Sfila a New York il neo femminismo firmato Victoria Beckham

Una moda pensata per restituire il potere alle donne, quella firmata da Victoria Beckham, protagonista delle passerelle newyorkesi. Lontana da prendere parte alla querelle politica che sta sconvolgendo gli Stati Uniti, la designer inglese sforna una collezione Autunno/Inverno 2017-2018 dalle raffinate linee tailoring, tra comfort e stile: una celebrazione dello stile femminile, che tuttavia, scevra dal chiudersi in una torre d’avorio, sceglie di guardare il mondo circostante traendo input ispirazionali dalla contemporaneità. “Guardo a quanto sta accadendo nel mondo”, ha dichiarato la designer, che ha ammesso di avvertire un’urgenza di natura politica e sociale, nel ridare potere al sesso femminile. “Non è mai stato tanto importante dare potere alle donne”, ha commentato Victoria Beckham. In passerella si alternano colori ricchi come il blu, il rosso e l’arancio, in un’eleganza dalle suggestioni tailoring che si ripromette di rivoluzionare alcuni capi presi in prestito dal guardaroba maschile, come giacche squadrati e pantaloni: Victoria Beckham intende lanciare un messaggio subliminale per restituisce forza e vigore alle donne. Sfilano cappotti dal taglio squadrato, da indossare su pantaloni fluidi e foulard. Fluide ed armoniose le silhouette, tra abiti in impalpabile chiffon da indossare sotto blazer sartoriali e maglioni dalle maniche scultura e pantaloni con coulisse. Domina anche il jersey, per un comfort che si unisce allo stile: tripudio di stampe optical ispirate a Paul Nash in abiti in jersey. L’attenzione per il dettaglio è certosina, a partire dalle scarpe flat che si alternano agli stivali. Uno stile concepito per una donna forte e sicura di sé, che non rinuncia alla propria femminilità: largo quindi a borse a mano che ricordano trousse, con tanto di specchietto, nate dalla collaborazione con Estée Lauder. Tripudio di sartorialità inglese, tra tartan all over e citazioni colte, che strizzano l’occhio a certa eleganza British, come le uniformi. “Una collezione molto inglese con una portata globale”, così Victoria Beckham ha commentato la sua collezione per la prossima stagione invernale. Una moda per donne forti.

Il viaggio cosmico di Lacoste

Note spaziali irrompono prepotentemente sulla passerella di Lacoste: Felipe Oliveira Baptista intraprende con la collezione AI2017-2018 un viaggio cosmico, sulle orme del fondatore della maison, René Lacoste, che dopo la sua carriera nel tennis fondò la compagnia aerea Air Equipement, che portò allo sviluppo del Concorde e dell’Airbus. “Anche mio padre era un pilota quindi sono sempre stato ossessionato dagli aerei e dalla fantascienza”, ha dichiarato lo stilista. Tante sono le citazioni spaziali che fanno capolino nella collezione. “Mi piace quest’idea di guardare avanti, specie in questi tempi”, ha aggiunto poi Baptista. La passerella newyorkese viene invasa con Lacoste da atmosfere alla space oddity, tra stampe iridescenti di galassie ed universi sconfinati e tocchi grunge di ispirazione Nineties: non mancano citazioni streetwear che impreziosiscono molte delle uscite sia per lui che per lei. Largo ad abiti declinati in stampa check ma anche a cardigan oversize in mohair da indossare con minigonne in pelle. Baptista mixa sapientemente epoche e stili, unendo materiali techno a note classiche, come il trench in pelle nera decorato da toppe in lyon coloratissimo o abiti in pelle a stampa patchwork. I riferimenti streetwear pervadono anche le uscite dedicate al menswear. I modelli indossano pantaloni baggy con tasche cargo, giacche impreziosite da blocchi cromatici e parka da indossare con dolcevita d’ordinanza. Non mancano camicie in flanella double-face tra silhouette che strizzano l’occhio agli anni Novanta. “Mi piace l’idea di capi adattabili alla tua vita e che possano fare qualcosa per te”, ha commentato lo stilista, che ha anche giocato sul materiale prediletto in questo momento nel menswear, il velluto a coste, declinato sulla passerella in una giacca color crema con collo alto e baggy pants ton sur ton. Largo anche a trench in pelle color cioccolato, intervallati da citazioni Seventies, come nel bomber in pelle e nel vestito doppiopetto. Baptista dimostra ancora una volta doti camaleontiche unite all’innata capacità di creare nuovi trend pur rimanendo fedele all’heritage del brand.

La femme fatale di Cushnie et Ochs incanta New York

Sofisticata eleganza e sex appeal da vendere in passerella da Cushnie et Ochs, che ha sfilato nell’ambito della settimana della moda di New York. Carly Cushnie e Michelle Ochs tornano alle ispirazioni degli albori, dando luogo a suggestivi flashback che raccontano di un’eleganza senza fronzoli e di una magistrale capacità di esaltare al massimo la silhouette femminile. Un mood celebrativo, per il brand newyorkese, che compie 10 anni dalla nascita, celebrando l’anniversario con il lancio di una nuova handbag. I direttori creativi Cushnie ed Ochs ripartono dall’archivio del brand e dalle ispirazioni primigenie, che diedero vita alle prime collezioni: l’arte e l’architettura ispirano alle due designer una collezione caratterizzata da linee pulite ed essenziali e da capi che enfatizzano il corpo. Le sculture in vetro di Robert Smithson costituiscono ispirazione predominante di una collezione semplice eppure ad alto impatto scenografico: a monopolizzare l’attenzione è lo charme della donna che calca la passerella, una femme fatale dal piglio urban, strizzata in body-con dress in viscosa stretch tra fluidità di satin e sete preziose e charme vibrante. Lo stile americano trova nuova interpretazione in una sfilata iconica, che mixa viscosa a velluto, knitwear e pelliccia. Largo a colori tenui come il ghiaccio, il nero e il bianco. Sfilano blazer in velluto, abiti e maglie impreziositi da cut out ad alto tasso di seduzione e fur coat avvincenti. Paillettes all over dominano nel finale, in una sfilata che culmina tra le note di “The Future Is Female” di Madame Gandhi: forza e sensualità sono protagoniste assolute di un défilé affascinante, che riporta in auge una femminilità oggi forse accantonata da molti stilisti. Per valchirie metropolitane.

Sfila a New York il romanticismo irriverente di Cinq à Sept

Ha sfilato nell’ambito della settimana della moda newyorkese la collezione autunno/inverno 2017-2018 di Cinq à Sept. Il direttore creativo Jane Siskin trae ispirazione da certo romanticismo anni Cinquanta, tra balze, rouches ed inedita dolcezza, sapientemente mixata a note grunge prese a prestito dai Nineties: il risultato è una moda che unisce note eteree ad ironia. Nella sua sesta stagione all’interno del calendario del ready-to-wear newyorkese, Cinq à Sept si è già imposto nei maggiori retail grazie al suo stile iconico e all’estrema portabilità che caratterizza da sempre i capi di ogni collezione. Uno stile che strizza l’occhio all’eleganza wasp senza perdere di vista suggestioni squisitamente europee: “Volevamo davvero creare un’esperienza che ispirasse la gente a voler indossare i capi”, ha commentato Jane Siskin. “E’ davvero molto importante e qualcosa che a molta gente mancava”, ha commentato poi il direttore creativo del brand. Sovrapposizioni e balzi tra i secoli e gli stili: questo il leitmotiv della collezione AI2017-18: “Siamo stati ispirati dal romanticismo degli anni Cinquanta ma amiamo al contempo il grunge anni Novanta, per cui ho voluto unire le due tendenze”, ha spiegato Siskin. Largo dunque a cappotti in jacquard con maniche in pelliccia, leggings ricamati da indossare con t-shirt e pelliccia, abiti a balze da indossare sopra maglie a manica lunga e giacche da smoking impreziosite da frange, per un tuxedo alternativo. L’abito lungo da cocktail o da sera si indossa ora con calzettoni a prova di gelo, mentre il cappotto in tapestry floreale si arricchisce di maxi sleeves in morbida pelliccia, per affrontare i rigori invernali. Una collezione all’insegna della sperimentazione, tra virtuosismi stilistici e creatività: perfetta dal giorno alla sera, la donna Cinq à Sept ama essere sofisticata e al tempo stesso irriverente, sospesa tra citazioni dal piglio rétro e note streetwear.

Raf Simons debutta da Calvin Klein

È l’American Youth ad ispirare Raf Simons al suo debutto alla direzione creativa di Calvin Klein. La collezione autunno/inverno 2017-2018 è funzionale anche ad una riflessione sulla contemporaneità, in bilico tra il glorioso passato del brand, illustre esponente dell’American Style, e il futuro della moda. Tra ispirazioni eterogenee fanno capolino tocchi Art Déco, omaggi al West americano e note urban. Sulle note di “This is not America” di David Bowie sfila una collezione che si arricchisce di una inedita riflessione politicizzata: quello di Simons alla direzione creativa del brand era uno dei debutti più attesi, nel cartellone della fashion week newyorkese. L’America viene celebrata nella sua essenza, in un melting pot artistico e culturale, che vede alternarsi sulla passerella un crogiolo di suggestioni multiformi. In una sala caratterizzata da un allestimento sospeso, sfilano tante donne e tanti stili che si alternano senza sosta: spicca tra tutti gli outfit il cappotto sartoriale plastificato, che si preannuncia già must have della prossima stagione invernale. Largo a check e righe, linee pulite e colori a contrasto: spiccano fiori metallici e note wild. Sugli accessori è inciso il numero 205, civico della sede del brand, a New York. Non mancano nude look ad alto tasso erotico e pelle all over, ma anche piume che sbucano come arabeschi da tubini classici in un tripudio di denim e stampe tapestry. In un front row in cui spiccano stelle del calibro di Lauren Hutton, Brooke Shields, Julianne Moore e Gwyneth Paltrow, si consuma la rivoluzione targata Simons: lo stilista sdogana una nuova estetica per Calvin Klein, che riporta in auge certe note sexy da tempo lasciate in un oblio, a favore di un mood metropolitano che continua a coesistere come anima del brand.

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Sfila a New York l’intensa femminilità di Brock

Un’intensa femminilità è stata la protagonista assoluta della sfilata di Brock, che ha avuto luogo nell’ambito della settimana della moda newyorkese. Una collezione autunno/inverno 2017 che unisce suggestioni daywear a capi da gran soirée dai risvolti couture. I coniugi Laura Vassar e Kris Brock, designer di Brock, hanno dichiarato di essere mossi da un unico scopo: far sentire bene le loro donne. Un intento semplice per virtuosismi stilistici dal forte impatto scenografico. Il duo creativo, vincitore lo scorso novembre del CFDA/Vogue Fashion Fund Awards, ha incantato le passerelle della Grande Mela con una collezione che unisce note wasp a citazioni vittoriane: in passerella sfila una donna sicura di sé e consapevole del proprio potere seduttivo, che non ha bisogno di ostentare. Non mancano note bon ton accanto a tocchi di quell’American style destinato a non passare mai di moda: tra cardigan strizzati in vita da cinture e stivali ton sur ton, si alternano colli di visone e fur coat da diva. I designer coccolano la loro donna, offrendole numerose opzioni per apparire sempre al meglio. “Con tutto ciò che sta succedendo nella moda e nel mondo, in questa stagione volevamo solo abbracciare e amare la nostra donna”, ha dichiarato Laura Vassar. “Ciò significa offrirle vestiti che vuole indossare ogni giorno accanto a pezzi emozionanti che la facciano sentire al meglio”, ha continuato la stilista. Il duo creativo ha dato vita ad un inedito approccio moderno per reinterpretare lo stile vittoriano, che trova espressione nelle silhouette ampie e nelle maniche a sbuffo, ma anche nei bustier e nelle stampe in broccato prezioso, che impreziosiscono lunghi vestiti da sera da favola. Le proporzioni sono midi, indossate su gonne a vita alta in tweed e maglioni in cashmere. Largo poi a sontuosa georgette di seta, midi dress a stampa floreale e dettagli tomboy. Pura eleganza nelle silhouette e nei tagli sartoriali, per suggestioni couture. Tripudio di delicata femminilità nei bustier a quadretti vichy, che ricordano lo stile delle pin up anni Cinquanta.

Creatures of Comfort: il glamping irrompe sulle passerelle newyorkesi

Ha sfilato nell’ambito della settimana della moda di New York la collezione autunno/inverno 2017 di Creatures of Comfort. Jade Lai, direttrice creativa della maison, unisce note luxury ad uno stile disimpegnato, tra silhouette fluide e capi oversize che tuttavia riescono ad esaltare la femminilità. Largo a nuance delicate, in un tripudio di stampe e slogan che inneggiano ad un bisogno impellente di umanità e condivisione. Non mancano stampe e fantasie cromatiche, a partire dagli iconici quadretti vichy, che impreziosiscono capi e tute. Jade Lai ha dichiarato di essersi ispirata al glamping, innovativa tendenza che unisce al tradizionale camping inedite note glamour: sfila quindi un’eleganza casual, tra proporzioni rilassate e capi daywear, in un gioco di sovrapposizioni ardite che uniscono comfort e lusso, capi basic e virtuosismi declinati in tessuti preziosi. “Desideravo trascorrere più tempo a stretto contatto con la natura, specie dopo essermi trasferita a New York dalla California”, ha commentato la designer. “Ma ho bisogno di avere con me i miei piccoli lussi quotidiani”, ha poi aggiunto Jade Lai. Se la sfilata si apre con le note morbide e avvolgenti di maglioni oversize declinati in colori pastello ed impreziositi da slogan come “We are all human beings”, non mancano andando avanti virtuosismi stilistici e sovrapposizioni sperimentali: sfila la salopette, indossata sopra maglioni dalle suggestioni grunge. Il maglione si indossa ora sulla gonna a ruota di ispirazione Fifties, mentre i blouson hanno un piglio romantico e le tute sono declinate in lussuoso jacquard. Largo anche a maglie in lurex rosa baby e preziosi maxi dress in velluto e tessuti glitterati, ode ad una femminilità che fa fieramente capolino anche durante le intemperie, a partire dalla bufera di neve che imperversa nella Grande Mela.

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DKNY non sfilerà alla New York Fashion Week

Defezione celebre nell’ambito della New York Fashion Week: nel calendario della prossima settimana della moda newyorkese non comparirà DKNY. Ad annunciarlo è la maison stessa, che ha annunciato che, al posto della tradizionale sfilata per l’autunno/inverno 2017, che avrebbe dovuto avere luogo il prossimo 15 febbraio, saranno invece organizzati degli incontri su appuntamento nella sede dello showroom.

Dopo l’addio dei due designer Maxwell Osborne e Dao-Yi Chow, DKNY sta vivendo un periodo non facile. Non sarà semplice dimenticare i fasti dell’ultima sfilata sotto la direzione creativa di Osborne e Chow: il défilé -che aveva visto sfilare sulla passerella modelle rivestite da tute coloratissime e glamour- era stato un vero e proprio evento, accolto con entusiasmo dal pubblico.

Da sempre uno dei nomi più amati della settimana della moda di New York, DKNY ci aveva abituati a sfilate molto seguite anche sui social network, a partire dalle foto postate su Instagram. Modelle atipiche e virtuosismi stilistici caratterizzavano ogni défilé, come quello del 2014, che aveva visto come modella d’eccezione la regista e videomaker Vashtie Kola.

Un momento della sfilata P/E 2017 DKNY (Foto: Imaxtree)
Un momento della sfilata P/E 2017 DKNY (Foto: Imaxtree)


Ora il brand riparte da un nuovo assetto: dopo essere stato venduto da LVMH ad G-III Apparel Group (proprietario anche della linea di Ivanka Trump), Donna Karan International ha dovuto anche farei i conti con l’addio non solo dei due direttori creativi Osborne e Chow, ma anche della Ceo Caroline Brown.

Quella di DKNY è solo l’ultima di una serie di defezioni celebri: il calendario della prossima settimana della moda newyorkese ha perso infatti molti dei nomi più famosi, da Tom Ford a Tommy Hilfiger, da Rachel Comey a Rachel Zoe fino a Rebecca Minkoff. E’ Los Angeles la location scelta da tutti questi designer per far sfilare le prossime collezioni. La New York Fashion Week si preannuncia quindi ben diversa dalle precedenti stagioni.

(Foto cover: Vogue)

Fashion Week, il resoconto delle precedenti e le novità delle successive

Le prossime Fashion Week sono alle porte, trepidanti le amanti della moda, curiose di conoscere le novità e i trend della prossima stagione.
Come ogni anno, le due ondate di novità si tengono nel mese di settembre (Fall ’17), così da presentare le collezioni del successivo autunno/inverno e nel mese di febbraio (Spring ’18), con ciclicità, per presentare le collezioni della successiva primavera/estate.
Il motivo di questa sequenzialità risiede nel fatto che le Fashion Week posseggono il compito di “anticipare” le novità, le collezioni, i trend della stagione successiva, in modo da ottenere un largo anticipo per quanto riguarda la produzione.

Con l’avvento di Internet e con il consolidarsi del “fast fashion“, la concezione sull’anticipo è cambiata radicalmente, anche osservando le necessità del consumatore, e ha dato luogo al “see now, buy now“.
Sono tanti gli stilisti che nelle precedenti Fashion Week hanno aderito a questo nuovo sistema di vendita, degli esempi sono Tom Ford, Nicole Miller e Tommy Hilfiger, o ancora Vivienne Tam, Rebecca Minkoff, e Diane von Furstenberg.
Il “see now, buy now” può avere diversi modi di approccio, uno di questi è l’apertura della vendita online del capo appena visto in passerella.

Le date sono già state stabilite, la settimana della moda di New York avrà inizio il 9 febbraio 2017 e si concluderà il 17 gennaio 2016, la settimana della moda di Londra, invece, vedrà il suo inizio il 17 gennaio 2017 per concludersi il 21 gennaio 2017.
Il ritorno in patria, ovvero la settimana della moda di Milano, avrà luogo dal 22 febbraio 2017 al 28 febbraio 2017 per poi concludere il calendario con la settimana della moda di Parigi che avrà inizio il 1 marzo 2017 e fine l’8 marzo 2017.

Se la NYFW seguirà il modello del “see now, buy now“, ancora non ci è concesso saperlo.
Ma una novità sembra già giungere alle orecchie delle amanti della moda: Calvin Klein riunirà le collezioni uomo e donna in questa occasione.
Raf Simons rivelerà quindi i suoi primi modelli per Calvin Klein nella collezione di prêt-à-porter per l’autunno-inverno 2017/18.
Sono alte le aspettative del nuovo direttore creativo del brand, dopo aver lasciato lo scorso agosto la maison Dior.

Successiva alla NYFW, è la LFW.
La settimana della moda di Londra è ormai riconosciuta come sede di talenti, designer d’avanguardia e tra questi anche culla di volti ormai noti nella moda come Burberry o Vivienne Westwood.
Londra ha concesso per prima il live streaming delle sfilate durante la Fashion Week, ormai visibili e condivisibili da Youtube.

Ma la vera ondata rivoluzionaria della moda si tiene a Milano durante la MFW, con essa s’alternano leggendari brand come Gucci, Prada, Dolce & Gabbana e Fendi a nuovi e talentuosi designer.
Milano, la capitale della moda, ospita lussuose passerelle, eventi imperdibili, modelle internazionali.

Infine, Parigi.
Nonostante Parigi sia l’ultima delle Fashion Week, rappresenta per molti la “madre” di tutte le settimane della moda.
La PFW accoglie infatti l’haute couture, le sfilate d’alta moda e nomi altisonanti come Louis Vuitton, Commes de Garçons, YSL, Balenciaga, Balmain, Valentino, Alexander McQueen, John Galliano, Hermès, Givenchy, MiuMiu di Miuccia Prada, Dior e ancora, non per ultimo ma per intensità, Chanel guidata da Karl Lagerfeld.

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BEAUTY – La NYFW detta nuovi canoni di bellezza . Ecco i testimoni della moda in rivoluzione

“Non dimenticate il tema della diversità razziale quando scegliete le modelle per le vostre sfilate”. Dichiarazione chiara e concisa della CFDA , la camera della moda americana , rivolta a tutti gli stilisti all’inizio di settembre, prima dell’avvio della recente fashion week di New York. Affermazione che ha dato sfogo al dibattito , attraverso i mezzi d’informazione e social , sulla predominanza di ragazze bianche, piuttosto omologate nell’aspetto e nell’etnia che calcano le passerelle di moda .


Winnie Harlow , rappresenta l’icona della modella inusuale per eccellenza . E’ stata una delle prime donne a sfilare senza vergogna per la sua “diversità” , che la resa idolo internazionale per il suo coraggio e testimonial del famoso brand Desigual .


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Desigual
Womenswear
Winter 2015 – 2016
Ready To Wear
New York
Generated by  IJG JPEG Library


Anche quest’anno la modella più famosa al mondo con la sindrome di down , Madeline Stuart , ha continuato ad abbattere le barriere con la sua apparizione al FTL MODA spettacolo per Hendrik Vermeulen Couture .


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ANDREW KELLY/REUTERS


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ANDREW KELLY/REUTERS


Shaholly Ayers , amputata appena sotto il gomito sul suo braccio destro , ha sfidato le probabilità , diventando una delle modelle più dinamiche d’America . Shaholly è apparsa in magazine di rilievo come GQ , US Weekly , Glamour.com e più recentemente durante la prestigiosa settimana della moda Mercedes – Benz di New York nel 2015 .


alexandra-frida-spring-summer-2016-collection-nyfw-3Alexandra Frida, Spring/Summer 2016 show


shaholly-ayers-at-nyfw-with-3d-printed-bionic-arm-from-limbitless-solutions-photo-credit-kt-crabb-photography-4Shaholly Ayers at NYFW with 3D printed bionic arm from Limbitless Solutions, Photo credit KT CRABB PHOTOGRAPHY


Jude Hass è diventato il primo modello con la sindrome di down a sfilare per la New York Fashion Week.
L’adolescente texano ha avuto l’onore di aprire la presentazione della collezione della FTL Moda bambini . Il quindicenne ha cominciato a sfilare pochi anni fa , affiancato da un agente di talento specializzato nel rappresentare le persone con diverse disabilità .
“Sempre più persone con la sindrome di Down stanno sensibilizzando i Media e il grande pubblico “, ha affermato la mamma di Jude , Rachel Wolverton . ” E’ incredibile . Non ci sono parole per questo. E’ semplicemente fantastico “.


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Picture of Jude Hass @ NYFW


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Fox4news.com


Infine , uno dei casi più discussi durante la NYFW è la storia di una modella indiana sfigurata in volto dall’acido proprio in India , dove due anni fa ha subito gravi ustioni e ha perso un occhio a causa della folle gelosia del fratellastro e di altri due uomini .
Stiamo parlando della sorridente Reshma Quereshi , 19 anni , che ha aperto lo show FTL Moda accompagnata da applausi , in abito bianco con applicazioni ricamate dal designer indiano Archana Kochhar .
Quereshi non avrebbe mai pensato che sarebbe stato possibile andare all’estero , tanto meno sfilare a New York .
Ora rappresenta il volto di una campagna contro la vendita di sostanze corrosive usate per mutilare migliaia di donne e bambini ogni anno .
“Non riuscivo a credere che stava accadendo a me “, ha detto Quereshi circa il viaggio verso l’America . “In quel momento mi sono sentito estremamente felice”.


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Getty Images


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Quereshi with the actress Sunny Leone
Dailymail.co.uk



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Reuters


Aumentare la diversità in passerella è un obiettivo di FTL Moda : società di produzione che supporta i modelli con disabilità , costretti su sedie a rotelle , stampelle e amputati .
“Penso che questo è un potente strumento “, ha detto la fondatrice di FTL Moda Ilaria Niccolini . ” Penso che si possa fare un cambiamento in meglio , continuando a spingere i confini per aumentare la diversità nel settore moda e dello spettacolo . ”

New York Fashion Week: i migliori look

Si è conclusa da pochi giorni la New York Fashion Week. La Grande Mela è stata teatro di sfilate emozionanti. Tante le tendenze proposte per la prossima Primavera/Estate 2016. Per voi una selezione dei più interessanti fashion trend visti sulle passerelle.

Givenchy nella sua prima sfilata aperta al pubblico emoziona con l’allestimento scenico curato da Marina Abramovich. Non una data a caso, Riccardo Tisci sceglie di commemorare l’undici settembre con il suo show. Sulle note dell’Ave Maria di Schubert sfilano capi altamente scenografici: la sua donna è una guerriera, note angeliche lasciano talvolta spazio a note dark. Black & white per tuniche, sari e pepli preziosi, con frange e decorazioni da dea contemporanea, per una sfilata evento a cui hanno potuto accedere gratuitamente gli allievi del Fashion Institute of Techonology.

Da Tommy Hilfiger suggestioni folk e spirito nomade declinato in colori vitaminici: protagonista è la Giamaica di Bob Marley, tra collane e stampe etniche. Guest star della sfilata la top model protagonista dell’ultimo calendario Pirelli Gigi Hadid.

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Joan Smalls in passerella per Givenchy
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Givenchy incanta New York con la prima sfilata aperta al pubblico
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Mood giamaicano da Tommy Hilfiger

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Gigi Hadid in passerella per Tommy Hilfiger


Ralph Lauren incanta New York con una collezione ispirata al glamour della riviera francese, con suggestioni cubiste nelle stampe e charme francese nelle righe e nella palette cromatica.

Da Jeremy Scott consueta ironia, per una bambola direttamente ispirata dalla Pop Art: shift dress con decorazioni cartoon, capelli cotonati, calze a rete e colori fluo.

Una collezione sporty chic quella proposta da Victoria Beckham, con una femminilità nuova. Lunghi abiti, perfetti per il giorno, con sneakers ai piedi, e per la sera: regna il maxi tartan.

Frange, stampe etniche e mood boho-chic da Rachel Zoe, in una collezione di netta ispirazione Seventies.

Stampe tapestry, fiori tra i capelli e romanticismo protagonista della sfilata di Diane von Furstenberg: i toni del rosa predominano, in una collezione all’insegna della femminilità. Modella d’eccezione Kendall Jenner.

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Ralph Lauren
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Suggestioni cubiste da Ralph Lauren
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Una Pop Art girl in passerella da Jeremy Scott
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Tartan da Victoria Beckham
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Frange, stampe azteche e suggestioni boho-chic per Rachel Zoe
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I Seventies sono al centro della collezione proposta da Rachel Zoe

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Fiori tra i capelli e stampe foulard da Diane von Furstenberg


Minimalismo è la parola d’ordine di Narciso Rodríguez, in una collezione che profuma d’Oriente. Mood monastico direttamente ispirato al Sol Levante per tuniche asimmetriche e stampe astratte.

Toni pastello su abiti sartoriali tagliati a vivo per Carolina Herrera, che fa sfilare una donna sofisticata e romantica, dalle sfumature ton sur ton e dalla femminilità classica.

La Petite Robe di Chiara Boni punta sui toni del rosa, che impreziosiscono lunghi abiti da sogno. Mood fiabesco per capi che uniscono alla linea sofisticata e garbata la comodità del jersey stretch, che la designer ha adottato come propria cifra stilistica. Divertenti i dettagli: il black & white viene impreziosito da colletti e polsini.

Da Michael Kors giochi di balze e capi strutturati, fluidità di impalpabile chiffon di seta e tripudio di bianco. Pulizia ed essenzialismo si sposano perfettamente con un pizzico di grinta, per una collezione in linea con lo stile del brand.

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Mood oriental da Narciso Rodríguez
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Pieghe e mood romantico per Carolina Herrera
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La Petite Robe di Chiara Boni sfila in black & white

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Minimalismo estivo da Michael Kors


Un’esplosione di femminilità da Oscar de la Renta. Gonne a ruota, pizzi ed audaci trasparenze, e ancora rosso sanguigno e suggestioni spagnoleggianti per una P/E 2016 da vera diva.

Relaxed mood da Calvin Klein con proporzioni oversize e capispalla estivi caratterizzati da grande fluidità. Una palette cromatica che va dal panna al bianco al crema, per una sfilata all’insegna della delicatezza.

Da Tory Burch sfilano caftani preziosi e suggestioni orientali. Allure da diva per lunghi caftani e kimoni che diventano abiti da sera di grande impatto scenografico. Impreziositi da accessori etnici, per un look da dieci e lode.

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Full immersion nella femminilità da Oscar de la Renta
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Fluidità dei capi e predilezione per il total white da Calvin Klein

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Caftani preziosi da Tory Burch





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