La nuova femminilità di 3.1 Phillip Lim

Colorata, romantica ed energetica la collezione 3.1 Phillip Lim, che ha sfilato nell’ambito della fashion week newyorkese. In un clima politico in cui quasi tutti gli stilisti hanno scelto di dare voce a quel sogno americano che sembra essersi dissolto in una logica imperante che tende all’esclusione, la donna diviene simbolo di una rivoluzione da cui ripartire per un futuro diverso. Phillip Lim interpreta il mood imperante con una collezione che sembra puntare al colore, in un clima effervescente. “Ho lavorato sull’idea di un nuovo romanticismo, colore, curiosità e coraggio, per realizzare capi che le donne possano volere”. Femminilità unita a suggestioni sportswear per una collezione ricca di spunti: in passerella si alternano tailleur pantaloni dalle proporzioni oversize e dalle tinte fluo. Largo a rosa all over tra pantaloni morbidi e maglioni impreziositi da stampe oblique ed inserti che sbucano da knitwear pregiato. Non mancano inoltre sapienti note tailoring tra cappotti e blazer. La palette cromatica vede una predilezione anche per il nero, meglio se spezzato da tocchi argentati, a partire dalle scarpe. Note moderniste nelle decostruzioni ad effetto e nei gioielli dal mood futurista. Romanticismo e forza si uniscono in una collezione che rimanda ad un concetto di femminilità quasi in disuso, specie nei bustier e nei corsetti in pelle, audaci e sexy. Largo invece a note maschili nei pantaloni e nelle giacche bomber in pelle. Uno styling intelligente mixa con nonchalance suggestioni e stili eterogenei: il risultato è una collezione curiosa, che trae ispirazione da un’estetica fortemente personale ma mai scontata. Dimenticate trend banali, qui il punto di partenza è la donna, con i suoi bisogni e i suoi desideri. Nuova protagonista indiscussa di 3.1 Phillip Lim la donna diviene il fulcro della collezione per la prossima stagione invernale, in bilico tra ieri ed oggi, auspicando un futuro rosa.

New York Fashion Week 2017, la nuova libertà di Brandon Maxwell

A soli due anni dalla fondazione del proprio brand, il giovane designer Brandon Maxwell sente su di sé la soffocante pressione del fashion system, dei clienti, della stampa e di tutti coloro che si aspettano da lui l’ennesima sfilata in bianco e nero. Così, alla New York Fashion Week 2017, lo stilista ha deciso di presentare una collezione «creata con il cuore», come la definisce poco prima dello show. Libero da qualunque aspettativa, Brandon Maxwell ha scelto di viaggiare con la fantasia trasportato solo dal proprio talento, «pronto a lasciare andare ciò che gli altri si aspettano da lui». Il risultato è una collezione autunno inverno 2017-18 in cui la maestria nel giocare con i volumi e i tagli architettonici dello stilista è sempre presente, ma interpretata alla luce di una maggiore libertà creativa.


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Nel bianco e nero a cui Brandon Maxwell ha abituato il suo pubblico si inseriscono verde petrolio, burgundy, blu elettrico e magenta. «Sono tantissimi colori, rispetto al mio solito» scherza in un’intervista alla fine della sfilata autunno inverno 2017-18. La collezione però non gioca solo con la palette dei colori, ma anche con proporzioni e volumi esagerati su tessuti sfarzosi. Pelle, cristalli e pelliccia sono i materiali che rendono quella di Brandon Maxwell una sfilata opulenta, sfarzosa ma con gusto. Gli abiti dalla struttura asimmetrica in pelle nera aggiungono un tocco sexy, così come i tagli cut-out e le aperture strategiche sui lunghi abiti a sirena. Straordinari i capi in cavallino: cappotti avvitati e lunghe, scenografiche ball-skirt. Brandon Maxwell conferma la sua maestria nei volumi architettonici e nell’uso creativo dei materiali, riaffermando il suo ruolo preminente tra i giovani talenti della moda americana. Tra i suoi estimatori Lady Gaga, Gwyneth paltrow, Uma Thurman e tantissime altre star. Sicuramente rivedremo i suoi abiti della collezione autunno inverno 2017-18 su un tappeto rosso.


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Proenza Schouler sfila per l’ultima volta alla settimana della moda di New York

Dalla prossima stagione, Proenza Schouler lascerà New York. La notizia potrebbe sembrare di poco conto, ma per la Grande Mela si tratta di un brand molto importante, che è stato capace di influenzare con il proprio stile l’ultimo decennio. A quanto pare non si tratta di un addio, ma di un arrivederci: il marchio sfilerà per alcune stagioni a Parigi e poi, forse, tornerà alla settimana della moda di New York. Intanto, però, i due designer Jack McCollough e Lazaro Hernandez ci tenevano ad omaggiare la città con un’ultima sfilata dedicata proprio a New York. La collezione autunno inverno 2017-18 firmata Proenza Schouler, proprio come la città, è audace ed estrosa, avvolge calorosamente in un abbraccio e si apre con entusiasmo al nuovo. Le linee sono avvolgenti nei cappotto oversize e abbracciano il corpo in top e capispalla avvitati, con tagli sorprendenti che si aprono sui fianchi di abitini in vernice e sulle spalle di capi asimmetrici.


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Silhouette maschili e femminili si fondono e inventano nuove proporzioni, in equilibri di vuoti e pieni che mostrano strategiche porzioni di pelle. Proenza Schouler firma ogni look con il proprio logo, per la prima volta ampiamente distribuito su fibbie e cinghie dei cappotti. I colori, soprattutto nelle ultime uscite della sfilata autunno inverno 2017-18, sono i patriottici bianco, rosso e blu intervallati da nero e pesca. Tessuti morbidi e tecnici, lucidi e opachi si sovrappongono a creare strati di texture diverse. Originali gli accessori: le scarpe sono tutte rasoterra, comodi sandali alla schiava e sabot a punta in vernice, ma il vero capolavoro della collezione sono i braccialetti multicolor che si attorcigliano sulle braccia delle modelle. Hernandez e McCollough salutano gli Usa, almeno per il momento, lasciando però ben impresso lo stile di Proenza Schouler in questa edizione della settimana della moda di New York.


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New York Fashion Week, la moda per ‘persone reali’ di J. Crew

Come già successo in altre stagioni, il brand J. Crew ha scelto di presentareare la propria collezione autunno inverno 2017-18 facendola indossare a persone reali. Niente modelle professioniste, ma amici e clienti del brand che hanno fisicità diverse, età diverse, gusti diversi. Il tema degli amici di lunga data ritorna anche nei pezzi della collezione presentata alla New York Fashion Week. Capi che hanno fatto grande il brand, grandi classici e pezzi bestseller sono stati reinventati in versioni nuove. Maglie da rugby e maglioni dolcevita arrivano dall’archivio anni ’90 di J. Crew, che il direttore artistico Somsack Sikhounmuong ha rimaneggiato con gusto proponendo nuove silhouette, giochi di proporzioni e sovrapposizioni inedite.


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Le camicie di stampo classico a righe diventano bluse fluide, i pantaloni cargo si abbinano a maglie di pizzo, il tessuto seersucker abbandona l’abbigliamento formale e si modella in voluminose gonne increspate di tulle. Fantasie floreali e maculate, camouflage e tartan si abbinano in libertà, intervallate da esplosioni di colori pastello. Il tulle a pois sbuca a sorpresa da rigorose gonne al ginocchio, le cravatte maschili diventano foulard di seta iper-chic, fiocchi e ruches ingentiliscono i look più casual. Anche gli accessori sono variegati: pochette furry, mocassini maschili e scarpe con tacchi alti ricoperte di glitter. Per J. Crew questa collezione autunno inverno 2017-18 è un’occasione per regalare ai clienti più affezionati del brand quello stile che tanto amano, ma rimaneggiato in qualcosa di nuovo. Leggerezza ed ironia sono i capisaldi dell’evento J. Crew alla New York Fashion Week, che si discosta dalle notizie d’attualità per concentrarsi solo sulla moda. Una moda donna dallo spirito giocoso, che si indossa facilmente in situazioni informali ma anche in ufficio, e che mira a piacere a tutti indipendentemente dall’età e dai gusti personali. Per questo convince con una modernità fresca e cool che ripesca dalla moda anni ’90 solo il meglio.


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‘People are people’: alla New York Fashion Week la sfilata democratica di Christian Siriano

People are people è la stampa sulla t-shirt nera dell’ultimo look sulla passerella di Christian Siriano, e anche il mantra che ha guidato tutta la sua sfilata alla New York Fashion Week. Siriano abbatte barriere estetiche e culturali e presenta un variegato mix di stili, di capi, di silhouette e di donne perché la sua moda autunno inverno 2017-18 mira a vestire proprio tutte. La prima commistione, la più visibile, è quella delle modelle plus-size che sfilano accanto a ragazze dal fisico asciutto. Le loro curve sono morbidamente avvolte in minidress di velluto oppure esaltate dalle trasparenze di abiti aderenti, comunque mai nascoste o mortificate. Il secondo mix è quello di pezzi luxury in edizione limitata e capi più abbordabili, realizzati in collaborazione con marchi lowcost. Un passo avanti verso la democratizzazione della moda.


Infine, a mescolare ancora le carte in tavola, si aggiungono stili diversi che danno forse alla collezione autunno inverno 2017-18 poca continuità ma sottolineano il concetto che chiunque possa scegliere un look firmato Christian Siriano. Amanti degli anni ’80 e dive da tappeto rosso, donne romantiche e aspiranti showgirl. Ce n’è per tutte, tra trionfi di glitter e ruches e silhouette più asciutte, stampe maculate e applicazioni in 3d, abiti da principessa e gonne a sirena. Domina una varietà che riflette innumerevoli modi di essere donna. Christian Siriano ha voluto portare alla New York Fashion Week un momento di libertà in cui essere pienamente sé stesse, ispirato da un viaggio nel Valley of Fire State Park, in Nevada. «Nell’ultimo paio di mesi ho avuto bisogno di una vacanza, e nel parco mi sono sentito come in un sogno – ha raccontato lo stilista dietro le quinte della sfilata – Volevo che tutti si prendessero venti minuti semplicemente per sognare. Succedono tante cose nel mondo, ma per un momento ci si può estraniare».


Jason Wu festeggia il 10° anniversario del brand alla New York Fashion Week

Sono già passati 10 anni dall’inizio della carriera di Jason Wu. La stranezza sta nel fatto che lo stilista taiwanese abbia solo 34 anni e in un decennio sia riuscito a creare e mantenere un brand ormai iconico. Merito dell’ex First Lady Michelle Obama, che scelse un suo abito da sera in chiffon bianco per il primo ballo con il marito appena eletto nel 2009? Sicuramente, ma non solo. Il merito è anche di questo ragazzo che, appena uscito dalla Parsons, ha finanziato la sua prima collezione di prêt-à-porter disegnando e vendendo vestiti per le bambole. Jason Wu è un uomo determinato, raffinato e dal gran talento ed è riuscito a ritagliarsi un proprio spazio nel fashion system. Per celebrare questo importante anniversario, lo stilista ha presentato alla New York Fashion Week la collezione autunno inverno 2017-18 e un profumo, il primo prodotto beauty che porta il suo nome.


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«C’era una certa ingenuità nelle mie prime collezioni – ha raccontato Jason Wu alla New York Fashion WeekArriva un momento in cui vuoi vestire la donna in ogni occasione». Così, allentata ma mai abbandonata la vena fantasiosa e fanciullesca, il brand vira verso uno stile più maturo, tagli sartoriali e una grande attenzione alle diverse occasioni d’uso. Una vera e propria fissazione per gli abiti ha accompagnato le prime collezioni firmate Jason Wu, così la sfilata autunno inverno 2017-18 si apre con un completo casual: maglia a maniche corte e pantaloni skinny in cotone con pois a rilievo ton-sur-ton. Poi arrivano i completi checked, reinventati in gonne al ginocchio e top asimmetrici, e gli abiti freschi e floreali per il giorno, movimentati da ruches e tagli strategici. Non potevano mancare, però, gli abiti da cocktail e da sera. Jason Wu ne propone diversi, alternando velluto devorè e trasparenze, nero e assenzio giallo, con intricati drappeggi ed equilibrate asimmetrie. Il modo migliore per festeggiare dieci anni di successi è puntare ai prossimi.


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Elementi anni ’20 e suggestioni slave nella moda fall 2017 di Kate Spade New York

Suggestioni diverse convergono nella collezione autunno inverno 2017-18 firmata Kate Spade New York. Il direttore creativo Deborah Lloyd cerca di allontanare l’idea di un brand dedicato solo alle signore perbene dei quartieri residenziali, presentando alla settimana della moda di New York una collezione spiritosa, che affonda le sue radici nella Parigi anni ’20 legandola ad elementi folkloristici delle nazioni slave e a dettagli audaci. Le figure di riferimento sono le flapper girl come Louise Brooks e Josephine Baker e il personaggio misterioso del quadro Le Coquelicot di Kees Van Dongen. Nell’atmosfera opulenta del Russian Tea Room, illuminata da luci rosse e circondata da morbidi drappi di velluto, alla New York Fashion Week sfila una moda donna che mescola silhouette classiche con fantasie divertenti ed elementi dello streetstyle.


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I motivi folk a fiori arrivano dalla tradizione slava, e sono presenti in piccoli bouquet sulla giacca di nappa, sul cappotto dal taglio classico, sul completo bon ton e sugli abitini da diva che assumono un romantico tocco bohémien. Altro motivo ricorrente nella collezione Kate Spade New York autunno inverno 2017-18 è quello maculato, in dettagli graffianti o total look per temerarie. L’abito a collo alto e il maglione, la minigonna con due ghepardi sagomati e il colletto del cappotto da signora si ricoprono di macchie e danno un tocco frizzante alla sfilata della New York Fashion Week. Bellissimi i capispalla, dal bomber rosa confetto alla cappa rossa ricamata al classico cappotto cammello, anch’esso caratterizzato da un voluminoso fiore ton-sur-ton. Per la prossima stagione fredda, la donna che veste Kate Spade New York sceglie di mischiare le carte in tavola, tra bon ton e dettagli funny. Completano il tutto gli accessori chic e vagamente vintage: borse a mano ed eleganti clutch, occhiali da diva degli anni ’20 e colbacchi, che dall’Europa orientale si trasferiscono nella fredda New York.


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La settimana della moda di New York si apre con la ‘Love Revolution’ di Tadashi Shoji

La settimana della moda di New York ha preso il via giovedì con la sfilata autunno inverno 2017-18, tra gli altri,  del designer giapponese Tadashi Shoji. Una Love Revolution, così lo stilista ha voluto sintetizzare l’atmosfera romantica che ha avvolto la passerella. «Mi sono ispirato alle rivoluzioni giovanili degli anni ’60 e ’70, da Tokyo a Parigi a New York» ha dichiarato dietro le quinte dello show. Ma se l’amore è il motore che muove la creatività di Tadashi Shoji, i riferimenti estetici più evidenti sono quelli al Medioevo e agli anni ’80. Abbonda il velluto, alleggerito dal pizzo in lunghi abiti da sera e dalle trasparenze delle bluse, oppure arricchito da preziosi ricami dorati su cappottini blu notte. Il broccato tratteggia maniche a campana ed elegantissime cappe, bagliori di tessuti glitter avvolgono abiti a sirena, mentre il lieve chiffon è stampato a motivi di rose rosse e blu e si posa sui look più riusciti della collezione.


Il tocco più frizzante nella moda donna autunno inverno 2017-18 è sicuramente il pellicciotto rosa shocking, che Tadashi Shoji abbina sapientemente a pizzo nero e ricami floreali. Le silhouette a colonna e i monospalla drappeggiati risultano forse appesantiti dall’uso di tessuti dalle texture importanti come velluto, broccato, devoré e da una palette di colori troppo scuri. Ma lo spazio per il romanticismo c’è ed è nei ricami floreali, nelle rose distribuite a piene mani, in quei look che ricordano un po’ Game of Thrones e un po’ delle principesse gotiche. Una moda donna eccentrica, che guarda a un passato forse ritenuto più autentico del presente. «Adesso è tempo di esprimere il proprio io» ha dichiarato Tadashi Shoji dietro le quinte dello show nel giorno d’apertura della settimana della moda di New York. Una rivoluzione d’amore da compiere prima dentro di sé e poi nel guardaroba del prossimo autunno inverno 2017-18.


Altaroma 2017: Miahatami celebra la cultura nomade dell’Iran

I nomadi Ghashghai e Bakhtiari sono popolazioni che del viaggio attraverso il deserto hanno fatto un’antichissima filosofia di vita. Narguess Hatami, stilista iraniana e fondatrice del marchio Miahatami, li prende a modello per celebrare la cultura del suo paese d’origine e la metafora del viaggio. La collezione autunno inverno 2017-18 che la designer ha presentato ad Altaroma trae spunto dai colori e dalle forme delle tende in cui queste popolazioni vivono, nella valle dell’Iran. I paesaggi mozzafiato di queste zone, i ricami della tradizione persiana, l’abbigliamento dei nomadi, i tappeti Gabbeh e Kilim, le dune del deserto: ogni stimolo visivo diventa fonte di ispirazione per una collezione estremamente raffinata.


Trame intricate e preziosi ricami riproducono la bellezza dei tappeti persiani, le frange applicate ai capi imitano la sabbia che si muove nel vento del deserto, le maglie in punto pelliccia ricordano l’abbigliamento tradizionale dei nomadi Ghashghai e Bakhtiari. Le lavorazioni a mosaico si sovrappongono in camicie, abiti lunghi e gonne a ruota dall’effetto tridimensionale. La sfilata Miahatami autunno inverno 2017-18 è dominata dai colori caldi delle tende nel deserto: rosso bordeaux, blu, giallo, cammello. Per la prima volta, in questa collezione presentata ad Altaroma, Narguess Hatami fa uso del nero che rappresenta le tende e le cappe indossate dai pastori Ghashghai. Proprio l’uso del colore, in cui la stilista è particolarmente talentuosa, è valso a Miahatami il secondo posto alla scorsa edizione di Who is on Next?, il concorso di scouting di Altaroma e Vogue Italia. Nella collezione autunno inverno 2017-18 una grande attenzione è rivolta anche alle texture tridimensionali e alle linee femminili, che giocano con la millenaria cultura persiana e i capi del casualwear. Jeans e felpe si inseriscono in questa collezione da mille e una notte, attualizzandola ed equilibrandone la femminilità. Gli accessori completano i look in passerella: gioielli per capelli, elaborate collane, scarpe in pelle, nappa e canvas con lavorazioni jaquard.


 

Imperfezioni, la collezione autunno inverno 2017-18 di Morfosis ad Altaroma

La moda come metamorfosi dell’io, espressione più profonda di un’identità in continuo mutamento: è il concetto da cui ha preso vita il brand Morfosis di Alessandra Cappiello, che ad Altaroma ha presentato la collezione autunno inverno 2017-18. Si chiama Imperfezioni la linea di moda donna per la prossima stagione fredda, e prosegue sul filo narrativo della ricerca del proprio io. Attraverso i suoi look, Morfosis racconta una donna la cui storia è incompiuta perché sempre suscettibile di un cambiamento dettato dall’incontro con l’altro. Tutto intorno a noi è movimento, incontro, scontro, contaminazione dalla quale nasce qualcosa di nuovo. Così l’identità non è mai del tutto compiuta, e neanche la moda che è la sua espressione visiva. In passerella sfilano donne raffinate, eclettiche, “imperfette”.


Concetti complessi che diventano chiari nei look dell’autunno inverno 2017-18 firmato Mofosis. Un’estetica del multiforme che si esprime mescolando tessuti, linee, stili diversi. Silhouette fluide o asciutte si modellano in impalpabili veli di tulle plumetille e di seta, morbido velluto, lieve chiffon e crepe cady, pelle dall’attitude rock. Per il brand italiano la ricerca di equilibrio sfocia in colori sfumati: curcuma, verde oliva, grigio e vinaccia che si risolvono nella costante del nero. Alessandra Campiello vede la moda donna come interpretazione libera e personale di uno stimolo visivo, che può arrivare da un abito ma anche da un quadro o dall’osservazione della natura. La sua fonte di ispirazione sono i quadri della nonna pittrice, Anna Grauso, insieme alla moda rivoluzionaria e surrealista di Elsa Schiaparelli, alle tele di Rorschach, agli abiti elaborati di Madeleine Vionnet. Il risultato è la moda donna contemporanea ed espressiva che Morfosis ha portato in passerella ad Altaroma 2017. Le creazioni di Alessandra Cappiello hanno già sfilato a Milano, Tokyo, Parigi e hanno conquistato perfino Madonna con le loro contaminazioni artistiche e l’appeal femminile e graffiante.


Altaroma 2017: l’hot couture firmata Brognano

Il brand calabrese Brognano presenta la sua collezione “hot coutureautunno inverno 2017-18 sulle passerelle di Altaroma, ritornando proprio là dove un anno fa ha ottenuto un prestigioso riconoscimento. Giovanissimo ma già con grandi esperienze alle spalle (ha lavorato per le maison Giambattista Valli e Dolce e Gabbana) Nicola Brognano ha conquistato il primo premio del concorso Who is on Next? 2016 per la sezione moda donna prêt-à-porter. Grazie alla sua abilità nell’«interpretare lo spirito del momento con colori e sovrapposizioni» ha conquistato la giuria del concorso di scouting e quest’anno è tornato ad Altaroma a confermare il suo talento davanti a giornalisti, buyer e blogger.


La collezione autunno inverno 2017-18 mescola ad arte streetwear e couture, per un’eleganza contemporanea e molto femminile. L’attitude casual e naturale viene interrotta da ruches, fiocchi, balze. Capi iperfemminili si abbinano pantaloni cargo e t-shirt con la scritta “Hot Couture“. Tessuti e lavorazioni d’alta moda come pizzo, georgette, dévoré di velluto incontrano denim, tessuti tecnici, vernice ed ecopelliccia. Ampie maniche e cinture-gioiello in raso si innestano su un trench di vernice, in un audace accostamento di colori; lunghi guanti rosa shocking si indossano con maglia più basic; cappellini da baseball su abiti couture. Le tonalità basiche, pastello e nude convivono con toni forti che attirano gli sguardi come viola e verde, stampe geometriche e floreali si uniscono in look coloratissimi. Mescolando bon ton e street culture, principesse e maschiacci, contaminazioni pop e tagli sartoriali, Brognano è stato capace di sintetizzare gli opposti con leggerezza, senza eccentricità e nel rispetto della femminilità contemporanea. La sua moda donna autunno inverno 2017-18 è fresca e giovane, adatta a ragazze che scelgono uno stile casual ma non banale. Questo ragazzo prodigio ha dimostrato di poter fare grandi cose e di avere tutta l’intenzione di diventare un nome importante nel fashion system.