Realtà e immagine al Pangea Photo Festival

Sull’Appennino Reggiano un gruppo informale di ragazzi e ragazze organizza la seconda edizione dell’iniziativa culturale dedicata a tematiche contemporanee cruciali per il futuro della società e del Pianeta.

Con un evento organizzato in collaborazione con l’associazione Effetto Notte,  sabato 18 giugno alle ore 18 alla Pineta di Casina (RE) – dove è esposta per la prima volta in Italia la mostra “Outside the binary” di Linda Bournane Egelberth – si inaugura la seconda edizione del Pangea Photo Festival, il primo festival di fotografia dedicato a tematiche contemporanee cruciali per il futuro della società e del pianeta.

Il Pangea Photo Festival è un’iniziativa nata per volere di un gruppo informale di ragazze e ragazzi nati, cresciuti e residenti sull’Appennino Reggiano, per portare attenzione, nel proprio territorio, attraverso la fotografia d’autore e di reportage, su temi legati all’attualità globale: cambiamento climatico, conflitti, migrazione, relazione uomo/natura e uomo/potere, temi che troppo spesso passano inosservati nelle nostre vite, ma che hanno un forte impatto sul nostro presente e sul nostro futuro.

Il festival di fotografia è nato infatti per riflettere sulle tematiche contemporanee cruciali per il futuro della società e del Pianeta ed è organizzato insieme al Comune di Castelnovo ne’ Monti e con il sostegno della locale Azienda Speciale Consortile Teatro Appennino, che lo ha inserito quest’anno nel contesto della quinta edizione de L’Uomo Che Cammina, evento dedicato al rapporto tra l’uomo, l’ambiente naturale e la dimensione del sacro, nato a Castelnovo ne’ Monti, in provincia di Reggio Emilia.

La seconda edizione del festival ospita fino al 18 settembre cinque reportage, di cui due inediti in Italia, open air visitabili 24/7, di autrici e autori nazionali e internazionali in alcuni dei luoghi più suggestivi dell’Appennino Reggiano come la Pietra di Bismantova, citata da Dante nel Purgatorio. Le mostre sono completamente gratuite aperte e fruibili 24/7 e sono allestite in diverse sedi outdoor in contesti significativi a livello paesaggistico o sociale nel Comune di Castelnovo ne’ Monti, e quest’anno anche in quello di Casina.

Siamo molto soddisfatti di essere riusciti a portare avanti il nostro progetto – dicono gli ideatori – un’iniziativa di carattere culturale con la finalità sociale di divulgazione di contenuti e storie attraverso le arti visive e di portare in un territorio considerato lontano – l’Appennino – tematiche centrali, con l’obiettivo di stimolare un dibattito, sia pubblico che personale”.

Le fotografe e i fotografi coinvolti affrontano grandi tematiche dell’attualità globale che accendono domande su come questi temi impattino sulle comunità locali e sulla vita di ciascuno di noi.

Le mostre fotografiche, allestite a cielo aperto, che interagiscono con la natura circostante, sono:

  • a Ginepreto “Drowning in plastic” di James Whitlow Delano, documentarista americano con base a Tokyo, curata da Marta Cannoni e Livia Corbò dell’agenzia Photo Op
  • alla Pineta di Monte Bagnolo “Burning dreams” di Carolina Rapezzi, fotografa italiana con base a Londra che si occupa di questioni sociali, umanitarie ed ambientali tra Europa e Africa occidentale;
  • alla Pineta di Casina, per la prima volta in Italia, “Outside the binary” di Linda Bournane Engelberth, fotografa documentarista focalizzata sull’identità umana, sulle identità di genere e sulle comunità rurali;
  • ai Giardini di via Monzani a Castelnovo il reportage, vincitore del premio World Press Photo 2018 (3° classificato nella sezione General News), “Lives in limbo” di Francesco Pistilli, fotoreporter e videomaker Abruzzese che si occupa di reportage e ritratto editoriale dai contenuti politici, sociali e ambientali;
  • lungo la salita alla Pietra di Bismantova, vicino a Castelnovo ne’ Monti, sui muri che dal piazzale Dante conducono all’Eremo di Bismantova, la mostra inedita in Italia “God’s Honey” di Nadia Shira Cohen, freelance già stinger per Associated Press, poi per Sipa Press e VII Photo Agency.

Il tema alla base del NonFestival L’Uomo Che Cammina è il rapporto tra l’uomo, l’ambiente naturale e la dimensione del sacro e per questa quinta edizione, in particolare, ci concentreremo sugli aspetti della wilderness, la smisurata grandezza della natura che soverchia la piccolezza dell’uomo. Una grandezza che però oggi viene messa a rischio dai comportamenti umani, che incidono profondamente non solo sull’ambiente, ma anche sul rapporto tra le società, le élite benestanti e le masse spesso sfruttate” sottolinea Emanuele Ferrari, vicesindaco e assessore alla cultura del Comune di Castelnovo ne’ Monti, che ha creduto fin da subito nell’iniziativa proposta dagli organizzatori, che conclude: “Pertanto ringrazio i giovani organizzatori del Pangea Photo Festival per la loro sensibilità e il loro impegno”.

Finanziato dal Comune di Castelnovo ne’ Monti, all’interno della rassegna L’Uomo Che Cammina, e dagli sponsor privati Energee3 e Thedotcompany e con il sostegno di Coop Alleanza 3.0, il festival prevede un interessante programma che sarà reso disponibile nei prossimi giorni e sarà consultabile sul sito www.pangeaphotofestival.it, sul sito del Comune di Castelnovo nè Monti e sui profili Facebook e Instagram:

https://www.facebook.com/pangeaphotofestival
https://www.instagram.com/pangeaphotofestival/

Qui il video, girato in occasione della prima edizione del festival, con le scenografiche immagini della Pietra di Bismantova, un luogo magico, sconosciuto ai più: https://www.youtube.com/watch?v=3srm6-7ENCo