Antonio Grimaldi veste Amy Lee degli Evanescence

Nuovo successo internazionale per lo stilista italiano Antonio Grimaldi: dopo essere stato ammesso nell’Olimpo dell’haute couture, presentando la sua ultima collezione durante la settimana dell’alta moda parigina, il designer è stato scelto da Amy Lee, frontwoman del gruppo statunitense Evanescence, per il video del nuovo singolo ‘Speak to me’. La cantante nel videoclip indosserà una creazione haute couture firmata da Grimaldi: il brano è stato scelto come colonna sonora del film ‘Voice from the Stone’, diretto dal regista Eric D. Howell, con protagonista la bellissima Emilia Clarke. Ispirata al romanzo di Silvio Raffo, la pellicola uscirà nelle sale il prossimo aprile. Amy Lee nel videoclip indossa un sontuoso abito acquamarina: immortalata come una ninfa silvestre, la cantante sfoggia un lungo abito romantico, che ne esalta l’incarnato eburneo e i lunghi capelli corvini. Classe 1981, Amy Lee è cofondatrice del gruppo, nato nel 1998. Antonio Grimaldi, couturier romano formatosi alla scuola di Fernanda Gattinoni, non è certo nuovo nel fashion biz: amatissimo da dive contemporanee e teste coronate, tra le sue fan spiccano nomi del calibro di Ornella Muti e Fiorella Mannoia, che ha indossato le sue creazioni nell’ultima edizione del Festival di Sanremo. Ora ad interpretare una vestale onirica la frontwoman degli Evanescence, che sembra essere perfetta nella mise scelta per il nuovo videoclip. Un successo tutto italiano, che ci rende orgogliosi di una delle firme più amate nel panorama internazionale della moda.

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La vestale di Antonio Grimaldi incanta l’Haute Couture parigina

Una dea, vestale di un’eleganza senza tempo calca la passerella di Antonio Grimaldi: il couturier romano, ex allievo di Fernanda Gattinoni, ha sfilato nel calendario ufficiale dell’haute couture parigina in qualità di membro invitato, patrocinato dall’ex direttore creativo di Givenchy, Riccardo Tisci. Un ingresso trionfale per Grimaldi, che porta nell’haute couture parigina il suo stile iconico, intriso di soave leggiadria e di sontuosa eleganza.

Sofisticata ed altera, la donna immaginata dal couturier si staglia sullo sfondo di un tempio, di cui diviene sacerdotessa e depositaria di formule millenarie: nella mirabile location del Salone Imperiale dell’Hotel Westin di Parigi, che un tempo accolse il genio di Yves Saint Laurent, ha avuto luogo un défilé suggestivo, il cui protagonista assoluto è stato lo stile, declinato su pepli monospalla impreziositi da intarsi e drappeggi. Pathos e poesia si alternano come fil rouge di una collezione PE2017 che omaggia il padrino di Grimaldi con un cuore cucito su un completo pantalone impreziosito da frange, outfit che apre il défilé, e sulla felpa nera che lo stesso couturier indossa a fine sfilata.

Ad ispirare Grimaldi è Afrodite, la dea dell’amore e della bellezza, che trova incarnazione nelle sue donne dal fascino algido e dall’allure mistica: sobrietà ed equilibrio di ispirazione neoclassica si ergono come principi cardine dell’estetica di Antonio Grimaldi. Sfilano lunghi abiti da sera in impalpabile chiffon di seta plissettata, tra linee pulite e geometrici virtuosismi stilistici: l’ispirazione ellenistica predomina, tra lavorazioni di alta sartoria e charme pudico. L’Olimpo trova incarnazione nelle donne che si alternano sulla passerella: tra citazioni letterarie ad alto impatto scenografico e suggestioni allegoriche passiamo in rassegna il vasto corollario delle divinità, in bilico tra l’imperitura forza della giusta Atena e l’ineluttabilità di un destino di cui tessono i fili le Moire.



A metà tra un’amazzone e una cariatide, sfila la donna Grimaldi, sfoggiando trasparenze seducenti e corpetti caratterizzati da microreti ricamate rigorosamente handmade. Una carrellata di 30 uscite in cui l’estro creativo del couturier romano trova espressione nei ricami e nelle lavorazioni preziose: dal suo atelier di Largo Argentina, lo stilista si è imposto all’attenzione del jet set internazionale, vestendo teste coronate e capi di Stato. Tra i suoi clienti le principesse degli Emirati Arabi e molte celebrities italiane ed internazionali, tra cui Moran Atias, Ornella Muti, Fiorella Mannoia. Dopo la sfilata ha avuto luogo un pranzo in onore del couturier, organizzato presso l’Ambasciata Italiana di rue de Varenne da Giada Magliano di Santasilia. «È un momento di svolta per la mia maison», ha ammesso lo stilista.

Antonio Grimaldi entra nell’haute couture parigina

Torna a Parigi Antonio Grimaldi: la maison di alta moda a partire dalla prossima stagione sfilerà in qualità di Membre invité nel calendario ufficiale della Semaine de la Haute Couture Parisienne. A stabilirlo è stata la Chambre Syndicale, che ha selezionato lo stile sofisticato delle creazioni dello stilista per decretarne la partecipazione alla fashion week parigina.

Tra coloro che amano lo stile firmato Grimaldi anche nomi eccellenti, come Riccardo Tisci: il direttore creativo della maison Givenchy ha infatti concesso il suo parrainage allo stilista, invitandolo a sfilare nell’importante kermesse della Ville Lumière. “Sono felice di partecipare con le mie creazioni ad un appuntamento così prestigioso per il fashion system internazionale. Ringrazio di cuore Riccardo Tisci che sarà il mio padrino in questa avventura. In realtà non mi sono mai separato, per l’amore che nutro nei confronti della città, da Parigi. Da sempre la considero il palcoscenico ideale dove presentare le mie collezioni” -così si è espresso Grimaldi- “Non bisogna mai rinunciare ai sogni e il mio ritorno ufficiale a Parigi ne è la dimostrazione”.

Amatissimo da esponenti del jet-set internazionale e celebrities, il couturier di origine salernitana ha vestito nel corso degli anni moltissimi vip, tra cui Gwen Stefani. Ricercate e uniche le sue creazioni, in un tripudio di sete preziose e tonalità pastello.

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“Urban Seventies” la collezione autunno inverno 2016-2017 di Antonio Grimaldi

Antonio Grimaldi PAP FW  16
Antonio Grimaldi PAP FW 16



« New York è riuscita a produrre la cultura della congestione e, inoltre, è riuscita a esprimere la tecnologia del fantastico, un ideale che forse ha poco a che vedere con le regole della composizione architettonica ma che, in effetti, riesce a produrre manufatti edilizi certamente non meno interessanti di quelli che escono dalle accademie, vecchie o nuove, delle nostre scuole di architettura »

 

Rem Koolhaas, architetto olandese, scrive così parlando della Grande Mela nel suo saggio-manifesto “Delirious New York”.

Nonostante non sia il frutto di una pianificazione ponderata la metropoli statunitense , con la sua congestione di forme e stili, ha dato comunque origine alla contemporaneità.
 

Sintetizzando il suo pensiero con termini semplici, possiamo affermare che Koolhaas è un grande sostenitore dell’architettura di rottura: il suo forte messaggio è “fanculo contesto!”. Paradossale è che il distacco dal contesto architettonico preesistente alle sue creazioni sia frutto di un’attenta analisi della composizione architettonica, della tradizione, della trasparenza e dell’etica.


Antonio Grimaldi PAP FW 16
Antonio Grimaldi PAP FW 16



 

Nascono da questo contesto complesso le creazioni del designer Antonio Grimaldi, che prende spunto dalle forme di Koolhaas per la sua collezione ready-to-wear autunno inverno 2016-2017: abiti che seguono e accompagnano il corpo, tubini sotto il ginocchio, linee fascianti in cady tecnico che ricordano lo sportswear, reinterpretato con una nuova sensualità. Lasciando intravedere la schiena grazie ai tagli misurati ad incastro e ad un mix di texture come il neoprene e reti metalliche, per un effetto tromp l’oeil sperimentale.

 

Minidress in velluto dalla forma svasata, in damasco o in organza lavorata con la lana. Lo stilista propone capi dall’effetto urban design con inserti in plissé soleil.

Realizza cappe con tessuti tinti e sfumati, stampate o dall’effetto macchiato.

 

Nei longdress, must della collezione, prevalgono i colori metallici, il lamé, l’oro sfumato sul verde turchese, o ancora le stampe che evocano i giardini pensili tipici delle architetture urbane dei grattacieli di Koolhaas. Nella palette cromatica non mancano il bianco e il nero assoluti, il rosso rubino e il green musk, fino al giallo ocra.

Evocazioni seventies per i pantaloni a zampa in velluto, in tweed di lana o in bouclé black and white, come nel chiodo, e paillettes metalliche smoke grey color ,si accostano a velvet jacket lavorate.

 

Texture e colori dei paesaggi urbani e tagli ispirati all’architettura: questi i tratti salienti della donna Antonio Grimaldi autunno inverno 2016.