I selvaggi paradisi franco tahitiani di Gauguin: la mostra più attesa dopo la fine dell’Expo

Fino al 21 febbraio è possibile ammirare presso il nuovo Museo delle Culture una delle collezioni più complete al mondo dedicate a Paul Gauguin


Autoportrait au Christ jaune Paul Gauguin (1848-1903)
Autoportrait au Christ jaune Paul Gauguin (1848-1903)



La Ny Carlsberg Glyptotek di Copenhagen ospita la più grande raccolta dei lavori di Paul Gauguin e, per la prima volta, un’ampia sezione viene esposta al di fuori di essa scegliendo come prestigiosa location espositiva il nuovo Mudec di Milano.
35 i lavori dell’artista, provenienti da 12 musei e altrettante collezioni private, accompagnati da quelli di Cézanne, Pissarro e Van Gogh, atti a illustrare le influenze e le sinergie di cui l’artista si circondava. Tra le perle esposte anche “Vahine no te tiare” (Donna col fiore), una delle prime testimonianze del suo filone polinesiano. L’approccio peculiare e originale al primitivismo e al selvaggio, costante fondamentale della produzione artistica di Gauguin, introduce il visitatore nel percorso, che si snoda in cinque sezioni e la cui ultima tappa l’arte della Polinesia, passando da quella popolare della Bretagna francese, a quella dell’antico Egitto, da quella peruviana delle culture Inca a quella cambogiana e javanese.


Gauguin Paesaggio Francese
Gauguin Paesaggio Francese



Un moderno globe trotter che, attraverso i suoi viaggi, onirici e reali, aprì gli occhi del mondo sugli universi paralleli, lontani nello spazio e nel tempo, fondendoli alla sua variegata produzione di matrice impressionistica francese.
Nella prima sezione espositiva viene presentato l’artista attraverso il suo autoritratto, introducendo il contesto storico e culturale francese del tempo, nella seconda, “Le visioni di Gauguin e il concetto di primitivo”, si ripercorre il suo lavoro dal 1876 al 1892, quando viene colto dal fascino della cultura incontaminata, fil rouge della sua produzione fino alla morte. La terza sezione, invece, “I viaggi di Gauguin, reali e immaginari”, racconta le sue esplorazioni fino al 1889 attraverso l’esposizione di alcuni lavori chiave e un video del poliedrico artista contemporaneo Filippo Timi. Nella quarta sezione, infine, “I dipinti di Gauguin: tecnica e visione”, si esplorano gli anni della maturità artistica fino a chiudere il racconto con la concretizzazione del suo credo. Mito, fantasia, sogno e realtà le chiavi di lettura dell’identità gaugainiana il cui omaggio alla figura della vahine polinesiana è il chiaro riconoscimento da parte della collettività.


Gauguin Donne Sdraiate
Gauguin Donne Sdraiate



Lo stesso incubatore espositivo riapproderà alla base la prossima Primavera, quando, un’ampliamento dell’esposizione sancirà il connubio tra il patrimonio artistico danese e l’ospitalità sopraggiunta dallo spazio italiano.