Oltre i Limiti: La Vita e l’Arte di Juergen Teller in “I Need to Live”

Oltre i Limiti: La Vita e l’Arte di Juergen Teller in “I Need to Live”

Il titolo della mostra fotografica I need to live racchiude in modo icastico molta della poetica di Juergen Teller, che attinge linfa vitale da un viscerale senso di trasgressione. In un’intervista per Vanity Fair il fotografo racconta infatti di averlo ricavato da una discussione con la moglie Dovile, la quale gli aveva fatto notare la stupidità di fumare durante un periodo influenzale. Alle prediche della donna aveva infatti replicato proprio “I need to live”.

Evidente la trasgressione di un realismo che rispetta un’estetica dell’understatement, la quale conferisce valore artistico anche a quegli aspetti della realtà considerati più bassi e deprezzabili. Tra i tanti esempi offerti dalla mostra il più emblematico è il video trasmesso su maxi schermo, nel quale il fotografo defeca nei pressi del circolo polare artico, aiutato dall’attore svedese Alexander Skarsgård.

E come in questa stravagante ripresa, spesso è sfumato il confine che separa la vita personale dalle opere del fotografo tedesco. È il caso della grande fotografia nella quale è nudo mentre beve birra sulla tomba del padre, o quella di sua figlia neonata, Iggy, che indossa una tutina con la stampa del dito medio dell’omonimo cantante.

Spesso, infatti, a rendere la realtà quotidiana degna di interesse fotografata, sono accostamenti dal sapore surreale, che in modo folgorante rivelano una verità all’osservatore che sa coglierla. Ciò accade ad esempio nella foto scattata al Louvre, raffigurante l’attrice Charlotte Rampling e la modella Raquel Zimmermann  davanti alla Gioconda: in questo caso è immediato come un corpo senza veli (che può essere il corpo di chiunque) attiri la nostra attenzione prima di una delle opere più importanti della storia dell’arte. O ancora, è straniante l’atmosfera generata dalla serie fotografica di un ammasso di crocifissi e figurine sacre, che rivela la dimensione consumistica e obsolescente degli oggetti, anche quelli ai quali viene attribuito un valore sacro. 

La nudità è al centro dell’attenzione in buona parte della mostra, ed egli stesso se ne fa portavoce in più di un ritratto, come quello in cui è sdraiato di fianco, su un materasso, con dei palloncini in mano. E ad essere immortalate nude non sono solo modelle come Kate Moss, ma anche qui il realismo irrompe, presentandoci, senza veli, una Vivienne Westwood non più giovane, che posa come nella scena del ritratto in Titanic

Questa voglia di spogliarsi e rivelare, unita alla ridefinizione di ciò che è degno di essere soggetto di uno scatto, racchiude la volontà di mettere in discussione le convenzioni per creare liberamente. Juergen Teller infatti, attraverso questi atti di libertà, stabilisce ciò che è rilevante per i propri occhi, aldilà di ciò che dovrebbe esserlo, spinto da un prorompente need of life..

Series 4: la nuova campagna pubblicitaria SS16 di Louis Vuitton

Nomi eccelsi, quelli scelti da Nicolas Ghesquière (direttore artistico delle collezioni donna della maison francese Louis Vuitton) che ha affidato la campagna pubblicitaria spring/summer 2016 a fotografi di fama mondiale come Bruce Weber e Juergen Teller e al creatore di videogiochi e manga giapponesi Tetsuya Nomura di Square Enix, ideatore di Lightning: l’eroina di Final Fantasy che per l’occasione diventa modella per Louis Vuitton.

 

L'Eroina Lightning modella per Louis Vuitton
L’Eroina Lightning modella per Louis Vuitton

 

 

Series 4 è una campagna che tocca l’estremo della realtà e si trasfigura nel mondo virtuale: “L’estetica virtuale del video-game è chiaramente predominante in questa collezione. Lightning è l’avatar perfetto di una donna-eroina globale in un mondo in cui i social network e le comunicazioni sono intrecciati in modo indissolubile alle nostre vite. È anche il simbolo di un nuovo processo pittorico. Com’è possibile creare un’immagine che vada al di là dei principi classici della fotografia e del design? Lightning rappresenta una nuova era dell’espressione”.

Un’accurata spiegazione, quella di Ghesquière che ha scelto la sofisticata tecnologia virtuale per raccontare una collezione composta fra le molteplici proposte da giacche biker bicolore, bluse ricamate, gonne in popeline di cotone, collane rigide dal forte richiamo al mondo dei videogiochi e sandali platform.

 

Jaden Smith fotografato da Bruce Weber
Jaden Smith fotografato da Bruce Weber

 

 

La trilogia di Series 4 vede anche la presenza di Jaden Smith, figlio del celebre attore americano Will Smith, fotografato da Bruce Weber. Smith è stato scelto perché “Rappresenta una generazione che ha assimilato i codici per la vera libertà, una generazione libera da proclami e domande sulle questioni di genere. Indossare una gonna gli viene naturale proprio come accadeva molti anni fa alle donne, quando si sono concesse di indossare un trench maschile o un tuxedo. Jaden trasmette un messaggio molto interessante sull’integrazione di un guardaroba globale. Ha trovato un equilibrio stilistico naturale che rende la sua straordinaria attitudine una nuova norma. E questo mi ha molto ispirato nel disegnare questa nuova collezione.

 

L'attrice coreana Bae Doona immortalata da Juergen Teller
L’attrice coreana Bae Doona immortalata da Juergen Teller

 

 

Infine, sembrano sospese nel cielo blu di Miami, le modelle che Juergen Teller ha voluto catturare con il suo obiettivo, tra queste, l’attrice coreana Bae Doona, così raccontata dallo stilista francese: “Ho scoperto l’attrice coreana Bae Doona nel film d’azione di fantascienza The Host. Mi ha colpito il suo carattere e la sua misteriosa bellezza. In tutti i suoi film interpreta personaggi molto particolari: da un campione di tiro con l’arco a un pugile esperto (nella serie TV di fantascienza Sense8), o nel ruolo di una bambola gonfiabile (in Air Doll). Mi affascina la sua bravura nell’incarnare ruoli diversi e la sua immagine mi ha ispirato molto nella creazione di questa collezione. Irradia forza e sensibilità artistica, valori preziosi alla Maison.”

Sia la campagna che i film, sono disponibili sul sito del brand e sulla app Louis Vuitton Pass.