Pourquoi me: La camicia Gioiello di Elena Montagano

“Ogni volta che qualcuno mi domanda che cosa caratterizza le mie creazioni, qual è, se esiste, l’elemento decisivo che le rende uniche e preziose, rispondo immancabilmente: i dettagli.”


Elena Montagano


Pourquoi me
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L’idea di una camicia gioiello nasce dall’idea di rendere ‘prezioso’ ogni istante della giornata di una donna, che deve indossare capi che ne esaltino la bellezza e la cura di sé, distinguendola senza mai renderla inadeguata. “Gioiello” perché ogni singolo elemento che compone la camicia nasce dall’amore per il dettaglio: è percepibile la cura che viene messa dalle piccole aziende italiane che artigianalmente creano i tessuti, generati da filati naturali e con motivi esclusivi. Ogni singolo bottone, ricamo e accessorio sono frutto di ricerca del bello, generati singolarmente da mani esperte italiane.


Pourquoi me
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Basti pensare, ad esempio, che alcune frange in vetro utilizzate su preziose camicie in seta sono create con minuscole perline, che sapientemente infilate a mano, creano disegni luminosi e unici; ancora, i ricami sono realizzati a mano su ciascun capo e le inevitabili diversità che presentano, riescono ad esaltarlo e valorizzarlo.
Il 2017 sarà proprio l’anno della camicia gioiello anche perchè in un momento di estrema globalizzazione, di conformismo e di appiattimento commerciale, l’eleganza si manifesta con la ricerca di ciò che è sobriamente esclusivo, privo di ostentazione ma estremamente curato.


Pourquoi me
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La donna a cui si è ispirata è una donna dinamica, impegnata, indipendente ma sempre, estremamente e rigorosamente curata. Di solito la donna non ha tempo per i cambi d’abito e la sua giornata è un tour de force in cui le è richiesto di essere  sempre impeccabile, in qualunque circostanza e ad ogni genere di incontro.


“L’ho immaginata molte ore al lavoro, poi mentre corre in auto a fare la spesa o a partecipare alla lezione di yoga, mentre accompagna i figli ad equitazione e viene invitata ad un aperitivo con le amiche. Sarà sempre impeccabile, sorridente, profumata, nella sua camicia in tessuto naturale che non la tradisce mai e poi ad una festa tra amici, elegantissima, con un capo gioiello esclusivo in edizione limitata,  indossato solo da lei, ammirata e…perché no, invidiata!”Elena Montagano


Pourquoi me
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Per molti, la praticità spesso non si sposa con la femminilità; la camicia pensata da Pourquoi me, invece, riesce a rendere il capo comodo per antonomasia, la camicia, la giusta cornice per un corpo seducente e femminile, poiché la sartorialità dei modelli rende la vestibilità di ciascun capo adatta alle sinuosità del corpo di una donna.


Pourquoi me
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“Tutto questo e molto altro ancora, perché nulla mai è casuale ed ogni cosa è sempre il risultato straordinario di un cammino denso di momenti, persone, sguardi, sentimenti, pensieri, emozioni, sorrisi, risate, pianti, grida, fatica, gioie, ricompense, regali, frammenti piccoli e grandi di una storia che è già importante e che però è appena cominciata.”


Pourquoi me
Pourquoi me



“Questo cercare la rappresentazione dei miei sogni, e allo stesso tempo incontrare i desideri delle donne e degli uomini che personalizzeranno con il loro stile il mio, rendendolo ancor più unico, è una soddisfazione immensa.”Elena Montagano


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New York Fashion Week 2017: la moda bon ton di Carolina Herrera

«Per me, le silhouette meno complicate sono più moderne – spiega Carolina Herrera, controllando che sia tutto pronto dietro le quinte del suo show alla New York Fashion Week 2017 Con questa collezione voglio mostrare la vera essenza della maison Carolina Herrera». Forse anche per dissipare le ombre sul brand, in seguito all’abito da sera indossato da Ivanka Trump durante il ballo inaugurale, che ha gettato la stilista nell’occhio del ciclone della politica. Quando si spengono le luci e inizia la sfilata, però, diventa chiaro cosa intendesse per “essenza della maison”: niente virtuosismi e complesse architetture per gli abiti della collezione autunno inverno 2017-18. Semplicità, buongusto ed eleganza sono i capisaldi di questa collezione effortless chic. La protagonista dei primi look è la camicia bianca. Indossata su gonne al ginocchio da collegiale e pantaloni di velluto, si arricchisce di maniche a sbuffo e fiocchi di velluto, baschine e dettagli in tulle. I colori sono quelli tipici dell’inverno: bianco, nero e grigio con qualche tocco di blu e di rosso. «I colori più vivaci – spiega ancora Carolina Herreravanno bene per l’estate o per gli abiti da sera».


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Nei look per la sera, in effetti, si aggiunge un delicato rosa cipria e un intenso burgundy insieme al raffinato blu notte. «Tutti gli abiti da sera hanno un bel movimento, questo per me è molto importante». Le silhouette lineari sono infatti rese leggere e fluide da velluto e tulle, distribuiti a piene mani nei lunghi abiti da sera. A percorrere tutta la collezione autunno inverno 2017-18 un dettaglio bon ton: il fiocco. Tocco vezzoso e romantico sulle camicie bianche preppy style, chic e raffinato sugli abiti da sera, contemporaneo su giacche da biker e abiti chemisier. Alla New York Fashion Week, Carolina Herrera porta una donna decisa e moderna, romantica ed elegante, che ha fatto della semplicità la sua arma di seduzione.


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Gianfranco Ferrè in mostra al Phoenix Art Museum

L’architetto della moda in mostra al Phoenix Art Museum in Arizona, dal 4 novembre al 6 marzo 2016.

Dopo il successo in Italia, l’appuntamento con la mostra dedicata alla camicia bianca di Ferré si rinnova in America con la prima tappa in Arizona.
Per Gianfranco Ferré la camicia era come un complesso architettonico: rette e volumi creavano incredibili giochi non prescindibili tra loro –  tecnica, innovazione e creatività rappresentavano un lavoro laborioso che portava a gioielli sartoriali.
Direi che buona parte del mio iter creativo si spiega alla luce del mio background e della mia formazione come architetto. Per me la moda è poesia, intuito, fantasia, ma è anche metodo e atteggiamento progettuale che si fonda sulla concezione dell’abito come risultato di un intervento programmato e consapevole sulle forme.

G. Ferré
G. Ferré


g. Ferré.
G.Ferrè


Il designer italiano, laureatosi in Architettura presso il Politecnico di Milano nel 1969, attraverso questa esplicita affermazione, spiegò ai media la chiave del suo successo.
La camicia bianca, simbolo della maison, divenne la naturale trasfigurazione del suo sapere: i tagli del tutto inaspettati, minimal, destrutturati, furono accattivati con tessuti nobili volti ad esaltarne la foggia.
Ed è proprio per omaggiare l’invenzione del couturier italiano, che al Phoenix Art Museum in Arizona, dal 4 novembre al 6 marzo, verranno esposte sue ventisette camicie bianche create durante i vent’ anni di attività dello stilista.

g.f.
Camicia G.Ferrè


All’interno dell’esposizione, per altro, verranno presentati al pubblico una serie di bozzetti recanti la sua sigla, alcune installazioni multimediali che proietteranno le sfilate della maison dal 1978 al 2007 e il catalogo  “La camicia bianca secondo me. Gianfranco Ferré” con direzione artistica e foto di Luca Stoppini, edito da Skira.

Gianfranco
G.Ferrè


GF
la camicia, simbolo della maison


Gianfranco Ferré
camicia strutturata G.Ferrè


Stefania Carpentieri