Intervista ad Andrea Gentilini, Ceo di Luxury Living Group
Luxury Living Group nasce da una visione d’insieme e dall’esigenza di soddisfare una clientela legata ad un particolare brand, per offrire l’esperienza di vivere la propria casa, immersi nello stile di quel marchio.
Versace, Dolce&Gabbana, Trussardi, Bentley Motors e Bugatti, sono solo alcuni dei brand con cui il gruppo collabora, diventando così leader nel settore dell’arredamento di lusso, con focus sulla progettazione e produzione di mobili e accessori esclusivi di particolare prestigio.
Bentley Home porta nell’ambito dell’interior design la stessa eleganza e la stessa attenzione al dettaglio che caratterizzano le auto Bentley. I prodotti, realizzati da noti designer in collaborazione con l’Ufficio Stile Bentley Home ed il team di design Bentley Motors, si distinguono per le linee accattivanti, per i materiali pregiati utilizzati, per le particolarità e il carattere che contraddistinguono il grande marchio inglese.
La collezione Bentley Home non è una semplice proposta di arredo lusso per clientela esigente, è oltremodo uno stile di vita, la conferma di una grande passione e la voglia di viverla in ogni momento della giornata, a partire dalla propria casa.
Luxury Living Group è produttore e distributore da 30 anni dei più grandi brand internazionali del lusso, come si legano moda, design e automotive?
Il ragionamento non va ristretto alle categorie merceologiche, è principalmente una questione legata alla dimensione del brand. Per dimensione non intendo la grandezza o la riconoscibilità, intendo la capacità di quel marchio di interpretare un percorso lifestyle. Quando può farlo? Quando la sua storia è solida, credibile ed affidabile.
Il vostro legame con questi brand, i contratti di licenza, in cosa consistono?
Si trasporta la natura del brand con codici e linguaggi, nella categoria merceologica della licenza e poi si elabora un concetto più ampio di appartenenza. Il nostro macrocosmo è l’arredo, dove proponiamo il prodotto attraverso un marchio di design e lusso, che ha precedenti collaborazioni con volti noti, nomi di designer blasonati, grandi intellettuali, uomini che hanno cambiato la storia. Questo insieme fa dell’oggetto, un pezzo d’arredo sofisticato.
Come scegliete il brand con cui collaborare?
Valutiamo anzitutto la forza, la credibilità del marchio e la possibilità di traghettarlo nell’high-style. Il primo caso è stato con Fendi, poi Versace, Dolce&Gabbana, e il mondo dell’automotive.
Cos’è il lusso?
Il lusso ha attraversato una profonda evoluzione nel periodo del Covid. Si è spostato dall’oggetto al senso di appartenenza, alla condivisione di valori. Se acquisto un prodotto di Hermès, il brand con il posizionamento lusso più interessante al mondo, non sto acquistando una borsa, una Birkin, sto fondamentalmente condividendo dei valori, sto dichiarando che voglio far parte di quella storia e di quei canoni.
Molto spesso queste maison sono guidate da famiglie illuminate, da imprenditori visionari, perché non basta un manager per arrivare al successo, serve tenacia e coerenza, e soprattutto tempo, utile a consolidarsi e confermare la propria identità. Queste sono storie centenarie che si basano su regole inamovibili, che passano anche e soprattutto dalla comunicazione e dal marketing.
Cosa fa Luxury Living Group per aumentare la visibilità del brand?
Cerchiamo anzitutto di non creare delle situazioni che potrebbero essere distoniche rispetto al loro racconto, diamo tutte le garanzie condividendo ogni passaggio (dal layout alla cartella stampa), creiamo condizioni organizzative molto complesse. Ma soprattutto ascoltiamo, perchè la creazione è un bene strumentale durevole. Per quanto prezioso sia il materiale di un nostro tavolo, deve essere in grado di accogliere più persone, le sedie devono rispettare dei carichi di ergonomicità, deve esserci attenzione al dettaglio, deve avere la massima qualità artigianale e Made in Italy. Il risultato è un prodotto capace di emozionare, un gioco da equilibristi.
A quale di questi oggetti si sente più legato?
La scrivania del mondo Bentley Home, tutte le volte che ci passo davanti, mi fermo ad osservarla.
Che prezzo ha sul mercato una scrivania Bentley Home?
Dipende dalla configurazione, in media 70.000 euro la versione base.
Come giustificare questa cifra?
Se compro un abito posso anche accettare che lo indosserò due o tre volte ad una festa, l’abito è un bene intercambiabile. Se compro un divano, devo pensare che quel divano mi ospiterà quando mia moglie mi darà una bella notizia, quando mio figlio mi farà arrabbiare, quando il lavoro andrà male… quel divano sarà il mio migliore amico per tanti anni a venire.
Qual è il messaggio di Bentley Home?
La nostra è una rappresentazione scenografica di un concetto. In questi ambienti il cliente può vedere e vivere come interpretiamo il marchio Bentley all’interno di una casa.
Il nostro atelier è come un hotel di lusso: oggetti, boiserie, decori, tutto è pensato per vivere il film Bentley Home, una scena teatrale dove ogni prodotto suona in maniera armonica.
Com’è cambiato, se è cambiato, il mondo del lusso oggi?
È cambiato geograficamente e culturalmente, approdando ad una dimensione sempre più intima. Un tempo il lusso era solo concetto di appartenenza, l’essere presente a quella determinata lista elitaria, consolidandosi uno status, era ostentazione e possedimenti. Un dato importante ce lo dà il Medio Oriente, per cui l’esclusività identifica la preziosità del prodotto, la scarsità dell’articolo, il numero di pezzi ridotto, meglio ancora il pezzo unico. Per l’Europa, e soprattutto per l’Italia, un articolo diviene prezioso quando è customizzabile e pregiato il materiale, come un marmo Bianco Thassos Extra.
La pandemia ha trasformato un poco questi codici e ha spostato il consumatore verso una ricerca di benessere personale, ha maturato che gli oggetti di casa e l’atmosfera che creano, sono indispensabili per uno stile di vita sano e confortevole. La casa non è solo luogo di passaggio, dove dormire, ma un nido dove vivere ed emozionarsi.
“Quale bellezza salverà il mondo”? A rivolgere questo quesito al principe Myškin è il giovane tormentato Ippolit de “L’idiota” di Fëdor Dostoevskij. Come si pone nei confronti di questa affermazione?
Il mondo salverà la bellezza, perchè è una bellezza lontana dagli stereotipi e lontana dal concetto classico, si parla piuttosto di una sacrale profondità etica, dove grazia e moralità sono indisgiungibili. Io credo che il mondo potrà essere salvato da ciascuno di noi, laddove il singolo individuo si impegni ad essere migliore. La mia visione è più zen che russa, credo nel contributo dell’essere umano attraverso la dedizione, la passione, l’impegno e soprattutto la volontà di fare quel passo in avanti, quel piccolo gesto, verso la gestione di ogni aspetto della vita, sia essa relazionale, lavorativa, sentimentale.
C’è una sorta di oggettività nella bellezza?
Leonardo da Vinci diceva che aveva a che fare con l’equilibrio e l’armonia. Io quando parlo con i ragazzi del nostro team parlo di “intonazione”.
Marilyn Monroe diceva “Se devo piangere preferisco farlosul sedile posteriore di una Rolls Royce piuttosto che su quello di un vagone del Metrò”.
Il lusso non è necessariamente legato al denaro, il lusso concede la possibilità di vivere con libertà alcune scelte. Ho conosciuto gente libera con patrimoni inesistenti. Il denaro regala qualche chance, non la forza di scegliere.
Oggi il lettore vuole sempre più sapere chi c’è dietro un’azienda, lei come si descriverebbe?
I ruoli come il mio sono necessariamente rappresentati da uomini votati. In assenza di passione, ogni impegno diventerebbe eccessivo, a qualunque retribuzione, per qualsiasi visibilità, per qualsiasi scelta egoica. Quando faccio selezione chiedo sempre: “Ma tu sei veramente disponibile a questo?”
La mia priorità è il lavoro, pur amando la mia famiglia, se così non fosse, non funzionerei, non raggiungerei i risultati prefissatimi. Sento diversi manager parlare di nuovi metodi di gestione del tempo, io sono meno bravo di loro evidentemente, perchè “ho bisogno di stare sul pezzo”, più degli altri.



(tutte le foto sono state concesse da Luxury Living Group)