La collezione disegnata con AI da ANNAKIKI FW24-25  

ANNAKIKI Collezione FW24-25
L’ERA DELL’INTELLIGENZA ARTIFICIALE

“L’era dell’intelligenza artificiale è arrivata, dovremmo accoglierla o essere cauti?”
“I prossimi cinquant’anni saranno l’epoca dell’IA.”
Kevin Kelly


I prossimi cinquant’anni saranno l’epoca dell’IA.”

Queste sono le parole profonde dello studioso della cultura digitale Kevin Kelly il quale nel suo libro “I prossimi 5000 giorni” prevede che l’IA sarà equiparata all’automazione e alla rivoluzione industriale, guidando una nuova rivoluzione: così come l’umanità ha cambiato il pianeta attraverso la saggezza, l’intelligenza artificiale continuerà a portare nuovi cambiamenti nel mondo.
 
Come ha detto Kelly, mentre non siamo ancora in grado di definire chiaramente cosa sia l'”intelligenza artificiale“, siamo già stati trascinati dalla marea dei tempi, iniziando ad imparare come conviverci. Siamo affascinati dalla potente capacità di elaborazione dei dati, dalla velocità di risposta e dalla sua facilità d’uso. Mentre accogliamo con gioia una nuova ondata di rivoluzione tecnologica, siamo anche preoccupati: l’IA ha bisogno di avere coscienza di sé come gli esseri umani? Mostra davvero “creatività” e “immaginazione”? Ci priva delle opportunità di lavoro o crea nuove possibilità di impiego?
 
Queste domande hanno suscitato profonde riflessioni nell’animo della designer Anna Yang che afferma: “Attualmente, non possiamo ignorare l’impatto delle tecnologie dell’IA come ChatGPT e Midjourney sull’industria. Sto pensando se la creatività dell’IA sia diversa da quella umana. Possiamo distinguere le differenze creative tra le due? L’IA ha davvero la creatività che immaginiamo?

La collezione autunno-inverno 2024/25 di ANNAKIKI ha come tema “l‘era dell’intelligenza artificiale” e presenta 50 look in stile futuristico retrò attraverso un format di sfilata digitale, esplorando il tema della coesistenza e della co-creazione tra intelligenza artificiale e umanità. Questa stagione, Anna Yang ha utilizzato la fusione tra fotografia reale e tecnologia dell’IA come concetto creativo, creando una sfilata virtuale dalla scenografia al pubblico, e ha presentato in modo speciale otto look virtuali generati con l’assistenza dell’IA. La capacità innovativa e l’ampia immaginazione dimostrate dall’IA hanno lasciato la designer sbalordita. Ciò che originariamente richiedeva una settimana o più di lavoro ora può essere realizzato in un tempo estremamente breve grazie alla tecnologia dell’IA, e la realtà dei prodotti finiti è difficile da distinguere. Questo sembra preannunciare una riduzione significativa della complessità tecnica della progettazione, consentendo a chiunque in futuro di progettare la propria linea di abbigliamento grazie alla potenza della tecnologia.

Tuttavia, Anna si è presto resa conto che l’IA non è onnipotente. Per i designer pieni di creatività e impegnati nella realizzazione di idee, la moda ne è la manifestazione ideale. Anche se l’IA può generare “moda” attraverso i dati, spesso manca di coerenza e fattibilità nel design e non può essere completamente trasformata in prodotti reali, specialmente durante il processo di campionamento. Questo ha portato Anna a riconoscere che l’IA ha ancora limiti in questa fase e al momento non può sostituire completamente la creatività e il senso estetico umano, né stabilire connessioni emotive che colpiscono il cuore. Gli esseri umani non solo possono creare arte, ma possono anche trasformare concetti in realtà fisiche, apprezzare l’arte in modo unico e sperimentare la trasmissione di informazioni. Questa è una caratteristica unica e insostituibile dell’umanità.

Immaginando di vivere in un’epoca in cui l’intelligenza artificiale e l’umanità convivono e prosperano, Anna ha creato una serie di guerriere futuriste che indossano armature, simbolo del potere che sovverte le tradizioni e mette in discussione il convenzionale, combattendo coraggiosamente contro l’eccessiva invasione dell’intelligenza artificiale e proteggendo al contempo la preziosa creatività e immaginazione umane.
 
Questa stagione, Anna si è impegnata a sfidare i nuovi limiti del design delle silhouette, utilizzando esclusivamente il nero e il bianco come colori principali per esplorare le infinite possibilità dell’assoluto. Oltre ai materiali comuni come la pelle, il denim rivestito e i materiali compositi, ha introdotto attivamente nuovi tessuti tecnologici. I primi nove look della sfilata sono stati ispirati al concetto di “guscio”, sottolineando che, sebbene l’intelligenza artificiale possa creare, manca di emozioni e anima, producendo solo “gusci” privi di anima. Basandosi su questo concetto, Anna ha utilizzato una varietà di tessuti compositi come ossa di pesce e materiali creati da pelle e alluminio, combinati con la tecnologia di cucitura tridimensionale, per creare design dalle silhouette ampie con effetti visivi unici.

L’armatura è il fulcro di questa stagione, grazie alla tecnologia di progettazione tridimensionale e ai dettagli degli armamenti smontabili, permette a chi la indossa di trasformarsi facilmente tra la vita quotidiana e scene più drammatiche, dimostrando una grande adattabilità e versatilità. Le iconiche maniche a onde tridimensionali appaiono in tutta la collezione, celebrando la forza femminile. Il simbolo del marchio, la stella a quattro punte, è onnipresente, intagliata in modo artistico sul petto, svelando la bellezza nascosta del corpo, o nascosta nei dettagli, mantenendo la naturalezza dei movimenti e sottolineando l’identità unica del marchio.
Inoltre, Anna ha utilizzato tessuti con memoria tecnologica per progettare abiti da sera, rompendo i limiti dei materiali tradizionali e mostrando la diversità e l’avanguardia del design. Pur mettendo in discussione la creatività dell’IA, Anna ha anche scelto di collaborare con essa in modo creativo, trasformando i pattern astratti generati dall’IA in forme concrete, ad esempio stampando le immagini di volti umani progettate dall’IA, con dettagli realistici, sugli abiti, in uno stile futuristico retrò; oppure utilizzando pelle e tecniche sperimentali di legatura con cordini per trasformare le armature tubolari progettate dall’IA in realtà, mostrando il potenziale illimitato della creatività umana.
 
Anna Yang conclude le sue riflessioni con le seguenti parole: “Dovremmo guardare al futuro dell’umanità con ottimismo. L’IA, come strumento tecnologico, può sicuramente aiutarci a risolvere molti problemi, ma allo stesso tempo dovremmo affrontare con cautela le nuove sfide che questa tecnologia potrebbe portare.

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