Merano, i luoghi del cuore

Tra le prime roccaforti turistiche dell’impero asburgico, Merano ha ospitato nel passato diverse personalità illustri come la Principessa Sissi, che ancora oggi è amata e omaggiata, e lo scrittore Franz Kafka. Patria di Castelli, Giardini imperiali, e di infiniti svaghi e sport da praticare a cielo aperto, come il trekking, nordic walking, meditazione nei grandi parchi, yoga nei bambuseti ed e-bike, Merano è l’elegante città dove recuperare energia tra le montagne.
Per una sosta a Merano, i luoghi più caratteristici sono quelli ricchi di storia e tradizione, assolutamente da visitare e vivere per una vacanza all’insegna del relax.


Hotel Adria

Un elegantissimo palazzo della Belle Époque, conserva tutto il fascino e il gusto di inizio ‘900, nell’architettura e negli arredi, concedendosi una piccola rimodernizzazione laddove necessario.
Gli chandelier nel salone appartenuti all’ultimo doge di Venezia, gli stucchi oro dei soffitti, romantiche nature morte racchiuse in cornici ovali, così come i ritratti di nobildonne, le vetrerie in legno antico che espongono preziose teiere in porcellana cinese, tutto parla al passato all’Hotel Adria, il gioiello architettonico in stile Liberty nel quartiere di Maia Alta a Merano.

Nel grande salone del palazzo, tra i dipinti e le applique originali, è possibile leggere la stampa estera, rito mattutino che pare ormai desueto e che invece nobilita come ogni genere di lettura; per gli amanti della notte, un bellissimo angolo bar con capitonnè turchese e lampade Art Nouveau, dove trascorrere le ore chiacchierando davanti ad un Vermouth Belle Époque, con un cubetto di ghiaccio.

La sala colazioni è il ritratto femminile per eccellenza, agghindato di profumatissimi fiori del parco secolare circostante, ha i colori del lilla e del viola; sui tavoli, che affacciano alla grandi vetrate panoramiche, le piccole argenterie per un risveglio coccolato dalle prelibatezze della cucina, muessli e yogurt naturale, frutta fresca, croissant appena sfornati e le dolcissime torte fatte in casa, con i prodotti locali.

Qui tutto parla della più amata, la principessa triste e romantica che era solita annotare tutti i segreti del cuore nel suo piccolo diario, la più fissata con la linea e in perenne dieta, di quelle fai-da-te per ridurre all’eccesso il suo già minuscolo punto vita, colei che nella tabella giornaliera aveva sempre delle lunghe passeggiate che la videro anche qui, a Merano, per lungo tempo: la Principessa Sissi.

La immagino salire con l’ampio vestito di seta color del cielo, nello storico ascensore datato 1914 (una vera rarità per l’epoca), e ancora intatto nel palazzo con la poltroncina interna in gobelin, quel meraviglioso tessuto che ricopre i salotti più graziosi, dalle trame fiorite con i colori più tenui e che ricorda gli arazzi Gobelins, Manifattura storica del XVII secolo.
Anche i corridoi omaggiano la bella Principessa, con foto, ritratti e documenti che ne ripercorrono la storia, e una stanza dedicata, la numero 18, Sissi, l’imperatrice.

Hotel Adria è il quattro stelle lusso per chi ha voglia di vivere il fascino del passato con le comodità del presente, come la sua spa con 4 saune, bagno turco salino e aromatico, piscina interna e vasche idromassaggio esterne, zona relax e solarium e trattamenti benessere per dedicarsi totalmente alla cura del corpo e della mente.
Un bel regalo da concedersi soprattutto quest’anno in cui cade il 138mo anniversario dell’Adria, progettato nel lontano 1885 e rinnovato nel 1914 secondo i canoni estetici dello Jugendstill. La storia poi lo vede trasformato in un ospedale da campo durante la Prima Guerra Mondiale e riportato alla sua funzione originaria a fine conflitto, per poi passare sotto la cura della famiglia Amort-Ellmenreich, che oggi gli ridona splendore e grazia.

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Park Hotel Mignon

Se avete visto il film “Grand Hotel” del ’32, per chi ovviamente non lo ha vissuto quel periodo, saprete che certi ambienti paiono davvero esser scomparsi, così come alcune atmosfere, ormai sorpassate. Purtroppo.
Ma qui al Park Hotel Mignon, dal grande salone dove viene servita la cena, le storie si intrecciano come in un film; il galateo impone l’abito per le signore, i pantaloni lunghi per i gentlemen, un must che dovremmo imporre in ogni albergo che si rispetti. Le voci sono sommesse (Dio sia lodato), le cene si svolgono con ritmo cadenzato, mai a tarda ora, e ogni ospite siede quasi sempre alla stessa tavola, e scambia qualche battuta con il cameriere con cui si ha più simpatia. La liturgia della cena è in nome della cuisine, firmata dallo chef Hanspeter Humml, originario del luogo, ma che porta nel piatto influenze francesi (sono deliziose le salse che accompagnano quasi ogni piatto) e un tocco gourmet ad ogni impiattamento; inoltre si offre la possibilità di scegliere anche un Menu vitale, una cena da 670 kcal per chi non vuole rinunciare alla forma.

Se al momento della cena ci si concede qualche confidenza con l’ospite della camera accanto, perchè la scelta vini è ampia e il pianoforte suona, la colazione si svolge in un clima ancora più lento, per poter assaporare il più importante pasto della giornata. Vi attende una selezione di prelibata pâtisserie, omelette fatte al momento, del puro miele favo direttamente dall’alveare, da gustare masticando la cera d’api che contiene tutte le proprietà nutritive e curative della propoli, e un caloroso invito su carta firmato dalla famiglia Amort-Ellmenreich, per un aperitivo in terrazza.
Il tempo sembra essersi fermato al Park Hotel Mignon, i salotti, con i soffitti in legno, sposano perfettamente un design moderno ad elementi vintage; i dipinti alle pareti sono tutte produzioni astratte della signora Ildegard, madre dell’attuale Sissi Amort che porta avanti con uno spirito imprenditoriale e d’accoglienza eccelsi.

Anche la sala bar vi farà venire una certa nostalgia, di quelle serate lette ne “La morte a Venezia” di Thomas Mann, negli ambienti sontuosi del Lido all’Hotel des Bains, quando il narratore rimane affascinato dal giovane Tadzio, quella figura bionda dalle fattezze greche che divenne l’ossessione del protagonista. Un Jalifa Solera Especial dell’azienda Williams & Humbert, uno Sherry appartenente alla categoria “Amontillado” invecchiato 30 anni, o un Pipa XX Glogglhof F. Gojer, il primo vino in Alto Adige prodotto con il sistema del vino Porto con uve di Lagrein affinato nella botti Pipa (tipiche botti in rovere del Portogallo dove viene conservato il Porto), e vi ritroverete a discorrere di tempi passati, costumi in disuso, forme dimenticate, autori illustri e grandi classici, consigliati da Philip, quarta generazione della proprietà e futuro chef del Park Hotel Mignon. E per gli appassionati della fumata lenta, una selezione di sigari a scelta tra Montecristo, Davidoff Churchill, Romeo e Giulietta, da godersi nel grande terrazzo vista piscina.

Fiore all’occhiello è certamente la Spa, 2000 mq di zone intime da dedicare alla cura del proprio corpo, bagni di vapore, ampia piscina coperta comunicante con quella esterna, servita di lettini, ombrelloni, accappatoi, vasca Kneipp, dove sassi di fiume di forma irregolare spremono la pianta del piede favorendo il ritorno della circolazione venosa, ad una temperatura di 12 gradi; vasche idromassaggio, (Sauna Bamboo Hyperthermae, Sauna 4 stagioni, Mediterranean Parcour, grotta Glacier Ice, Aromarium (un bagno turco agli aromi con proprietà disintossicanti e rilassanti), e sudario romano secco (per facilitare l’eliminazione delle tossine e contrastare emicrania, dolori reumatici), confortevoli ambienti intimi dove dormire sotto il canto deli uccelli o dello scrosciare di un corso d’acqua. Per una vera vacanza all’insegna del relax, concedetevi un trattamento corpo come il massaggio integrale Ayurveda, eseguito con olii caldi e tecniche specifiche atte a vitalizzare l’organismo sotto stress e riequilibrare lo stato interiore.

Ogni angolo del Park Hotel Mignon nasconde un’oasi dedicata, come il piccolo laghetto naturale, l’angolo con rocce naturali e doccia, o il percorso con truccioli di pino che collega le zone spa, in 10.000 mq di parco, troverete camminando delle sorprese, sarà un divertente gioco alla ricerca dello spazio più riparato dove godere della perfetta privacy.

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Giardini di Castel Trauttmansdorff

Volete vivere un giorno da Principessa? I Giardini di Castel Trauttmansdorff sono un magico labirinto dove avrete il piacere di perdervi; calpesterete lo stesso terreno che un tempo attraversò Sissi, vedrete lo stesso panorama, annuserete gli stessi fiori, parlerete alle stesse specie animali. Qui infatti è presente una grande serra con diverse piante esotiche su cui si posano differenti specie di farfalle tropicali che spuntano in questa zona durante l’anno, da ogni angolo di mondo. E’ uno spettacolo naturale davvero unico, che difficilmente si trova il natura dove la presenza dell’uomo è costante; e il Laghetto di ninfee, il Giardino dei sensi con i suoi fiori profumati; il grande prato acquatico dei fiori di loto; e delle aree dedicate ai simpatici alpaca, moroseta, caprette e insetti dei più bizzarri nel Terrario della Serra, come l’insetto stecca e l’insetto foglia, che farete davvero fatica a scovare tanto sono bravi a mimetizzarsi.

I Giardini di Castel Trauttmansdorff non sono un semplice parco, ma un percorso didattico utile davvero a tutta la famiglia, ai grandi e ai piccini, curato nei minimi dettagli, ricco di attività e di punti di interesse, con zone dedicate a giochi e spazi multisensoriali, un museo a cielo aperto da cui dovrebbero prendere esempio tanti musei italiani e non, per offrire un diversivo che impegni in maniera utile e divertente tutta la giornata.
Le Stazioni sensoriali portano il visitatore alla scoperta della natura, ampliando tutti e cinque i sensi, come il percorso a piedi nudi, l’alveare dove poter vedere da vicino il lavoro delle api, la roccia sonora che restituisce le vibrazioni della propria voce, e la Grotta, un percorso sotterraneo che illustra la genesi della Terra.

Ma sono le stanze del Castello che l’imperatrice d’Austria abitò dal 1870 con le figlie Gisella e Marie Valerie; qui Sissi si ritirava a leggere, scrivere il suo diario, annotare le pene che la vita non gli ha negato, come la morte del figlio suicida, il principe ereditario Rodolfo d’Asburgo-Lorena. Ma il Castello è anche testimone delle sue piccole gioie, come la fetta di torta che ogni tanto si concedeva, e che è rimasta intatta fino ad oggi, conservata dalla locandiera che gliela preparò nel 1897, data del suo ultimo soggiorno a Merano. Conservata sotto una teca, dura come la pietra e rosicchiata solo da un topino, la torta della Locanda Sole è uno strano oggetto che racconta quanto l’imperatrice fosse amata dalla gente locale, per la sua personalità umile e aperta, nonostante il rango.

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Forsterbräu Meran

Locale storico di Merano, Forst nacque come distilleria per poi dare vita dopo la ristrutturazione all’edificio che è oggi e alla tipica locanda meranese, con le caratteristiche pareti e soffitti in legno, corna di cervo, documenti e foto originali sulla storia della birra, foto della famiglia che gli diede i natali.
Forsterbräu Meran è sicuramente il locale più frequentato della zona, che offre piatti di altissima qualità, non perdetevi i canederli di speck in brodo, le mezzelune ripiene di spinaci e ricotta, servite conformaggio di malga, burro fuso ed erba cipollina, o i classici würstel alla bavarese con brezen e senape dolce.
Si trova nel centro della città, un quartiere elegante vicino al teatro, dove fare sosta prima di aver rimpinguato la vostra dispensa di prodotti locali da portare a casa o come goloso regalo per i vostri amici.

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