Carven: equilibrio estetico a Parigi

Pantaloni in vinile, bomber per ripararsi dal gelido freddo invernale e maglioncini in lana da petite fille.

Ecco che il marchio Carven, oggi capeggiato dal duo di stilisti Adrien Caillaudaud e Alexis Martial insediati dopo l’abbandono del couturier Guillaume Henry, presenta una collezione autunno/inverno 16-17  impostata, garbata, vicina al mood anni novanta.

Punto di partenza del défilé è il montgomery con profili in vello di pecora che troviamo, peraltro, anche sui profili degli abiti e dei cappotti.

La donna Carven, è ben lontana dal presentarsi al pubblico con orpelli ed eccessi, aspira ad attirare l’attenzione su di sé, attraverso capi portabili e freschi.

Predomina la tonalità mauve che ritroviamo anche su una scialle lavorato ai ferri e con frange finali.

Abbondanza di pelle utilizzata per confezionare gonne dalla linea midi e pantaloni affusolati.

Leggerezza idealizzata con l’abito chemisier velato che lascia scorgere un secondo vestito stampato per una sovrapposizione studiata e riuscita.

Il glamour in maison Carven si veste di effetti sparkling con cristalli ton sur ton che splendono su abiti cocktail con stampa astratta, su top e sui taschini delle camicie.

In attesa di un nuovo direttore creativo, Adrien Caillaudaud e Alexis Martial, hanno creato una collezione molto vicina all’immagine del marchio, scongiurando qualsiasi rimpianto per l’addio di  Guillaume Henry.

 

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Per le immagini fonte Madame Figaro

Louis Vuitton: una motociclista impavida scorrazza a Parigi

Come soldati e con una forza mascolina, le donne Louis Vuitton idealizzate da Nicolas Ghesquière, direttore creativo della maison, incedono sicure all’interno di una scenografia futuristica con canne di bambù che si ergono come grattacieli metropolitani.

La collezione autunno/inverno 16-17 si rivela come un incontro effimero dei canoni estetici della maison con un sapore del tutto contemporaneo.

La motociclista disegnata da Ghesquière, indossa biker boots e fuseaux in vernice o semplicemente una tuta intera trompe-l’œil che fascia un corpo perfetto.

Una straordinaria rivisitazione del trench, eleva la collezioni ai massimi livelli di creatività: destrutturato, geometrico nelle linee, assemblato con tessuti completamente diversi.

Le linee affusolate dei capi, acutizzano un défilé urbano, contemporaneo. Non c’è posto per la femminilità nell’universo Louis Vuitton o, quantomeno, non per la stagione fredda che verrà.

Gli abiti cercano di farsi spazio in una collezione prettamente maschile, ma sono anch’essi vigorosi, di grande impatto visivo, “cuciti” su una donna coraggiosa, che ama vestire urban-chic.

Giacca a clessidra in vernice con chiusura obliqua e revers ampie, mettono in evidenza le capacità stilistiche sviluppate dal couturier Nicolas Ghesquière.

Non potevano mancare le inossidabili biker jacket,  abbinate magistralmente a trousers con cavallo basso per accrescere l’elemento creativo dello stilista che intende mostrare al mondo una donna impavida.

 

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Per le immagini fonte Madame Figaro

 

Saint Laurent: esplodono gli anni ottanta a tutto cuore

È un viaggio negli anni ottanta, quello percorso da Saint Laurent per il prossimo autunno/inverno 16-17.

Hedi Slimane, si ispira alle icone della musica punk, così che possiamo immaginare una fantastica Blondie vestire gli abiti disegnati dal direttore creativo della maison.

Sexy mini dress mettono in mostra gambe fasciate da collant nere e velate; effetti sparkling eccessivi ma teatrali, che focalizzano l’attenzione sugli abiti con scollo a cuore e particolari a ventaglio.

Maxi cinture con fiocco laterale, segnano il punto vita già striminzito dalle forme affusolate dei capi.

Sono angeli rock ma innamorati le donne di Saint Laurent che indossano stravaganti capispalla con spalline iper abbondanti che creano cuori calorosi.

Nella collezione proposta da Slimane non mancano giacche biker costellate da stelle, forate da borchie e tempestate da cuori.  L’immancabile smoking da sera viene, in questa occasione, abbinato a top e gorgiera in tulle a pois.

Abbondano, peraltro, le tute sia effetto seconda pelle che sblusanti e con dettagli in cristallo.

Gli anni ottanti ritornano prepotentemente per la prossima stagione fredda, suggerendo il glamour esplosivo di quegli anni con lustrini, piume, ruches, lamé, pelle metallizzata, vernice e un pizzico di ironia.

 

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Per le immagini fonte madame Figaro

 

 

Julie de Libran omaggia Sonia Rykiel e le donne della sua famiglia

È la donna che anima l’abito. Non può essere il contrario. La provocazione è la donna, mai quello che indossa”, rivelò Sonia Rykiel e, la collezione autunno/inverno 16-17 presentata a Parigi, ne è la conferma.

Femminilità, grazia e creatività: il défilé della maison francese incanta non solo per la sua bellezza, ma anche perché a distanza di anni dalla sua nascita, il marchio rimane fedele alla sua immagine.

È accattivante, prolifera di ispirazioni. È dedicata ad una donna vera, sicura di sé, lontana da eccessi per rivendicare la sua essenza.

Nella collezione prevalgono capi abbondanti e dalla lunghezza totale. Le righe segnano abiti, calze e pencil skirt e, la pelliccia, rinvigorisce  coats, cardigans, maglioni e sandali.

Bluse chiuse da un vaporoso fiocco, ruches su abiti dal sapore wild, gonne in pelle e pantaloni dal taglio maschile da indossare durante il giorno o comunque fino al tramonto. Vestiti con macro paillettes per un effetto sparkling effervescente e abiti lingerie audaci, sono le proposte dedicate alla sera.

Julie de Libran, da tre anni alla direzione creativa della maison, ha elaborato una serie di capi da indossare in ogni occasione abbandonando qualsiasi eccesso e ponendo la donna al centro dell’universo Sonia Rykiel.

La collezione omaggia, tuttavia, la fondatrice, la figlia Nathalie, Lola (la nipote della stilista) e la stessa Julie,  con una serie di volti creati dall’artista Maggie Cardelús che disegnano vestiti e tute.

 

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Per le immagini fonte Madame Figaro

 

 

Stella McCartney gioca coi cigni a Parigi

Cigni a volontà e capi sporty-glam: questo è il progetto creativo di Stella McCartney per il prossimo autunno/inverno 16-17.

L’intera collezione punta sulla comodità e piace perché avvalora il concetto di prêt-à-porter. Focus sul jeans, tessuto principale della collezione e proposto su dress, camicie e maxi coats.

Il défilé punta sulla contaminazione di stili, sul gioco tra moda femminile e moda maschile.

Capi abbondanti e sportivi, perfetti per ogni giorno come ad esempio il piumino matelassé full size abbinato a maxi dress in tessuto tecnico, per ripararci dal freddo invernale.

La tuta/pigiama  con ruches sul davanti, irriverente nella tonalità fluo, si scontra adorabilmente con una versione più chic della donna McCartney che veste tailleur abbondanti in velluto e particolari velati e canotta laminata.

Abiti lingerie in seta e pizzo per una donna sensuale. Hanno un sapore vintage, anzi, appaiono rubati dall’armadio della nonna ed attualizzati.

Il dualismo comfort/eleganza sempre presente nelle collezioni di Stella McCartney, esplode nella collezione più vivida che mai.

Variopinta risulta, inoltre, la scelta della palette cromatica che spazia dal nero,  al rosa shocking  per giungere alla terra bruciata e al grigio.

 

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Per le immagini fonte Madame Figaro

Dior: l’iconica giacca “Bar” regina del défilé

C’è da chiedersi cosa sia successo alla maison di lusso Dior potendo giudicare la collezione autunno/inverno 16-17 che presenta una noiosa reminiscenza del défilé Haute Couture primavera/estate 2016 proposto nei mesi passati.

L’estro creativo di Monsieur Dior, rivive appannato sulla celebre giacca Bar o attraverso il leopardato: motivo adottato dalla storica casa di moda  parigina in tutte le collezioni e rivisto in questa occasione su un over coat dalla lunghezza totale.

L’attesa del nuovo direttore creativo, diventa spasmodica per gli estimatori del marchio di lusso che, orfani di Raf Simons, vedono traghettatori Lucie Meier e Serge Tuffieu, già alla direzione artistica della collezione Haute Couture estate 2016 e forse ancora poco preparati per guidare una maison blasonata come Dior.

Eccedenza di nero in passerella con capi abbondanti, morigerati, distinti. Revers ribaltati in pelliccia su cappotti essenziali, mughetti che fioriscono tempestivamente e delicatamente su pencil skirt e su abiti puritani.

Assenza totale di trousers  per eccedenza di femminilità.

Tagli netti, costruiti con dovizia geometrica, si addolciscono attraverso curve sinuose che determinano una mitigazione dei capi strutturati.

Piccoli ma lussuosi dettagli luccicano con cristalli colorati che disegnano i capi o con voluttuose e dinamiche plissettature, che spuntano dallo spacco delle gonne quasi ad insinuare una dignitosa innocenza  al défilé.

È chiaro, dunque, come la collezione punti sui particolari servendosi della grazia dei tessuti che movimentano il gioco visivo degli abiti eccessivamente garbati.

Completano la collezione, gli accessori in tono con il progetto creativo degli stilisti: borse a tracolla, stringate ed sunglasses avvolgenti.

 

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Per le immagini fonte Madame Figaro