato a mano in un piccolo laboratorio dell’Alta Langa. La sua formula, legata alla cultura italiana e piemontese, rende omaggio alla tradizione dei rosoli e dei cordiali a base di salvia e limone famosi da sempre sia come rimedi digestivi sia come pozioni per il buon umore. ENGINE è prodotto con ingredienti 100% biologici, da filiera controllata e certificata: alcol di frumento, ginepro della Toscana, salvia del Piemonte, limoni di Sicilia, radici di liquirizia calabrese, rosa damascena fiorita in Piemonte e acqua dalle Alpi.
ENGINE si contraddistingue per un carattere deciso in cui i profumi balsamici del ginepro vengono completati dalle fresche note delle scorze di limone e dall’intenso profumo di salvia, su elegante sottofondo floreale. All’assaggio mantiene un’ottima corrispondenza gusto olfattiva con finale leggermente amaricante delle foglie di salvia, mentre le note dolci della radice di liquirizia danno al prodotto un bilanciamento ideale.
Il brand di nail art festeggia 10 anni di colori e tendenze!
PassioneUnghieha festeggiato i suoi primi dieci anni con un grande evento all’Emporio Armani Ristorante di Milano in compagnia delle più note beauty expert italiane e con una speciale performance musicale di Alessandro Ristori & The Portofinos, noti per per far ballare tutte le generazioni con la musica ’60 ’70 del nostro paese e sulle note del rock inglese anni ’50.
Durante la serata, tra lo speciale allestimento floreale curato dal team dell’Armani Fiori in collaborazione con PassioneUnghie, è stato svelato in anteprima l’esclusivo kit in limited editionHAPPY BIRTHDAY PASSIONE che celebra la storia del brand attraverso le 10 nuances semipermanenti più iconiche lanciate negli ultimi anni: una selezione di tonalità must-have che spaziano dal rosso-magenta al fucsia,fino al tiffany e smalti semipermanenti dagli effetti glam come Cat’s eyes, Effetto Flash, Fluo e Thermo.
Lo speciale cofanetto Limited Edition HAPPY BIRTHDAY PASSIONE, in vendita fino a esaurimento, contiene le seguenti nuances: SP380 Passione, il colore più iconico e rappresentativo del brand; SP188 Frida, SP32 Kiss, SP344 Sunset Thermo, SP224 Soft Pink Cat’s Eyes, SP171 Big Bubble, SP335 Pink Starlight, SP153 Indigo 5D Cat’s Eyes, SP357 Hubby, SP277 Green Disco.
Christiana Asekun, Founder del brand, ha dichiarato che ci sono in serbo nuove tendenze e novità in fatto di nail art, ossessione delle donne:
“Sono orgogliosa di aver celebrato un traguardo così importante, che sia un punto di partenza per rendere felici le donne”.
Nel segmento nail PassioneUnghie si afferma come leader di mercato grazie all’ineguagliata capacità creativa che gli consente di proporre ogni mese delle novità acquistabili esclusivamente sul proprio sito www.passioneunghie.com. Il brand vanta infatti oltre 1400 referenze disponibili sul proprio canale online per realizzare nail art più esclusive.
Dai periodi di crisi nascono sempre cose belle e il brand AERONAUTICA MILITARE, da sempre amante delle emozioni e delle passioni, vuole celebrare con questa collezione la ritrovata fiducia e positività verso il futuro. Design moderno e funzionale, definito da silhouette semplici e lineari, per una collezione che guarda al domani con entusiasmo e determinazione. Versatilità e praticità rimangono in primo piano, i tessuti sono morbidi, confortevoli e di altissima qualità, vengono introdotte nuove lavorazioni a basso impatto ambientale e si utilizzano finissaggi innovativi ed esclusivi. Una collezione SS22 pensata per un uomo pratico, che non si ferma mai, dallo spirito avventuriero, che ama le sfide e le affronta ogni giorno con carattere ed esprime le sue diverse anime in 4 differenti linee: Heritage – Urban – Pilot – Active
HERITAGE – quella di AERONAUTICA MILITARE è una storia vera che costituisce un valore intrinseco per il brand. Per la prossima SS22 si è scelto di omaggiare il 4° Stormo, con i suoi novant’anni di storia uno dei reparti più antichi dell’Aeronautica Militare Italiana, che oggi è impegnato nel garantire la difesa dello spazio aereo italiano e Nato ed è attivo nell’addestramento dei nuovi piloti militari. Grafiche e stampe, che si ispirano e si rifanno ai simboli di questo glorioso Stormo e dei suoi Gruppi, vengono proposte tono su tono. I capi mixano qualità e comfort, sono da sempre i più iconici della collezione e sono in grado di far sentire speciale chi li indossa: le felpe sono realizzate in soffice e avvolgente cotone interlock, che sostituisce la classica felpa stretch, e le polo con l’aquila turrita vengono proposte anche negli inediti colori rosa, viola e blu royal. I colori predominanti della collezione, i toni freddi e rilassanti del verde e del blu che appartengono al DNA e alla tradizione del brand, vengono mixati a colori più inusuali ed estivi come il lime e il rosa.
URBAN – capi basici e confortevoli per chi non rinuncia alla praticità e a uno stile molto identitario. Grande importanza per la qualità dei materiali e dei tessuti ed estrema attenzione alla performance funzionale: si punta su filati morbidi e avvolgenti come il cotone interlock e viene introdotto un nuovo jersey con filo “crepe” che dona leggerezza e freschezza ai capi e una vestibilità perfetta. Tutto è improntato al dinamismo, i capispalla presentano dettagli tono su tono, mentre sugli altri articoli della linea si gioca con i particolari a contrasto di colore. I toni predominanti sono il bianco, il blu e il beige illuminati dal giallo e dal blu royal, le grafiche sono minimal, essenziali, tono su tono e mai invasive.
PILOT – di ispirazione military, questa linea affonda le sue radici nella tradizione ma si immerge pienamente nella modernità del presente, dando spazio alle nuove opportunità offerte dalla tecnologia. Capi rivisitati nelle forme e nei fit, presentati con nuove finiture e dettagli, come le tasche che possono essere rimosse con una zip, e con speciali trattamenti, come il tinto in capo con stone wash, in un’ottica sempre più eco-friendly. Colori principali verde, nero e bianco a cui si aggiungono tocchi di arancione e un nuovo camouflage, fantasia intramontabile dello stile military, che viene creato con un pattern grafico dinamico partendo dalle iniziali AM del brand.
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ACTIVE – linee ergonomiche, moderne e fit funzionale per chi non si ferma mai e vuole un look ricercato che lascia il segno. Altamente traspiranti e leggeri i capi di questa linea offrono una vestibilità impeccabile, comfort e assoluta libertà di movimento. Dettagli rifrangenti o a contrasto, che per la prossima SS22 sono tassativamente arancioni, caratterizzano questa linea che nei capi spalla presenta anche un originale e nuovo motivo camouflage sui toni del viola sviluppato ad hoc.
Ogni capo della collezione SS22 sarà corredato da un cartellino che ne identificherà la linea e per i capi della linea Heritage ci sarà un’etichetta aggiuntiva che racconterà storia e dettagli del 4° Stormo.
C’è chi parte da una scarpa per creare un outfit e chi parte da una giacca e crea una collezione.
Tutto è partito da una giacca, una giacca militare vintage, prima protagonista della capsule di capi customizzati lanciata nel 2015 dallo stilista veronese Massimo Pepe. Da quel momento il brand 5Progress ne ha fatta di strada ed è andato via via affermandosi con una proposta total look animata da contrasti glamour e interferenze luxury.
A ogni stagione il custom-made gioca sempre un ruolo chiave: sia nelle military jacket, un kult della maison, che nei denim mom fit, i capi d’antan rimangono al centro delle collezioni; smembrati, tinti e riassemblati rinascono a nuova vita quali veri e propri passepartout fashion.
Per la primavera estate 2021, attorno al cuore vintage della proposta 5Progress, nuovi pezzi dal sapore romantico creano insoliti mix dal forte impatto emozionale, con le gonne midi, romantiche e femminili, abbinate a camicette preppy con stampe all over, i lunghi soprabiti in viscosa double print da portare con shirt di paillettes, le camicie oversize asimmetriche e gli abitini bon ton con maniche a sbuffo ricamate con frange di raffia.
Ovunque c’è contrasto, sperimentazione e audacia, in un girotondo di stampe e materiali stravaganti e innovative rivolti a una donna cosmopolita desiderosa di esprimere la sua voglia di unicità.
Non mancano gli iconici patch di strass e paillettes, ultimo dettaglio destinato a portare talvolta un tocco di colore, talvolta un messaggio ironico e spicy.
Nella collezione Autunno-Inverno 2021-22 Judy Zhang s’ispira allo stile e all’eleganza di Anna May Wong, la prima star del cinema sino-americana nonché la prima asiatico-americana a diventare una celebrità internazionale. Tra gli anni ’20 e ’30 è diventata un’icona di stile grazie al modo in cui vestiva e parlava e soprattutto grazie al suo atteggiamento, che sfidava le convenzioni del tempo.
In ogni collezione la designer Judy parte da un fil rouge che incarni appieno il connubio della cultura occidentale e orientale che sa mixare sapientemente. L’eleganza delle forme e dello stile della collezione richiamano ilpersonaggio ispirazionale che racchiude in se i primi due mondi: America e Cina. La sua amata Italia è riportata nella stampa che rappresenta il Ghiacciaio di Presena, che sta diventando gradualmente rosa a causa di un’alga. Le immagini suggestive del ghiacciaio incantano la vista ma la presenza dei fiori algali sono una pessima notizia per la sua salute, in quanto la neve più scura assorbe più energia solare e ciò comporta un veloce scioglimento del ghiacciaio.
La grafica visiva della collezione è proprio questa macchia cromatica tinta di rosa, verde, azzurro e un pizzico di rosso, e viene scelta per i “suit” dalle silhouette femminili per la sciancratura dei blazer, abbinati con i pantaloni dal taglio maschile e i lupetti super attillati.
I tessuti lussuosi, modellati con maestria per creare cappotti, abiti, blazer, pantaloni, camicie e gonne dal taglio e dettagli sartoriali, caratterizzano la selettiva scelta della designer che propone seta, lana, cashmere, velluto e tessuto giapponese speciale. Il mohair fuxia è stato scelto per il caldo cappotto dagli inconfondibili colletti a punta e cintura in vita. La pelle azzurra e verde è, invece, il materiale scelto per la canotta da indossare con le camicie dalle maniche importanti e la sua gonna dallo spacco profondo. Ogni capo è un inno all’alta sartoria Cinese che la designer vuole portare con orgoglio nel mondo.
La palette dei colori che tingono le creazioni di Judy sono gli immancabili bianco e nero, accessi dalle mille sfumature degli azzurri e verdi, oltre al camel e al rosa.
Con le perline, invece, sono realizzati i ricami che ricordano i fiori delle orchidee per impreziosire camice e pantaloni in denim.
L’importante struttura delle spalle delle giacche e delle camicie, realizzate con una particolare tecnica, i completi attillati e la minigonna con le perline raccontano il carattere della donna di Judy Zhang che si contraddistingue per il coraggio, l’indipendenza e la ricercata sensualità, sempre pronta a lottare per le cose in cui crede anche contro ogni convenzione.
Leggerezza e scintillio: sono questi gli imperativi della SS’ 21 di Emilie, brand firmato da Valentina Monte, mente creativa e founder della linea. Cotone e paillettes dominano con eleganza questa collezione pop-rock, rivolta a sfavillanti principesse metropolitane. Lunghi abiti smanicati e freschi in nero e bianco come solo intramontabili classici sanno fare, da indossare con un’elegante scarpa o una sneakers comfy.
L’abito drappeggiato blu elettrico definisce le linee più sinuose di una donna che desidera un’eleganza disruptive. I nuovi mini-dress in paillettes assecondano l’ambizione di una donna che vuole sentirsi una dea greca anche nella contemporaneità.Il target è fresco e giovane, i modelli versatili e frizzanti, adatti sia ad uno stile all-day long, con capi leggeri e più semplici, sia ai party estivi più sfrenati, grazie a mini dress sbarazzini e ai sensuali long dress. Il brand si riconferma pensato appositamente per una donna che non ha paura di osare e catturare lo sguardo. Consapevole della sua carica seduttiva, non teme di accentuarla con capi di carattere ma, al contrario, li indossa con sicurezza e un pizzico d’ironia.
BIOGRAFIA DESIGNER – VALENTINA MONTE
Spirito imprenditoriale e creatività: sono questi i tratti distintivi dell’intraprendente founder di Emilie, brand giovane e glamour che propone capi versatili ma sempre eleganti. Dopo gli studi in ambito economico a Madrid e svariate esperienze lavorative nel settore, Valentina decide di fare il grande passo e trasferirsi a Lugano dove riesce a unire i suoi grandi amori: quello per suo marito Alberto e quello per la moda.A soli 30 anni è riuscita infatti a coronare il sogno di creare una linea di abbigliamento tutta sua, espressione del suo gusto chic e frizzante.Valentina, nata e cresciuta a Brescia, ha creato una linea made with love che racchiude la sua personalità estrosa e magnetica, rivolta a tutte coloro che non rinunciano mai a sentirsi principesse metropolitane.