METROCITY SCEGLIE LA TOP MODEL ROSIE HUNTINGTON PER LA CAMPAGNA FW17-18

Tra le romantiche vie del suggestivo quartiere di Brera, rinomato per i suoi vicoli sospesi nel tempo e per le sue atmosfere mozzafiato, METROCITY, brand internazionale di moda e lifestyle nato a Firenze, ci porta alla scoperta della collezione invernale attraverso una scintillante campagna intitolata “Celebrity”.


Gli scatti vedono protagonista la modella e attrice Rosie Huntington-Whiteley, immortalata nel flagship store milanese del brand in Via Brera 23, mentre sprigiona tutto il suo splendore e incarna l’eredità italiana del marchio attraverso l’immaginario della vita super glamour di una celebrity internazionale e trendsetter. La musa indossa un completo deluxe dal gusto chic e al contempo audace: abito scollato in velluto blu con collo in pelliccia hot pink e tracolla, il tutto firmato Metrocity.


Metrocity_1


M71MQ563Z_1

La collezione Autunno/Inverno 1718 introduce accessori innovativi dal gusto contemporaneo, tra cui spicca in modo particolare l’elegante borsa indossata dalla testimonial, la tracolla MQ563, uno dei capi iconici del marchio nonché best-seller, rivisitato ogni anno con materiali di lusso e arricchito con dettagli come la fibbia metallica logata. La sua pelle finemente glitterata e il design funzionale trasmettono un’immagine eccezionale e sofisticata, adatta alle amanti di ogni tipo di stile (disponibile presso lo store in Via Brera 23 e sull’e-commerce http://www.metrocityworld.com/).

Metrocity_2

Public Sinner – il primo servizio fotografico della serie “Libri da vedere”

PUBLIC SINNER – FASHION EDITORIAL


La nuova sfida della fotografia di moda è quella di creare immagini non solo visivamente accattivanti ma anche e soprattutto di stimolare il pubblico giovane ad approfondire le tematiche trattate.
È proprio questo lo scopo di “Read – Libri da vedere”, un’iniziativa realizzata da un team composto da giovani che si affacciano al mondo del lavoro nell’ambito della moda e dell’arte.

Il progetto, che prende spunto dalla precedente mostra di Edith De Michele “Hath it slept since – Un sogno di luci e ombre”, mette in relazione le arti visive e la letteratura tramite la produzione di fotografie e video, al fine di creare maggiore sinergia tra i diversi settori interessati. Si sviluppa così un contesto favorevole all’interazione tra i giovani artisti, che hanno in tal modo anche la possibilità di far emergere il proprio talento.

Ogni shooting sarà ispirato a un libro scelto dal team e verrà realizzato a Milano tra i mesi di Ottobre 2017 e Agosto 2018 con il duplice obiettivo di pubblicazione editoriale delle immagini e successivamente, in Ottobre 2018, l’esposizione in una mostra dedicata.

CREDITS

Foto Edith De Michele
Stylist Viviana Amato
Make Up – Hair stylist Veronica Terenghi
Assistenti fotografo Elena Collaro – Marco Mazzone
Assistente Stylist Manuela Piccinini
Modella Masha Dramaretska (Boom Agency)
Pittore Simone Galimberti

d art fashion editorial - public sinner - 1

d art fashion editorial - public sinner - 2

d art fashion editorial - public sinner - 3

d art fashion editorial - public sinner - 4

d art fashion editorial - public sinner - 5

d art fashion editorial - public sinner - 6

d art fashion editorial - public sinner - 7

d art fashion editorial - public sinner - 8

d art fashion editorial - public sinner - 9

Francesco Lettieri: tra nostalgia, romanticismo ed ironia

Francesco Lettieri è attualmente ben affermato come regista di molti videoclip musicali nel panorama della scena indipendente italiana.


Questa vita 1


Nasce a Napoli nel 1985 , una città a cui è ancora estremamente legato. I suoi inizi risalgono al 2006, quando inizia a girare i primi cortometraggi. Nel 2011, “Le storie che invento non le so raccontare” si aggiudica il premio come “Miglior corto autoprodotto” in occasione del Napoli Film Festival.


niente di strano 8


Tra i suoi videoclip più noti spiccano: “Cosa mi manchi a fare” ed “Oroscopo” di Calcutta, “Del tempo che passa la felicità” e “La fine dei vent’anni” di Motta, “Completamente” e “Sold Out” dei The Giornalisti .


Calcutta1


La sua carriera come regista di videoclip inizia con Giovanni Truppi : amico ed ex coinquilino. Da lì in poi, Francesco Lettieri è stato contattato sempre più spesso da manager ed etichette discografiche. Ha, inoltre, collaborato con artisti come: Emis Killa, Nada, Luminal, Giorgio Poi e Liberato.


del tempo che passa


I suoi inizi nel campo del cortometraggio sono stati essenziali per dare un’ impronta narrativa ai suoi videoclip, dove è evidente l’esigenza di voler raccontare qualcosa. La realtà e la quotidianità sono restituite agli occhi degli osservatori attribuendo grande attenzione ai dettagli o facendo ricorso ad una prospettiva insolita .


completamente3


I suoi soggetti sono, spesso e volentieri, avvolti da un’atmosfera in bilico tra il romanticismo e la malinconia. L’osservatore si ritrova, così, facilmente attratto o incuriosito dalla presenza di un bambino paffuto o da una ragazza che ride e canticchia: scene quotidiane che si trasformano nel pretesto per raccontare una storia. Ciò che sorprende è l’assoluta versatilità del regista napoletano: Francesco Lettieri riesce a raccontare brillantemente le sue storie in chiave ironica, con occhi nostalgici o in maniera semplice e spontanea, senza fronzoli.


verd


http://www.francescolettieri.com/

Giuseppe Palmisano: la fotografia ha a che fare con l’inconscio

Giuseppe Palmisano è un giovane fotografo italiano. La sua è una fotografia che procede per sottrazione e in cui le donne ritratte risultano semplici, sensuali ed estremamente delicate.


Quando e come nasce la tua passione per la fotografia?


Ho iniziato a fotografare da ragazzino in maniera giocosa, ritraendomi da solo; facevo già teatro, l’artista di strada e mi dedicavo pertanto a video e foto. Acquistando poi una reflex nel 2009, ho iniziato a sperimentare in maniera più seria: il mezzo mi ha spinto verso la fotografia e poi, nello stesso tempo, la fotografia mi ha spinto lontano dal mezzo. Infatti, non mi è mai interessata particolarmente la tecnica.


Giuseppe-Palmisano-11


Come ti poni con i soggetti ritratti? Come interagisci?


Avviene tutto in maniera naturale, altrimenti si tratterebbe di una fotografia di moda. Io mi pongo come se fossi un regista: nel momento in cui fotografo, la modella è un’attrice e io il regista della situazione, come se si svolgesse uno spettacolo.


Giuseppe-Palmisano-1-1024x683


Bellezza e fotografia. Come si incontrano nelle tue immagini?


Per me la fotografia non esiste. La bellezza è, invece, ciò che esiste: penso alla bellezza della donna nel contesto e non in quanto tale.


Gli-scatti-concettuali-di-Giuseppe-Palmisano-Collater.al-7


Nelle tue immagini, la donna appare incessantemente incorniciata dal contesto circostante. Qual è l’aspetto a cui presti maggiore attenzione mentre fotografi?


Mi interessa che ogni cosa sia al suo posto: c’è sicuramente ordine nelle mie immagini. Per quanto riguarda le simmetrie, si può soltanto tentare di riprodurle poiché ci sarà sempre qualcosa di imperfetto.


effbf2d6a0c3329ac37b9a6033915ff8


Le donne che ritrai sono sempre donne semplici, prive di tutto ciò che è superfluo. Qual è la funzione che attribuisci alla presenza femminile all’interno dell’immagine?


Non parlerei di funzione, altrimenti sarebbero soltanto degli oggetti. Semplicemente, mi piace la donna come soggetto da ritrarre, in quanto diverso da me: credo che sia più adeguata a trasmettere ciò che io vorrei.


giuseppe-palmisano-iosonopipo-oltrepensare_8x12_26 (1)


La tua è una fotografia “di ricerca”. Dove si dirige attualmente?


Non si può definire dove una ricerca si dirige: il senso della ricerca risiede esclusivamente in se stessa. So da dove vengo e non so assolutamente dove mi sto dirigendo.


Gli-scatti-concettuali-di-Giuseppe-Palmisano-Collater.al-2-1024x653


A quali fotografi ti sei ispirato per la tua ricerca?


Direi che mi sono ispirato a tutto ciò che ho visto e fatto, principalmente al teatro. Non conoscevo affatto la fotografia prima che iniziassi a fotografare. Ci sono alcuni fotografi che sicuramente mi hanno segnato, anche a livello inconscio, ma non sono stati affatto il mio punto d’inizio. Credo fermamente che la fotografia sia qualcosa di inconscio, contrariamente a chi ha l’esigenza di copiare altri fotografi pur di creare. Sicuramente mi hanno molto segnato le immagini di Guy Bourdin.


IMG_6723-1920x1080


Hai detto che l’arte è un modo di entrare in empatia col mondo. Puoi spiegarci meglio questa tua visione?


Per me, l’arte è un modo per conoscere gli altri e per entrarci in empatia. Non è il mezzo per farmi conoscere, bensì facendomi conoscere mi consente di avvicinarmi agli altri.


sexus


Erotismo, Immaginazione e Fotografia. Qual è il loro punto d’incontro nelle tue immagini?


Sono tre momenti differenti. L’erotismo è un modo di vedere le cose. L’immaginazione è quella che ho quando voglio fotografare o quando guardo delle cose e le associo: può essere preventiva o estemporanea. L’immagine è invece il risultato del click.


Giuseppepalmisano03


Ultima domanda. Se dovessi utilizzare una parola da associare alla tua fotografia, quale sceglieresti?


Utilizzerei “perchè” come parola. Tutto si basa sulla domanda, viviamo e facciamo senza farci delle domande.


giuseppe-palmisano10


La fotografia di Giuseppe Palmisano si contraddistingue per un linguaggio del tutto personale: le sue modelle appaiono quasi sempre agiatamente sdraiate, accovacciate, con le gambe ben in vista, o in piedi contro un muro. Esse sembrano cercare un posto nell’ambiente circostante, così come l’autore potrebbe ricercarlo nel mondo attraverso il mezzo fotografico. E’ evidente la contaminazione con il teatro: l’immagine è il frutto di una specie di improvvisazione in cui la scenografia che ne deriva è di primaria importanza. Tutto ciò ha contribuito a fare di lui un vero e proprio fenomeno virale sui social, dove le sue immagini vengono recepite visivamente dai follower come intime e sincere.