Un week-end culinario al verde

D-Art vi porta alla scoperta dei 4 ristoranti “green” più in voga nella Milano dell’Expo. Tra sperimentazioni culinarie e stili di vita sani siete pronti per una 48 ore da vegetariani?

Una popolazione al verde e non parliamo del PIL ma dei cittadini che scelgono sempre più l’alimentazione vegetariana e vegana. A oggi, secondo i dati Eurispes, sono circa 4,2 milioni gli italiani che decidono di non mangiare carne.
Una tendenza alimentare che, nel centro nevralgico dell’Expo, ha visto nascere realtà satellite interessanti e sperimentali dal punto di vista culinario e visivo.
Luoghi da visitare nei weekend estivi e autunnali, per avvicinarsi all’alimentazione “green” o semplicemente per deliziare il palato già forte della sua scelta.
Per il pranzo con gli amici del sabato, tra una retata di shopping e l’altra, essendo collocato in una delle rare zone pedonali in città, si consiglia Radice Tonda. Un luogo in cui si esaltano i sapori e i colori degli alimenti provenienti da agricoltura biologica e biodinamica. Gli utensili sono totalmente biodegradabili così come l’arredo di recupero sapientemente studiato. Vasta è la scelta tra le specialità dolci e salate con una particolare selezione di zuppe e vellutate. Le combo proteine, verdure e cereali vi consentono di scegliere tra deliziose opzioni intente a sfatare il mito che la cucina vegana, quindi addirittura senza alcun ingrediente di origine animale, è triste e poco gustosa.
Anche le bevande sono proposte con cura, vini e birre bio, tisane, caffè, cappuccini con latte di soia, digestivi alle erbe e centrifugati di frutta e verdura completano il menù per chi vuole fermarsi da Radice Tonda pure per la colazione e le brevi pause.

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Se l’intenzione è stupire gli amici con originali idee per il sabato sera Mantra Raw Vegan è il posto che fa per voi. Parliamo del primo ristorante vegano crudista in Italia, la cui filosofia è intenta a fornire un’esperienza culinaria alternativa e a trasmettere una sensazione di benessere spiriturale attraverso piccole opere di food design.
I crudisti vegani consumano solo cibi crudi o preparati a temperature al di sotto dei 45 °C, affinché gli enzimi e le proprietà nutritive degli alimenti non vengano perse.
Mantra, però, non è affatto integralista, il suo spirito di condivisione si estende al mini market, alla caffetteria e al laboratorio culinario, dove è possibile vedere la preparazione dei piatti grazie a innovativi macchinari statunitensi. Un viaggio per gli occhi che esplode nel minimalismo del design interno, caratterizzato da linee semplici, pulite e colori pastellati.
Spaghetti di zucchine al pomodoro e lasagne con ricotta di Macadamia sono solo alcuni degli alimenti, della cucina tradizionale italiana, rivisitati dallo chef Alberto Minio Paluello. Diplomato come Raw Vegan Chef alla Matthew Kenney Accademy di Santa Monica, con all’attivo significative esperienze nell’ambito internazionale, Paluello opera mirando alla conoscenza dell’alimentazione crudista nel nostro Paese.

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Il brunch domenicale in un’atmosfera che sa di casa può aver luogo solo da Orto Erbe e Cucina.
Un bistrot focalizzato sulle immense proprietà delle piante aromatiche che dà ampio spazio ai vegetariani e al rispetto delle materie prime.
Orto è un progetto nato dall’estro di alcuni professionisti di origini siciliane, appassionati nel mixare le erbe di stagione con i piatti tradizionali dell’isola più profumata del Belpaese. Un excursus plurisensoriale che guida il cliente a toccare, odorare e gustare le erbette che si ritrovano nei piatti, composti al massimo da quattro ingredienti.
E tra le idee più originali ci sono il premio fedeltà, vale a dire una piantina in omaggio a seguito di 3 pranzi, e il picnic da Orto. Da settembre, infatti, ogni domenica sarà animata da giochi, cestini di vimini e tovaglie a quadretti.


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Per concludere in bellezza il week end l’ideale è rifugiarsi in un angolo country presente nella cintura urbana. Parliamo di Erba Brusca, un’ ex cascina del 1600, sulla sponda del Naviglio Pavese, circondata dal proprio orto, con la vista che spazia sul verde dei campi e un’area relax sulla sponda del fiume.
Il ristorante, opera prima di Danilo Ingannamorte, sommelier, e di Alice Delcourt, chef, nasce dall’istintività fresca e passionale di chi lavora nell’eccellenza da molti anni.
La Delcourt, forte della sua nazionalità mista e delle innumerevoli esperienze professionali, rivisita la cucina italiana con richiami francesi, inglesi e americani.
Massimo il rispetto per la stagionalità dei prodotti, molti dei quali coltivati presso la cascina stessa, con ampia dedizione nei confronti dei vegetariani, senza disdegnare, però, chi mangia la carne che è prevalentemente bianca e proveniente da allevamenti controllati.

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Vegetariani e non alla ricerca di suggestioni per il palato e per gli occhi, di sicuro non resteranno delusi dai luoghi proposti e saranno pronti per altri week end tematici all’insegna del gusto.