PANDORA è la tua storia

Novità del 2022, Pandora presenta nuovi modi per indossare i tuoi charm, grazie ai versatili porta charm Pandora Moments disegnati per inserirsi naturalmente nella tua quotidianità.


Con i nuovi charm e porta charm Pandora, potrai raccontare tutti i momenti della tua storia e portarli con te, ovunque tu vada.


Vogliamo che le persone indossino ogni giorno quello che amano, e per questo abbiamo deciso di includere nella nostra collezione temi legati alla famiglia, agli amici e agli animali domestici, continuando a focalizzarci sulle relazioni a cui teniamo di più”, raccontano i VP Creative Directors A. Filippo Ficarelli e Francesco Terzo. “La personalizzazione e l’inclusività sono aspetti fondamentali della collezione. Vogliamo dare alle persone gioielli speciali con i quali possano raccontare la propria storia”.


La collezione facilmente abbinabile include portachiavi, bracciali, orecchini e charm assemblabili. Per la prima volta, Pandora introduce in una collezione accessori destinati esclusivamente agli animali domestici, come collari per i gatti e per i cani e medagliette da incidere, così da poter abbinare i propri gioielli agli accessori dei nostri amici a quattro zampe. Inoltre, la collezione presenta un nuovo tessuto in pelle di origine vegetale e antibatterico, per apportare una texture unica a una selezione di accessori. 

Celebra la tua amicizia speciale e indossa i gioielli insieme al tuo miglior amico, oppure abbina il tuo look alla perfezione agli accessori del tuo animale domestico. In qualsiasi modo li indossi, racconta la tua storia con i nuovi gioielli Pandora. 

È la tua storia. Indossala con chi vuoi. Indossala con un sorriso. 
Indossala ogni giorno.

#PandoraMoments #WearItYourWay

Palio di Asti 2022

Tradizione, cultura e passione.

Domenica 4 settembre si corre il Palio di Asti e la città torna indietro nel tempo di quasi 750 anni, fino al 1275, anno in cui si corse il primo Palio vicino alle mura della allora nemica città di Alba.
Oggi il Palio si tiene nella centralissima Piazza Alfieri, dove 21 cavalli si sfidano in una corsa “a pelo” (senza sella) in rappresentanza di altrettanti Borghi, Rioni e Comuni.
Una delle feste popolari più suggestive del territorio nazionale che ogni anno unisce la città e i borghi circostanti e raccoglie migliaia di turisti, appassionati e curiosi che arrivano ad Asti per vivere un weekend di storia e tradizione.


La giornata del Palio – tradizionalmente la prima domenica di settembre – è solo il culmine di un fine settimana di festa, colori, cultura e gastronomia.
Si inizia il giovedì 1 settembre con la presentazione pubblica dal balcone di Palazzo Civico dei 21 fantini che gareggeranno e con l’estrazione a sorte delle batterie.
Da giovedì a sabato, in Piazza San Secondo, si tiene il tradizionale mercatino del Palio in cui ogni comitato offre curiosi e originali oggetti rigorosamente confezionati con i colori di ogni Borgo, Rione e Comune partecipante: manufatti artigianali realizzati appositamente per l’occasione, cimeli storici e molto altro.
Il venerdì e sabato sera Asti è animata dalle famose cene propiziatrici: lunghissime tavolate collocate nelle vie e nelle piazze della città e dei dintorni, pronte ad accogliere centinaia tra astigiani, turisti, curiosi e amanti della buona cucina, con musica, piatti della tradizione piemontese e menù che ripropongono ricette e sapori medievali.
Il sabato è in programma il corteo dei bambini: 1000 piccoli figuranti, dai 5 ai 15 anni, in costume medievale che da Piazza Cairoli giungono in Piazza Alfieri per assistere alle prove in pista dei cavalli e fantini dei rispettivi Borghi, Rioni e Comuni.

La domenica del Palio, il 4 settembre, inizia con la cerimonia della benedizione del cavallo e del fantino nelle chiese cittadine.
La mattinata termina con l’esibizione, in Piazza San Secondo, degli sbandieratori dell’A.S.T.A: il biglietto da visita del Palio di Asti in Italia e nel mondo. Il Gruppo, composto da circa 80 atleti tra tamburini e sbandieratori, offre una spettacolare varietà di esibizioni. I costumi sono fedeli riproduzioni medievali e le bandiere presentano i colori dei Borghi, Rioni e Comuni che corrono il Palio.

Alle 14 è in programma l’affascinante sfilata storica del Palio, la più grande d’Italia, con 1200 figuranti. Un imponente corteo che rievoca la storia medievale della città tra il XII e XV secolo.
I costumi, fedeli riproduzioni d’epoca, sono realizzati dalle sartorie teatrali e si ispirano a dipinti e affreschi di età medievale. La sfilata è il frutto di un lavoro minuzioso e certosino per trovare tessuti, fogge e accessori, acconciature e attrezzature storicamente coerenti.


Alle 16, in Piazza Alfieri, il Mossiere dà il via al Palio.


Tre batterie da 7 cavalli e una finale composta da 9 cavalli che si correrà verso le 18. I fantini si sfideranno per aggiudicarsi la gloria e l’ambito “Drappo”.
Opera quest’anno del pittore astigiano Silvio Volpato, il grande drappo di velluto decorato con le insegne di Asti è il sogno cui aspirano i ventuno contendenti del Palio.
Un simbolo di appartenenza alla città dal valore inestimabile che lega presente, passato e futuro e che si aggiunge alla collezione di antichi Drappi custoditi al Museo del Palio di Palazzo Mazzola.
Il Palio di Asti è un evento atteso e sentito ora come nel XIII secolo, che negli anni evolve pur rimanendo sempre sé stesso, nella più profonda cura, rispetto e sicurezza dei suoi protagonisti: i cavalli, i fantini e gli spettatori.
Una tradizione lunga secoli che nonostante il passare del tempo conserva intatta la magia della storia e tramanda un senso di comunità unico, capace affascinare e tenere unita una città.

Per maggiori info consultare il sito https://visit.asti.it/


Biglietti in vendita da martedì 2 agosto 2022.

Per la biglietteria – Telefono 0141 399.057 / 0141 399.040 |

Fax 0141 399.250 o biglietteriapalio@comune.asti.it

I PROTAGONISTI DEL PALIO

1 MOSSIERE, 7 COMUNI, 6 RIONI, 8 BORGHI.
21 fantini in sella ad altrettanti cavalli si sfidano per aggiudicarsi l’ambitissimo drappo del Palio.
La corsa è regolata dal Mossiere che, da un podio, chiama i partecipanti alla batteria e quando giudica regolamentare l’allineamento, fa cadere il “canapo”, una grossa corda lunga circa 15 metri e pesante quasi un quintale.
I cavalli si sfidano in tre giri di corsa su una pista formata da circa settecento metri cubi di sabbie astiane e lunga 450 metri. Vince il cavallo che per primo “taglia il traguardo”.

Una mostra tutta dedicata a “I Bronzi di Riace”, un percorso di immagini con fotografie di Luigi Spina

Crescono gli eventi in prossimità della data del rinvenimento dei magnifici Bronzi di Riace, nell’ambito del programma per celebrare il Cinquantesimo anniversario della scoperta, avvenuta il 16 agosto 1972. Appuntamento mercoledì 10 agostoalle 17.30 al Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria, per il taglio del nastro di una mostra tutta dedicata a questi due “Eroi venuti dal mare”. Un percorso di immagini curato dal direttore del Museo, Carmelo Malacrino, e da Luigi Spina, riconosciuto da Artribune quale miglior fotografo italiano del 2020.

Durante l’inaugurazione della mostra sarà presentato in anteprima al pubblico il libro fotografico “Bronzi di Riace”, quarto volume della collana “Tesori Nascosti” di 5 Continents Editions, nel quale i testi di Carmelo Malacrino e Riccardo Di Cesare dialogano con la ricerca fotografica di Luigi Spina. La pubblicazione, che vanta un’edizione italiana, una inglese e una francese, sarà acquistabile in tutte le librerie italiane e sul sito dell’editore a partire dal 19 agosto.

 “Questa esposizione, nata in collaborazione con il noto fotografo d’arte Luigi Spina, sarà un tributo alla bellezza e alla potenza iconografica dei Bronzi di Riace, capolavori indiscussi dell’arte greca del V secolo a.C – dichiara il direttore del Museo, Carmelo MalacrinoAlla mostra, visitabile fino al prossimo 23ottobre, si accompagnerà anche un prezioso catalogo, nel quale le immagini di Spina affiancheranno una narrazione storica e artistica sulle due statue, che ho avuto il piacere di redigere insieme a Riccardo Di Cesare, archeologo e docente presso l’Università di Foggia. Una narrazione che immergerà il lettore nella storia suggestiva dei Bronzi, tra verità scientifiche e domande rimaste ancora aperte. Il mio ringraziamento va a tutti coloro che hanno collaborato per rendere possibile la realizzazione di questo progetto e del volume di corredo, la cui traduzione, in inglese e francese, sarà un efficace strumento di promozione e divulgazione dei Bronzi di Riace in tutto il mondo.” 

Sedici fotografie di grande formato (90 x 134 cm) verranno esposte nello spazio della suggestiva scalinata piacentiniana del MArRC, proponendo un dialogo visivo fra le due sculture. La sequenza di otto più otto fotografie, dedicate rispettivamente alla statua A e alla statua B, metterà in evidenza un lento movimento che, seppur incessante, crea pause e ritmo. 

L’epidermide bronzea, diversa per ciascun soggetto – spiega Luigi Spina –, prende forma, densità e lucentezza, e il chiaroscurale dei corpi si tinge dello spettro multiforme del bronzo che, al variare della luce, mostra superfici corporee che dialogano con l’occhio dell’osservatore”. È possibile ammirare i lavori del fotografo Luigi Spina in altre tre mostre: “Sing Sing. 

Il corpo di Pompei” presso il Museo Archeologico Nazionale di Napoli in corso fino al 30 settembre, “Canova interpretato. Quindici fotografi per Canova” presso l’Atelier del Tadini a Lovere e “MATRES. L’anima di questa terra è il fango” alla Fondazione Michetti presso il Palazzo San Domenico di Francavilla al Mare (CH), entrambe visitabili fino al 25 settembre 2022. 

La mostra e il libro fotografico “Bronzi di Riace” sono parte di Bronzi50 1972-2022, l’evento celebrativo promosso dalla Regione Calabria in collaborazione con il Segretariato Regionale per la Calabria del Ministero della Cultura, il Comune di Reggio Calabria, la Città Metropolitana di Reggio Calabria ed il Comune di Riace, della Direzione Regionale Musei Calabria, del Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria, della Soprintendenza Archeologia, Belle arti e Paesaggio per la Città metropolitana di Reggio Calabria e la provincia di Vibo Valentia, dell’Università della Calabria e di Unioncamere Calabria e l’Ufficio Scolastico Regionale per la Calabria.

INFORMAZIONI

La mostra

“I Bronzi di Riace” Dal 10 agosto al 23 ottobre 202, Museo Archeologico Nazionale Reggio Calabria

www.museoarcheologicoreggiocalabria.it

DEBUTTA APULIAE – IL NUOVO CONCEPT DI HEVŌ CHE IMPRIME SU CAPI TIMELESS LA FORTE IDENTITÀ DELLA VALLE D’ITRIA

DAL DIALOGO VIVO TRA HEVO E LA VALLE D’ITRIA NASCE LA CAPSULE APULIAE, LABORATORIO PROGETTUALE CHE CATTURA E IMPRIME SU CAPI TIMELESS LA FORTE IDENTITA DI QUESTA TERRA

Luogo misterioso e inconsueto, fonte di energia e di ispirazione, la Valle d’Itria e la sede di Hevo, lifestyle brand che mette in atto la lezione della sua terra offrendo capi ideati e creati rifuggendo dal concetto di stagionalita in un mix vincente tra artigianalita, eco-sostenibilita, innovazione e design: prodotti senza tempo, in cui assoluti protagonisti sono il comfort, le vestibilita, i tessuti e le linee minimaliste.

Dal fortissimo legame con questi territori nasce oggi Apuliae, una capsule che facendo propri simboli millenari e iconici di questi territori come l’ulivo, i segni esoterici dei trulli e i pinnacoli di queste abitazioni secolari, ne cattura l’essenza piu profonda.

In Hevo siamo sempre alla ricerca della vera essenza delle cose, amiamo una semplicita che non e mai banale ne scontata, tutt’altro direi – commenta Mauro Gianfrate fondatore del brandApulie nasce dalla volonta di spingerci ancora oltre e imprimere l’essenza della nostra terra, la Valle d’Itria nostra musa ispiratrice, su capi destinati a diventare iconici tanto quanto i simboli che rappresentano. Apulie e un esercizio stilistico che non avra una stagionalita determinata, ogni release vedra protagonisti pochi capi caratterizzati da pattern iconici che verranno venduti esclusivamente tramite il nostro e-commerce.

Il primo drop al debutto oggi comprende le tee-shirt Mulino nella variante Segni e Ulivo e i foulard Segni, Trullo e Ulivo.

Hevō è un marchio di capi di abbigliamento unici e duraturi con profonde radici nella sua terra, la Puglia. Proprio come la sua terra di origine, Hevō produce frutti che guardano al mondo: si nutre di passato, assapora il futuro. Hevō è un codice universale di comunicazione tenuto insieme da quattro punti, gli stessi che, nell’alfabeto Morse, identificano la “H”Quattro punti che si trovano su tutti i capi. Basta seguirne la traccia e diventano una linea continua, un filo d’olio che scorre.Quattro i punti che ne fondano l’identità: Tempo, Evoluzione, Evocazione, Ecosistema. Il dettaglio centrale delle collezioni è il bottone Hevō: come se fosse il cuore vivo del prodotto, i suoi quattro punti sono allineati, non creano un quadrato ma una linea. Anche questa è una visione che tende all’infinito. Hevō cura i dettagli in modo essenziale scegliendo di non mettere sotto la lente d’ingrandimento la lavorazione dei materiali rendendo semplici lavorazioni e tecniche in realtà complicate e minuzioseLa scelta dei materiali si colloca sempre verso una visione di connubio tra passato e futuro che si alimentano a vicenda. Il colore Hevō è quello dell’olio appena spremuto: è un verde oro, denso e palpabile. Non è un colore stagionale: illumina il cielo grigio d’inverno, si specchia nel sole caldo d’estate, è un colore di contrasto che esalta chi lo indossa, un colore allo stesso tempo nobile e popolare. Proprio come la terra da cui si genera.

TEMPO. I capi del marchio Hevō sono creati per durare.

Somigliano al luogo dal quale provengono, la Valle D’Itria, punteggiata di ulivi millenari e abitazioni secolari, gli eccentrici trulli a forma di cono, perenne fonte di meraviglia in chi li guarda. Hevō mette in atto la lezione della terra: il tempo dei capi ideati, progettati e prodotti, rifugge dal concetto di stagionalità, va ben oltre il consumo e lo spreco.

EVOLUZIONE. Hevō è evoluzione. Ne fa il suo tratto distintivo laddove evolversi non vuol dire dimenticare il passato ma farsene carico e ricrearlo, modellarlo su nuove forme. Hevō non è moda, è una ricerca organica di senso. 

L’evoluzione è soprattutto una scelta politica: un numero di capi sostenibile, senza sprechi con un’attenzione rigorosa ai dettagli che in ogni capo sono quasi invisibili. L’evoluzione è creare capi da indossare, non modelli da replicare.

EVOCAZIONE. Hevō è evocazione. I colori Hevō sono quelli della natura: terra, roccia, pietra, foglia, oliva, cielo, orizzonte. Una tavolozza che incanta sempre. 

Hevō è evocazione, perché usa materiali e tessuti, su tutti la lana, che evocano memorie antiche e allo stesso tempo mantengono caratteristiche peculiari di calore, staticità e traspirazione. L’evocazione è un processo creativo: Hevō se ne nutre.

ECOSISTEMA. Hevō è ecosistema. È un insieme di corpi, volti, terra, colori naturali e tessuti ecosostenibili.

Organismi viventi e ambiente fisico sono una storia collettiva. Hevō pensa e agisce in termini di ecosistema. Opera per recuperare l’etica del prodotto e un senso concreto e fattivo del futuro. L’ecosistema Hevō è un modo di pensare e lavorare, quindi di produrre e indossare il prodotto-abito. Un ecosistema aperto e permeabile: ha lo sguardo limpido sul domani.

MOSHIONS, arte africana tradizionale ed estetica moderna

Moshions è un brand di moda ruandese che disegna in modo contemporaneo abbigliamento e accessori sostenibili traendo ispirazione dall’artigianato locale.

Fondato nel 2015 da Moses Turahirwa, il marchio reinventa l’eredità africana attraverso una lente raffinata di lusso contemporaneo traendo ispirazione dall’esplorazione dell’ignoto e dalla continua scoperta culturale per re-immaginare l’eclettico patrimonio visivo dell’Africa attraverso design innovativi e artistici.

I risultati sono capi sostenibili di lusso contemporaneo pensati per un pubblico globale e creati in collaborazione con artisti e artigiani esperti per consentire a una nuova generazione di creativi di trasformare il patrimonio tradizionale in moda moderna di alta qualità.

Moshions si impegna ad una produzione sostenibile con una forte considerazione per l’ambiente. Ogni articolo è realizzato contessuti e tinture naturali. Le tecniche coinvolte nella produzione di capi ed accessori, tra cui il cucito, la manipolazione manuale e il ricamo sono tutte eseguite in Ruanda per poi ricevere la visione di confezionamento in Italia.

ALESSANDRO DE BENEDETTI lancia SYN

Syn e’ un ritorno alle origini di Alessandro De Benedetti.
“Ho lavorato a questo progetto come mi insegnò Thierry Mugler, all’inizio della mia carriera quando da lui carpii il segreto che divenne il fulcro della mia ricerca estetica: è la caduta del tessuto a definire una creatività inaspettata, insieme ai pochi preziosissimi spilli che ne bloccano la forma.”

Prendono così vita i 31 modelli demi couture, creati sartorialmente, grazie ad un sapiente gioco di micro arricci, nodi, elastici e coulisse che ne regolano l’armonia dei volumi.
Fluidi e metafisici, i peccati di Alessandro De Benedetti, sono realizzati in chiffon e crepe di seta dal lavaggio enzimatico “in cesto” oppure in voile di seta e cotone organzato, tagliati in sbieco e drappeggiati a seconda della caduta del tessuto sul manichino in colori lisergici come giallo lime, mandarancio, lavanda e rouge noir.
Abiti dalle maniche e colli staccabili, in color block o stampati a seconda dell’occasione d’uso.

Un glamour impalpabile dalle venature “obscure retrò” tipiche del Dna del brand e ispirato dalle muse del designer che ne hanno forgiato il gusto e la personalità sin dalla sua prima adolescenza: la sensualità glaciale di Siouxsie Sioux, la grinta eccentrica di Nina Hagen e la sognante eleganza di Kate Bush.”

Con un posizionamento nel segmento alto del mercato luxury, interamente prodotta in Lombardia dagli artigiani di fiducia del designer, la collezione sarà distribuita worldwide a partire dal 6 settembre, dallo showroom di Elisa Gaito.

“ALESSANDRO DE BENEDETTI ha creato con SYN, un’innovativa proposta di abiti sartoriali dalle linee sensuali e moderne, caratterizzati dall’allure misterioso e da un tocco di eccentricità che li rende perfetti alleati per le occasioni speciali. Una collezione che sta incontrando, già dopo pochi giorni dalla nostra presentazione un grande interesse da parte di molti Top Stores italiani e internazionali” afferma Elisa Gaito, fondatrice del prestigioso showroom milanese che distribuisce marchi speciali del Made in Italy e stilisti emergenti ad un circuito di oltre 1.000 buyers.

Extrò BagBack, il nuovo trend è già sulle tue spalle

Tra nuove quotidianità e nuovi stili di vita, nasce Extrò BagPack, ambizioso brand monoprodotto specializzato nella produzione di bagpack dal design concettuale che, unitamente al sapore retrò di  piccoli accorgimenti tecnici, rendono l’accessorio Extrò unico nel suo genere.

Un’esclusiva e originale linea di bagpack che coniuga la praticità della borsa alla comodità di uno zaino compatto.

Ispirati alla famosa “Gladstone”, la “borsa del dottore” per antonomasia, i nuovi Extrò BagPack si propongono come soluzione estetica e funzionale alle esigenze contemporanee di stili di vita fluidi, fatti di ritmi incalzanti e situazioni ibride. Un cambio di passo, rispetto al passato, che ha messo il mondo del fashion al servizio dei singoli e non il contrario.

L’anima di Extrò è racchiusa nel suo telaio metallico interno semirigido, eredità della già citata “Gladstone”, che permette un’immediata accessibilità al contenuto e, contemporaneamente lo protegge, conferendo robustezza al telaio. Le pratiche zip, gli scomparti interni, che permettono di ottimizzare lo spazio interno, la possibilità di scegliere tra due misure, small e medium, e la pratica fascia posteriore per collocamento su trolley fanno il resto.

Nato a Venezia, dove la vita scorre su canali e non su strada, ha fatto della fluidità la sua bandiera: brand orgogliosamente inclusivo, non impone e non altera lo stile di chiunque lo scelga, ma, al contrario, grazie alla sua versatilità, lo completa e lo valorizza grazie alle linee pulite, alla qualità dei materiali, e alla vasta scelta di colorazioni che permettono a chiunque di godere della sua bellezza e funzionalità in ogni momento e in ogni contesto.

IL MAKE UP LOOK DA BARBIE

La bambola più famosa del mondo torna a dettare tendenza: lo stile Barbie ha contagiato le celeb di tutto il mondo. Della sua estetica, ricordiamo il biondo inconfondibile, abbinato ad uno sgargiante rosa-fucsia che domina gli outfit. La bambola cult rimane scolpita nella mente per la sua iper-femminilità che si traduce anche nel suo make up, semplice ma assolutamente girly!

Risaltano lo sguardo con un focus sugli occhi mentre sulle labbra, brilla una texture leggera color rosa pastello. 

Ecco i must di Deborah Milano per ricreare il look dell’iconico personaggio: pochi prodotti, facili da applicare, et voilà, il gioco è fatto!  

MATITA 24ORE WATERPROOF

Ideale da applicare per creare un effetto smoky oppure definire l’occhio. La matita dalla texture ultra setosa e scorrevole per un risultato definito senza sbavature. La formula ricca di pigmenti e resine siliconiche regala una lunga tenuta. Dotata di una mina retraibile, un temperino e uno spugnino per creare sfumature. 

MASCARA LIKE A PRO

Lo sguardo rimane il protagonista assoluto: le ciglia sono uno step must perché creano la giusta cornice agli occhi. Il nuovo Mascara LIKE A PRO dona alle ciglia lunghezza estrema e volume drammatico, per un effetto come di extension applicate da un professionista.

La formula è lucida, elastica, davvero unica nel suo genere,
caratterizzata da una consistenza vinilica quasi effetto vernice,
che avvolge le ciglia per tutto il giorno.

AQUA TINT LIPSTICK

Aqua Tint Lipstick in un pratico formato “pennarello” facilissimo da applicare. Arricchite con Aloe Vera, attivo naturale dalle proprietà idratanti, le tinte labbra a base d’acqua donano alle labbra una piacevole sensazione “effetto fresco”. La texture ultraleggera regala comfort assoluto e un’intensità di colore pari a quella di rossetti tradizionali grazie all’elevata concentrazione di pigmenti. Il finish satinato della texture aderisce perfettamente alle labbra resistendo all’ acqua e garantendo una tenuta estrema no transfer per un risultato a prova di sbavature e baci rubati. Lo speciale applicatore floccato consente di delineare e riempire le labbra con precisione.

FONDOTINTA 24ORE NUDE PERFECT

Effetto pelle nuda, a lunghissima durata! 

Idratante e leggero, il fondotinta 24ORE Nude Perfect è stato pensato per regalare alla pelle una beauty experience che coniuga i benefici di un trattamento skincare alle proprietà di un make up performante. Ha una formula ricca di principi attivi e si avvale di una tecnologia davvero innovativa che dona al viso un effetto nude con una tenuta straordinaria,lasciando respirare la pelle.

Phillips X presenta Different Throws of Dreams: Aboudia x Dubuffet

L’esposizione vendita, organizzata in collaborazione con Aboudia, si terrà presso la sede Phillips di Londra al civico 30 di Berkeley Square dal 10 al 31 agosto.

Phillips è lieta di presentare Different Throws of Dreams: Aboudia x Dubuffet. Per questa mostra, realizzata da Phillips in collaborazione con Aboudia, l’artista della Costa d’Avorio presenterà dieci dipinti messi in dialogo con una selezione di opere di Jean Dubuffet. Different Throws of Dreams sarà in mostra nelle gallerie londinesi di Phillips in Berkeley Square dal 10 al 31 agosto.

Miety Heiden, Phillips’ Deputy Chairwoman and Head of Private Sales, ha dichiarato: “Siamo lieti di collaborare con Aboudia nell’esposizione di questi straordinari dipinti che saranno esposti al pubblico londinese quest’estate. Mostrarli accanto alle opere di Jean Dubuffet, realizzate mezzo secolo fa, offre l’opportunità di scoprire lo straordinario dialogo tra i lavori dei due artisti”.

Maura Marvão, Phillips’ International Specialist 20th Century & Contemporary art, Portugal & Spain , ha dichiarato: “Con il loro squisito modo di riflettere la realtà, i dipinti di Aboudia fanno appello alla nostra empatia e alla nostra capacità di vedere e trasformare la realtà prendendo ispirazione dalla visione dei bambini – dalle loro voci e dalle loro esperienze. Il lavoro di Aboudia è molto ricercato. Oltre a far parte di rinomate collezioni su scala globale il suo lavoro è stato paragonato a quello di artisti celebri, tra cui quello di Jean Dubuffet. Questa mostra ci permette di capire cosa hanno in comune i due artisti, cosa li distingue e cosa li rende unici”.

Pantofola d’Oro vola negli USA per il lancio della capsule collection PDO x Venice Beach FC

Pantofola d’Oro annuncia un accordo pluriennale con la squadra di calcio Venice Beach FC di Los Angeles che
prevede la realizzazione di una capsule collection composta da sneakers, scarpe da calcio e un’esclusiva linea di
abbigliamento “PDO x Venice Beach FC”.
Il modello da calcio proposto rivisita gli storici modelli Superleggera e Lazzarini. Realizzata totalmente in pelle
color sabbia e arricchita da dettagli in oro, come gli occhielli e le stelle ricamate sul tallone, la scarpa vede incisi
sulla tomaia i loghi di Pantofola d’Oro e del Venice Beach FC. La capsule comprende anche una sneaker in pelle
nera martellata per il tempo libero, Archive, che trae ispirazione da Modena, scarpa dell’archivio storico del
brand.
La suola bianca e i dettagli in oro la rendono una sneaker perfetta per tutti i giorni. Il modello è disponibile anche
nella variante color panna con sotto profili in nero e suola marrone.
Oltre alla linea di calzature è stata sviluppata e presentata anche una esclusiva linea d’abbigliamento di felpe e
t-shirt che combinano il logo di Pantofola d’Oro con quello del Venice Beach FC. I capi della capsule riprendono
i colori delle sneakers come l’oro e il nero, ma anche l’azzurro, il bianco e il blu.

La collaborazione è stata presentata con un esclusivo release party lo scorso 16 luglio a Venice Beach ed è stata
documentata da Devin L’Amoreaux e Brian Quinn, che in passato hanno collaborato con i più grandi marchi
dello sportswear come Adidas e Nike.
La serata è stata inoltre accompagnata dai vini dell’azienda CIU CIU di Walter Bartolomei portando un’altra
realtà marchigiana negli Stati Uniti.

PANTOFOLA D’ORO STORIA DI UN MITO


L’antica bottega di calzolaio dei Lazzarini in Ascoli Piceno era nata nel 1886. Ma è negli anni ’50, quando Emidio la
ereditò dal padre, che comincia la storia leggendaria di Pantofola d’Oro. Emidio Lazzarini pratica lo sport della lotta.

Le scarpe che indossa nei combattimenti sono scomode e inadatte.

Forte della tra- dizione di famiglia, decide di confezionare da se stesso le sue calzature, rendendole morbide e confortevoli. La voce si diffonde, e altri lottatori si rivolgono a lui per avere scarpe su Lazzarini intuisce che la sua idea di scarpa può interessare ad altri atleti: ai calciatori ad esempio. E inizia la sua avventura. La scarpa via via si perfeziona: diventa morbidissima, lascia il piede libero di muoversi e calciare la palla come accarezzandola.

Il segreto: una soletta in morbida pelle di vitello, invece del cuoio normalmente usato, e la linea ergonomica perfettamente tagliata sulla forma del piede. John Charles, il leggendario giocatore della Juventus, quando le prova dice: “Non è una scarpa, questa è una pantofola, una pantofola d’oro”. È lui a battezzare così le scarpe che i campioni di tutte le più importanti squadre di calcio vogliono, e vorranno, anche ai loro piedi. Garrincha, Altafini, Bergomi, Boniperti, Capello, Di Canio, Falcao, Klinsmann, Mancini, Mazzola, Riva, Rivera, Sivori, Van Basten e Zoff sono solo alcuni dei tantissimi atleti fedeli fan di Pantofola. Ma Pantofola d’Oro non è solo calcio. La stessa cura e la stessa abilità artigianale nel confezionare le scarpe, venne poi dedicata anche ad altri sport, primo fra tutti il rugby. Con oltre 100 anni di esperienza maturata nel mondo del calcio e non solo, Pantofola d’Oro è tutt’ora realizzata secondo i più antichi criteri della scarpa artigianale, utilizzando l’esclusiva forma anatomica che abbraccia il piede rendendo la scarpa particolarmente confortevole.

La shirt bag è la prima e unica borsa camicia

Giovanna Quaratino è un brand Made in Italy, con l’obiettivo di valorizzare materie prime appartenenti al passato con un design contemporaneo.
I tessuti utilizzati per i capi Giovanna Quartino sono tessuti particolari, prodotti tra gli anni ’60 e anni ’80, fuori
produzione.
Nato da una tradizione familiare, interrotta nel tempo ma che ha origine da un piccolo paesino della Basilicata, il brand vuole assicurare l’unicità dei pezzi; come prodotto singolo o in serie limitata.
Da oggi Giovanna Quaratino è anche ” Accessori”, uno in particolare: la shirt bag.

Ti ricordi il profumo della prima casa ? La tua o quella dei tuoi nonni?
Quella casa dove la luce più bella filtrava dalle tende, dove l’odore delle pareti era cosi intenso che se chiudi gli occhi lo senti ancora.

Ti manca tutto questo? O conservi tutto gelosamente con te?

La SHIRT-BAG è questo e molto altro. E’ l’unione tra passato e presente, il vissuto di ognuno di noi con con ciò che siamo oggi. La “Shirt Bag” è nata dall’unione di due oggetti che dominano il mondo dell’abbigliamento: la borsa e la camicia.
Nasce dalla volontà di trasmettere un chiaro messaggio di cambiamento, poiché da sempre i cambiamenti sociali sono soprattutto collegati all’abbigliamento.

È l’unione tra la moda femminile e quella maschile:

  • la camicia, indumento prettamente di uso maschile che solo nei primi anni del ‘900 è diventato un capo che potesse
    esibire anche la donna
  • la borsa, seppur nata come accessorio maschile già nella preistoria, sempre all’inizio del ‘900 diventa un oggetto
    molto richiesto dalle donne e ad oggi è percepito soprattutto come tale