Il fascino sulfureo della donna di Gareth Pugh incanta Londra

Si ispira al film cult “Il portiere” di notte Gareth Pugh per la sua collezione RTW Fall 2017: come sempre enigmatico protagonista della fashion week londinese, Pugh non smette di affascinare con una sfilata liberamente ispirata dalla celebre pellicola del 1974 diretta da Liliana Cavani. In passerella sfila una donna androgina strizzata in trench di pelle nera effetto boudoir, tra tocchi fetish e note sadomasochistiche: si alternano mannequin che sfoggiano petto nudo con bretelle, proprio come Charlotte Rampling, splendida protagonista del film della Cavani. Eroine androgine ed algide che inneggiano all’anarchia come rifugio dal vuoto di valori contemporaneo, sfidando anche il bigottismo imperante e l’ipocrisia di un momento storico in cui regna il caos. Fascino noir e voluttà all over divengono il fil rouge di un défilé emozionante, protagonista del quale è una donna dal fascino sulfureo: la stessa location scelta per la sfilata ricorda una discesa agli inferi, con la scala a chiocciola di oltre cento gradini che porta gli ospiti in un’arena sotterranea in cemento armato. Un luogo dalle forti connotazioni simboliche e dal fascino onirico, che trae spunto anche dal celebre musical di Broadway Cabaret: Pugh cita una frase in particolare, «Qui dentro la vita è bellissima», in una collezione inquietante, in cui all’individuo vengono date solo due chance, volare oppure cadere. In un mondo costellato da suggestioni post-apocalittiche si erge la venere in latex di Pugh, incarnazione del male ma anche della sensualità più promiscua. Scandalosa ed irriverente, la donna immaginata dallo stilista incarna un manifesto estetico che si pone come antitesi all’anarchia generale. In un tripudio di PVC, pelle e total black, si alternano capi scultura dal sapore onirico, mentre tra le modelle spicca la 39enne Erin O’Connor, fisico esile e volto divino. Fluidità e sartorialità si alternano tra fur coat oversize e trionfo di pelle e latex, declinati anche su cappotti doppiopetto e trench che arrivano fino ai piedi. Come una dea, moderna Proserpina, la donna di Pugh tenta e respinge, in quell’Unheimlich di freudiana memoria che non smette di destare scalpore. Intensa, drammatica e glamour, la vestale in lurex non teme il glamour, tra exploit di una femminilità carnale che irrompono dal mood androgino. Una prova magistrale per lo stilista inglese.

Alla London Fashion Week sfila la vestale dark di Gareth Pugh

Teatrale, suggestiva e maestosa la sfilata Gareth Pugh, che ha monopolizzato l’attenzione della London Fashion Week. Ad ispirare la collezione Primavera/Estate 2017 dello stilista inglese sono i fasti della Roma imperiale.

In passerella sfila una dark lady ieratica che indossa copricapi istrionici e misteriosi: quasi una vestale, silenziosa depositaria di verità segrete, rende omaggio al sole, in un suggestivo gioco di rimandi. Strizzata in mantelli e tailleur ricamati con decorazioni che omaggiano al sacro fuoco tanto caro a Vesta, la donna di Gareth Pugh ricorda una dea o un’amazzone, con le lunghe gambe lasciate scoperte sotto a capi dagli spacchi hot.

Largo a righe optical su capi e accessori, mentre la palette cromatica è dominata da tinte scure, per una femminilità algida, mai rivelata. Il sole domina il défilé, decorato sui copricapi e sugli outfit: fiamme sembrano inneggiare a scenari bellici, tra mosaici dal piglio regale e suggestivi giochi cromatici. Forse più simile a un dramma che a un fashion show, la sfilata evoca immagini tragiche e suggestive. Nero all over e porpora lasciano il posto a trench bianchi decorati con motivi che ricordano i raggi solari: mood orientale per i trench, mentre i tailleur hanno spalle oversize. Ai piedi stivali aggressivi completano il look.

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(Foto: Madame Figaro)