Da Katie Eary sfila l’uomo con teddy bear

Glam e tenerezza sono gli ingredienti chiave della sfilata di Katie Eary: la stilista porta sulla passerella della London Fashion Week dedicata al menswear una collezione che celebra la Londra anni Settanta.

Il glam della Soho anni Settanta rivive sui capi iconici che si alternano sul défilé, tra pattern dalle suggestioni optical e fluidità delle linee. La collezione di Katie Eary segna ufficialmente l’avvento di una nuova era e stavolta la tendenza sembra essere inequivocabile: è giunta l’ora di dire addio al maschio alfa. L’uomo che calca la passerella è un dandy contemporaneo, che indugia in vestaglie preziose e dettagli che strizzano l’occhio all’infanzia.

Protagonista assoluto del défilé è lui, l’iconico teddy bear sdoganato come nuovo must have della prossima stagione invernale: largo a nostalgici rimandi ad un’infanzia mai dimenticata, per l’uomo che non si separa mai dal suo orsacchiotto, stretto tra le sue mani ad ogni uscita (o quasi). E se le uscite di womenswear ricordano una valchiria armata di self-confidence e sex appeal, l’uomo sembra invece prediligere una ritrovata dolcezza.

Katie Eary, definita “un uragano nel mondo del menswear”, sdogana una nuova estetica che alla scanzonata virilità preferisce la dolcezza di un uomo che sceglie di rompere con gli stereotipi, prediligendo la comoda eleganza di una veste da camera. Il pigiama in seta e il teddy bear che ciondola dalla mano inaugurano una nuova visione dell’uomo contemporaneo: ma sotto l’aria da bravo ragazzo ecco il coup-de theatre e la sfilata verte su suggestioni prese a prestito dai Seventies, gli anni più trasgressivi. Resta da chiedersi se il nuovo uomo, un po’ romantico e un po’ Peter Pan, non risulti invece irresistibile.

katie-7
Un particolare della sfilata di Katie Eary A/I 2017-2018




Le uscite femminili omaggiano certi strip-club londinesi, in cui a dominare sono gli eccessi. Uno stile moderno ed ironico, che veste la donna con top in seta dai pattern geometrici. La palette cromatica abbraccia nuance come il pesca, l’arancio, il porpora. L’uomo sfila tra fur coat in pelliccia, pantaloni ampi e capi all’apparenza sobri da cui fanno invece capolino piume di marabù. In passerella anche la bomb shell Daisy Lowe, strizzata in capi che omaggiano la disco anni Settanta. La top model londinese, classe 1989, omaggia la sensualità femminile, tra curve da capogiro e falcate aggressive.

Grande amante delle stampe audaci, Katie Eary trae ispirazione dall’universo di Soho e da Paul Raymond, figura di spicco di quegli anni. Paul Raymond, nome d’arte di Geoffrey Anthony Quinn, è stato un imprenditore ed editore inglese di fama mondiale: soprannominato il “Re di Soho”, divenne famoso aprendo proprio a Soho il primo strip club inglese, il Raymond Revuebar. Katie Eary incanta con una sfilata piena di contraddizioni e charme: sensualità e candore si uniscono in modo mirabile, in una collezione ricca di colpi di scena e di virtuosismi stilistici.

London Fashion Week Men’s: Topman è nostalgia adolescenziale 90’s

Mood adolescenziale per l’uomo Topman.
L’autunno/inverno ’17 non è che un richiamo nostalgico, malinconico, carico di suggestioni che ricorda amori in frantumi, speranze da coltivare, passioni, melodico rock e camerette piene di libri e riviste.

Il look si presenta colorato, fresco e appariscente: i toni pastello ben si proporzionano a lunghe e calde felpe logate, frange e pellicce s’alternano a pelle e bomber jacket androgini.

È il ritorno nostalgico degli anni ’90, è il racconto dell’amore vissuto a piccoli passi, delle prime esperienze cantate e risuonate come vecchie canzoni di Kurt Cobain.
La collezione sembra ispirarsi esplicitamente ai toni dei pub e dei club culturali degli anni ’90 in Gran Bretagna tanto da riprenderne una varietà e una diversità formale, la silhouette e i colori.
Un soft mood dato dai toni pastello riecheggia per tutta la collezione accompagnato da stampe psichedeliche, cappelli a secchio e loghi laddish.
Per un brand come Topman che sostiene da sempre una solida connessione con la musica, non poteva esser d’ispirazione un periodo e uno stile diverso da quello degli anni ’90.
Ma a Topman di questi 90’s piace soprattutto la cultura rave che si esplica sotto forma di bianchi calzini sportivi, pendenti con crocifisso e giacche a vento in nylon.
E ancora, come memoriale, a ricordare il periodo di massimo splendore della techno music sono le morbide maglie e i pantaloni neon in pelle da motocross.

top0065-683x1024

top0325-683x1024

top0333-683x1024

top0258-683x1024

top0298-683x1024

top0245-683x1024

top0287-683x1024

top0074-683x1024

top0252-683x1024

Il passaggio di generazione è stato affidato al figlio di Liam Gallagher (l’ex frontman del gruppo Oasis), Lennon Gallagher, del quale si è detto molto orgoglioso.
Il debutto di Lennon Gallagher avvenuto durante la settimana della moda maschile londinese ha il suo perché nello show di Topman, show che diviene così una dedica al sound 90’s.
Nato nel 1999 dall’unione di Liam Gallagher e Patsy Kensit, egli prende il nome da Jhon Lennon.
John Lennon significa tutto per me. Non potrei dire che è migliore di McCartney, direi che sono diversi, ma entrambi grandi. Mi piace di più la roba di Lennon perché è più bella, è più pazza“, ha spiegato Liam nel 2012.

London Fashion Week Men’s, il design sostenibile di CROWTHER/PLANT

Approda all’idea di un nuovo e più genuino fashion world il brand CROWTHER/PLANT che mira alla salvaguardia dell’ambiente e a una moda ecosolidale e sostenibile.
L’idea di fondo pone l’accento sul ruolo indispensabile del progettista che deve avere a cuore il suo mestiere e deve riflettere ed agire per giungere a una produzione responsabile.

Il brand CROWTHER/PLANT nasce a Margate England, luogo dal quale trae ispirazione.
La scogliera, il mare, le onde cristalline e il tramonto sono elementi fecondi per un’ispirazione di stampo naturalista e spirituale che tanto piace ai due designer Cat Crowther e Emrys Plant, fondatori del brand.
Il primo incontro tra i due avviene nel corso del 2001, durante gli studi, presso la Nottingham Trent University ma non eccede in una posizione che li vede entrambi coinvolti in uno stesso progetto sin da subito.
Infatti, nel frattempo, Cat Crowther trascorre un decennio a Parigi come designer di maglieria di alto livello presso Kenzo e Eric Bompard, mentre Emrys Plant sviluppa una tecnica di progettazione plurale che dal disegno menswear si apre verso l’installazione pubblica.

I due hanno deciso così di riunire i propri principi di ecologia e sostenibilità dell’ambiente per fare della moda un’esperienza di benessere oltre che estetica.
Dalla produzione responsabile che avviene esclusivamente in Inghilterra, il brand eco-sostenibile crea prodotti di qualità in cotone organico e tintura a mano in indaco naturale tramite un processo che dona un’incredibile profondità di colore e finitura unica.
La collezione ispirata allo sport-luxe, invece, nasce dall’equilibrio visivo della maglia lavorata con cotone biologico britannico.

bandicam-2017-01-06-16-31-43-368

bandicam-2017-01-06-16-32-04-553

bandicam-2017-01-06-16-32-23-212

bandicam-2017-01-06-16-32-33-475

bandicam-2017-01-06-16-32-41-259

bandicam-2017-01-06-16-32-49-002

bandicam-2017-01-06-16-32-56-022

bandicam-2017-01-06-16-33-02-792

bandicam-2017-01-06-16-33-16-384

bandicam-2017-01-06-16-33-26-005

bandicam-2017-01-06-16-33-36-725

bandicam-2017-01-06-16-33-54-865

bandicam-2017-01-06-16-34-06-198

bandicam-2017-01-06-16-34-19-547

bandicam-2017-01-06-16-34-41-937

bandicam-2017-01-06-16-34-54-588

bandicam-2017-01-06-16-35-06-070

bandicam-2017-01-06-16-35-21-496

London Fashion Week Men’s: il minimalismo di Alfie Douglas

Si aprono le porte della London Fashion Week Men’s che – da questo sei gennaio – favorirà i trend e le news del fashion system londinese maschile.
Ancora poco noti i volti dei designer di questa edizione della settimana della moda, ancora da scoprire e ancora da apprezzare.
Tra questi il brand inglese Alfie Douglas, emblema e carattere minimal.

Geniali, singolari, irripetibili.
Questi gli aggettivi che segnano e cristallizzano il lavoro della famiglia inglese Alfie Douglas, una famiglia di creativi che lavora a mano capi e accessori esclusivi favorendo l’artigianato e il prodotto di qualità.
Dopo il suo debutto nella primavera del 2014, il brand si afferma sempre più in ambito moda permettendo ai sei componenti della famiglia Alfie Douglas di dar forma a nuova creatività che pone le proprie basi nello stile minimal.

L’azienda a conduzione familiare, composta da due genitori e quattro figli, produce e commercializza prodotti moda senza aver mai avuto prime esperienze in questo ambito.
Si tratta di una semplificazione istantanea del processo di produzione, processo che non prevede disegni o grafici, riflessioni o analisi di mercato ma creatività, buon utilizzo della pelle lavorata a mano e ottima comprensione di un mood minimal che si adatti facilmente a qualsiasi momento e occasione della vita.

A favorire la propensione al minimal è la linea di Backpacks realizzati a mano, originali e senza tempo, qualità fondamentali per la produzione di capi e accessori minimalisti.
È l’elogio dell’accessorio in pelle, semplice e non vistoso per adattarsi e conformarsi il più possibile al corpo e allo stile di chi lo indossa.
Ed è proprio l’utilizzo della pelle che ne mostra la sua prima proprietà: tanto più la si utilizza, ancor più modella l’aspetto e s’adatta alle forme del proprio corpo.
Gli zaini in pelle sono inoltre composti da tre dimensioni che agevolino una vita in movimento, che realizzino la dipendenza di una generazione tecnicista e che si modellino in base alle esperienze e allo stile di vita.

bandicam-2017-01-06-12-14-41-488

bandicam-2017-01-06-12-14-27-722

bandicam-2017-01-06-12-14-10-366

bandicam-2017-01-06-12-07-10-111

Fashion Week, il resoconto delle precedenti e le novità delle successive

Le prossime Fashion Week sono alle porte, trepidanti le amanti della moda, curiose di conoscere le novità e i trend della prossima stagione.
Come ogni anno, le due ondate di novità si tengono nel mese di settembre (Fall ’17), così da presentare le collezioni del successivo autunno/inverno e nel mese di febbraio (Spring ’18), con ciclicità, per presentare le collezioni della successiva primavera/estate.
Il motivo di questa sequenzialità risiede nel fatto che le Fashion Week posseggono il compito di “anticipare” le novità, le collezioni, i trend della stagione successiva, in modo da ottenere un largo anticipo per quanto riguarda la produzione.

Con l’avvento di Internet e con il consolidarsi del “fast fashion“, la concezione sull’anticipo è cambiata radicalmente, anche osservando le necessità del consumatore, e ha dato luogo al “see now, buy now“.
Sono tanti gli stilisti che nelle precedenti Fashion Week hanno aderito a questo nuovo sistema di vendita, degli esempi sono Tom Ford, Nicole Miller e Tommy Hilfiger, o ancora Vivienne Tam, Rebecca Minkoff, e Diane von Furstenberg.
Il “see now, buy now” può avere diversi modi di approccio, uno di questi è l’apertura della vendita online del capo appena visto in passerella.

Le date sono già state stabilite, la settimana della moda di New York avrà inizio il 9 febbraio 2017 e si concluderà il 17 gennaio 2016, la settimana della moda di Londra, invece, vedrà il suo inizio il 17 gennaio 2017 per concludersi il 21 gennaio 2017.
Il ritorno in patria, ovvero la settimana della moda di Milano, avrà luogo dal 22 febbraio 2017 al 28 febbraio 2017 per poi concludere il calendario con la settimana della moda di Parigi che avrà inizio il 1 marzo 2017 e fine l’8 marzo 2017.

Se la NYFW seguirà il modello del “see now, buy now“, ancora non ci è concesso saperlo.
Ma una novità sembra già giungere alle orecchie delle amanti della moda: Calvin Klein riunirà le collezioni uomo e donna in questa occasione.
Raf Simons rivelerà quindi i suoi primi modelli per Calvin Klein nella collezione di prêt-à-porter per l’autunno-inverno 2017/18.
Sono alte le aspettative del nuovo direttore creativo del brand, dopo aver lasciato lo scorso agosto la maison Dior.

Successiva alla NYFW, è la LFW.
La settimana della moda di Londra è ormai riconosciuta come sede di talenti, designer d’avanguardia e tra questi anche culla di volti ormai noti nella moda come Burberry o Vivienne Westwood.
Londra ha concesso per prima il live streaming delle sfilate durante la Fashion Week, ormai visibili e condivisibili da Youtube.

Ma la vera ondata rivoluzionaria della moda si tiene a Milano durante la MFW, con essa s’alternano leggendari brand come Gucci, Prada, Dolce & Gabbana e Fendi a nuovi e talentuosi designer.
Milano, la capitale della moda, ospita lussuose passerelle, eventi imperdibili, modelle internazionali.

Infine, Parigi.
Nonostante Parigi sia l’ultima delle Fashion Week, rappresenta per molti la “madre” di tutte le settimane della moda.
La PFW accoglie infatti l’haute couture, le sfilate d’alta moda e nomi altisonanti come Louis Vuitton, Commes de Garçons, YSL, Balenciaga, Balmain, Valentino, Alexander McQueen, John Galliano, Hermès, Givenchy, MiuMiu di Miuccia Prada, Dior e ancora, non per ultimo ma per intensità, Chanel guidata da Karl Lagerfeld.

slider_parigi

London Fashion Week: i migliori look

Le sfilate della London Fashion Week si sono da poco concluse: una settimana che ci ha fatto vivere di inedite suggestioni che caratterizzeranno la prossima Primavera/Estate 2016. Melting pot di grande stile, Londra non si smentisce neanche questa volta, proponendosi nuovamente come fucina artistica e crocevia di fashion trend che non mancheranno ad imporsi.

Burberry Prorsum ha presentato una collezione in cui il romanticismo incontra inedite suggestioni 2.0: largo a pizzi, trasparenze e delicati merletti, da indossare sotto il trench d’ordinanza, simbolo della maison, che rivela un nuovo piglio con sfumature vagamente fetish.

Mood bucolico e suggestioni provenzali, tra stampe floreali e fantasie tapestry da Erdem.
Holiday mood da Temperley London che incanta Londra con stampe etniche, pizzo sangallo e lunghi abiti romantici dal sapore mediterraneo.

Sullo sfondo delle proteste anti-fracking, la sfilata di Vivienne Westwood Red Label ha visto drappeggi, corsetti, il tartan simbolo del brand e capi dal taglio sartoriale.

Burberry
Burberry
defile-erdem-printemps-ete-2016-londres-look-9
Erdem
defile-temperley-london-printemps-ete-2016-londres-look-14
Temperley London

Vivienne Westwood Red Label
Vivienne Westwood Red Label


La Disco-glam anni Settanta è stata protagonista della sfilata di Gareth Pugh: maschere che ricordano band come i Kiss, lustrini e paillettes su righe e colori accesi, rosso protagonista e grinta da vendere, per una collezione che rende omaggio alla vita notturna di Soho. Il designer, tornato a sfilare a Londra, impressiona e affascina descrivendo il senso di euforia mista a pericolo tipici della Londra anni Settanta/Ottanta.

Da Versus sartorialità scomposta e destrutturata: Anthony Vaccarello ha saputo interpretare mirabilmente lo spirito del brand, con una collezione romantica e rock. Urban mood, tagli e spirito rock per un “sartoriale rivoluzionato”, come lo stesso designer ha definito la collezione.

La Primavera/Estate 2016 di Holly Fulton si tinge di suggestioni surrealiste: Art Deco mixata a stampe psichedeliche prese in prestito ai Seventies, ruches retrò e dettagli tratti dal Surrealismo. Una femminilità ironica e sofisticata per una collezione originale ed accattivante.

Gareth Pugh
Gareth Pugh
Versus
Versus

Holly Fulton
Holly Fulton


Pringle of Scotland trae ispirazione dalla sua Scozia: mirabili capi a lavorazione crochet, bianco virginale che profuma di moderno. Outfit che ricordano una rete da pesca, per la realizzazione dei quali il designer Massimo Nicosia si è ispirato all’installazione artistica di Ernesto Neto.

Antonio Berardi indugia in un romanticismo sartoriale, tra abiti in seta a stampa floreale e tuxedo classici; Barbara Casasola propone un minimalismo sexy, votato al comfort e alla praticità ma impreziosito da audaci trasparenze su brassière vedo non vedo. Suggestioni Nineties nelle tuniche e nei crop top, la designer brasiliana si rivela maestra nel conferire alla sua donna una femminilità discreta ma hot.

Pringle of Scotland
Pringle of Scotland
Antonio Berardi
Antonio Berardi

casasola2
Barbara Casasola



Potrebbe interessarti anche:
Margherita Missoni per Videdressing: quando la charity fa tendenza