La terza edizione di Oxford Fashion Studio Show

Grandissimo successo per la terza edizione di Oxford Fashion Studio Show:
Il 22 settembre presso l’Hotel Principe di Savoia di Milano ha avuto luogo per il secondo anno consecutivo l’Oxford Fashion Studio Show, evento prorompente e stravagante della realtà londinese.

7 i designers indipendenti che hanno presentato la loro collezione SS19, offrendo agli spettatori un tour fra diverse colture, toccando ogni parte del mondo.

Oxford Fashion Studio dà la possibilità ad alcuni stilisti emergenti di mostrare le loro creazioni nelle grandi capitali della moda: Londra, Parigi, New York e Milano. Una ricerca che la realtà londinese presenta ogni anno, grazie alla quale tradizioni, colori e originalità emergono.

Due Fashion Show dove Tiffany Saunders e Carl Anglim, direttori di Oxford Fashion Studio, hanno presentato i diversi creativi che per l’occasione hanno creato delle capsules che al meglio potessero identificare il loro carattere e i loro obiettivi tramite materiali innovativi, modelli di alta sartoria, patterns che ricordano le diverse culture e danno valore e notorietà ai paesi lontani.

I 7 brand selezionati da Oxford Fashion Studio che hanno sfilato in occasione di Milano Moda Donna:

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Carra Hosiery


Carra Hosiery
La legwear collection di Christy Ariston, anima creativa di Carra Hosiery, è raffinata e vivace allo stesso tempo per dare un tocco di stravaganza ad ogni outfit.
Realizzata con materiali antibatterici, la collezione è eco friendly senza però far passare in secondo piano lo stile che resta moderno pur avendo dettagli vintage.
Twitter: @carrahosiery

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Fabrosanz Creations


Fabrosanz Creations
Direttamente dal Sudafrica arriva la collezione di Sandi Mazibuko, designer di Fabrosanz Creations, che grazie alla sua caparbia e unicità ha trovato un posto nel mondo delle fashion addicted sudafricane realizzando capi variopinti dalle fantasie astratte.

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Geoj Official


Geoj Official
La giovanissima neozelandese, Georgia Hensley Smith partecipa per la terza volta all’importante evento di Oxford Fashion Studio presentando una SS19 dai forti contrasti di geometrie aggressive e colori scuri con total look freschi e multicolor.
La giovane mente del marchio spinta dalla passione travolgente per la moda è arrivata a soli 16 anni tra i finalisti dei Hokonui Fashion Awards.
Instagram: @geojofficial

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Yurita Puji x Jeanny Wang


Yurita Puji x Jeanny Wang
Yurita Puji prende ispirazione dalle sue terre creando abiti dai tagli sartoriali impreziositi da dettagli metallici. Sono le donne di Aceh in Indonesia le abili sarte di questi abiti dai toni regali cuciti con materiali pregiati.
Instagram: @levicobutik

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EnnyEthnic


EnnyEthnic
EnnyEthnic pensa a tessuti leggeri e fantasie multicolor per le donne.
Donne che non vogliono passare inosservate e sfoggiano con sobrietà anche i capi più eccentrici realizzati direttamente in Virginia, USA.
Etnicità è la parola chiave del brand.

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Rwanda Clothing


Rwanda Clothing
Toni audaci quelli di Joselyne Umutoniwase, fondatrice di Rwanda Clothing.
Ed è proprio al Ruanda che si ispira la designer utilizzando trame africane, tessuti tradizionali e modelli strutturati.
Abiti da sfoggiare in tutte le occasioni.
Instagram: @rwandaclothing

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Adinda Moeda x Jeany Wang


Adinda Moeda x Jeany Wang
Adinda Moeda e Jeany Wang collaborano per la collezione SS19.
Tessuti di tradizione indonesiana e dai colori forti sono il caposaldo di questi abiti eleganti e ricercati impreziositi dalle creazione perlacee di Adinda Moeda.
Instagram: @levicobutik

Oxford Fashion Studio
Oxford Fashion Studio è un vero e proprio Think Tank del fashion indipendente, fondato nel 2009 e con sede a Londra. Da quasi 10 anni supporta e scopre i talenti emergenti più visionari del panorama della moda nel mondo e ne diffonde visioni e collezioni grazie all’organizzazione di eventi con visibilità internazionale.

GINGER TEA ENERGIZING AQUA-CREAM, la crema leggera e nutriente di Teaology

Se siete alla ricerca di una crema viso leggera, non troppo grassa ma ugualmente idratante, la GINGER TEA ENERGIZING AQUA-CREAM è la soluzione giusta!

Anche se con l’arrivo dell’inverno la pelle necessita di maggiori cure e di creme che contengano diversi princìpi, non è detto che queste debbano essere per forza corpose, grasse, oleose. Esistono soluzioni soft ma al contempo molto nutrienti, come la crema viso di TEAOLOGY, il brand che si dedica alla cosmesi traendo beneficio dalle piante del tè.

GINGER TEA ENERGIZING AQUA-CREAM è talmente vellutata che si fonde istantaneamente con il viso non appena la si spalma. Crea un sottile velo di idratazione a lunga durata, ottimo come base per il trucco perché non unge la pelle.


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E’ una crema energizzante e dissetante che contiene vitamina C e vitamina E, zenzero, acido ialuronico e infuso di tè nero.

L’infuso di tè nero nel dettaglio è uno stimolante e insieme antiossidante; le vitamine C ed E svolgono un’azione tonificante e rivitalizzante. L’estratto di zenzero rafforza il sistema di autodifesa cellulare, e infine l’acido ialuronico migliora la compattezza cutanea, l’elasticità e combatte l’invecchiamento.

La particolarità di GINGER TEA ENERGIZING AQUA-CREAM è la sua profumazione, delicata, floreale, primaverile, frizzante, che la rende unica e un rito piacevole in ogni momento della giornata. Se abbinata ai prodotti TEAOLOGY, come l’Imperial Tea Miracle Face Mask, assicura un effetto purificante permanente, mantenendo la pelle luminosa e rivitalizzata, senza quei segni rossastri causati dal vento e dal freddo o dall’uso di cosmetici non idonei al nostro tipo di pelle.


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Gucci P/E 2019: Alessandro Michele e la sua sperimentazione incantano Parigi

La settimana della moda parigina, che si è tenuta dal 24 settembre al 2 ottobre, ha fatto da chiusura all’appuntamento annuale delle sfilate primavera/estate 2019 che si sono susseguite rispettivamente a New York, Londra e Milano. Ad aprire la sfilata due designer italiani: Alessandro Michele per Gucci e Maria Grazia Chiuri per Dior.


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La collezione di Alessandro Michele è un mix esplosivo di colori, ispirata a Leo De Bernardinis e Perla Peragallo, entrambi emblema della sperimentazione nel settore del teatro romano. Presso lo storico Théatre Le Palace, la sfilata di Gucci è stata un vero e proprio tuffo nel passato, in particolare negli anni ’70.


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Stili maschili sono stati mescolati sapientemente con quelli femminili, per non parlare poi delle fantasie e dei tessuti. Non sono mancate le frange, le balze, le gonne lunghe, i colori sgargianti. Gli accessori sono stati il pezzo forte della sfilata: dall’immancabile mascherina ai cappelli dalla falda larga e alla simpaticissima borsa- Topolino.


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Jane Birkin, ospite e performer, ha inoltre emozionato il cuore degli spettatori con la sua meravigliosa voce. Tra gli ospiti: Jared Leto, Miriam Leone, Amanda Lear, Lou Doillon.


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“Glitch” collezione Annakiki Primavera Estate 2019

Glitch” è la parola chiave della collezione Annakiki Primavera Estate 2019.
Glitch, quel momento di interruzione, improvviso, glitch, l’errore, qualcosa che salta, glitch come imperfezione.

Che il mondo della moda stia subendo un momento di stallo, lo si nota dalle vetrine e dalle affluenze sempre minori durante gli eventi del settore; la moda ha bisogno di novità, è in arrivo una rivoluzione, come quando il sinistro silenzio preannuncia una turbinosa tempesta.

Che questo “Glitch” voglia intendere la fase di mezzo, quel momento che ne preannuncia subito uno nuovo e duraturo?

Annakiki lo mette in scena sfilando in calendario alla fashion week milanese con una collezione che esalta l’errore.

Glitch sulle tute, sui completi in denim e sui marsupi tono su tono, righe di interferenza come elettrocardiogrammi.



La designer cinese Anna Jang sfila per la quarta stagione seguendo l’onda della nuova fotografia, una ricerca della scomposizione, una destrutturazione dell’immagine, una sovrapposizione apparentemente confusa di volumi e colori.

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I tessuti sono lucidi e liquidi come il pvc, cristallo e borchie vengono applicati a mano sul denim, sono linee interrotte, glitch luminosi per illuminare le notti più rumorose.

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Fondato nel 2012, il brand Annakiki sta al passo con i tempi, segue le vibrazioni della new generation, costruisce collezioni che ben rappresentano i gusti e che calzano a pennello nel contesto storico. Annakiki è moderna e glitch, molto glitch!

Sfoglia la collezione Annakiki Primavera Estate 2019:



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WhistleblowingPA: la piattaforma che tutela le segnalazioni nella PA

Transparency Italia e Centro Hermes, insieme per diffondere il Whistleblowing in tutti gli enti pubblici.

 

La legge sul Whistleblowing, introdotta dal Parlamento Italiano un anno fa, che prevede maggiori tutele per coloro che nell’interesse pubblico decidono di segnalare illeciti o irregolarità nell’ente in cui lavorano, ha portato l’obbligo per le PA di introdurre dei sistemi tecnologici in grado di garantire maggiore sicurezza nel processo di segnalazione e protezione dell’identità dei soggetti (dipendenti pubblici, collaboratori, consulenti e lavoratori delle imprese che forniscono beni o servizi all’ente) che decidono di segnalare.

 
Transparency International Italia, sezione italiana dell’organizzazione non governativa Transparency International, è il leader nel mondo nella lotta alla corruzione, mentre Centro Hermes, for Transparency and Digital Human Rights, è impegnato nella promozione di una maggiore consapevolezza e attenzione ai temi della trasparenza e dell’accountability delle istituzioni pubbliche. Insieme le due realtà hanno lanciato pochi giorni fa il progetto WhistleblowingPA, un’iniziativa in grado di rispondere alle esigenze di tutela dei segnalanti, favorendo la diffusione in tutti gli enti pubblici e le società controllate e partecipate di una idonea piattaforma informatica gratuita per ricevere e gestire le segnalazioni di corruzione.

 

Per maggiori informazioni www.whistleblowing.it

 

Secondo Giorgio Fraschini, esperto di whistleblowing di Transparency International Italia “In Italia abbiamo più di 22.000 enti pubblici, la maggior parte dei quali di piccole dimensioni che non necessariamente hanno le risorse umane ed economiche per attivare una piattaforma informatica in maniera autonoma. Per questo abbiamo deciso di mettere in campo l’esperienza maturata in questi oltre dieci anni di attività sul tema, per offrire a tutte le PA uno strumento facile da usare, e soprattutto a costo zero, in grado di tutelare al massimo l’identità del segnalante.

WhistleblowingPA offre un’importante opportunità per i responsabili anticorruzione che devono adempiere agli obblighi di legge, aiutando inoltre a diffondere sempre più tra i cittadini l’importanza di segnalare questi fatti che altrimenti rischiano di non venire mai alla luce. Le stesse PA ne beneficeranno nel breve e nel lungo periodo grazie ai i risparmi generati dalla scoperta degli illeciti”.

 

Fabio Pietrosanti, Presidente del Centro Hermes ha dichiarato “La piattaforma informatica si basa sul software libero e opensource Globaleaks che continuiamo a sviluppare ormai dal 2011 e che migliaia di enti e organizzazioni nazionali e internazionali utilizzano già per ricevere le segnalazioni, come l’Autorità Anticorruzione della Catalogna, Il Sole24ore, la Corte Penale Internazionale dell’Aia, Agenzia Giornalistica Italia oltre a centinaia di PA locali. Il vantaggio principale di questo software è la garanzia dell’anonimato tecnologico: non sarà possibile per nessuno risalire all’identità di chi segnala a meno che il whistleblower stesso non decida di rivelarlo”.

 

Secondo i dati pubblicati Giugno 2018 dall’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC) nel terzo rapporto annuale sul whistleblowing, è possibile riscontrare la crescita costante di tale strumento, con una media mensile di segnalazioni ricevute dall’Autorità nell’anno corrente che sfiora il doppio rispetto al 2017.
I dati di ANAC evidenziano, inoltre, come fra le segnalazioni arrivate nel 2018 sono aumentate quelle da parte di dipendenti di imprese fornitrici, grazie agli effetti della nuova legge che allarga le tutele a nuovi soggetti.

Tutte le date e gli appuntamenti di “La Vendemmia”, MonteNapoleone District, 8-14 ottobre 2018

MONTENAPOLEONE DISTRICT RISERVA A MILANESI E TURISTI
IL MENU “LA VENDEMMIA”


Dall’8 al 14 ottobre in occasione della kermesse “La Vendemmia” 2018, ideata e promossa da MonteNapoleone District in collaborazione con il Comitato Grandi Cru d’Italia, che unisce le eccellenze della moda e del vino si potranno scoprire alcuni dei migliori ristoranti e hotel 5 stelle lusso della città.

In occasione dell’evento “La Vendemmia”, ideato e promosso da MonteNapoleone District in collaborazione con il Comitato Grandi Cru d’Italia con l’obiettivo di unire i grandi marchi del lusso internazionale e le più prestigiose cantine nazionali e internazionali, per tutta la settimana dall’8 al 14 ottobre milanesi e turisti avranno l’occasione di scoprire alcuni dei più rinomati ristoranti e hotel 5 stelle lusso della città.

Prenotando il menù “La Vendemmia” ad un prezzo speciale e con un calice di vino abbinato si potrà pranzare con trentacinque euro e cenare con sessanta nei ventotto ristoranti di Milano che aderiscono all’iniziativa. Esclusive wine experience saranno invece proposte dagli hotel 5 stelle lusso tramite speciali pacchetti Five Star Luxury Hotels “La Vendemmia” che danno diritto al VIP Pass per l’Opening Evening e per gli eventi correlati.

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“Seppur fruibile esclusivamente su invito, “La Vendemmia” vuole aprirsi alla città e al tempo stesso contribuire a promuovere Milano a livello internazionale” afferma Guglielmo Miani, Presidente di MonteNapoleone District, che rappresenta a oggi oltre centocinquanta Global Luxury Brands. “Il coinvolgimento dei migliori hotel e ristoranti della città ci consente di arricchire il programma con esperienze di degustazione di alto livello e di fornire una ‘reason why’ di incoming volta ad aumentare le presenze di una Milano sempre più a vocazione turistica”.

Sono oltre centodieci le boutique associate a MonteNapoleone District delle vie Montenapoleone, Verri, Sant’Andrea, Santo Spirito, Borgospesso, Gesù e Bagutta che partecipano alla nona edizione consentendo ai propri clienti di vivere un’esperienza unica. Nell’intento di rendere l’appuntamento sempre più coinvolgente e importante per la città, per la prima volta, sono coinvolte anche alcune boutique legate all’associazione “Amici di via della Spiga”.

Mercoledì 10 ottobre, dalle 18.30 alle 20, un nuovo appuntamento si inserisce nel calendario de “La Vendemmia”: la visita guidata del Museo Bagatti Valsecchi alla scoperta della dimora neorinascimentale nei suoi aspetti legati all’ospitalità, al cibo e al vino.

Giovedì 11 ottobre alle ore 18.15, l’appuntamento con l’asta benefica “Italian Masters” organizzata da MonteNapoleone District insieme al Comitato Grandi Cru d’Italia e battuta da Christie’s si terrà al Circolo Filologico Milanese in via Clerici 10. Quest’anno il ricavato dalla vendita di speciali bottiglie, per annata e formato, vintage e da collezione sarà interamente devoluto a CBDIN Onlus – Associazione Carlo Besta Dipartimento Infantile Neurologico di Milano per la ristrutturazione del giardino dell’Istituto Neurologico a uso dei bambini malati.

Venerdì 12 ottobre alle ore 19.30 sarà la volta del Wine Tasting nell’incantevole cornice di Palazzo Serbelloni. Un’esclusiva selezione di etichette del Comitato Grandi Cru d’Italia in degustazione per i veri intenditori.

Venerdì 12 e sabato 13 ottobre, i possessori dei VIP Pass potranno vivere la Shopping Experience sorseggiando un calice di vino, offerto dalla cantina partner, e godendo di servizi esclusivi quali il sales assistant dedicato e la consegna degli acquisti in hotel o presso la propria abitazione.

Sabato 13 e domenica 14, infine, il Winery Tour permetterà di prenotare la visita ad alcune suggestive cantine italiane.

“La Vendemmia” è sostenuta dalla partnership con l’Ente che organizza dall’8 ottobre al 25 novembre l’88° edizione della Fiera internazionale del Tartufo Bianco d’Alba che, oltre alla “caccia al tartufo” nel territorio di Langhe e Roero guidati dal trifolau, prevede un serie di interessanti appuntamenti.

MonteNapoleone District rappresenta gli oltre centocinquanta Global Luxury Brand presenti nelle vie Montenapoleone, Sant’Andrea, Verri, Santo Spirito, Gesù, Borgospesso e Bagutta, alfine di valorizzare le eccellenze di alcune tra le realtà più importanti al mondo. L’obiettivo è di organizzare, pianificare e attuare eventi di varia natura, culturali, benefici e commerciali, utili all’incremento e alla qualificazione del commercio e dei servizi, sia nell’interesse degli associati sia dei loro fruitori. Nel far conoscere le prestigiose vie del lusso, non solo come tempio dello shopping e del lifestyle, ma anche come luoghi in cui tradizione, storia, creatività e innovazione si fondono, ne accresce la qualità del servizio e dell’offerta per consolidare il primato del Quadrilatero e di Milano a livello internazionale. A tal fine MonteNapoleone District coordina le boutique e incoraggia la formazione di un autentico spirito di collaborazione fra tutti gli operatori commerciali e turistici delle vie e non solo, creando partnership con hotel 5 stelle lusso, ristoranti, tour operator e società di servizi. Collabora inoltre con le Istituzioni cittadine, regionali e nazionali e lavora a stretto contatto con i media italiani e stranieri. Sotto la presidenza, dal 2010, di Guglielmo Miani è stato impresso un nuovo impulso che ha accresciuto e consolidato l’immagine di Montenapoleone quale shopping center di eccellenza a cielo aperto unico al mondo.

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Le ispirazioni di Arthur Arbesser nella collezione SS19 – Milano fashion week

MILANO FASHION WEEK – COLLEZIONE SPRING SUMMER ARTHUR ARBESSER 2019

Stratificazioni, mix and match, le new entry dei tessuti eco, sono le fondamenta della collezione Spring Summer 2019 Arthur Arbesser. Da questo si diramano i temi della collezione, materializzazione dell’idea, geometria, struttura, ordine.

L’ispirazione è fondamentale per Arbesser, che ricerca nel mondo dell’arte la scintilla da portare su carta, per farsi abito. Dai lavori di Fausto Melotti, scultore italiano, Arthur Arbesser da’ vita a quello che è ordine e pulizia, ritmo e armonia. Come nello opere di Melotti dove vigono le regole matematiche e i ritmi musicali, così in alcuni capi di Arbesser vengono rappresentati gli stessi temi partendo da un ordine naturale, dalla scelta dei colori – principalmente del bianco e del nero -, a quello delle linee – la nettezza delle giacche, la morbidezza delle vestaglie.


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Sx Arthur Armesser SS19 – dx opera di Fausto Melotti


Se da un lato abbiamo la sperimentazione concettuale riguardante i grandi interrogativi dell’umanità, quelli tanto cari a Melotti, dall’altro Arbesser inserisce uno spazio in cui lavora sui colori, e più precisamente sulla tavolozza di Vally Wieselthier, scultrice e ceramista viennese, esponente dell’Art dèco.


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I volumi si fanno più ariosi, le proporzioni intatte, le forme classiche vengono scomposte e ricostruite, sugli abiti una tavolozza di colori come vasi di Pandora, le stratificazioni sono un gioco di contrasti.


sx Vally Wieselthier – dx Arthur Arbesser SS19


La luce arriva dai tessuti spalmati in oro e platino, bilanciata dall’introduzione di materiali naturali, come la juta stampata e sfrangiata, dal crêpe nei toni del rosa e dell’azzurro e dal jersey di lino stampato.


Sx Arthur Armesser SS19 – dx Vally Wieselthier


Gli orecchini, disegnati per la seconda stagione dalla designer Nathalie Jean, in maglia d’oro, ricordano le forme primordiali di Melotti, le calzature della collezione riconfermano la consolidata collaborazione con l’azienda toscana di Fabio Rusconi.


Sfoglia qui la collezione Primavera Estate 2019 Arthur Arbesser:




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VISIONARY POETIC DREAMY GLAMOUR

Punta di diamante del movimento psichedelico è Peter Max, l’artista del neo-espressionismo, grafico, scultore, pittore, disegnatore, video-maker.

Siamo negli anni ’60 quando i media iniziano a trasmettere immagini dalle fantasie visionarie, è il periodo dei “figli dei fiori”, la natura è sovrana, c’è voglia di amore e di libertà e di dar sfogo all’immaginazione.

Come Peter Max, le tinte di Vivetta sono forti, le figure fiabesche, vediamo nella collezione Primavera Estate 2019 un mondo incantato, fatto di cigni che primeggiano, farfalle, fiori e bocche che aleggiano.


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sx Vivetta SS19 – dx “Infinity Watchers” – 1970 Peter Max


E’ un viaggio onirico la collezione Vivetta SS2019,  che permette di vestire i propri sogni nel più eccentrico glamour, le tonalità sono accostate con estrema minuzia e con estrema armonia,  tratto tipico dell’artista Max.

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sx “Space landscape” Peter Max – dx Vivetta SS19


Ironica e con un piede nella trascorsa infanzia, Vivetta dipinge sugli abiti allegri arcobaleno, stelle e fiocchi rosa; le rose sono applicate su vestiti tono su tono, i cigni riposano su piccole tuniche in macramè a intarsio o su abiti lavorati ad uncinetto.

sx Vivetta SS19 – dx “Love” 1969 Peter Max


Vaporose le gonne pouf, tripudio di giardini in fiore, come gli abiti a palloncino leggeri e spumosi come meringhe.  Piccoli bouquet di ortensie fioriscono sui miniabiti drappeggiati in organza tecnica dall’effetto liquido e arricchiti da volants.


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sx Vivetta SS19 – dx “Sunrise” 2000 Peter Max


Luccicanti cristalli Swarovski illuminano le trasparenti mantelle in tulle degrade’; anche il denim si fa prezioso con ricami in perle e piume dai colori delicati del rosa pastello e dell’azzurro Tiepolo.

Vivetta Ponti, fondatrice e designer del brand, ama giocare, per lei moda è leggerezza, quella leggerezza non frivola, ma calda e avvolgente dell’infanzia, quella sicura e priva delle difficoltà degli adulti, priva della sensualità sfacciata, moda è rendere magico il nostro armadio per decidere se andare a caccia di farfalle o a raccogliere fiori nel bosco.

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Il mondo utopico del “Burning Man” – Byblos collezione SS2019, Milano Fashion Week

“Reburn” Collezione Byblos Primavera Estate 2019

L’idea di un mondo in cui tutti condividiamo le stesse passioni, dove il denaro non esiste e si torna al primordio del baratto, dove la libertà è uno stile di vita, dove tutti possono esprimere la loro creatività senza vincoli né regole, ci affascina ammettiamolo. Altrettanto vero è che, anche il meno cinico di noi, sa, essere un’utopia, una realtà che può esistere solo in maniera passeggera, e difatti chi ha creato questo universo “al di fuori dal mondo”, c’è, o meglio c’era: si chiamava Larry Harvey, ed è mancato lo scorso aprile all’età di 70 anni a causa di un ictus.

Harvey era stato lasciato da una ragazza nel lontano ’86, quando con un amico aveva dato fuoco ad un fantoccio di legno, nella spiaggia di San Francisco, durante un solstizio d’estate. Nasce così il “Burning Man”, l’evento che ricade ogni anno nel deserto del Nevada, a Black Rock City, dove più di 60.000 persone si riuniscono attratte dalla possibilità di esprimersi liberamente in una location che nasce e muore con la loro presenza/assenza.

A questo concetto di “rinascita“, si ispira la collezione Spring Summer 2019 di Byblos, una celebrazione della personalità, della diversità, dell’individualità.

Colori dagli abbagli lunari nella collezione Byblos, con riflessi argentei e talvolta dorati, abiti camaleontici che si mescolano con le sabbie bianche di Black Rock, spesso destinate a forti tormente, che rendono il viaggio più spettacolare e avventuroso.

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Tute spaziali abbinate a maxi mascherine specchio, il tessuto tecno si fonde con i colori psichedelici che assume la città di notte, quando la festa inizia, il caldo cala e le menti possono dar libero sfogo alla fantasia.

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Utili i parka per le forti escursioni termiche (questo Bezos, il fondatore di Amazon e proprietario del Washington Post non lo sa perché ha alloggiato in un camper deluxe, si immagina riscaldato, e non in tenda come molti altri) e poetiche le lunghe paillettes che ricordano le squame del pesce combattente, quel pesce dalle pinne fluttuanti e prepotentemente territoriale, che non tollera la presenza di altri della sua specie, se non di sesso femminile, il furgone!

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Particolarità della collezione, i lacci da scarpa con il puntalino imbevuto in smalto a tinte forti che virano ironicamente in frange hippie o che creano un gioco di stampe trompe l’oeil.
Frange su abiti, applicate sulle giacche in denim e in testa, tutto è movimento, sperimentazione, creazione, fino a quando l’uomo di legno brucerà e si tornerà alla vita di tutti i giorni, comprando il latte in dollari americani e non i cambio di una canna.

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