PITTI UOMO – LA CINA INVESTE SUL MADE IN ITALY

PITTI UOMO
LA CINA INVESTE SUL MADE IN ITALY.


Il retailer cinese By Creations organizza l’evento-sfilata ‘Beyond Italian Bauty’ per presentare agli operatori cinesi i valori del Made in Italy.
Firenze, Palazzo Corsini

In occasione di Pitti Uomo, uno dei più importanti reatailer cinesi, By Creations Made in Italy, organizza a Palazzo Corsini l’evento-sfilata Beyond Italian Beauty, per far conoscere ad alcuni degli shopping mall più prestigiosi della Cina, ai responsabili delle principali piattaforme online e a qualificati opinion leader cinesi, i valori del Made in Italy (Firenze, Palazzo Corsini)
Appartenente al gruppo internazionale Hengdian Group, By Creations Made in Italy è nato nel 2012 con l’obiettivo di educare i consumatori Cinesi ai principi del bel vestire italiano.
Così, la creatività ed il talento dell’artigianalità italiana saranno al centro dell’appuntamento fiorentino, attraverso la sfilata durante la quale saranno presentate le capsule FW18 che LARDINI, MORESCHI, SANTONI hanno realizzato in esclusiva per By Creations .
La serata sarà, inoltre, caratterizzata da uno spazio espositivo con un’area riservata ai tessuti delle aziende Cerruti, Tallia Delfino e Canclini , oltre a delle postazioni dove sarà possibile conoscere tecniche artigianali dal vivo supportate da molteplici schermi LED, sui quali poter apprezzare la creatività dei contenuti video realizzati da By Creations.
Qualificati prodotti di enogastronomia italiana, a marchio By Creations, saranno serviti al termine della sfilata.



Uno degli store By creations in Cina
Uno degli store By creations in Cina


By Creations è il brand che identifica la business unit settore Retail di Hengdian Group, una delle piu’ importanti multinazionali private Cinesi attiva in settori che spaziano dall’elettronica, alla chimica, alla farmaceutica fino al settore intrattenimento e cinematografico.
Fin dalla sua nascita più di cinque anni fa, la mission di By Creations, specializzato in Made in italy, è di educare i consumatori Cinesi ai principi e alla cultura dei prodotti italiani di qualita’.
Forte di oltre 20 punti vendita monomarca in Cina a concetto O2O (online to offline) e di una modernissima piattaforma online – che attrae mensilmente milioni di utenti tramite i principali portali, tra cui TMall, JD, Vip e Secoo, By Creations (www.bycreations.com) – si è affermato sul mercato Cinese come vero “ambasciatore dell’Italian style”.
Al progetto collaborano attualmente in Italia piu’ di 100 partners specializzati: produttori di tessuti pregiati, manifatture di abbigliamento ed accessori, oltre a selezionati brand Italiani con cui vengono ideate capsule esclusive in co-branding, per divulgare nel paese del dragone lo spirito e la cultura del vero Made In Italy di qualita’. Tra questi: Lardini, Moreschi, Santoni, Pollini, Kired, Herno, Royal Row, Carrel, Pasotti,
Avvalendosi delle più avanzate tecnologie a disposizione in questo campo, produce settimanalmente video e documentari a tema, che vengono pubblicati sul proprio magazine online, Il ‘’By Creations Journal’’ distribuito sui canali Weibo e Wechat e seguitissimo dai new millenials Cinesi, che verrà presentato in anteprima alla stampa durante la serata.

Via alla 19° edizione dell’evento pugliese Lecce Fashion Weekend

Il 9 e il 10 giugno ritorna, alla sua 19° edizione, l’evento pugliese Lecce Fashion Weekend, organizzato dall’Agenzia Alta Voce e patrocinato dal Comune di Campi Salentina e da CNA Federmoda.


Come spiega l’organizzatrice Elisabetta Bedori, “LFW non è solo una sfilata di moda, ma è occasione di visibilità per i giovani talenti e promozione della cultura e dell’artigianato del territorio, nonché possibilità di lavoro per tante persone: più di cento quelle coinvolte in ogni edizione della rassegna. Dieci anni, quelli di LFW, spesi con passione, sacrificio ed investimenti personali che hanno portato, numeri alla mano, grosse opportunità e soddisfazioni agli stilisti”.


Lecce-Fashion-Weekend-27-28-ottobre-2012


Questi gli stilisti che si susseguiranno nel corso delle due giornate sulle passerelle salentine : Antonio Franco, Palma Maria Ligorio, Annarita Polito, Miriana Presicce, Sara Lolli, F&P Occhiali con la sua prima collezione moda donna Palascìa, Giulia Lezzi, Giulia Rizzo, Le Sete di Monica Papadia, l’Accademia Calcagnile, Pietro Paradiso, Antonella Resta, Fiorella Salierno, Joly Monte per Alba Rita Metrangolo e Daniela Taddeo, l’Accademia dei Volenterosi, che comprende il gruppo Le Borsedonnagiusi, Michy Hande Made Accesories, Muchimoo, Foulard Bamboo by Inn Bamboo. Presenza speciale grazie a Cristian Stenti, con una performance dedicata alle moto e alla collezione moda Ducati.


LFW-686x350


Oltre all’assegnazione del Premio LFW19, che andrà a Maria Luisa Capasa, sarà effettuata una selezione di stilisti per un’iniziativa che li vedrà protagonisti in un evento del tutto dedicato al Made in Puglia, in occasione della prossima edizione invernale di Alta Roma Alta Moda.


Lecce Fashion Weekend è, senza ombra di dubbio, una vetrina importante per gli stilisti salentini che ogni anno s’impegnano a crescere con costanza e dedizione, e che hanno voglia di confrontarsi col panorama nazionale e internazionale.


Lecce fashiion weekend

Gilberto Calzolari, il gusto orientale del 2046 – collezione FW 18/19

Gilberto Calzolari collezione Autunno Inverno 2018/19





Ho amato una donna ma lei mi ha lasciato. Speravo fosse nel 2046. E quindi sono andato a cercarla lì. Ma non c’era. Da allora non riesco a smettere di chiedermi se mi abbia mai amato. La risposta è un segreto che nessuno conoscerà mai.
2046 – Wong Kar-wai



C’è chi trova l’amore e, perdendolo, viaggia in lungo e in largo, alla sua continua ricerca. Chi lo brama nelle persone sbagliate, forzando caratteri e personalità inesistenti, chi vede negli occhi del/della compagno/a del momento, il riflesso di un ricordo passato, chi arriva a viaggiare nel tempo, nel 2046, come il protagonista dell’omonimo film di Wong Kar-wai.

E’ questa l’atmosfera della collezione Fall Winter 2018/19 di Gilberto Calzolari, un futuro dall’amore incerto, ma in cui la donna è, ça va sans dire, preparatissima. Habillè negli abiti kimono, comoda nei pantaloni samurai, tutta la collezione è pervasa da un gusto orientale, con un tocco romantico e un’aria ultra-moderna.

sx capo Gilberto Calzolari – dx una scena di 2046


La collezione Fall Winter 18/19 di Gilberto Calzolari racconta quel 2046 ma con un piede nel presente, una combinazione fresca ma ricercata, mantiene quella grazia e quella “castità” tipica della donna orientale, abiti che si alzano fino ad avvolgere il collo, qui in reti elasticizzate.

Veste una donna dal gusto distinto, che sceglie le sete per abiti color caramello, impreziositi da leziose sciarpe con ricami a contrasto.
Le giacche couture hanno maniche a farfalla, gli accostamenti sono ambiziosi, vinile e velluti, jacquard e macramè, eco-pellicce e neoprene.

sx una scena di 2046 – dx collezione Gilberto Calzolari


I colori sono eleganti come gli interni delle case del Sol Levante, melanzana, melograno, mandorla verde, pesca, caramello e l’effetto optical del bianco e nero.

I materiali sono hight level, così come la manifattura, l’eccellenza del Made in Italy, che Gilberto Calzolari, dopo 15 anni nel mondo della moda, ha deciso di portare a bandiere aizzate col suo nome.

Un brand dallo stile riconoscibile e con una specifica identità, contraddistinta dai dettagli retro’ e da combinazioni nuove e inaspettate, tutto quello che il fast fashion non ha.

sx capo Gilberto Calzolari – dx una scena di 2046


Sfoglia qui l’intera collezione Gilberto Calzolari Fall Winter 2018/19:



Potrebbe interessarti anche:

LA QUALITÀ E IL LUSSO ITALIANO DI FRAGIACOMO – L’INTERVISTA

QUELLA ROSA BIANCA DI PHILOSOPHY BY LORENZO SERAFINI – MILANO FASHION WEEK 18

MARILYN MONROE E JACQUELINE KENNEDY TORNANO A BRILLARE SULLA PASSERELLA DI MOSCHINO

CAVALIERI MASCHERATI E DAME IN PAILLETTES, LE DONNE MULTIFORMI DI ALBERTA FERRETTI FW 18/19

I PERSONAGGI FEMMINILI PIÙ AMBIGUI, DAI FILM CULT ALLA COLLEZIONE DAIZY SHELY FW 18/19

LES COPAINS OMAGGIA LA DONNA ALTERA E CHIC CHE FU CAPUCINE

Con i bikini Clara AEstas sei elegante anche in spiaggia

Clara AEstas collezione 2018 


Escono dal mare, tra la schiuma e l’andirivieni delle onde, sono le ninfe, che il brand Clara AEstas omaggia con i suoi preziosi costumi.

“Vestire” con un bikini oggi è possibile, quando a realizzarli sono il gusto, l’eleganza e la voglia di unicità.

Clara AEstas propone una collezione ricca e di pregiati dettagli, come le lavorazioni in pizzo e gli inserti in seta, disegni che riportano alle forme dell’antica Grecia, al suo stile architettonico, ai capitelli con le foglie di acanto.

sx bikini Clara AEstas – dx “Una ninfa nella foresta”, di Charles Amable Lenoir.


Chi sono le donne che indossano i costumi Clara AEstas? Sono romantiche e creative, come le dee greche, cercano un look elegante anche per la spiaggia e sofisticato ma con un tocco trendy. Il classicismo è un evergreen.

Le tinte dei bikini sono delicate come i cieli di Tiepolo, vanno dal rosa antico all’azzurro carta da zucchero, le lavorazioni vengono applicate a contrasto sulle scollature, come delle piccole ali di angelo.

Sono creature oniriche e incantate coloro che scelgono Clara AEstas, vestono il corpo femminile omaggiando le loro antenate, gli accostamenti tra tessuti e pizzi ricordano le vesti di Cerere, dea della nascita, poi identificata come Demetra nella cultura greca. In sé tutto il principio, i fiori, la frutta e gli esseri viventi sono tutti suoi doni.

Una collezione che omaggia in toto la femminilità, per donne che finalmente possono avere un bikini che le contraddistingua, un pezzo unico e simbolico.

Untitled-1
sx la dea Cerere – dx costume intero Clara AEstas


Guarda qui l’intera collezione Clara AEstas:


Frida oltre il mito, la mostra su Frida Kahlo fa il record di incassi

Si è appena conclusa la mostra “Frida. Oltre il mito”  con un record di presenze per il Mudec di Milano: oltre 360.029 visitatori  per la monografica che entra nella top ten delle mostre più visitate di sempre a Milano, inserendosi al terzo posto.

La mostra ha registrato inoltre un altro primato: è stata per ben 11 settimane al primo posto tra quelle più visitate in Italia. L’esposizione ha raccolto, per la prima volta in Italia e in un’unica sede, tutte le opere provenienti dal Museo Dolores Olmedo di Città del Messico e dalla Jacques and Natasha Gelman Collection, le due più importanti e ampie collezioni di Frida Kahlo al mondo, e ad accrescere la sua importanza, la presentazione di inediti tra dipinti, disegni, fotografie e documenti epistolari.

La si odia o la si ama, ma Frida Kahlo è (e questo non ha zone d’ombra) un’icona di stile e un personaggio che ha lasciato delle impronte in ambito artistico, stilistico e politico.

Tutto il corpo della sua opera è di natura irriducibilmente politica, anche quella giovanile, persino i suoi disegni (i più interessanti), ogni immagine si fa veicolo della resistenza sociale e dell’opposizione. Tutta la tensione a cui la vita l’ha obbligata, a partire da quel terribile incidente che l’ha costretta a sottoporsi a ripetuti interventi nel corso della vita, diventa energia vibrante nei suoi quadri. Quadri che hanno il linguaggio del surreale, che possiedono ogni sorta di simbologia, che rimandano ai terribili episodi della sua vita. Sfortunata, per quanto ricca di incontri importanti e di amicizie influenti, perché il dolore fisico l’ha sempre accompagnata, come un’ombra, come un macigno da cui è impossibile separarsi, come quel palo nell’incidente in autobus, che le ha attraversato schiena e vagina. L’evento che accosterà, come malefico, all’incontro con Diego Rivera, l’uomo che sposerà.

Il suo corpo si fa, da subito, veicolo di messaggi, manifesto di protesta , usato per contestare ingiustizie, malvagità, delinquenza, controllo, a partire dai suoi autoritratti, il suo inizio, l’immagine riflessa allo specchio che l’ha accompagnata nelle ore agonizzanti bloccata a letto. Frida fece installare uno specchio sul soffitto per potersi guardare e dipingere la propria figura, da allora, quelli che noi oggi chiamano “selfie” sono stati le pagine di diario che ci raccontano il suo carattere psicologico. Nel 1948 ne dà alla luce uno, il suo secondo, in cui appare indossando il copricapo tradizionale da Tehuana, che Diego Rivera (il grande pittore messicano, suo marito) amava tanto. Qui Frida appare sofferente, intrappolata, prigioniera del suo stesso dolore. Gli occhi, lacrimanti, non dissimulano la tristezza, ma al contrario la amplificano recuperando l’iconografia mariana della Vergine Addolorata. I contorni del viso sono marcati e i baffi induriscono il volto conferendole l’aspetto maschile che Frida non nascondeva. Sono gli anni in cui Frida reclama un po’ di pace, qui equivocata dalla paloma de paz (la colomba) posta al centro del medaglione.

Frida-Kahlo-autoritratto-1948
Frida Kahlo, Autoritratto-1948


Imperfetta o tecnicamente sbagliata, la pittura di Frida Kahlo si fa potente nelle immagini, che hanno forza espressiva e oratoria. Si muove tra la realtà e la metafora, creando storie torturanti, disturbanti, necessarie per mandare in frantumi l’indifferenza e il generale senso di impotenza. E trova sempre, anche in questo quadro che racconta un episodio di cronaca, “Qualche colpo di pugnale”, un’attinenza alla sua vita privata. Qui una donna ricoperta di sangue giace sulle lenzuola completamente nuda, indossando solo una calza con giarrettiera scivolata alla caviglia e una scarpa. Accanto alla vittima, il carnefice, una mano d’indifferenza nella tasca, e l’altra colpevole con un pugnale alla mano; Frida lesse la storia dell’omicidio su un giornale, un raptus di gelosia dell’uomo che si difese davanti al giudice dicendo: ” Sono solo pochi colpi di pugnale”. Proprio come Rivera, accanito donnaiolo, giustificava i suoi innumerevoli tradimenti: “E’ solo sesso, non significa niente”. Frida ha in quel momento ha il cuore spezzato, ha appena scoperto la relazione extraconiugale tra Diego e sua sorella Cristina, ma il dolore è talmente forte da non riuscire a dipingerlo in prima persona, usa così la proiezione della sua digrazia in un’altra donna.

fridapugnale
Qualche colpo di pugnale, 1935


Frida Kahlo ha utilizzato tutti i mezzi che aveva a disposizione per esprimersi, lo ha fatto attraverso l’arte pittorica e tramite l’uso del suo corpo, vestendosi di grandi collane e abiti tradizionali, e agghindando le sue acconciature con fiori freschi e nastrini colorati. Le trecce facevano da corona intorno alla testa, il classico scialle messicano copriva le spalle o veniva usato intorno alle ampie gonne, le sopracciglia erano folte, nere e unite al centro, il suo tratto distintivo insieme alla peluria sopra la bocca e agli abiti maschili che amava spesso indossare, a volte per provocazione, altre perché non amava le etichette; noi oggi la chiameremmo gender, lei è arrivata prima di noi!


Frida_cover-638x425
Frida Kahlo


Diventare un’opera d’arte, il progetto di Emanuele Passarelli

Chi è Emanuele Passarelli?

Mi chiamo Emanuele Passarelli, ho 25 anni e sono un fotografo ritrattista.
Sto organizzando un tour su tutto il territorio italiano durante il quale mi renderò disponibile per scattare ritratti a chiunque abbia voglia di supportare questo progetto.


Il progetto “Diventa un’opera d’arte”

Questa idea nasce da una visione personale e introspettiva della figura del fotografo, professione una volta valorizzata e che oggigiorno, invece, grazie alla diffusione sempre più economica di macchine fotografiche e smartphone, sta via via scomparendo, in favore di una maggiore accessibilità al grande pubblico. Proprio per questi motivi, ho scelto di mostrare alle persone cosa è realmente la fotografia, riportandola alle sue origini attraverso l’utilizzo del banco ottico.

Obiettivo

L’obiettivo è quello di sensibilizzare più persone possibili e avvicinarle a una realtà che pensano di comprendere, ma di cui hanno scalfito solo la superficie.
Facendo parte di questo collettivo darai il tuo contributo economico e morale ad una iniziativa che mi sta molto a cuore e che voglio valorizzare col mio lavoro. In cambio, avrai qualcosa di unico, che rimarrà per sempre impresso su carta e che custodirai con piacere, te lo garantisco. LA FOTOGRAFIA

13323543_1573223712972017_2300401822273114545_o

Cos’è un banco ottico?

Il banco ottico è uno dei primi strumenti professionali fotografici. Utilizzando ancora da molti professionisti del settore, sopratutto per la fotografia architettonica, stillife e di ritratto.


34395866_1851546435139742_2241273639116734464_o

Cos’è una stampa Fine art?

La stampa Fine art è una stampa di altissima qualità utilizzata dai fotografi artisti che espongono e vendono le loro opere. Una foto può avere una tiratura limitata per far aumentare il valore dell’opera stessa.
La scelta del supporto verrà decisa sul momento per garantire la massima qualità resa di ogni stampa.


Quando si comincia?

La partenza è prevista per gli inizi di Settembre, una volta che la campagna crowdfunding sarà terminata, potrò pubblicare un itinerario del percorso che farò.

Chi può partecipare e dove?

Ricordo che la disponibilità è valida per ogni regione dell’Italia, isole comprese!
Ogni persona che sceglierà di farsi fotografare, dovrà firmare una liberatoria per la tutela della propria immagine e dei diritti d’autore.

A cosa serviranno i fondi?

I fondi ottenuti dal 100% (cinquemila euro) serviranno a coprire parte delle spese dell’intero viaggio e del materiale fotografico per eseguire, sviluppare, stampare e spedire i ritratti (compreso di commissione dell’8% di Ulule)

– Pellicole 4×5″ + istantanee.
– Materiale e affitto sala per lo sviluppo delle pellicole.
– Scanner professionale per digitalizzare e archiviare il lavoro.
– Stampe Fine art e spedizioni.
– Biglietti del treno e altri mezzi di trasporto per spostarmi in ogni regione d’Italia.
– Viveri e alloggio durante la durata complessiva del viaggio.

94f24dddec171239cb19b602a9ea9f72

Se l’obiettivo raggiungerà il 150% della cifra stabilita, i soldi in più verranno utilizzati per allestire una mostra personale composta da un’attenta selezione del lavoro complessivo.
TUTTI i nomi dei partecipanti del crowdfunding, indipendentemente dalla opzione scelta, saranno presenti su un pannello dei ringraziamenti ufficiali.

Lo step finale (200% della cifra stabilità) è quello di creare un foto libro con una selezione di tutto il lavoro svolto.

12605488_1029177010438228_7450766144396726989_o


QUI IL LINK PER FARE DONAZIONI:

https://it.ulule.com/italia-nel-grande-formato/

A proposito del progettista

Emanuele nasce nel 1993 a Roma, Italia. Inizia il suo percorso fotografico all’età di ventun anni.

Nel 2014 esordisce con il suo primo progetto “Solitudo”, una serie di autoritratti, attraverso cui Emanuele ci racconta alcune delle fasi più segnanti della sua adolescenza, nei quali la sua figura, con maschera antigas e completo nero, si muove in uno scenario post apocalittico.

Segue negli anni gli studi da autodidatta, perfeziona la tecnica e arricchisce il suo bagaglio culturale, alla ricerca dello stile che oggi è diventato il suo marchio di fabbrica nel mondo della ritrattistica fotografica. Importante premessa ai suoi scatti è la fase di indagine dell’interiorità dei suoi modelli, su cui riflette se stesso in modo da ottenere infine quasi autoritratti. Fotografa i soggetti nei suoi tipici scenari urbani e bui, utilizzando luce, colore e composizione in chiave cinematografica.

Il suo modo di fotografare viene dopo poco tempo notato e pubblicato da molti magazine online e riviste cartacee internazionali, come Dark Beauty Magazine, Playboy.IT e FOTO Cult.

Nel 2016 viene pubblicata su D- La Repubblica una sua intervista “Giovani Fotografi che non conoscete”, una grande occasione che gli ha permesso di conoscere e di collaborare con molte persone, viaggiando in tutto il territorio italiano, e con importanti aziende di fama internazionale nel settore fotografico, come Lomography.

All’inizio del 2017 partecipa al workshop “Oltre il Ritratto” di Mustafa Sabbagh, uno tra i più grandi fotografi ritrattisti attuali, significativa fonte di ispirazione per Emanuele.

Nello stesso anno pubblica un importante reportage fotografico “Mattatoio”. In questa serie di ritratti notturni su strada, Emanuele cattura nei suoi scatti le prostitute transessuali che lavorano nella periferia di Roma, con l’intenzione di ridare un’anima e una dignità a queste persone, che vengono dalla società “spersonificate” e ridotte allo status di scarto sociale.Passa più di un anno ad ascoltare le loro storie e a ritrarle come fossero bozzetti cinematografici, vivendo talvolta egli stesso il disagio in cui le trans sono costrette a vivere ogni giorno.

Nel novembre 2017 alcuni suoi lavori vengono scelti per un progetto espositivo collettivo “Italy taste of beauty” dall’associazione ExpoPhoto al Festival internazionale di fotografia, con lo scopo di portare la cultura fotografica italiana a Lishui – Cina. In seguito viene scelto per un altro progetto “Visioni” per il 2018 China International Photographic Art Festival a Zhengzhou – Cina.

422 BAUME CONFORT REFLET D’OR, LA CREMA EDIZIONE LIMITATA DI MARIA GALLAND PARIS

422 BAUME CONFORT REFLET D’OR, la crema gold di Maria Galland Paris in edizione limitata

L’estate arriva quando meno te lo aspetti, e in questi casi c’è sempre quel miracoloso prodotto che ti soccorre. Noi lo abbiamo trovato, è 422 BAUME CONFORT REFLET D’OR, già best seller di Maria Galland Paris.

422 BAUME CONFORT REFLET D’OR è una crema utile per diverse occasioni:

1. non sei ancora abbronzata ma il caldo ti obbliga a scoprire gambe e décolletè, in questo caso la crema di Maria Galland ti regala un riflesso dorato, come una leggera abbronzatura, ma con la lucentezza gold delle particelle oro che riflettono la luce

2. quando ti sei già esposta al sole, ma il rossore e le prime esposizioni non sono abbastanza per arrivare a quel colorito che tanto ti piace, effetto “un mese alle Barbados”, è allora che 422 BAUME CONFORT REFLET D’OR lenisce e rigenera grazie ai principi attivi dell’acido ialuronico e grazie all’estratto di radice di liquirizia che calma anche i rossori e attenua le irritazioni

3. hai bisogno di una crema vellutante, che lascia la pelle setosa al tatto ma che allo stesso tempo non unga come gli olii. 422 BAUME CONFORT REFLET D’OR mantiene la pelle morbida grazie alla glicina e assorbe rapidamente, permettendoti così di poter indossare gli abiti senza macchiarli o lasciando aloni antiestetici.

 

MG
422 BAUME CONFORT REFLET D’OR EDIZIONE LIMITATA (@ Puglia, foto Miriam De Nicolo’)


Il pratico tubetto di piccolo formato (150 ml) è ideale da portare in viaggio, anche nel bagaglio a mano, o nella borsa da spiaggia, da avere sempre con sé in vacanza quando appena dopo una giornata al mare ci si prepara per un drink sulla spiaggia.

Snapseed 2
422 BAUME CONFORT REFLET D’OR (@ Montecarlo – Miriam De Nicolo’)


MG2
422 BAUME CONFORT REFLET D’OR



422 BAUME CONFORT REFLET D’OR

Confezione da 150 ml prezzo di vendita consigliato: 35,00€

Monte-carlo Fashion Week – la collezione ecosostenibile di Genny

Si è conclusa con grande successo la sesta edizione della Monte-Carlo Fashion Week.
I temi di quest’anno sono stati l’ecosostenibilità e l’innovazione, e per diffondere il verbo diversi brand hanno presentato la propria collezione presso lo Chapiteau de Fontvieille, location ricca di eventi tutto l’anno, dell’eccellenza internazionale in sede monegasca.

Inaugurata con la Fashion Awards Ceremony & Gala Dinner, la Montecarlo Fashion Week ha dedicato spazi a conferenze e dialoghi Face to Face con i leader della moda al Salle Bellevue del Café de Paris nella Piazza del Casinò di Monte-Carlo per poi presentare i 40 designers provenienti dai quattro continenti e le loro collezioni.


MAISON GENNY, grazie all’impegno di Sara Cavazza Facchini ha sfilato con la Green Special Edition di Genny.
Sara Cavazza Facchini, Creative Director della maison di prêt-à-porter Genny, continua il suo impegno a tutela dello sviluppo sostenibile della moda e, in occasione di Milano Moda Donna crea una special edition per la collezione primavera-estate 2018. Questa speciale selezione di capi è stata  realizzata con tessuti eco nati dalla collaborazione con l’azienda Taroni, secondo quanto definito dalla campagna Detox di Greenpeace e nel rispetto dei severi requisiti richiesti dalla certificazione GOTSGlobal Organic Textile Standards. Donna e madre, prima ancora che Creative Director Genny, Sara Cavazza Facchini è da sempre impegnata in prima persona in progetti legati alla sostenibilità. Un percorso che ha avuto inizio con l’adesione a Fashion4Development nel settembre 2015 e che è proseguito con la nascita dell’etichetta dei valori, subito tradottasi in azioni concrete. Sotto la sua direzione artistica infatti la maison Genny ha conosciuto un crescente impegno per limitare l’impatto sull’ambiente nella realizzazione di ogni singolo passaggio del processo produttivo. L’approccio sostenibile, nella visione di Sara Cavazza Facchini, interessa ogni livello della filiera produttiva: dalla creatività al modello organizzativo.



Una collezione proiettata nel futuro, perché il futuro è già adesso, ma del futuro ha in sé il concetto di spazio e di tempo, ne acquisisce i colori, i silver e i metallizzati, le forme spigolose e le strutture rigide, i triangoli che si allungano verso l’alto, verso lo spirito, e i cerchi applicati sulle maglie, il simbolo dell’infinito, della perfezione.



Potrebbe interessarti anche:

TUTTO IL MEGLIO DALLE SFILATE ALLA MONTECARLO FASHION WEEK 2017

MONTECARLO FASHION WEEK 2017: IL GALA D’APERTURA CON NAOMI CAMPBELL

TUTTO IL MEGLIO DALLA MONTECARLO FASHION WEEK 2016

PHILIPP PLEIN PREMIATO DALLA PRINCIPESSA CHARLENE ALLA MONTECARLO FASHION WEEK

MONTE-CARLO FASHION WEEK 2016

MONTECARLO FASHION WEEK 2016 – TUTTO SUI TREND P/E 2017