BITE 2025: Quando l’alta cucina diventa una festa

BITE 2025: Quando l’alta cucina diventa una festa

Immaginate oltre 20 chef stellati e giovani talenti che cucinano fianco a fianco con il pubblico. Bartender che reinventano la mixology tra un dj set e l’altro. Pizzaioli, panificatori e gelatieri d’autore che trasformano Villa Spalletti Trivelli in un laboratorio del gusto a cielo aperto. È successo davvero, nel cuore della Food Valley, al BITE 2025.

BITE 2025 non è stato un semplice festival enogastronomico, ma la magia che accade quando uno chef visionario come Salvatore Morello decide di abbattere le barriere tra alta ristorazione e convivialità popolare, invitando tutti gli amici conosciuti in vent’anni di carriera a cucinare insieme.
Ogni volta ci dicevamo ‘prima o poi cucineremo insieme‘”, racconta Morello. “BITE è nato così, come una festa di fine estate“.

Il risultato? Un’esperienza dove l’eleganza dell’alta cucina incontra il divertimento, dove si assaggia un “bite” firmato da uno chef stellato mentre un dj set accompagna la serata, dove si discute di sostenibilità tra un cocktail d’autore e un gelato artigianale. Benvenuti nell’evento che ha ridefinito il concetto stesso di “stare bene all’italiana“. Viva!

Lo Chef Salvatore Morello con Francesca Poli

Il Manifesto di BITE: alta Cucina che incontra il pubblico

È il primo di questo genere in Emilia Romagna e anche in Italia è unico nel suo genere, sia per metodologie che per lo spirito che lo anima“, ha dichiarato Salvatore Morello. “Con BITE vogliamo raccontare lo star bene all’italiana, che non è solo cibo ma anche eleganza, condivisione e stile di vita. È un’occasione per valorizzare la Food Valley e l’innovazione gastronomica, ma anche un punto d’incontro tra colleghi“.

L’evento ha visto la partecipazione di 20 chef stellati Michelin e altrettanti giovani talenti della cucina italiana, tutti riuniti per cucinare dal vivo insieme al pubblico, abbattendo le barriere tra alta ristorazione e fruizione popolare.

Gli chef stellati protagonisti

BITE 2025 ha riunito un parterre d’eccezione di chef, ognuno dei quali ha creato in esclusiva per l’evento un “bite” – un piccolo piatto pensato appositamente per l’occasione, interpretando con il proprio stile i valori del festival.

Caterina Ceraudo (Dattilo, Strongoli – Crotone) – Una stella e una stella verde Michelin, la chef calabrese è stata più volte premiata come “Donna Chef dell’Anno” (2015 per Identità Golose, 2017 per la Guida Michelin). La sua cucina equilibrata e leggera valorizza il territorio calabrese con ingredienti della tenuta di famiglia, un’azienda pioniera dell’agricoltura biologica.
Isa Mazzocchi (La Palta, Borgonovo Val Tidone – Piacenza) – Chef Donna 2021 per la Guida Michelin, ha trasformato una vecchia tabaccheria in un ristorante stellato dove la tradizione piacentina incontra la creatività contemporanea. Il suo segno distintivo: una goccia di latte che “macchia” ogni piatto, simbolo delle origini.
Daniele Lippi (Acquolina, Rocca di Papa) – Chef che porta alta cucina e innovazione nel cuore dei Castelli Romani.
Dario Fisichella (Villa Naj Torrazza Coste PV) – Rappresentante dell’eccellenza siciliana con la sua cucina contemporanea.
Jacopo Malpeli (Osteria del Viandante, Rubiera) – Interprete della tradizione emiliana in chiave moderna.
Mattia Trabetti (Alto, Milano) – Giovane talento della scena milanese che ha conquistato critica e pubblico.
Salvatore Iuliano (St Georges by Heinz Beck, Taormina) – Portavoce dell’alta cucina beckiana in Sicilia.
Maurizio Bufi (Il Fagiano, Spoltore) – Chef abruzzese di grande esperienza e tecnica.
Massimo Spigaroli e Lorenzo Chierici (Antica Corte Pallavicina, Polesine Parmense) – I maestri della tradizione parmense, custodi della Razza Mora e della cultura del culatello.
Salvatore Morello (Inkiostro, Parma) – L’ideatore dell’evento, chef visionario che ha voluto creare un punto d’incontro tra alta ristorazione e pubblico.
Raffaele Lenzi (Sereno al Lago, Torno – Como) – Chef che interpreta il territorio lariano con eleganza e tecnica.
Luca Marchini (L’Erba del Re, Modena) – Uno dei pilastri dell’alta ristorazione modenese, custode della tradizione emiliana rivisitata.
Fabio Ingallinera (Il Nazionale, Vernasca) – Chef che valorizza il territorio piacentino con creatività.
Giacomo Sacchetto (Iris, Verona) – Talento veneto in ascesa nella scena gastronomica nazionale.
Ariel Hagen (Saporium Borgo San Pietro, Montescudo) – Chef che porta innovazione e sostenibilità nella sua cucina. La sua filosofia è radicata nei principi di biodiversità e agricoltura rigenerativa, con il desiderio di condividere una cucina elegantemente creativa, rispettando ed esaltando il ritmo della natura e i sapori autentici del territorio 
Giuseppe Biuso (Vite, Castelvetrano) – Rappresentante della cucina siciliana contemporanea.
David Weigang (Verbene, Settimo Torinese) – Chef di origini brasiliane che porta contaminazione internazionale.
Alexander Robles L. (Azotea, Chiclana de la Frontera) – Presenza internazionale con la sua cucina andalusa.
Bruno Tassone (San Domenico, Imola) – Parte della brigata di uno dei ristoranti storici dell’Emilia-Romagna.
Dimitri Harding (La Valle, Segrate) – Chef emergente della scena milanese.
Manuel Castillo (La Ca di Sass, Milano) – Interprete della cucina contemporanea nel cuore di Milano.
Marco Stagi (Metodo, Milano) – Chef che porta innovazione e sostenibilità al centro della sua proposta.
Martino Latella e Rocco Bonanno (Osteria Zero, Bra) – Duo di chef che reinterpreta la tradizione piemontese.
Massimo Raimondo (Cura, Campobasso) – Portavoce della cucina molisana d’autore.
Simeone Larosa, Simone Devoti e Diego Sales (Cotex, Milano) – Trio di chef che propone una cucina di ricerca.
Manuel Tropea (Concezione, Milano) – Chef della nuova generazione milanese.
David Fiordigiglio e Simone Falsaperla (Mano, Torino) – Duo che porta la contaminazione giapponese in Piemonte.
Adrien Hurnungee e Alberto Toe – Chef che completano il roster d’eccellenza dell’evento.

I maestri Pizzaioli, Panificatori, Pasticceri e Gelatieri

L’arte bianca è stata rappresentata da quattro maestri pizzaioli di grande talento:

  • Gianni Di Lella (La Bufala, Maranello) – Figura chiave nell’organizzazione del festival
  • Giulia Zanni – Tra le poche donne che si sono affermate nell’arte della pizza
  • Mirko Ciccio (Il Golosone) – Maestro della pizza tradizionale
  • Roberto Davanzo (Bob Alchimia a Spicchi) – Pizzaiolo innovativo che ha partecipato anche al talk “Cucinare sotto pressione”
  • Carlos Silva (Copacapaba) – Maestro panificatore
  • Stefano Guizzetti (Ciacco Lab) – Gelatiere d’autore che ha anche partecipato al talk sul Parmigiano Reggiano
Umberto Oliva, Direzione Artistica Mixology BITE 2025

La Mixology d’Autore: Una Rivoluzione nel Festival

Una delle grandi innovazioni di BITE 2025 è stata l’integrazione totale della mixology nell’esperienza gastronomica. Come sottolineato da Salvatore Morello: “Credo fortemente che la mixology debba essere valorizzata e integrata con l’alta ristorazione“.

La direzione artistica della sezione cocktail è stata affidata a Umberto Oliva, bartender di grande esperienza che ha selezionato personalmente i professionisti:

Ho scelto bartender da tutta Italia, non per notorietà o per il locale in cui lavorano, ma per lo stile e la visione che portano. Volevo un gruppo eterogeneo, capace di raccontare la miscelazione con identità diverse“.

I Bartender Guest

All’interno della villa, un’area dedicata ha visto protagonisti i grandi bartender italiani. Una scelta volta non solo alla professionalità dei singoli, ma all’approccio ospitale che li contraddistingue, come eccellenze di un’attitudine prettamente italiana:

  • Umberto Oliva – Direttore artistico della sezione mixology
  • Damara Lanzone (Il Circolino – Monza)
  • Giuliana Giancano (Pout Pourry – Torino)
  • Marella Batkovic (freelance)
  • Andrea Pomo (Brand Ambassador Santa Teresa 1796)
  • Gregory Camillo (Jerry Thomas Speakeasy)
  • Christian Costantino (Marina Del Nettuno Lounge Bar – Messina)
  • Peppe Doria (Volare – Bologna)
  • Francesco Bonazzi (Mag Café)
  • Rama Redzepi (lounge all’interno del Grand Hotel Fasano)
  • Julian Biondi (consulente beverage)
  • Gianni Zottola (freelance)

I bartender si sono alternati al bancone presentando la propria visione del cocktail in totale libertà creativa, senza linee guida rigide, permettendo a ciascuno di esprimere la propria firma personale.

Un modello da replicare

Come diceva Gualtiero Marchesi, “la cucina è di per sé scienza, sta al cuoco farla diventare arte“.
BITE 2025 ne è la dimostrazione: un festival che trasforma il cibo in racconto, la mixology in visione, e l’intrattenimento in cultura. L’augurio è che questo appuntamento diventi il nostro rito di fine estate: un brindisi corale alla bellezza del gusto italiano, tra eleganza, innovazione e soprattutto condivisione.

Maison Drappier