Francesca Richiardi. Artigianalità, evoluzione e avanguardia

Classe 1993, la romana Francesca Richiardi è la prima designer italiana ad aver vinto il concorso LVMH Graduate Prize, indetto dal gruppo LVMH.

Dopo gli studi superiori linguistici, frequenta il Corso triennale del Diploma Accademico di 1° livello in Costume e Moda, presso Accademia di Costume e Moda di Roma.

La carriera professionale di Francesca è in forte ascesa. Finalista, nel 2015, alla XXV° edizione del concorso Riccione Moda Italia, l’anno successivo viene selezionata da Vogue Italia/Vogue Talents in collaborazione con Lineapelle, creando una collezione di stivali in pelle e pelliccia.

Nel gennaio 2016, in occasione di Altaroma, presenta la collezione “Overture au sauvage” e a maggio dello stesso anno, inizio lo stage nell’Ufficio Pellicceria di Fendi come junior designer.

 

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Da sinistra Maria di Napoli, Francesca Richiardi, Bernard Arnault e Lupo Lanzara (fonte press office)

 

 

 

I tuoi primi passi nel mondo della moda.

La moda è sempre stata il mio ossigeno naturale, ci sono nata. Ho passato la mia infanzia accanto a mia madre (d’altronde come tutti i bambini), con la differenza che mentre gli altri giocavano al parco, i miei giochi erano le pelli, le pellicce, gli abiti del piccolo laboratorio di mia mamma. Ho assorbito tutto di quegli anni; è stata un’ infanzia meravigliosa e senza di essa probabilmente non sarei arrivata a questo piccolo grande traguardo.

 

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Collezione “Overture au sauvage”

 

 

Il tuo mentore.

Il mio mentore più grande è stata sicuramente mia madre con  il suo lavoro, il suo gusto e la sua passione che mi ha trasmesso fin da piccola, credendo in ogni mia scelta.  Vivendo la mia infanzia nel suo laboratorio di pelle e pellicceria, ho assimilato tutto e Accademia di Costume e Moda di Roma, mi ha dato la forza e la spinta giusta per rendere tangibile le mie idee e i miei sogni.

 

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Collezione “Overture au sauvage”

 

 

La tua fonte d’ispirazione.

Non potrei definire con certezza una fonte d’ispirazione: l’ispirazione viene, ti travolge e devi essere in grado di prenderla finché  è “calda” e farti travolgere da essa. Non è mai un concetto matematico, è naturale. Per la mia collezione “Overture ou sauvage” ho raccontato me stessa, la mia storia e il mio IO più profondo, è una continua metamorfosi ed evoluzione.

 

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Collezione “Overture au sauvage”

 

 

Sei la prima designer italiana ad aver vinto il concorso LVMH Graduate Prize indetto dal gruppo LVMH: quali obiettivi ti sei imposta, dopo la vittoria?

Potrei iniziare con il dire che è stata una vittoria del tutto inaspettata, mi ha travolto completamente. Sono sincera: il mio obiettivo più grande, dopo aver presentato la mia collezione durante AltaRoma a Gennaio 2016, era quella di essere apprezzata da una grande azienda e presentando un progetto di pellicceria, è facile immaginare quale fosse la posizione che ho sempre desiderato in  Maison FENDI; una volta ottenuta, è stata la vittoria più grande prima di vincere LVMH Graduate Prize.

Ora sto vivendo il mio sogno,quello che desideravo davvero; ora voglio solo vivere questo momento, assimilare il più possibile e vivere aspettando cosa mi porterà il futuro.

 

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Collezione “Overture au sauvage”

 

 

La tua creatività in tre aggettivi.

Artigianalità . Evoluzione . Avanguardia.

 

 

 

Il tuo presente.

Sarò ripetitiva, ma sto vivendo un sogno. Lavorare nella Maison Fendi è un’occasione unica; stare accanto a persone  che hanno fatto la storia della moda è un opportunità unica, il mio obiettivo è assimilare la loro esperienza, la loro storia, con la speranza di lasciare anche io qualcosa in loro.

 

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Collezione “Overture au sauvage”

 

 

I tuoi sogni.

L’esperienza del lavoro, della conoscenza vera e della tradizione, perché senza essa non c’è evoluzione.

 

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Collezione “Overture au sauvage”

 

 

Il tuo futuro.

Sono una persona che vive il momento, l’attimo e si fa travolgere totalmente giorno per giorno. Non mi aspetto mai niente perché nulla è scontato, ma senza sogni non si vive. Spero che il futuro mi porti alla realizzazione di me stessa nel lavoro e nella vita.

 

 

Photo courtesy Press Office