TOUCH ME – GLI STUDENTI DELLO IED SFILANO AD ALTAROMA

“TOUCH ME”, è questo il centro nevralgico attorno al quale si è svolto l’ultimo fashion show presentato dall’Istituto Europeo di Design durante le sfilate di Altaroma.

La presentazione è stata introdotta dalla lettura di un monologo, invitando gli osservatori ad addentrarsi in un mondo moda che vuole essere toccato, vissuto e indossato con una consapevolezza sensoriale profonda nei confronti dei diversi materiali che avrebbero sfilato in passerella. Vedere, osservare e immaginare la sensazione che potremmo avere a contatto con i vari capi, è stata questa la sfida che ha dato il via all’evento.

La selezione dei migliori studenti dell’accademia ha fatto di questo concetto il topos centrale di ogni creazione, riportando nelle loro creazioni una profonda concentrazione sensoriale dettata dalla sperimentazione che è avvenuta tra l’alta sartoria e l’innovazione tecnologica.

Questa sperimentazione, come dichiarato dal direttore IED Moda Roma Paola Pattacini “ha avuto un importante ritorno alla manualità, alla tradizione e alle lavorazioni artigianali senza dimenticare il supporto che hanno potuto trarre dalla tecnologia, che in TOUCH ME diventa un ulteriore stimolo per la creatività”.

Nella condizione di spettatore seduto durante la sfilata, il titolo “TOUCH ME” diventa una vera e propria provocazione che spinge ogni individuo nella totale immedesimazione mentale che si può avere nei confronti dei diversi materiali utilizzati per la realizzazione dei capi e degli accessori. Questo conduce ad una tale intensità da “poter essere sentita in profondità, anche senza poter essere toccata”, come afferma il Direttore IED Roma Laura Negrini.

 

Copertina5

 

Gli abiti realizzati dai giovani studenti hanno dato spazio a innovazioni realizzative e ad una profonda ricerca individuale, portando in passerella collezioni pret-a-porter, abiti da sera, sportswear, gioielli ed accessori

Questa trasversalità di stile e di concetto porta alla conclusione e all’invito finale di non rinunciare a nessuno dei propri sensi, ma di vivere la vita servendosi di tutte le nostre capacità sensoriali.

Trasparenze, applicazioni elaborate, linee estreme e tagli semplici insieme a tanti altri fattori sono state la carta vincente per una nuova generazione di fashion designer che ha dimostrato di aver non solo le capacità ma anche il carattere per introdursi nella grande industria della moda.

 

Copertina1

 

La sfilata svolta venerdì 5 luglio è stata la conclusione di un importante traguardo per l’Istituto Europeo di Design, riconosciuto come uno tra le più importanti Fashion School al mondo in seguito alla classifica elaborata dalla Business of Fashion Education Council.

Le collezioni presentate dagli studenti in questa edizione di Altaroma non possono che confermare il riconoscimento attribuito allo IED di Roma.

 

 

Copertina 6

 

Copertina 4

 

Copertina 3

 

IED ALTAROMA

Copyright foto © Alessandro Amico

Maker Faire Rome 2016, lo IED indaga i misteri della luce

ied_light_district-2


I misteri della luce: ecco il punto focale del progetto che IED Roma, in collaborazione con le sedi IED Milano e IED Cagliari, presenterà all’edizione 2016 della Maker Faire Rome. Unica tappa europea nell’evento internazionale dedicato alle invenzioni, Maker Faire 2016 si svolgerà nella capitale il prossimo weekend, dal 14 al 16 ottobre. Come già nelle passate edizioni, IED – Istituto Europeo di Design, Moda e Arti Visive sarà presente con i suoi piccoli spazi di luce, pronto a illuminare con invenzioni e progetti l’evento che celebra l’innovazione.


ied_light_district-4


IED Light District è il nome del progetto che IED Roma presenta insieme alle sedi di IED Milano e IED Cagliari, tutto dedicato allo studio della luce nel senso più ampio del termine. Molte delle idee presentate riguardano infatti l’illuminazione. Lampade d’ambiente in raffinato e leggerissimo vetro di Murano, lumi da comodino che creano piccoli spazi di luce nell’intimità di una camera da letto, ma anche lanterne da esterno dalle forme bucoliche e romantiche, adatte a riprodurre morbidi cerchi di luce in giardino. Spazio anche agli accessori per chi vive davanti a uno schermo: si chiama Lumino la lampada che si collega al pc e ricorda all’utente di bere la giusta quantità d’acqua per sopportare le lunghe ore di lavoro. Tra i progetti presentati dallo IED alla Maker Faire Rome anche Mold, un sistema di piatti, bicchieri e posate personalizzati per chi ha problemi alle articolazioni o disabilità; Next to me, l’accessorio indossabile che analizza e rileva la temperatura, l’umidità, l’intensità della luce e la qualità dell’aria; un amplificatore per smartphone realizzato con gli scarti del travertino usato nell’edilizia, e tanti altre idee votate all’innovazione. Tutti i visitatori del IED Light District, infine, avranno la possibilità di giocare con la fantasia disegnando cerchi di luce attraverso la tecnica del light painting ed esplorare così insieme agli studenti IED tutti i misteri della luce.


ied_light_district-1
Photo Courtesy Ufficio stampa IED Roma

E dove sono le fucine di talenti creativi Made in Italy?

Alle soglie dell’apertura degli anni accademici e, a seguito di una nazione, l’Inghilterra, nominata al top delle classifiche mondiali per le migliori università di moda, D-Art porta gli aspiranti professionisti alla scoperta dei piani formativi delle realtà italiane.


The Business of Fashion, nella sua top ten annuale riguardante le scuole di moda mondiali, mette ai primi posti le realtà britanniche dei record.
Tra tutte la Central Saint Martins, seguita dalla Kingston, dalla Westminster e dal London College of Fashion.
Un panorama dinamico e eclettico quello della prima scuola di moda al mondo che, da anni, sforna talenti destinati alle luci della ribalta, come Alexander McQueen, John Galliano, Stella McCartney e Riccardo Tisci.
Il suo è un piano formativo variegato e allettante, coadiuvato da costanti iniziative, opportunità e sinergie.
Fashion, Fashion Design With Knitwear, Fashion Design With Marketing, Fashion Design Menswear, Fashion Design Womenswear, Fashion Print, Fashion Communication, Fashion Journalism, Fashion Communication and Promotion sono i corsi di laurea di primo livello che vanno a ampliarsi con due master ad hoc.


unnamed-2


Per i wannabe che non hanno modo di provare con il plus ultra mondiale non resta che virare verso ciò che offre il nostro Paese.
Unico rappresentante nella top five di The Business of Fashion è il Polimoda.
L’istituto fiorentino offre una formazione e una metodologia di lavoro altamente specializzate.
Suddiviso in due dipartimenti, Design & Technology e Business & Communication, il Polimoda forma competenze professionali come il Brand e Communication Manager, il Buyer, o quelle più creative come l’Art/Creative Director, il Fashion Designer, il Fashion Illustrator, il Fashion Stylist, il Footwear & Accessories Designer, senza dimenticare le nuove figure per il web, il Digital Strategy Planner, il Web Content Curator, il Social Media Manager, fino a quelle più vicine alla produzione e allo stile, come il Product Development Manager, il Patternmaker e il Samplemaker.


polimoda-master-exhibition


Forte del suo primato non può che spianare la strada agli altri istituti italiani che, seppur non menzionati nella classifica, riescono a mantenere alta la qualità formativa, documentata dai placement e dalla soddisfazione degli ex allievi.
Per citarne di storici approdiamo nell’universo dello IED Moda a Roma che, come la Central Saint Martins, vanta ex diplomati di tutto rispetto.
Maria Grazia Chiuri e Pier Paolo Piccioli, direttori creativi di Valentino, Giambattista Valli e Marco De Vincenzo, sono solo alcuni degli allievi che hanno elaborato manufatti nelle proprie aule.
Fashion Design, Fashion Stylist E Editor e Designer Del Gioiello, i corsi triennali che vanno a affiancarsi ai master in Comunicazione E Marketing Per La Moda, Luxury Marketing Management, Fashion Design Management, Jewelry Design e ai corsi di formazione avanzata in Costume Design e Stylist Per La Moda.


Ph. Gaetano Alfano
Ph. Gaetano Alfano



Un’offerta ampia che troviamo anche presso l’Istituto Marangoni di Milano, un luogo dove da sempre la teoria si affianca alla pratica e dove la creatività viene costantemente nutrita e stimolata.
Nascono così corsi, prevalentemente in inglese, aperti agli studenti di tutto il mondo. Luoghi dove la sinergia e il networking rendono la scuola fiore all’occhiello del patrimonio italiano.
Fashion Design, Fashion Styling, Fashion Business, Fashion Communication E New Media e Accessories Design anticipano i master e le specializzazioni in Fashion Design Womenswear, Fashion Design Menswear, Knitwear Design, Fashion Styling & Portfolio, Fashion Photography & Film, Fashion Promotion, Communication & Media, Fashion & Luxury Brand Management, Fashion Buying, Fashion Product & Production Management, Fashion Retail Management, Fashion & Law, Digital Fashion Design, Luxury Accessories Design & Management, Fashion & Luxury, Business Administration e Fashion Elite.


ye8200739014139arc_pht-resize-700x


Unica università statale presente nell’excursus, con i suoi corsi triennali e magistrali in Design Della Moda e Moda E Arti, è lo IUAV di Venezia.
Quella che più spesso è stata definita come la “piccola Anversa” offre agli studenti costanti e importanti opportunità, non ultima la collaborazione con le manifatture Bonotto e Riopele.
In occasione di Milano Unica, infatti, 4 selezionati neodiplomati, Alessia Beraldin, Giovanni Nordio, Gregorio Nordio e Filippo Soffiati, hanno realizzato installazioni tessili in bilico tra performance e opere d’arte, esposte durante un evento presso Palazzo Durini.


marco-forlin-3


Come la Central Saint Martins molte delle realtà appena illustrate offrono la possibilità di interagire grazie a corsi brevi. Un modo per orientarsi, approfondire già consolidate esperienze e subire l’imprinting emanato da ognuna di esse.