Altaroma E/2018: quando l’evoluzione della Nano Tecnologia di Au197Sm sposa la Couture

Innovazione e alta moda; per la prima volta la tecnologia sfila sulle passerelle di Altaroma con il brand Au197Sm


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Quando l’innovazione si sposa con la couture, la tecnologia applicata a essa subisce una trasformazione inaspettata nascendo a nuova vita.
Questo è reso possibile grazie al brand Au197Sm, che ha appena debuttato con la straordinaria collezione “Couture Collides Nano Technology”, sulle passerelle di Altaroma E/2018.


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Il brand guidato da Paola Emilia Monachesi (Direttore Creativo della maison), e da Stefano Maccagnani (CEO di Au197Sm), ha introdotto per la prima volta tra le passerelle di Altaroma una couture la cui fusione dei metalli preziosi e l’utilizzo della saldatura a ultrasuoni, rappresenta una vera rivoluzione tecnologica che ribalta i canoni classici dell’alta moda, pur conservando un’eccellente manualità sartoriale.


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La Nano-Tech si sviluppa attraverso un processo (coperto da brevetto internazionale), i cui passaggi includono: alto tasso d’ingegnerizzazione e fasi assolutamente artigianali, fusione dell’oro 24 carati e altri metalli preziosi assieme al tessuto.
Questa tecnologia dà il via ad altre importanti innovazioni (inizialmente riservate solo ai materiali tecnici, poiché possedevano una minima percentuale di fibra sintetica), la cui esclusiva è riservata solo al brand, e che permette di utilizzare la saldatura a ultrasuoni su capi come: cadì, seta, jersey.


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La fusione del metallo altera la composizione delle fibre, rendendole adatte alla saldatura a ultrasuoni.
La creatività di Au197Sm è il perno principale di una collezione che per molti versi, rappresenta la moda del futuro, la tecnologia insieme alla ricerca e all’artigianato si fonde per dare nuova vita a una collezione da indossare da mattino a sera.
Le Nano Tecnologie manipolano la materia a livello atomico e molecolare (nel rispetto dell’uomo e dell’ambiente), per poi miniaturizzare i reticoli e concentrarli in maniera tale da poter essere utilizzati in qualsiasi condizione climatica.


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Dall’utilizzo della Nano Tecnologia e delle saldature a ultrasuoni, si realizzano magnifiche lavorazioni in maglia di metallo in stile “contemporary-tech” che si sposano con applicazioni in sequin e bubble scuba, dando nuova vita ai tessuti più naturali come chiffon, cotone e organza.
Senza dimenticare look di alta ingegneria sartoriale come l’Army Coat, il cui taglio lineare realizzato in tecnico di rete, si accoppia con rouges a ultrasuoni.


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Spazio alla creatività e alla tecnologia anche per gli accessori con le applicazioni da indossare sopra le sneakers che creano il nuovo codice del luxury-street.
Le applicazioni (da indossare come gioielli preziosi), sono realizzate in pelle ricamata di transparent sequins e filo di nylon e plexyglass e impreziosite con oro e metalli preziosi.
Un accessorio intercambiale da indossare ai piedi secondo lo stato d’animo o l’outfit, un dettaglio di stile che rende chi lo indossa, unico ed esclusivo.


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Diversi sono i vip che hanno partecipato alla sfilata, e che hanno seguito con molto interesse ogni singolo outfit.
“Tecnologia, ricerca e tradizione sono i punti fermi della nostra filosofia che ha rivoluzionato il
concetto di artigianato e di fatto a mano applicato alla moda, con un’accezione che comprende
l’utilizzo di macchinari di ultima generazione da parte di mani esperte” – ha commentato Paola Emilia Monachesi.
“Cerco un’innovazione a misura d’Uomo” – continua– Stefano Maccagnani – “E
sono felice di portare la tecnologia più d’avanguardia nel simbolo del classicismo per eccellenza. Roma è la mia Città, seppur di adozione, e proprio lì ha sede, oltre che la logistica, il laboratorio produttivo dove sono presenti le tecnologie d’avanguardia che ci caratterizzano.”


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L’evoluzione di queste collezioni ha già riscosso un successo inaspettato, soprattutto tra i giovani, che in un futuro non molto lontano potrà acquistare gli splendidi capi del brand in punti vendita monomarca.
La moda è in continua evoluzione, la sua grandiosità non si ferma mai, la Nano Tecnologia ha conquistato la couture!


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Photo credit: Federico Cannata Ph

Abiti da sposa: la collezione couture 2017 di Vivienne Westwood

La regina della moda punk Vivienne Westwood ha presentato in questi giorni la sua nuova collezione di abiti da sposa, suddivisa nelle linee Made-To-Order e Couture. Una manciata di abiti dallo stile unico, silhouette che la stilista inglese ha reso iconiche nel panorama dei vestiti da sposa e modelli completamente nuovi per poche, fortunatissime, spose dall’animo rock. Abiti lunghi e corti, in morbido tulle e seta frusciante, si modellano su linee tradizionali o in tagli non convenzionali, realizzati su misura per ogni sposa nell’atelier Vivienne Westwood.


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Gli abiti da sposa della linea Made-To-Order sono 8 modelli iconici della griffe, reinventati per la collezione 2017 mantenendo il graffio inconfondibile di Vivienne Westwood. Il Ball Tie, indossato per la prima volta in passerella da Jerry Hall in una sfilata del ’96, mantiene la sua linea dritta ma risalta il decolleté con un lieve drappeggio di tulle. L’abito da sposa Cocotte mescola influenze dalle tuniche delle dee greche e dagli scenografici abiti delle nobildonne del XVII secolo; Delicate Drape Dress è il più fluido tra gli abiti da sposa della collezione 2017, in un elegante drappeggio di seta privo di cuciture; il modello Trinket si ispira ai kimono giapponesi aggiungendo un audace spacco. L’abito da sposa più esuberante della collezione Vivienne Westwood 2017 è sicuramente il modello Bird of paradise, scenografica celebrazione della femminilità in un tripudio di drappeggi e taffetà di seta, con immancabile corsetto. La linea Couture 2017, invece, ripropone l’abito corto in organza di seta a righe Mini Sandy Dress con l’aggiunta di un lunghissimo strascico. E poi silhouette a colonna in crepe marocain di seta arricchite da ricami in pizzo, ampie e vaporose gonne di tulle, spacchi sensuali e volumi quasi architettonici per abiti che non hanno nulla di convenzionale. Perfetti per chi sogna un abito da sposa che stupisca tutti gli invitati, come quello di Carrie Bradshaw.


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MILANO FASHION WEEK: DA MOSCHINO IL CANTIERE È CHIC

Lavori in corso da Moschino, per la Primavera/Estate 2016: sfila una collezione all’insegna della consueta ironia, con tocchi couture e suggestioni Pop Art.

Caschetto giallo d’obbligo, ma con veletta anni Cinquanta, per una sfilata ambientata su una fantomatica autostrada. Eccessiva, irriverente, fieramente sopra le righe, la donna Moschino è chic anche quando indossa capi profilati di catarifrangenti o t-shirt oversize che rappresentano veri cartelli stradali.

L’austerity di tailleurini bon ton si annulla nell’ironia di curiosi copricapi ispirati ai segnali stradali, la seriosa severità di lunghi abiti a sirena viene annullata dalle stampe ispirate a Roy Lichtenstein. Jeremy Scott non smette di stupire, in una nuova sfilata-evento in cui il mood pop si mixa al cartoon d’ordinanza, ormai sdoganato in chiave fashion dalla maison italiana.

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Con l’estro creativo del designer americano, Moschino incanta Milano e si conferma come lo show più atteso ed entusiasmante della settimana della moda. Chiavi inglesi su abiti da gran soirée dalle linee Fifties: largo a sontuose gonne a ruota e punto vita strizzato, per dive contemporanee.

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Funky pop per spunti paesaggistici forse ispirati alle luci di Las Vegas, i segnali stradali prendono vita e si impossessano della donna Moschino. Colori fluo per abiti Cadillac, il gran finale dello spassoso défilé ha un inedito protagonista: l’autolavaggio, con capi tubolari a frange che ricordano gli spazzoloni dei car wash. Una couture ironica, per abiti che sono vere e proprie installazioni pop. Quando l’ironia è chic.

(Foto Madame Figaro)


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